Fossano – Proposte di Formazione Professionale per giovani tra i 14 e 24 anni

Si pubblica un articolo proveniente da “La Piazza Grande – Fossano” riguardo ai Centri di Formazione Professionale ed in particolare quelli di origine salesiana:

Ormai da anni, precisamente dal 2003, la Formazione Professionale – particolarmente quella salesiana – ha strutturato percorsi formativi dotati di una metodologia organica, in grado di coniugare cultura del lavoro e cittadinanza . Esiste cioè un modello di Istruzione & Formazione Professionale che si è affermato perché prevede la personalizzazione del percorso (il cui elemento connotante è la valorizzazione delle potenzialità dei giovani, indipendentemente dai livelli di ingresso) nonché una didattica attiva declinata per competenze attraverso l’importanza attribuita ai laboratori, alle esperienze pratiche ed allo stage in impresa; da qui una relazione educativo-formativa che rende un Centro di Formazione Professionale una comunità nella quale formarsi è piacevole oltre che utile.

La didattica laboratoriale non è un modo per rendere attraenti contenuti inerti, non è costituita da sequenze operative di tipo addestrativo, né è un’attività avulsa dal piano formativo; è – invece- una metodologia per formare persone competenti tramite situazioni di apprendimento reali in cui gli Allievi sono chiamati a coinvolgersi attivamente svolgendo compiti e risolvendo problemi, così da scoprire e padroneggiare i saperi teorici sottostanti. Tali situazioni sono collocate entro un piano formativo che procede dalla pratica all’astrazione puntando sulla realizzazione di prodotti, ma che non deve condurre all’eccesso opposto rispetto a alla lezione teorica frontale, ossia non deve limitarsi alla sola operatività.

Quindi, il sapere che si acquisisce non è separato e non è separabile dalla pratica, ovvero dall’agire applicato a problemi reali; si apprende solo nell’azione, non osservando o mandando a memoria le nozioni oppure ripetendo meri gesti operativi; piuttosto, progressivamente, si acquisiscono saperi sempre più “fini” via via passando da una posizione di supporto ad una di apporto di idee, soluzioni, procedure, accorgimenti così che “si impara lavorando” ed -al tempo stesso- “si lavora imparando”. Occorre sostituire lo studente, colui che studia, con l’allievo, colui che impara dal maestro.

La chiave del rinnovamento didattico sta nel fare della scuola un laboratorio per la scoperta del sapere, così da restituire alla cultura la sua vitalità. L’Italia ha una splendida tradizione di «scuola professionale» o «scuola del lavoro». Ciò dagli albori dell’industrializzazione, specie attraverso le scuole professionali realizzate da don Bosco e dai Salesiani. Gli attuali Centri di Formazione Professionale del CNOS-FAP proseguono questa tradizione ovviamente contestualizzandola al presente, al cui centro resta l’idea del laboratorio come ambiente in cui i giovani possano scoprire il sapere, un luogo “prossimo” alla fonte della conoscenza compiuta. Perché si assiste all’intensificazione del “tono” d’azione nelle strutture educative che si premurano di sollecitare la partecipazione attiva dei propri allievi entro “cantieri d’opera” in situazione, rivolti esplicitamente, tramite l’appercezione viva della cultura, a dare risposte significative e valide alle problematiche, esigenze ed opportunità presenti nel contesto reale. Ciò accade con varie forme: l’alternanza scuola-lavoro, la fabbrica-laboratorio (FabLab), i laboratori riguardanti vari ambiti del sapere gestiti tramite unità di apprendimento interdisciplinari, gli scambi ed i concorsi, workshop ed eventi, fino anche a modalità di valutazione “competenti” tramite prove esperte e capolavori.

Don Enrico Peretti – Il Futuro del lavoro è la responsabilità condivisa tra tutti gli attori della comunità civile

Si pubblica un articolo proveniente da Parts Aftermarket Congress (un evento a cura della divisione Automotive di DBInformation) che riporta l’intervento di don Enrico Peretti, Direttore Generale CNOS FAP, che ha come filo conduttore il tema della Formazione. Buona lettura!

Al Parts Aftermarket Congress si è parlato anche di formazione. Una testata come Parts ritiene infatti suo dovere non solo diffondere la cultura del settore ma anche promuovere e supportare la formazione di chi entra a farne parte. Queste sono state le motivazioni che hanno portato due anni fa alla creazione del progetto Quality Pro, che vede la nostra rivista al fianco dei Centri Salesiani CNOS FAP in tutta Italia e che ha coinvolto importanti brand invitandoli a trasferire competenze e conoscenze tecnologiche nelle aule scolastiche.

Per parlare più approfonditamente del valore della formazione è stato chiamato Don Enrico Peretti, Direttore Generale CNOS FAP.

