Sport Camp 2018 al Paladonbosco di Borgomanero

Grande successo per la trentesima edizione del Camp gestito dalla M2W

Anche quest’anno, organizzato dall’associazione M2W a.s.d., si sta svolgendo lo Sport Camp 2018 presso le strutture del Collegio Don Bosco di Borgomanero e, come ogni anno, la partecipazione di moltissimi giovani ne decreta il successo.

700 piccoli atleti stanno infatti invadendo con la loro energia il PalaDonBosco e gli spazi destinati al gioco e allo sport, cimentandosi in varie discipline quali basket, calcio, pallavolo, baseball, vela, bocce, passando ovviamente per la regina degli sport, l’atletica leggera. Grande spazio anche al calcio femminile, che vede ogni settimana decine di bambine pronte a divertirsi anche sotto la pioggia!

Durante i pomeriggi un fantastico team di animatori coordina i giochi sportivi e le attività ludiche (particolarmente apprezzata Giocoleria), mentre nello “Spazio compiti” i bambini sono seguiti ogni pomeriggio da personale specializzato in collaborazione con il Collegio Don Bosco.

Grande attesa per la serata di venerdì 22 giugno 2018 alle ore 20, quando, dopo l’esibizione di tutti i bambini, si potrà assistere all’eccezionale spettacolo del grande MAGO SALES.

(Articolo a cura di Francesco Iorio,
Collegio “Don Bosco” di Borgomanero)

Oratorio “Don Bosco Agnelli”: tutti all’Allianz Stadium e allo Juventus Museum!

Si segnala il racconto di Juventus.com circa la divertente giornata di visita allo Juventus Museum e all’Allianz Stadium con tantissime attività didattiche e ludiche per i quasi 500 ragazzi dell’Oratorio “Don Bosco Agnelli” di Torino.

 

Stadium e Museum, la carica dei 500!

Pacifica “invasione” da parte dei ragazzi dell’Oratorio “Don Bosco Agnelli” di Torino, che il 19 giugno hanno trascorso una giornata all’Allianz Stadium e allo Juventus Museum.

Giornata speciale per i ragazzi dell’Oratorio “Don Bosco Agnelli” di Torino, che martedì hanno trascorso un’intera giornata all’Allianz Stadium, visitando la casa bianconera, lo Juventus Museum e prendendo parte a numerose attività ludiche e didattiche.

I ragazzi, oltre 500, si sono divertiti con Juventus e Coopculture in alcuni laboratori didattici legati a temi importanti come il Fair Play (“Stringere le mani del mondo”) e la discriminazione razziale, nel laboratorio intitolato “Metti il razzismo fuorigioco”.

Sono stati momenti intensi, durante i quali, con l’aiuto di un operatore didattico, i ragazzi hanno riflettuto, dialogando con l’ausilio di immagini, sulle similitudini esistenti tra vita di scuola in classe e la vita della squadra, tra insegnante ed allenatore, su come il “diverso da noi” sia occasione di conoscenza e arricchimento e su come la lealtà, come il fair play, siano fondamentali per costruire i rapporti di gruppo.

Dal didattico, si diceva, al ludico: divertimento per tutti con giochi di squadra, calcetto, calcio tennis e calcio biliardo.

«Una giornata intera all’Allianz Stadium, per scoprire che “la ricchezza si racchiude nella diversità” – commenta don Gianmarco Pernice dell’Oratorio “Don Bosco Agnelli” – Laboratori di “fair play” e “un calcio al razzismo”, giochi e il tour completo dello stadio e del museo: siamo stati presi per mano dal personale dello stadio al completo ci ha guidato in un percorso immersivo alla scoperta dei veri valori dello sport»

Guarda la Gallery di Juventus.com

 

“Una vocazione che viene da lontano”: dodici nuovi diaconi salesiani

Dodici giovani salesiani, studenti della Pontificia Università Salesiana di Torino Crocetta, sabato 16 giugno sono stati ordinati diaconi dall’arcivescovo di Torino, Mons. Nosiglia, presso la Basilica di Maria Ausiliatrice di Valdocco. I nuovi diaconi: Giacomo Brogin (ILE), Jan Fojtů (CEP), Marco Frecentese (ICC), Giovanni Frigerio (ILE), Pravin Joseph (INM), Davide Moretto (INE), Davide Perosa (INE), Piero Pietrobelli (INE), Paolo Pollone (ICP), Giovanni Rondelli (ILE), Paolo Rossolini (INE) e Andrea Torresin (ILE).

La vostra vocazione viene da lontano. Viene dal cuore di Dio”, ha spiegato loro l’Arcivescovo durante la messa. Con gli auguri che il loro ministero sia fecondo, Nosiglia ha anche precisato che a ciascuno non mancherà l’aiuto necessario proprio da Colui che li ha chiamati a seguirlo più da vicino: “Quando eravate piccoli forse neppure pensavate di diventare salesiani, poi diaconi e poi sacerdoti. Ma Dio già ci pensava. Questo fatto vi assicura che non dovrete temere, non dovrete aver paura di fronte alle situazioni che dovrete affrontare perché il Signore è con voi e vi proteggerà sempre”.

