Le “24 ore per il Signore” stabili, instancabili e abituali con la “movida spirituale” di San Salvario e e le iniziative di Maria Ausiliatrice

Anche quest’anno il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione propone la 5ª edizione di “24 ore per il Signore”, nei giorni di venerdì 9 e sabato 10 marzo. Il tema di quest’anno è un’espressione del Salmo 130: “Presso di te è il perdono”: il desiderio è quello di aprire il cuore per farvi entrare la vita di Dio, che lo cambia e lo trasforma e rende felici.

Si pubblica il reportage di “Famiglia Cristiana” a cura di Lorenzo Montanaro, Alberto Laggia e di Maria Elefante che ritraggono, attraverso la loro penna, alcune realtà parrocchiali “sempre aperte” del Piemonte, del Veneto e della Campania che cercano di offrire anche in orari insoliti, e non solo in occasione delle “24 ore per il Signore”, iniziative diverse all’insegna della preghiera e delle confessioni. Qui di seguito, una parte del reportage, che si affaccia alle porte dei salesiani nel quartiere di San Salvario e a Maria Ausiliatrice:

L’anima della notte

VIAGGIO NELLE CHIESE APERTE ANCHE DOPO IL TRAMONTO

IL 9 E 10 MARZO IN TUTTA ITALIA PREGHIERE E CONFESSIONI NON STOP IN OCCASIONE DELLE “24 ORE PER IL SIGNORE”, UN APPUNTAMENTO ANNUALE VOLUTO DA PAPA FRANCESCO. MA CI SONO CITTÀ IN CUI QUESTA È UNA REALTÀ QUOTIDIANA. O QUANTO MENO SETTIMANALE. SIAMO ANDATI SUL CAMPO A VEDERE DOVE E COME.

PARTENDO DAL PIEMONTE

DAL KEBAB ALL’INCENSO, L’ALTRA “MOVIDA”
Le iniziative dei salesiani nel quartiere di San Salvario e a Maria Ausiliatrice

di Lorenzo Montanaro

«In chiesa non vado mai, non so nemmeno se sono credente. Però qui, a quest’ora di notte, c’è qualcosa di speciale: un silenzio che mi piace». Entrano alla spicciolata, qualcuno dopo aver dato l’ultimo sorso al bicchiere di plastica che tiene in mano o l’ultimo morso a un trancio di pizza. C’è chi, all’ingresso, si fa un segno di croce. Chi si guarda un po’ intorno, come per “assaggiare” l’aria.

Di solito si fermano cinque o dieci minuti, ma c’è anche chi si trattiene più a lungo. Entrano perché le porte sono spalancate. Già, una chiesa senza confini e senza barriere. Aperta sulla piazzetta che ogni fine settimana viene invasa da migliaia di ragazzi in cerca di divertimento e locali alla moda. Aperta al punto da assorbire voci, rumori, perfino odori. Dal kebab all’incenso. È

un chiaro esempio di quella Chiesa in uscita voluta da papa Francesco. Ma questa parrocchia ha “giocato d’anticipo”. Questione di un soffio. Era infatti il 2 marzo 2013 (11 giorni prima dell’elezione di Bergoglio) quando don Mauro Mergola, salesiano, parroco della comunità Santi Pietro e Paolo, nel cuore del multietnico quartiere torinese di San Salvario, decise di tenere aperta la chiesa il sabato notte per incontrare i “ragazzi della movida”. Doveva essere un esperimento, legato alla Quaresima. Invece, dopo cinque anni di rodaggio, la “movida spirituale” è una realtà stabile e affermata. Un’esperienza di frontiera. Sì, perché

nelle notti di San Salvario si incontra di tutto. Accanto al divertimento sano, c’è il dolore urlato nello sballo: il consumo di alcol è elevatissimo, come quello di stupefacenti (cannabis, il cui odore dolciastro si sente ovunque, ma anche cocaina e droghe sintetiche dagli effetti devastanti). A questo mondo dai mille volti, chiassoso quanto ignorato, la parrocchia non risponde con la condanna, ma con la presenza. «Noi stiamo sulla porta» racconta Paulo Bošković, salesiano croato, che a Torino si prepara per l’ordinazione sacerdotale. «Tanti ragazzi si avvicinano per incontrarci e fare domande. È il segno di un desiderio spirituale vivo, nonostante tutto».