“In tutti gli interventi che mi hanno preceduto c’è un filo logico che ci porta ad affermare che la collaborazione è la nuova competizione. Credo su questo tema si debba aprire una finestra veramente importante, in particolare qui in Italia, dove la formazione purtroppo non gode ancora del rilievo che le è necessario. Spesso ci troviamo di fronte a situazioni che non ci lasciano molto sereni e vediamo continuamente rimettere in discussione i sistemi formativi; talvolta la scuola sembra tornare indietro quando è andata avanti, si pensi soltanto all’alternanza scuola-lavoro, che sicuramente andrà ripensata, corretta, ma non tolta. I Salesiani sono la congregazione fondata da Don Bosco, siamo presenti in 137 Paesi nel mondo e la nostra esperienza più comune è quella della formazione professionale, in particolare nel mondo del manifatturiero. Anche ai nostri giorni vediamo diverse analogie con i tempi di Don Bosco in cui era in atto la rivoluzione industriale: non abbiamo più i poveri ragazzi abbandonati in giro per le città, ma in questo momento in Italia ci sono oltre 280.000 Neet, ragazzi cioè che non sono impegnati né nello studio né nel lavoro o nella formazione, ma al contempo sappiamo di avere almeno 800.000 posizioni lavorative non coperte. Questo ci dice che forse è il sistema che deve ripensarsi, perché è vero che ci sono delle difficoltà ma è anche vero che ci sono dei cambi di mentalità che dobbiamo operare. Il mondo del lavoro ci chiama infatti ad essere attenti e capaci di incontrare tutte quante le proposte in maniera intelligente e con spirito di profondo adattamento”.

Secondo Don Peretti occorre quindi un salto di qualità alla formazione professionale, e le stesse aziende devono essere coprotagoniste: la collaborazione è infatti la nuova competizione, per fare del mondo della scuola e della formazione uno spazio adeguato alle esigenze.

“Tutto il mondo produttivo, tutto il territorio, tutte le pubbliche amministrazioni e le famiglie devono cominciare a pensare concretamente al futuro dei propri ragazzi preparandoli ad un inserimento costruttivo e maturo nel mondo del lavoro, altrimenti continueremo ad assistere a problemi che da educativi diventano sociali – ha sottolineato Peretti – dobbiamo renderci conto, per esempio, che è uno slogan sbagliato dire che la tecnologia e l’innovazione tecnologica producono la distruzione del lavoro, quando invece producono il cambiamento e opportunità lavorative: fino a 60 anni fa il 40% delle persone era impegnato nell’agricoltura, oggi siamo forse al 5%, ma non sono diminuite la capacità e l’offerta di lavoro. Occorre quindi capire quali sono le opportunità e dove deve orientarsi la formazione, tenendo conto che la formazione non è solo un compito del Ministero della Pubblica Istruzione e del Lavoro bensì di tutti i soggetti attivi nella società. Noi siamo impegnati su tutti i tavoli e siamo contenti quando assieme a noi c’è tutto il mondo produttivo, perché da sempre cerchiamo la collaborazione con l’azienda”.

In Italia ogni anno sono 2.250.000 i ragazzi formati dai Salesiani che intersecano il mondo della produzione. Appare dunque fondamentale che questo mondo non sia più sentito solo come lo spazio dello stage, ma che cominci esso stesso a collaborare per definire i progetti formativi.

“Dobbiamo fare in modo che il gap che c’è in questo momento tra l’apprendimento di base e il lavoro sia colmato dalla collaborazione delle aziende soprattutto nei contenuti, nell’accompagnamento, nella disponibilità di risorse e nella formazione dei formatori. Siamo convinti che soltanto in questo modo si possano superare le difficoltà che vediamo in questo momento nel mondo del lavoro, perché riteniamo che l’educazione è tale solo nella misura in cui abilita le persone a inserirsi nel mondo del lavoro e della produzione e a costruire la propria vita, la propria famiglia e la propria autonomia, essendo il lavoro anche un importante tema antropologico. Su questo credo sia necessario un salto di qualità. In Germania il 60% dei giovani interseca il mondo della formazione professionale nel proprio percorso di formazione, mentre in Italia sono meno del 40%.