Articolo a cura di Antonio Carriero, sdb

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Alessandria: Italiano, Educazione alla Cittadinanza e Corso Saldatori per rifugiati e richiedenti asilo

Si segnalano due articoli concernenti l’iniziativa che darà la possibilità a giovani rifugiati e richiedenti asilo di accedere al corso saldatori del Cnos-Fap di Alessandria, grazia alla cooperativa Cambalache in collaborazione con Cnosfap e Confcooperative Asti-Alessandria, un progetto realizzato con il contributo della Fondazione Crt.

LA STAMPA

Articolo a cura di Antonella Mariotti

Con Cambalache anche lezioni di educazione alla cittadinanza

Rifugiati e richiedenti asilo diventeranno saldatori

Saranno ambasciatori della sicurezza sul lavoro e di educazione alla cittadinanza. Sono Onyeka, Hafis, Mamadou, Gustave, Abdourauf, Moses, Sekou, Lamin e Djankou rifugiati e richiedenti asilo che seguiranno un corso come saldatori, lezioni dell’agenzia formativa Cnosfap di Alessandria. È un nuovo progetto a cui ha dato il via la cooperativa Cambalache in collaborazione con Cnosfap e Confcooperative Asti-Alessandria, ed è stato realizzato con il contributo della Fondazione Crt.

I nove ragazzi che saranno protagonisti del percorso, accolti nel progetto Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) del Comune di Alessandria e in altri progetti Cas (Centri di Accoglienza Straordinaria) sul territorio, dovranno anche studiare le regole della sicurezza sul lavoro – oltre che il percorso formativo per diventare saldatori di ultima generazione. Si tratta di un servizio di orientamento al lavoro che permetterà loro una migliore conoscenza dell’ambito in cui i nove immigrati andranno poi a lavorare. Una parte della formazione infatti andrà a centrare le lezioni sulla sicurezza sul lavoro, fondamentale per rendere i rifugiati e i richiedenti asilo consapevoli delle leggi e dell’importanza di svolgere le mansioni secondo le modalità corrette; un approfondimento di educazione alla cittadinanza, per garantire loro una maggiore integrazione nel percorso che li potrà vedere protagonisti nella società.

Il progetto prevede anche un corso di italiano intensivo, già avviato nelle scorse settimane nella sede di Cambalache. «Puntiamo – spiega Mara Alaqua, presidente di Cambalache – alla formazione lavorativa, ma c’è anche l’obiettivo di un’educazione alla cittadinanza, per garantire l’integrazione. Altro obiettivo è la professionalizzazione dei rifugiati, come è già accaduto per “Bee my job”, il progetto di apicoltura urbana e sociale che ottenne il supporto di Unhcr. È il modo migliore per l’inserimento nella società».

Sei sono le aziende coinvolte «il profilo del saldatore è molto richiesto, avere saldatori preparati è un’esigenza per le nostre aziende» ha detto Maurizio Rena, coordinatore territoriale Cnosfap.

IL PICCOLO

Articolo a cura di Marcello Feola

Richiedenti asilo ora studiano da saldatori

IL PROGETTO Cambalache e CnosFap insieme per aiutare nove ragazzi nel loro percorso d ‘ integrazione nel nostro Paese

Un nuovo progetto di formazione e inserimento lavorativo rivolto a richiedenti asilo e rifugiati, promosso da Cambalache in collaborazione con CnosFap e Confcooperative Asti-Alessandria, e realizzato con il contributo della Fondazione Crt nell ‘ambito del bando ‘ Iniziativa lavoro ‘ , prenderà il via questa settimana nel laboratorio di saldatura dell’agenzia formativa CnosFap di Alessandria.

Formazione e sicurezza.

Nove i beneficiari del percorso, accolti nel progetto Sprar – Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati del Comune di Alessandria e in altri progetti Cas Centri di accoglienza straordinaria sul territorio. Il piano prevede una formazione pratica nell’ambito della saldatura sotto la guida di tre docenti esperti, volta a formare figure professionalizzate, pronte a lavorare in aziende del settore. Ma, anche, un servizio di orientamento al lavoro per garantire una migliore conoscenza dell ‘ ambito in cui i beneficiari andranno a operare; una parte di formazione sulla sicurezza sul lavoro, fondamentale per rendere i rifugiati e i richiedenti asilo consapevoli delle norme vigenti; un approfondimento di educazione alla cittadinanza, per garantire loro una maggiore integrazione nella società; un corso di italiano intensivo, già avviato nelle scorse settimane nella sede di Cambalache.

Anche il tirocinio.

Appena terminato il percorso di apprendimento, i ragazzi inizieranno un periodo di tirocinio di tre mesi in aziende del territorio che hanno aderito al progetto. Obiettivo: far sì che l ‘ inserimento si trasformi in ulteriori contratti e possa garantire un futuro professionale a coloro che hanno completato la formazione. «Puntiamo – spiega Mara Alacqua, presidente di Cambalache alla professionalizzazione dei rifugiati e richiedenti asilo, garantendo loro non solo una formazione nell’ambito lavorativo in cui andranno a operare, ma anche sulla sicurezza sul lavoro e sui diritti e doveri dei lavoratori. Il modello, benché in un differente ambito professionale, è lo stesso di ‘Bee my job ‘, percorso di apicoltura urbana e sociale ideato dalla nostra associazione, che nel 2018 ha ottenuto il supporto dell’Unhcr – Agenzia Onu per i rifugiati. L’obiettivo non è solo quello di promuovere la possibilità di nuovi posti di lavoro, ma farlo supportando l ‘ integrazione e il migliore inserimento nella società».

