Apprendisti artisti – Salesiani Bra

Ecco il racconto della mattinata di lunedì 25 marzo trascorsa dalle classi seconde della scuola media salesiana di Bra al Palazzo Traversa per intraprendere un laboratorio didattico. Tutto ciò è stato fatto in occasione della festa di Don Bosco: giorno di festa, preghiera e gioco. Articolo a cura di Gianfrancesco Franco.

Le classi seconde della scuola media salesiana hanno trascorso una mattinata al Palazzo Traversa per intraprendere un laboratorio didattico. Tutto ciò è stato fatto in occasione della festa di Don Bosco: giorno di festa, preghiera e gioco.

Appena arrivati nel luogo previsto, i ragazzi sono stati accolti dalla signora Laura, che si è presentata ed ha raccomandato alcune regole fondamentali per lavorare bene, come mantenere il silenzio mentre gli altri parlano e seguire le indicazioni date dagli insegnanti e dalle guide.

Ha spiegato che i ragazzi in quella mattinata avrebbero provato a riprodurre un quadro di Giovanni Piumati, famoso artista e studioso braidese. Ha anche aggiunto che la mattinata si sarebbe divisa in due parti: la prima per prendere spunto da alcuni quadri in esposizione nel palazzo. Invece la seconda parte sarebbe stata dedicata al dipingere.

Dunque essi si sono recati al secondo piano per osservare alcuni quadri.

I primi rappresentavano la natura: montagne, laghi e parchi. Tutte pitture a olio su tela. Questi esempi erano stati dipinti con la tecnica a rilievo, una tecnica che permette di lasciare in rilievo alcuni particolari del dipinto. Una tecnica che consiste semplicemente nel dipingere a “puntellate” così che il colore si sovrapponga e asciughi rimanendo più spesso.

Gli altri quadri osservati sono stati quelli di Giovanni Piumati.

Finita la visita, i ragazzi sono tornati al primo piano per iniziare veramente il laboratorio, durante il quale è stato assegnato loro il compito di provare a riprodurre un quadro di Piumati, rappresentante un prato con delle rose in primo piano, delle montagne in secondo piani e un cielo seminuvoloso in terzo piano.

Per alcuni è stato un semplice compito, invece per altri meno abili è stato abbastanza complicato. Ma alla fine tutti sono riusciti a terminarlo, in diversi modi.

Quando i ragazzi hanno terminato, i disegni sono stati posati su una parte di pavimento rivestita da fogli di giornale per farli asciugare.

Infine hanno salutato e ringraziato la signora Laura e i colleghi per la bella esperienza per poi ritornare a scuola e terminare la festa di Don Bosco.

Gianfrancesco Franco

Seconda media

Scuola Media Bra – Attualità del sistema educativo di Don Bosco

Si riporta la notizia proveniente dalla Scuola Media Salesiana di Bra riguardo all’incontro che si è svolto venerdi 22 marzo 2019 con Mons.Gabriele Mana, vescovo emerito di Biella, sul tema dell’educazione in riferimento a Don Bosco e all’attualità.

Venerdì 22 marzo alle ore 21 nel salone della scuola media salesiana, mons.Gabriele Mana, vescovo emerito di Biella, è intervenuto sul tema dell’educazione in riferimento a Don Bosco e all’attualità. I numerosi genitori presenti hanno seguito con attenzione e coinvolgimento le riflessioni pacate e profonde del relatore, che esponiamo sinteticamente.

Il punto di partenza è la vita, che va intesa essenzialmente come dono, perché tutto ci è donato, compreso il nome che portiamo e che ci identifica. L’educazione serve a sviluppare al meglio la vita di ognuno. È un’arte, certo non facile specialmente oggi, perché esistono molteplici agenzie educative divergenti tra loro e rispetto ai genitori. In passato erano essenzialmente tre: famiglia, chiesa, scuola, che operavano abbastanza all’unisono. Oggi però queste tre agenzie si ritrovano molto indebolite rispetto alle altre che operano nella società, nei mezzi di comunicazione, nei social in modo invasivo e persuasivo.