Un progetto sicuramente interessante – continua Peretti – sarebbe quello di creare un ITS (Istituto Tecnico Superiore) insieme alle aziende del nostro settore, in modo che le nostre competenze di formazione e le competenze tecnologiche delle aziende vengano messe a frutto. Dobbiamo fare questi salti di qualità e per certi versi dobbiamo anche forzare la resistenza del mondo educativo italiano che è troppo ingessato, troppo fermo ad una formazione che parla ancora di conoscenze e non è capace di parlare di competenze reali di inserimento nel mondo del lavoro. Purtroppo, in Italia solo i decisori politici mettono mano al mondo della formazione: dobbiamo quindi chiedere il diritto, in quanto soggetti attivi della cittadinanza, di lavorare effettivamente alla produzione di nuove figure. Dobbiamo anche riflettere sul fatto che non esiste più una vita centrata sul posto di lavoro garantito per sempre, ma occorre essere capaci di preparare le persone ad adattarsi e a cambiare. Chi meglio della formazione professionale può offrire questo strumento? Noi offriamo al mondo della produzione che ci sta accanto uno spazio in cui rendere adeguate le persone alle esigenze del nuovo lavoro, fornendo gli strumenti per reinserirsi al meglio. Questo è quello che facciamo con i nostri ragazzi, e vediamo che chi considera la formazione professionale come prima scelta raggiunge competenze e risultati inaspettati. I corsi trino-quadriennali di qualifica e diploma di formazione professionale e i percorsi di ITS (Istituto Tecnico Superiore) li portano al livello delle competenze delle lauree”.

Il Direttore CNOS FAP ha concluso il suo intervento ricordando che siamo il secondo Paese manifatturiero in Europa, e che quindi è più che mai necessario essere in grado di proporre dei poli di eccellenza che aiutino veramente il mondo produttivo ad avere persone preparate a lavorare nelle aziende.

“Il futuro del lavoro, che è anche il futuro di una società, è la responsabilità condivisa tra tutti gli attori della comunità civile – che sono le famiglie, il territorio, la scuola, la pubblica amministrazione, le aziende – di costruire una filiera verticale della formazione professionale che partendo dai ragazzi che escono dalla scuola media li accompagni e li segua nel lavoro. Le aziende e il mondo produttivo devono dunque diventare protagonisti nella formazione di queste persone”.

Agnelli, Torino – Ricorrenza di San Sebastiano

Si pubblica qui di seguito un articolo proveniente dalla casa Salesiana Edoardo Agnelli di Torino riguardo alla celebrazione della Santa Messa di lunedi 21 gennaio per la ricorrenza di San Sebastiano, patrono del corpo di Polizia municipale:

Lunedì 21 gennaio Mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, ha presieduto presso la nostra parrocchia l’annuale celebrazione per la ricorrenza di san Sebastiano, patrono del corpo di Polizia municipale. La Santa Messa è stata concelebrata dal parroco don Gianmarco e dal direttore dell’opera salesiana don Claudio.

Durante l’omelia Mons. Nosiglia ha sottolineato lo stretto legame che intercorre tra la missione della polizia e la vita di San Sebastiano che ha testimoniato l’amore per la verità fino a sacrificare se stesso. La parola è diventata preghiera nel ricordo dei defunti e, in particolare, nel trentesimo anniversario della scomparsa del poliziotto Roberto Bussi il quale, come ha sottolineato il vescovo, ha “donato un tributo di sangue” per difendere la popolazione fino a dare il dono della sua vita per i valori civili e religiosi in cui ha sperato e creduto.

Nosiglia ha indicato il corpo di Polizia municipale come coerente punto di riferimento per la popolazione e ha ricordato la sua preziosa collaborazione durante le processioni cittadine della Consolata, dell’Ausiliatrice e durante le recenti ostensioni della Sindone. Alla Santa Messa ha preso parte la sindaca di Torino, dott.ssa Chiara Appendino, accompagnata da alcune autorità civili e militari.

Prima della benedizione è stata letta la preghiera a san Sebastiano alla cui celeste protezione è stato affidato tutto il corpo di Polizia municipale del Comune di Torino.

Liceo di Valsalice – Proposta Estiva 2019

In arrivo una nuova proposta estiva da parte del Liceo Salesiano Valsalice di Torino, insieme con l’ATC di Dublino: un soggiorno estivo in Irlanda dal 26 giugno al 17 luglio 2019.

  • Gli studenti sono ospitati in famiglie;
  • Al mattino frequentano una scuola di lingua inglese a vari livelli (gestita da insegnanti del posto);
  • Nei pomeriggi e nelle serate sono a disposizione degli studenti attività culturali, ricreative, sportive… con
    l’assistenza costante degli accompagnatori;
  • L’assistenza è affidata al prof. don Cipriano Demarie, e ad accompagnatori italiani e irlandesi.
Tutte le Info sul Soggiorno
Liceo Valsalice

 

Novena in preparazione alla Festa di don Bosco

Ecco uno spunto per vivere al meglio la preparazione alla festa di don Bosco: 9 giorni della Novena, 9 Santi della Famiglia Salesiana, quali migliori frutti della Santità del nostro Santo fondatore.