«Il primo contatto con Cambalache in cui ci è stata proposta l’iniziativa – aggiunge Maurizio Rena, coordinatore territoriale di CnosFap – risale ad agosto dell’anno scorso. L’abbiamo accolta con entusiasmo, perché crediamo fermamente nelle possibilità di coinvolgere i richiedenti asilo e i rifugiati. Abbiamo iniziato a progettare l’organizzazione formativa, contattando le aziende per il collocamento in tirocinio dei ragazzi, visto che il profilo del saldatore è molto richiesto. Ecco perché possiamo dire che la scelta di questo ambito per un progetto di così alto valore sociale è legata pure a un ‘ esigenza che nasce dal territorio e dalle realtà che vi operano».

ACQUI NEWS

Al via stage lavorativi per richiedenti asilo e rifugiati:
il futuro è fare il saldatore

Cambalache dà il via a un nuovo progetto di formazione e inserimento lavorativo per richiedenti asilo sul modello virtuoso di Bee My Job, ma questa volta nell’ambito saldatura

ALESSANDRIA – Prende il via questa settimana nel laboratorio di saldatura dell’Agenzia formativa CNOS-FAP di Alessandria il nuovo progetto di formazione e inserimento lavorativo rivolto a richiedenti asilo e rifugiati, promosso da Cambalache, in collaborazione con CNOS-FAP e Confcooperative Asti-Alessandria, e realizzato con il contributo della Fondazione CRT, nell’ambito del bando Iniziativa Lavoro.

Nove i beneficiari che saranno protagonisti del percorso, accolti nel progetto SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) del Comune di Alessandria e in altri progetti CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria) sul territorio.

Il percorso prevede una formazione pratica nell’ambito della saldatura – nel laboratorio di ultima generazione della sede CNOS-FAP sotto la guida di tre docenti esperti – volta a formare figure professionalizzate, pronte a lavorare in aziende del settore. Ma anche un servizio di orientamento al lavoro per garantire una migliore conoscenza dell’ambito in cui i beneficiari andranno a operare; una parte di formazione sulla sicurezza sul lavoro, fondamentale per rendere i rifugiati e i richiedenti asilo consapevoli delle norme vigenti e dell’importanza di svolgere le mansioni secondo le modalità corrette; un approfondimento di educazione alla cittadinanza, per garantire loro una maggiore integrazione nel percorso che li potrà vedere protagonisti nella società. Il progetto prevede anche un corso di italiano intensivo, già avviato nelle scorse settimane nella sede di Cambalache.

E poi la formazione si trasformerà subito in lavoro concreto. Appena terminato il percorso di apprendimento, i ragazzi inizieranno infatti un periodo di tirocinio di tre mesi in aziende del territorio che hanno aderito al progetto. Obiettivo: far sì che l’inserimento si trasformi in ulteriori contratti e possa garantire un futuro professionale a coloro che hanno completato la formazione.

“Il progetto – spiega Mara Alacqua, presidente di Cambalache – punta alla professionalizzazione dei rifugiati e richiedenti asilo, garantendo loro non solo una formazione sull’ambito lavorativo in cui andranno a operare, ma anche sulla sicurezza sul lavoro e sui diritti e doveri dei lavoratori. Il modello, benché in un differente ambito professionale, è lo stesso di Bee My Job, progetto di apicoltura urbana e sociale ideato dalla nostra Associazione, che nel 2018 ha ottenuto il supporto dell’UNHCR – Agenzia ONU per i rifugiati. L’obiettivo non è solo quello di promuovere la possibilità di nuovi posti di lavoro, ma farlo supportando l’integrazione e il migliore inserimento nella società”.

“Il primo contatto con Cambalache in cui ci è stata proposta l’iniziativa – racconta Maurizio Rena, coordinatore territoriale di CNOSFAP, partner dell’Associazione in questo progetto – risale ad agosto dell’anno scorso. L’abbiamo accolta con entusiasmo perché crediamo fermamente nelle possibilità di coinvolgere in percorsi di questo tipo i richiedenti asilo e i rifugiati. Abbiamo iniziato a progettare l’organizzazione formativa, contattando le aziende per il collocamento in tirocinio dei ragazzi. Il profilo del saldatore sul territorio è molto richiesto. Ecco perché possiamo dire che la scelta di questo ambito per un progetto di così alto valore sociale sia legata anche a un’esigenza che nasce dal nostro territorio e dalle aziende che vi operano”.