L’educazione resta un rischio: l’esito è mai scontato. Questo ragazzo diventerà una consolazione o un problema per i genitori? Molto dipende dall’influsso della società e dalla sua stessa libertà. È importante che ogni educatore cerchi di cogliere in ogni ragazzo un sogno, un progetto. Così Don Bosco si relazionava con i giovani, anche con il più difficile in cui cercava un aspetto positivo su cui far leva per costruire la sua personalità. Mai pensare: quel ragazzo sarà sempre così, non migliorerà mai! Qualunque sia il suo punto di partenza, potrà sempre diventare un capolavoro.

Perché questo si possa realizzare occorre creare attorno ai ragazzi un clima di famiglia, che significa trascorrere del tempo con loro per conoscerli sempre meglio, chiedere loro con bontà e fermezza il rispetto delle regole, fare breccia non solo nella loro testa ma soprattutto nel loro cuore. “Occorre non solo amare i giovani, ma fare in modo che si accorgano di essere amati” diceva don Bosco. Importante però essere concreti come è stato lui: favorire il gioco, lo sport, la compagnia degli amici, l’impegno sociale, il volontariato, per diventare “onesti cittadini e buoni cristiani”. In altre parole persone aperte alla realtà, ai valori e agli altri, non individui chiusi in se stessi e nei propri interessi. Infine agire con gioia e sguardo positivo verso i giovani di oggi, non con lamentele e rimpianti dei bei tempi passati.

L’educazione oggi si basa su quattro pilastri:

  • suscitare interrogativi, non solo imporre regole;
  • offrire motivazioni, non solo “fai così perché te lo dico io!”;
  • “manipolare” insieme, cioè fare delle attività insieme (lavoretti, gioco, biciclettate…), come accadeva una volta; intanto si condividono i valori della vita; sempre però tenendoli al loro posto: prima i genitori, poi i figli (a tavola la mamma serve prima il marito, poi i figli, che non devono diventare i principini);
  • essere autorevoli, come Gesù che parlava con autorità e molti lo seguivano; questo significa dire sempre la verità a qualunque prezzo, mentre oggi prevalgono le opinioni, ed essere coerenti; i figli non ascoltano tanto, ma certo vedono il comportamento dei genitori ed è soprattutto questo che incide in positivo o in negativo.
    Alle domande poste dai presenti, il Vescovo ha risposto sviluppando altri aspetti importanti relativi all’educazione.

Non basta la famiglia, fondamentali sono gli amici positivi con cui si relazionano sempre di più man mano che crescono: si forma il gruppo dei pari, prima amici di appartenenza, poi di riferimento quando crescendo seguono anche altri interessi. E’ molto importante favorire questi gruppi di amici veri: tra loro si confidano di più che con i genitori e hanno un’influenza enorme.

Il sommo bene deve restare la verità, in tutti i campi, non la libertà, che è funzionale alla verità, altrimenti diventa arbitrio distruttivo. I valori veri devono valere sia per l’adulto che per il giovane: questa è onestà e coerenza. Anche il valore della sessualità fisica rientra in quest’ottica: non prima e non fuori del contesto giusto che è il matrimonio. Questo non perché è una realtà negativa, ma perché è troppo bella e preziosa per sprecarla banalizzandola. La sua verità profonda consiste nell’essere espressione di amore totale, che nel matrimonio tocca tutti gli aspetti della vita. Nella cultura contadina si veniva a contatto con questa realtà in modo naturale e genuino. Oggi il rischio di deviazioni pericolose è molto maggiore.

Concludendo mons.Mana ribadisce che l’educazione resta un’arte che si impara in un cammino di crescita personale per tutta la vita. Occorre affidare i figli al Signore, perché questo cammino di crescita di entrambi, figli e i genitori, non dipende solo da noi.

Ultimo incontro Anima Mgs

Sabato 30 marzo, a Valdocco, si svolgerà il terzo ed ultimo incontro per Anima Mgs 2018-2019. Sono ancora aperte le iscrizioni:

A seguire, domenica 31 marzo, si svolgerà anche la giornata dell’Mgs Day:

Cnos-Fap Saluzzo Savigliano – Visita tecnica alle Fattorie Fiandino

Riportiamo la notizia della visita degli allievi del quarto anno del Cnos-Fap Saluzzo Savigliano alle Fattorie Fiandino di Villafalletto (CN) per conoscere quali sono le lavorazioni per produrre il formaggio e quali sono le prospettive lavorative del settore.

Gli allievi del quarto anno per il diploma professionale, Tecnico della trasformazione agroalimentare, sono stati in visita tecnica alle Fattorie Fiandino di Villafalletto (CN) per conoscere quali sono le lavorazioni per produrre il formaggio e quali sono le prospettive lavorative del settore.