Questa novena ha un sapore tutto vocazionale…perché ad ogni Santo abbiamo affiancato una preghiera per le vocazioni secondo il carisma di quel personaggio. (I Novizi di Nave)

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Bra – Festa di don Bosco

Bra (Articolo a cura di Franco Burdese) – Festa di don Bosco che si avvierà per il 2019, sabato 26 gennaio alle ore 10 presso l’Istituto Salesiano di viale Rimembranza a Bra, le celebrazioni per i sessanta anni della venuta nella città della Zizzola della congregazione di un Santo sociale per eccellenza.

I Salesiani giunti da Fossano l’8 settembre 1959 diedero vita ad un punto di riferimento cittadino e non solo che in sessanta anni ha educato molte generazioni di “buoni cristiani ed onesti cittadini”. Molto è cambiato da quell’embrione salesiano, fiore all’occhiello scolastico per Bra anche dal punto di vista strutturale nato come scuola, cortile e laboratori pratici, che però dando uno sguardo a ritroso poco ha cambiato sia dal punto di vista educativo sia per la struttura, migliorata con la costruzione dei locali dell’oratorio, voluto dalle sorelle Aprile, e dalla nuovissima officina raddoppiata rispetto al progetto iniziale.

Naturalmente i tempi hanno migliorato lo storico campo da calcio di ghiaia in un sintetico di ultima generazione. Il modello educativo è invece rimasto ancora oggi quello tracciato dal Fondatore don Bosco che, precursore dei tempi, tracciò i punti di riferimento per i suoi giovani apprendisti col primo contratto di apprendizzaggio datato 8 febbraio 1852. Sabato 26 gennaio appuntamento alle ore 10 presso la Palestra dell’Istituto Salesiano di Bra col saluto del Direttore della Casa don Vincenzo Trotta.

A seguire dialogo col Direttore del Centro di Formazione Professionale Cnosfap di Bra Valter Manzone. Tema di riflessione su “L’impronta di don Bosco che ha caratterizzato il territorio cuneese” a cui parteciperanno Bruna Sibille, Sindaco di Bra, l’imprenditore Mariano Costamagna, Luigi Barbero, Presidente Atl Alba Bra Langhe e Roero.

Il Sindaco Sibille è memoria storica della vita scolastica, sociale, politica ed imprenditoriale del territorio braidese e non. Con interesse potrà confrontarsi con un imprenditore illuminato come Costamagna, ex allievo della Casa Salesiana di Fossano, a cui sono legati come collaboratori tanti ex allievi di Bra.

A seguire il saluto di don Enrico Peretti Direttore Generale Cnosfap Nazionale. “ Dall’istituto professionale alla formazione professionale regionale sino al duale”. L’escursus sulla formazione che in 60 anni ha caratterizzato la Casa salesiana di Bra.

Alle 11 consegna delle borse di studio promosse dal Lions Club Bra Host agli allievi del centro di formazione Cnosfap Bra dei settori acconciatura, meccanica industriale, meccanica auto, termoidraulica e panetteria pasticceria. Verranno poi consegnati gli attestati di benemerenza alle associazioni di categoria rappresentati da Giacomo Badellino Presidente Ascom Bra, Luca Crosetto Presidente Confartigianato Cuneo, Mauro Gola Presidente Unione Industriale Cuneo, Ilio Piana Direttore Generale Confapi. Alle 11.30 “ Lo Stile Salesiano che contagia le Aziende”. Consegna degli attestati di stima. Asteggiano Sebastiano contitolare TCN Alba per la collaborazione e l’ospitalità in azienda degli allievi spagnoli nei progetti internazionali Erasmus.

Enrico Cirio Arol Canelli e Guglielmo Gai AD Gai Macchine Imbottigliatrici Ceresole d’Alba, per avere dato vita alle bellissima esperienza del Corso Regionale Tecnico Trasfertista. Claudio Pacotto contitolare Europlast Cherasco, per la collaborazione ed il dono di una macchina per lo stampaggio dei materiali a caldo. Roberto Rolfo AD Rolfo spa, Giuseppe Giordano Tecnico Rolfo spa, Antonio Ghigo HR Rolfo spa, per la realizzazione ed il dono di un veicolo speciale per i progetti di collaborazione “OLTRE L’ORARIO” dedicati agli allievi in formazione sulla realizzazione degli impianti sui veicoli. Giuseppe Pacotto AD Tesi Squere, per la collaborazione nell’Apprendistato Cnosfap Bra. Gianfranco Mereu, Schneider Electric, per la fornitura del materiale nella nuova aula di automazione e per la grande collaborazione in ambito automazione industriale.

Conclusioni dell’ Ispettore del Piemonte/Valle d’Aosta e Lituania Don Enrico Stasi. A seguire inaugurazione Aula di Automazione Schneider ed Alule Multimediali CFP. Rinfresco preparato dagli allievi del Corso Panetteria Pasticceria del Cfp di Bra.

Franco Burdese