ALESSANDRIA OGGI

Nove migranti africani saranno presto inseriti nel mondo del lavoro

Alessandria – Sono nove i ragazzi, provenienti da Nigeria, Liberia, Camerun, Togo, Guinea, Gambia e Costa d’Avorio, che prenderanno parte ad un nuovo progetto di formazione e inserimento lavorativo per richiedenti asilo, coordinato dall’associazione Cambalache, sul modello virtuoso di Bee My Job. I giovani parteciperanno a 130 ore di lezioni teorico-pratiche nel laboratorio Saldatura al Centro Nazionale Opere Salesiane, CNOSFAP, in corso Acqui. Onyeka, Hafis, Mamadou, Gustave, Abdourauf, Moses, Sekou, Lamin e Djankou lavoreranno poi in tirocini retribuiti in otto aziende del territorio, con l’obiettivo di una possibile futura assunzione. Le imprese interessate sono Maestrello S.R.L a Oviglio, Fratelli Bigaran S.R.L ad Alessandria, C.F.A. SRL di Castellazzo Bormida, Il Serramento di Lo Carmine Natascja con sede a Frugarolo, Società Costruzioni Capannoni S.R.L a Oviglio, Conti Serramenti S.R.L ad Alessandria, T.O.P di Tonon Paolo con sede ad Alessandria e Autofficina Riparazioni Fb snc di Alessandria. Il progetto è stato finanziato con 29.000 euro dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino. Una parte rilevante di questa cifra, il 15%, arriverà solo se l’impiego lavorativo dei ragazzi si concretizzerà. Il corso prevede anche ore di sicurezza sul lavoro, di educazione alla cittadinanza e di apprendimento della lingua italiana.

Arriva la consegna dei diplomi per gli allievi CFP dei Corsi Rolfo e Mollo

Mercoledi 27 giugno 2018 verranno consegnati presso il Centro di Formazione Cnos-Fap dei Salesiani di Bra gli attestati per gli allievi dei CFP salesiani di Bra e Fossano che hanno partecipato ai corsi con le ditte Rolfo e Mollo.

E’ una procedura innovativa – afferma il Direttore del CFP di Bra Valter Manzonequella di portare presso la nostra officina attrezzature e formatori delle aziende che collaborano con noi. Lo abbiamo fatto prima con la ditta Rolfo, storico marchio nella costruzione di veicoli industriali che confina con il nostro Istituto, ripetendolo poi con il Gruppo Mollo, azienda nata ad Alba nel 1971 che conta oggi 34 centri direttamente gestiti e distribuiti in Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana all’interno dei quali operano 275 collaboratori. Penso che queste collaborazioni siano valore aggiunto bidirezionale. Utile per i nostri allievi che acquisiscono maggiori competenze, utile per le aziende per conoscere i giovani e sperimentare le metodologie di formazione che saranno strategici per lo sviluppo delle loro attività e dei loro collaboratori. Ringrazio l’amministratore delegato Roberto Rolfo ed il Direttore del Personale Antonio Ghigo, come pure i fratelli Mauro e Roberto Mollo con il Direttore del Personale Mauro Dotta, per la grande e propositiva collaborazione. Certamente una visione lungimirante la loro che hanno con noi riscritto la storia della collaborazione tra aziende ed agenzie formative”.

Alla consegna dei Diplomi del 27 giugno sono stati invitati i Sindaci di Bra Sibille e di Fossano Sordella dove operano i CFP dei Salesiani e gli assessori Cristina Ballario Gianni Fogliato. Sarà inoltre presente l’Unione Industriali di Cuneo, l’Associazione Artigiani di Cuneo e l’API. La metodologia di collaborazione proseguirà il prossimo anno formativo sull’esperienza di quanto maturato sino ad ora. Le unità formative sperimentate saranno riproposte agli allievi dei due CFP sempre su base volontaria come integrative al percorso formativo di qualifica regionale. Un plauso va certamente agli attuatori di questi straordinari risultati, Giuseppe Giornado della ditta Rolfo, Marco Rombi del Gruppo Mollo, oltre ai docenti del Cnos-Fap Gianfranco Morra e Fabio Savino.

(Articolo a cura di Franco Burdese) 

Saluzzo: gli studenti dei corsi di acconciatura e di estetica all’opera!

Si riporta la notizia del quotidiano online TargatoCn.it circa le attività che hanno visto impegnati, per il mese di giugno, gli studenti del settore Benessere-Acconciatura e Benessere-Estetica del Cnos-Fap di Saluzzo.

Un giugno intenso per gli studenti del CNOS di Saluzzo

Eventi che hanno messo in luce le abilità dei ragazzi e ragazzi
impegnati nei corsi di acconciatura e di estetica

Il settore Benessere-Acconciatura e Benessere- Estetica del CNOS FAP di Saluzzo è stato impegnato in una serie di eventi, nei quali le studentesse e gli studenti dei corsi di qualifica triennale hanno potuto applicare e mettere in mostra quanto imparato nell’ultimo anno formativo appena concluso, prima del periodo di vacanza estiva.

Gli allievi e le allieve delle classsi di prima, seconda e terza dei corsi di acconciatura e di estetica, il pomeriggio di venerdì 08 giugno sono state impegnate nell’acconciare e truccare a tema, modelle della scuola di danza, “ARSARMONICA” di Savigliano in occasione del saggio serale.

L’11 giugno a San Martino di Barge, la seconda edizione del GRAN GALA’ delle acconciature: tema anni 50, 60, 70, presentata da Elena Donzino, coordinamento e coreografia Cristina Perotti. Per l’ occasione le ragazze sono state impegnate a truccarsi, acconciarsi e vestirsi a tema e poi sfilare durante il “gran galà”.

Ultimo impegno prima delle meritate vacanze, iniziate già da qualche giorno, le riporta a San Martino di Barge per cimentarsi di nuovo nell’acconciare e truccare le modelle degli stilisti Maverick Cesano, Mariano Corsino e Sara Tommasella, in occasione della 1° edizione di “ ESORDIO IN STILE NELLA MODA”. Serata presentata da Doriano Mandrile ed organizzata sempre da Cristina Perotti per far conoscere questi giovani talentuosi.