Tra mezzanotte e le due c’è un flusso continuo di gente che varca le porte della chiesa. Si tratta, per lo più, di piccoli gruppi di ragazzi tra i 18 e i 25 anni. Sara e Laura, entrambe diciottenni, sono entusiaste. «La proposta ci piace molto. È bella la possibilità di un istante di preghiera, magari prima di un’uscita di gruppo con gli amici». Se per loro la vita di parrocchia è esperienza quotidiana, c’è anche chi arriva da percorsi diversi. «No, non mi definirei credente, almeno non nel senso  tradizionale» dice Lorenzo, anche lui neomaggiorenne. «Eppure qui vengo spesso. Mi piace il contrasto tra il frastuono di fuori e la calma che si respira oltre la porta». Chi vuole può scrivere su un foglietto di carta la sua personale domanda e pescare da un

cestino una citazione biblica. In piedi davanti all’altare, don Mauro incontra tutti e con tutti condivide una parola, un saluto, un preghiera. «Affidiamo al Signore esperienze e persone care. Insieme diamo un senso a questo momento. A volte, qualcuno mi chiede di confessarsi».

Col buio ha a che fare anche la proposta che arriva dal santuario di Maria Ausiliatrice, cuore pulsante del mondo salesiano. Alle 21 della domenica c’è la Messa, ma, specialmente in questa Quaresima, già dalle 20.30 sono disponibili quattro o cinque confessori. E la fila di fedeli (soprattutto universitari e giovani coppie) è continua. «Non è solo questione di comodità» osserva il rettore, don Cristian Besso. «La sera è il tempo della riflessione. Come ci ricordano tanti passi biblici, è l’ora in cui l’uomo sente l’angoscia delle giornate che sfumano via, a volte nel non senso. In quest’ora è prezioso l’incontro spirituale».

 

Ecco, il reportage integrale:

25 anni di Salesiani per il Sociale – Federazione SCS/CNOS e nuove sfide per la riforma del Terzo Settore

Anche quest’anno Don Giovanni D’Andrea, presidente di Salesiani per il Sociale – Federazione SCS/CNOS, ha convocato l’Assemblea Ordinaria dei Soci che si terrà a Roma presso la sede di Via Marsala 42, il prossimo 16 marzo 2018.

Il saluto iniziale quest’anno è affidato a Don Stefano Martoglio, superiore regionale dei Salesiani d’Italia e Medioriente.

Durante la prima parte della mattinata apriranno i lavori Don Domenico Ricca, già presidente di Salesiani per il Sociale, insieme al direttore generale della federazione, Andrea Sebastiani. Seguirà la relazione del presidente sulle attività svolte nel 2017.

Nella seconda parte della giornata i partecipanti, divisi in gruppi, affronteranno il tema della Riforma del Terzo Settore con un focus sui cambiamenti previsti dal nuovo Codice e dai singoli decreti.

 

 

Ecco come si sono classificati i ragazzi del Cnos-Fap di Vercelli al Ricciolo d’oro 2018

Talento e creatività al centro della 47º edizione del Ricciolo d’Oro 2018, la storica manifestazione internazionale nata e cresciuta in Ticino dedicata al mondo dei parrucchieri, l’hair talent più importante della Svizzera Italiana con respiro internazionale. Circa otto ore di show continuo in cui giovani parrucchieri provenienti da tutta la Svizzera e da ogni parte della vicina Italia si sono confrontati con la creazione di Hairstyle ricercati e sorprendenti.

“Four Elements”, ovvero Terra, Acqua, Aria e Fuoco, i quattro elementi essenziali, è stato questo il tema dell’edizione appena conclusasi presso la sala Eventica di Eventmore a Castione. Un’edizione che si è distinta per la sua contemporaneità con un coinvolgimento massiccio di talenti, pubblico e sponsor. Una manifestazione nata per far superare ai giovani professionisti la paura del giudizio del pubblico e lanciarsi nel mondo del professionismo.