Con l’occasione il CNOS FAP Saluzzo comunica che nella settimana del 18-23 giugno ci saranno gli esami di qualifica per i terzi anni dei percorsi triennali che concludono il loro iter, pertanto in bocca al lupo ai prossimi qualificati (acconciatori, estetiste e panettieri/pasticceri). Il Centro rimarrà aperto col solito orario fino alla fine di luglio per le iscrizioni, per i corsi legati all’apprendistato, i Servizi al lavoro ed il corso da Panettiere/pasticcere per disoccupati che terminerà il 20 di luglio con l’esame di qualifica.

(Articolo a cura della Redazione di TargatoCn.it, clicca qui)

Grande Festa per i primi 70 anni di attività del Basket Don Bosco Crocetta

Passato, presente e futuro del basket all’Oratorio Salesiano della Crocetta si sono dati appuntamento in via Piazzi per celebrare i primi 70 anni di attività. Per un paio di ore la scena se la sono presa tutta i più piccoli del Minibasket, coinvolti in giochi con e senza palla. Poi, dopo la sfilata di tutte le attuali formazioni crocettine, dalle assi del PalaBallin la Festa si è trasferita su quelle del Teatro dell’Oratorio. A presentare l’evento celebrativo i gemelli Giorgio e Paolo Viberti, affermati giornalisti ed ex cestisti del Don Bosco Crocetta.

Il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, non ha voluto mancare, inviando un lungo messaggio augurale, così come il Presidente della Federazione Italiana Pallacanestro, Gianni Petrucci, presente con un videoclip in cui ha ricordato ed elogiato il lungo percorso crocettino e salesiano.
A completare gli interventi istituzionali, è salito il Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, il cui intervento ha spaziato dalla palla a spicchi alle Olimpiadi, con l’auspicio che la città possa tornare presto ad ospitarne un’altra edizione.
L’Assessore allo Sport della Regione, Giovanni Maria Ferraris, ha consegnato al Presidente dalla Crocetta, Roberto Romagnoli, una targa, a segno di riconoscenza per l’attività svolta con e per i giovani in tutti questi anni.
Quindi la parte rievocativa è entrata nel vivo con il ricordo di Valentino Ballin, per tutti lo ‘Zio’, il padre del basket salesiano alla Crocetta, e di Don Pietro Rota, che per molti anni ne ha supportato l’entusiasmo sul fronte salesiano.
A dare spessore e ad arricchire il bagaglio di emozioni nel lungo racconto sono stati coinvolti numerosi protagonisti: gli allenatori Enrico Delmastro, Bruno Boero, Sandro Villani, Guido Tassone, Max Cibrario, i giocatori Gianni Garrone, Nanni Giordana, Guido Ercole, Roberto Rossetto, Carlo Caglieris e Piero Mandelli.
Gli ex atleti Ulisse Jacomuzzi e Renato Romagnoli hanno fatto da testimonial alle tante eccellenza che il percorso educativo crocettino e la proposta salesiana hanno elevato a ruoli e incarichi sociali di primissimo piano.
Sul palco a rappresentare i tanti avversari incontrati nel corso di questi anni dalle squadre crocettine è salito Davide Pessina.

Il coach della Nazionale Meo Sacchetti è intervenuto a sottolineare il ruolo formativo oltre che sportivo degli oratori: ‘Un patrimonio che purtroppo rispetto al passato è andato un po’ perso e che sarebbe d’auspicio recuperare, sull’esempio proprio della Crocetta’. A Sacchetti e Pessina, come al Presidente Chiamparino, è stata consegnata una canotta crocettina a ricordo della splendida giornata. Il racconto è proseguito con il ricordo dei 15 giocatori che, partiti dalla Crocetta, sono arrivati fino alla massima serie nazionale, culminato con il ritiro ufficiale della maglia numero 6, quella indossata in gioventù alla Crocetta da Charlie Caglieris: ‘Ho giocato in squadre blasonate e piazze importanti – Bologna, Varese, Treviso – , mai nessuno aveva pensato di ritirare il mio numero. È davvero una grande emozione. Qui ho lasciato il mio cuore – ha detto l’oro europeo di Nantes -, qui alla Crocetta ho trascorso con ogni probabilità gli anni più belli, questa è la Società che tra tutte sento più mia’.
Non è mancato il ricordo di chi non c’è più: da Billo Franzin, Umbro Marcaccioli e Giorgio Squadrcina, il pensiero è volato a tutti gli altri che non sono più tra noi.

Don Piero e Don Stefano, gli attuali punti di riferimento salesiani dell’Oratorio, hanno fornito il loro contributo con interventi sentiti e di condivisione. Lo spettacolo si chiuso gettando un ponte verso il futuro con la presentazione da parte del Presidente Roberto Romagnoli del nuovo logo societario e dei primi due pannelli – dedicato allo ‘Zio’ Ballin e allo stesso Caglieris – che andranno ad inaugurare un percorso rievocativo che fisserà all’interno del PalaBallin alcuni dei momenti e dei personaggi che hanno segnato i primi 70 anni di storia.
Gremitissimo il Teatro dell’Oratorio da tanti giocatori, dirigenti e allenatori del passato, anche recente.
Presenti tra gli altri il Presidente del Comitato Regionale Fip, Giampaolo Mastromarco, e tanti rappresentanti delle altre Società torinesi, tra cui l’Amministratore delegato di Auxilium, Massimo Feira, accompagnato dal Direttore operativo Ferencz Bartocci e dal Responsabile della gestione della Prima squadra Matteo Soragna, alla prima uscita ufficiale da quando sono approdati in gialloblu. In sala anche gli storici allenatori dell’Auxilium Gianni Asti e Federico Danna.

Ecco il video realizzato in occasione della festa dei 70 anni dai ragazzi del Basket don Bosco Crocetta:

 

Si riporta, qui di seguito, la notizia pubblicata dai quotidiani locali circa la ricorrenza celebrata in quel dell’Oratorio Salesiano della Crocetta per i primi 70 anni di attività del Basket Don Bosco Crocetta.

Torino, oggi all’Oratorio Salesiano della Crocetta la grande Festa che celebrerà i primi 70 anni di attività del Basket Don Bosco Crocetta

Tra le iniziative promosse per l’occasione anche un annullo filatelico in collaborazione con Poste Italiane. E poi una sorpresa finale, che proietterà il Basket Don Bosco Crocetta nel futuro prossimo

Nel pomeriggio di oggi, sabato 16 giugno 2018 presso l’Oratorio Salesiano della Crocetta si svolgerà la grande Festa che celebrerà i primi 70 anni di attività del Basket Don Bosco Crocetta.
L’evento inizierà alle ore 15 sul parquet del PalaBallin, dove i piccoli del Minibasket sfogheranno il loro entusiasmo in giochi con la palla e senza. A loro si uniranno poi le altre formazioni attuali della Crocetta, per un sfilata che farà da prologo al momento clou della cerimonia (intorno alle 17), in programma presso il Teatro dell’Oratorio. A chiudere la giornata, un ricco buffet offerto a tutti i presenti.

Sarà una vera e propria festa del basket cittadino, a cui parteciperanno anche delegazioni delle altre principali Società torinesi, avversari nel passato e nel presente: a cominciare dalla Fiat Auxilium Torino presente con il Presidente Antonio Forni e con l’Amministratore delegato Massimo Feira.
Attesi i vertici salesiani, quelli della Federazione Italiana Pallacanestro nazionale e regionale, e del Coni e le massime cariche istituzionali locali – su tutti la sindaco di Torino, Chiara Appendino, e il Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino – , ma soprattutto tantissimi giocatori, dirigenti e allenatori che hanno reso glorioso il cammino della Pgs Basket Don Bosco Crocetta fin dai primissimi anni di attività, a qualunque livello: Minibasket, Giovanile, Prima squadra.
Il coach della Nazionale Meo Sacchetti ha garantito la sua presenza.

Come testimonial dei tanti avversari incontrati nel corso di questi anni dalle squadre crocettine ci sarà Davide Pessina. A presentare l’evento i gemelli Giorgio e Paolo Viberti, affermati giornalisti ed ex cestisti del Don Bosco Crocetta. Tra le iniziative promosse per l’occasione anche un annullo filatelico in collaborazione con Poste Italiane. E poi una sorpresa finale, che proietterà il Basket Don Bosco Crocetta nel futuro (prossimo).

Per i 70 anni del Don Bosco Crocetta
una grande festa con ex giocatori, vip e giovani

Il Don Bosco Crocetta ha festeggiato i suoi 70 anni del suo mitico oratorio di Via Piazzi con moltissimi ex del passato, i rappresentanti delle istituzioni e i ragazzi e genitori del minibasket e della prima squadra. Passato, presente e futuro del basket all’Oratorio Salesiano della Crocetta si sono dati appuntamento in via Piazzi per celebrare i primi 70 anni di attività.
Per un paio di ore la scena se la sono presa tutta i più piccoli del Minibasket, coinvolti in giochi con e senza palla. Poi, dopo la sfilata di tutte le attuali formazioni crocettine, dalle assi del PalaBallin la Festa si è trasferita su quelle del Teatro dell’Oratorio.
A presentare l’evento celebrativo i gemelli Giorgio e Paolo Viberti, giornalisti ed ex cestisti del Don Bosco Crocetta. Il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, non ha voluto mancare, inviando un lungo messaggio augurale, così come il Presidente della Federazione Italiana Pallacanestro, Gianni Petrucci, presente con un videoclip in cui ha ricordato ed elogiato il lungo percorso crocettino e salesiano.
A completare gli interventi istituzionali, è salito il Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, il cui intervento ha spaziato dalla palla a spicchi alle Olimpiadi, con l’auspicio che la città possa tornare presto ad ospitarne un’altra edizione.
L’Assessore allo Sport della Regione, Giovanni Maria Ferraris, ha consegnato al Presidente dalla Crocetta, Roberto Romagnoli, una targa, a segno di riconoscenza per l’attività svolta con e per i giovani in tutti questi anni.
Quindi la parte rievocativa è entrata nel vivo con il ricordo di Valentino Ballin, per tutti lo ‘Zio’, il padre del basket salesiano alla Crocetta, e di Don Pietro Rota, che per molti anni ne ha supportato l’entusiasmo sul fronte salesiano.
A dare spessore e ad arricchire il bagaglio di emozioni nel lungo racconto sono stati coinvolti numerosi protagonisti: gli allenatori Enrico Delmastro, Bruno Boero,
Sandro Villani, Guido Tassone, Max Cibrario, i giocatori Gianni Garrone, Nanni Giordana, Guido Ercole, Roberto Rossetto, Carlo Caglieris e Piero Mandelli.
Gli ex atleti Ulisse Jacomuzzi e Renato Romagnoli hanno fatto da testimonial alle tante eccellenza che il percorso educativo crocettino e la proposta salesiana hanno elevato a ruoli e incarichi sociali di primissimo piano.
Sul palco a rappresentare i tanti avversari incontrati nel corso di questi anni dalle squadre crocettine è salito Davide Pessina.
Il coach della Nazionale Meo Sacchetti è intervenuto a sottolineare il ruolo formativo oltre che sportivo degli oratori: ‘Un patrimonio che purtroppo rispetto al passato è andato un po’ perso e che sarebbe d’auspicio recuperare, sull’esempio proprio della Crocetta’.
A Sacchetti e Pessina, come al Presidente Chiamparino, è stata consegnata una canotta crocettina a ricordo della splendida giornata.
Il racconto è proseguito con il ricordo dei 15 giocatori che, partiti dalla Crocetta, sono arrivati fino alla massima serie nazionale, culminato con il ritiro ufficiale della maglia numero 6, quella indossata in gioventù alla Crocetta da Charlie Caglieris: ‘Ho giocato in squadre blasonate e piazze importanti – Bologna, Varese, Treviso – , mai nessuno aveva pensato di ritirare il mio numero. È davvero una grande emozione. Qui ho lasciato il mio cuore – ga detto l’oro europeo di Nantes -, qui alla Crocetta ho trascorso con ogni probabilità gli anni più belli, questa è la Società che tra tutte sento più mia’.
Presenti tra gli altri il Presidente del Comitato Regionale Fip, Giampaolo Mastromarco, e tanti rappresentanti delle altre Società torinesi, tra cui l’Amministratore delegato di Auxilium, Massimo Feira, accompagnato dal Direttore operativo Ferencz Bartocci e dal Responsabile della gestione della Prima squadra Matteo Soragna, alla prima uscita ufficiale da quando sono approdati in gialloblu. In sala anche gli storici allenatori dell’Auxilium Gianni Asti e Federico Danna.