Domenica 25 febbraio il Cnos-Fap di Vercelli ha partecipato con i suoi ragazzi al “Ricciolo D’oro” per raccontare l’immagine di una donna fantasy, una Madre Natura piena di magia.
I ragazzi della scuola Cnos-fap Vercelli hanno partecipato all’evento mostrando le loro qualità e le loro capacità, affrontando varie prove dall’esecuzione di un raccolto, al taglio e brushing trend, attraverso le loro espressioni creative. Hanno messo in risalto loro stessi e la formazione professionalizzante ricevuta, conseguendo ottimi risultati:
  • 7º posto: Taglio + brushing

    Alessandro Merlo

  • 9º posto - Taglio + brushing

    Andrea Cotu

  • 9º posto - Taglio + brushing

    Alexia Di Benedetto

  • 10º posto - acconciatura FREESTYLE tema i 4 elementi

    Leticia Enrique

Ecco alcune foto dalla 47º edizione di “Ricciolo d’Oro”:

(Articolo a cura di Cinzia La Rocca, formatrice del Cnosfap di Vercelli)

 

Quaresima 2018: 4°settimana

Ecco i materiali per l’animazione della quarta settimana di Avvento.

 

VIDEO

Ecco i video per accompagnarci in questo periodo quaresimale di commento al Vangelo del giorno.

Video Commenti al Vangelo

 

7/03: Incontro del TESC con Titti Postiglione al Teatro Crocetta

Mercoledì 7 Marzo
ore 9.00-13.00
TEATRO Crocetta – via Piazzi 25, Torino

Il TESC – Tavolo enti Servizio Civile del Piemonte organizza un incontro con Titti Postiglione mercoledì 7 marzo 2018 presso il Teatro Crocetta di Torino rivolto a tutti i volontari del Servizio Civile Nazionale del Piemonte e Valle d’Aosta degli Enti aderenti. Si stima una presenza di oltre 450 giovani.

L’incontro del mattino, facente parte della formazione generale modulo “Protezione Civile” per i volontari in Servizio sarà tenuto dalla Dott.ssa Titti Postiglione, attualmente coordinatore presso il Servizio Comunicazione del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, e fino alla scorsa estate alla guida dell’Ufficio Emergenze della Protezione Civile: dal 2002, infatti, è in forze alla Protezione Civile italiana, poi passata a gestire situazioni di grande crisi legate soprattutto ai terremoti come quello dell’Aquila del 2009, quello in Emilia del 2012 e del Centro Italia del 2016.

Programma

Ore 9 Registrazione partecipanti

Ore 9.30-10.30 Intervento introduttivo al tema “Protezione Civile”

Ore 10.45-13 Intervento dott.sa Titti Postiglione

Un’interessante occasione, quella messa a disposizione dal TESC, per conoscere una donna determinata, spigliata e sicura di sé con una vita in prima linea – con un dottorato di ricerca in geofisica e vulcanologia all’Università Federico II di Napoli – che è riuscita non solo a mettere in moto la macchina dei soccorsi per le vittime dei terremoti, ma anche a comunicare in maniera chiara le informazioni vitali che, in quei casi drammatici, necessitano di assoluta risolutezza.

Nel pomeriggio dalle 14 alle 18 segue l’incontro formativo sul modulo “Rappresentanza nel Servizio Civile”. Intervengono: Licio Palazzini (Presidente Cnesc e componente Consulta Nazionale), Umberto Forno (Presidente TESC Piemonte), i rappresentanti dei Volontari della Regione Piemonte.

TESC è un coordinamento di Enti di servizio civile e intende consolidare e sviluppare la rete di risorse e competenze costituita dagli enti del pubblico e del privato sociale del territorio regionale che si riconoscono nei valori di riferimento dello statuto dell’associazione, al fine di qualificare e valorizzare le possibilità educative, sociali e civili, potenzialmente contenute nell’esperienza di servizio civi