Il video celebrativo dei primi 70 anni del Basket Don Bosco Crocetta Torino

La testimonianza: Michele Reolon e l’esperienza di noviziato in Piemonte: “Felicità è saper ascoltare l’amore di Dio”

Cosa vuol dire oggi Don Bosco per i giovani? Ecco la testimonianza di Michele Reolon, 22 anni, di Belluno, novizio salesiano che a settembre di quest’anno farà la prima professione “a Dio piacendo” per diventare un salesiano di Don Bosco. Michele ha svolto un anno di discernimento, insieme ad altri 9 novizi e alle guide spirituali, a Monte Oliveto, a Pinerolo, sede del Noviziato dei Salesiani di Piemonte. All’Oratorio Salesiano San Luigi di Torino ha prestato servizio insieme ad altri 3 novizi, esperienza questa che gli è servita a rafforzare ancora di più la sua decisione di entrare nella congregazione salesiana, come racconta lo stesso:
Fin da piccolino avevo questo sogno “strano” di diventare sacerdote, poi ad un certo punto, iniziando le superiori, ho voluto, quasi dovuto seppellire questa chiamata, e tutto d’un tratto Dio è diventato un po’ un concorrente per la mia vita; mi stava molto stretto, come mi stava stretto questo sogno che avevo da piccolino. Ho cercato di cancellare tutto, di andare avanti, di riempire questo vuoto, che avevo d’improvviso creato io, con tantissime altre cose. Ma questo vuoto non andava via, e in cuor mio diventavo sempre più triste. Mi mancava qualcosa e non sapevo cosa fare della mia vita. Avevo amicizie, in mente una vita con un percorso tracciato, ma non ero veramente felice. Mi mancava qualcosa. Allora è stato in quel momento che ho avuto nostalgia di Dio. E in questa nostalgia Dio mi ha chiamato ancora più intensamente, rispetto a quando ero bambino. E al mio cuore, prima che alla mia mente ho sommessamente sussurrato: “voglio essere Tuo per sempre!”. E ci sto provando ad esserlo, giorno dopo giorno, anche grazie all’appoggio che mi stanno dando i miei familiari, difficilmente si riesce ad essere compresi in simili decisioni.
Adesso posso dire che mi sento davvero felice: in collina, sede del Noviziato, viviamo in semplicità, tra preghiere e studio, e la sera tutti a far festa insieme, in un clima gioviale e al contempo familiare. Sono felice anche perchè so che Dio è felice di me. Ed è da questa felicità che partirei per rispondere a chi come me si trova o si è trovato perso tra interrogativi, a cercare di riempire il vuoto esistenziale con tutto meno che con Dio: il consiglio che darei è, prima di tutto, trovare una guida spirituale che possa consigliare, ascoltare e accompagnare in questa scelta; poi lasciarsi rubare il cuore dai giovani, dai ragazzi: penso che il miglior discernimento per uno che si sente chiamato alla vita salesiana sia proprio il cortile, sudando, puzzando, donarsi pienamente ai giovani, soprattutto ai più poveri.
Il terzo consiglio che mi sento di dare è: lasciatevi voler bene da Dio, solo così pian piano potrete innamorarvi di Dio. È un sentimento concreto, che rende felici, davvero: anche se tanti di noi giovani non lo sanno, secondo me sotto sotto, è quella strada, quel sogno che è Dio per ciascuno di noi, che può dare una scossa nella nostra vita. Tante volte mi viene un magone dentro al cuore quando vedo tanti giovani che buttano purtroppo la loro vita in tante cose che non riempiono, come ho fatto io fino a qualche mese fa, seguendo tante altre cose che non mi hanno riempito, ma hanno solo coperto bisogni momentanei. Perchè Dio non è un avversario alla nostra felicità, Dio ama da pazzi noi giovani: bisogna per forza fargli spazio nella propria vita per essere davvero felici.

“Dare il meglio di sé”: nuovo documento vaticano sulla visione cristiana dello sport e della persona

Il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita consegna alla comunità degli sportivi un Documento utile alla “costruzione di un sport umano e sempre più autentico”.

L’attenzione per lo sport non è nuova alla Chiesa, che ha sempre manifestato un particolare riguardo verso tutte le attività che hanno al centro la persona. In questo senso il titolo del Documento è rivelatore dell’essenza e della ragione dell’interesse e dell’impegno della Chiesa verso lo sport.

Al centro vi è infatti l’essere umano, nella sua unicità fatta di corpo e spirito; vi è il bisogno che ogni sua attività, compresa quella sportiva, sia sostenuta da un corredo di virtù e buone qualità, che gli permettano di elevarsi e mai di cadere nei pericoli che possono insidiare ogni umana attività.

Il primo concetto richiamato non a caso è quel “fare del proprio meglio” che Papa Francesco ha più volte citato in molti suoi discorsi, invitando soprattutto i giovani a “non accontentarsi di un pareggio” nella vita.

Lo sport poggia su questo valore dell’impegno, del sacrificio, sull’idea di superare i propri limiti lavorando  duramente, senza imbrogliare, inseguendo la vittoria – ma non a tutti i costi – e, al tempo stesso, imparando a gestire la sconfitta senza farsi abbattere.

Le cinque sezioni che compongono il documento non hanno l’ambizione di comprendere ogni aspetto del variegato comporsi dell’attività sportiva, ma vogliono offrire una prospettiva cristiana dello sport, rivolgendosi a chi lo pratica, a chi vi assiste come spettatore, a chi lo vive come tecnico, arbitro, allenatore, alle famiglie, ai sacerdoti e alle parrocchie.

Il primo capitolo spiega le ragioni dell’interesse della Chiesa verso lo sport e della necessità di una pastorale sportiva, ricordando che questo rapporto poggia su tre pilastri: lo sforzo fisico necessario perché l’atleta possa esprimersi, le qualità morali che devono supportare il suo impegno, il desiderio di pace, fratellanza e solidarietà che lo sport deve aiutare a diffondere.

Nel secondo capitolo il Documento traccia le linee salienti del fenomeno sportivo e la sua contestualizzazione nella società attuale: sport come una sorta di costante antropologica e come fenomeno universale compatibile con quasi tutte le culture.

Nel terzo capitolo è approfondito il tema del significato dello sport per la persona. Si parte da considerazioni su temi già noti al dibattito cattolico sullo sport (corpo-anima-spirito) per allargare la prospettiva di analisi ad alcune qualità insite nello sport; sentimenti che fanno parte del Dna sportivo e che spesso vengono dimenticati: lo spirito di sacrificio, il senso di responsabilità, il rispetto delle regole, la capacità di lavorare in squadra, la gioia, il coraggio, la solidarietà, l’armonia.

Il quarto capitolo è dedicato alle sfide aperte, al desiderio di contribuire attraverso lo sport alla promozione di valori autentici, che possano fornire a ciascuno sportivo un patrimonio per sconfiggere i molti pericoli che lo sport moderno si trova sovente ad affrontare, come il doping, la corruzione e il tifo violento.

Il quinto e ultimo capitolo è dedicato al ruolo della Chiesa come protagonista in questo percorso di umanizzazione attraverso lo sport. In casa, in famiglia, a scuola, in palestra, in parrocchia: sono tanti i luoghi in cui si esprime una pastorale dello sport che vuole sviluppare in ciascun soggetto, praticante o spettatore, quel corredo di buone qualità e virtù che caratterizzano un bravo sportivo, un bravo cittadino e un bravo cristiano.

Lombriasco: tutti al Colle per la conclusione dell’anno scolastico

Sabato 9 giugno, come da tradizione, tutta la scuola salesiana di Lombriasco è salita al Colle don Bosco per l’annuale festa che riunisce insieme agli allievi i salesiani, gli insegnanti, i genitori e tanti ex-allievi.
L’occasione è quella di ritrovarsi per la celebrazione della S. Messa di Ringraziamento al termine dell’anno scolastico con attenzione particolare a chi termina il ciclo di studi e riceve la tessera di ex-allievo in una cerimonia sempre suggestiva e coinvolgente.
La comunità educativa si ritrova premiando anche la partecipazione ad alcune attività svolte nel corso dell’anno, quali tornei sportivi, attività teatrali, giochi matematici. Il conferimento del premio di allievo meritevole per la scuola superiore sottolinea la partecipazione e l’adesione al progetto educativo della scuola.
Al termine, dopo le foto di rito il pranzo per allievi e famiglie di quinta superiore e terza media presso il ristoro Mamma Margherita  a festeggiare la conclusione di un ciclo di studi.