Per Denise, una dei 21 allievi del corso, è stato una sorpresa scoprire che il caglio è un composto a base di enzimi di origine animale capaci di determinare la coagulazione delle caseine contenute nel latte e passato l’effetto sorpresa, ha sottoposto l’incaricato dell’azienda che li ha accolti, a una batteria nutrita di domande per saperne il più possibile.

Lei ed i 21 allievi del CFP di Savigliano, uno dei quattro centri di formazione professionale del CNOS-FAP siti nel Cuneese, hanno potuto fare questa esperienza grazie all’intraprendenza della tutor Sonia Arnolfo e alla perspicacia dei formatori, in particolare di Matteo Vuksani, che sanno bene come interessare i giovani allievi e motivarli perché imparino bene il mestiere, appunto le lavorazioni agroalimentari, e si specializzino in un settore come quello caseario, che in Italia è molto diffuso e offre notevoli sbocchi lavorati.

Don Gabriele Miglietta, direttore del CFP, è uno di quei Salesiani vulcanici che di certo non si fa crescere l’erba sotto i piedi, “vede avanti” e crede molto nella Formazione Professionale come sistema educativo in grado di invogliare i giovani ad essere protagonisti delle loro scelte e della loro preparazione al lavoro e alla vita. Per questo delega queste scelte ai suoi collaboratori, lasciando loro la responsabilità di condurre il percorso formativo, come in questo caso. Trascorre le sue giornate in mezzo ai giovani senza interruzione di sosta dovendone sovraintendere ben due CFP, l’altro è quello di Saluzzo, e guidare un nutrito gruppo di giovani formatori da integrare insieme a quelli con più esperienza lavorativa.

Dopo una esperienza come questa Don Gabriele ci tiene a sottolineare che:

“Il percorso che porta al diploma professionale di quarto anno a Savigliano è basato sullo studio teorico e pratico delle trasformazioni agroalimentari e si articola tra attività formative in laboratorio, aula didattica e visite tecniche come quella che abbiamo descritto. Le loro lavorazioni la birra del formaggio, la carne come lavorazione di macelleria, le verdure per produrre la conserva, sono contenuti che arricchiscono il bagaglio di conoscenze insieme a quelle della panificazione, pizzeria e pasticceria. Questo permette ai ragazzi di avere una formazione specialistica e accrescere le possibilità di occupazione” e ci invita a visitare i due CFP e scoprire anche che c’è una buona offerta formativa anche per gli adulti, sia chi lavora già che per chi invece è disoccupato.”

Scuola Media Salesiana Bra – English Alive

Pubblichiamo la proposta della scuola media salesiana di Bra, rivolta ai giovani frequentanti le classi 4° e 5° elementare, per un corso intensivo di inglese tenuto da insegnanti madrelingua:

Ai genitori dei ragazzi delle scuole medie e 5-4 elementare proponiamo il corso di inglese intensivo ENGLISH ALIVE, tenuto da insegnanti madrelingua. Si svolgerà da lunedì 2 a venerdì 6 settembre 2019 presso l’istituto Salesiano di Bra.

Il corso sarà presentato giovedì 28 marzo alle 18.30 presso la scuola media salesiana.

Per ulteriori informazioni vedere la lettera di presentazione e il volantino:

Lombriasco – Estate 2019 in bicicletta!

Si riporta la notizia proveniente dalla casa Salesiana di Lombriasco con l’iniziativa che svolgeranno durante l’estate 2019: un giro in bicicletta che passerà per il Veneto e la Valtellina.

Girare l’Italia o l’Europa con mete finali o intermedie che facciano riflettere e pensare.

La bicicletta è il mezzo ideale con le motivazioni per un’esperienza simile… un po’ faticosa e impegnativa.

Accompagnati da OTTAVIO che in questi 35 anni ha effettuato questa esperienza molto educativa per tanti giovani.

In allegato gli allegati per il giro 2019, percorso, come organizzarsi e cosa portare 

Quest’anno in particolare si vuole far conoscere, come già fatto altre volte, le figure di questi salesiani educatori di tanti ragazzi morti accidentalmente in Veneto dopo aver partecipato ad un funerale di un exallievo.

Andremo anche in Valtellina e precisamente a Vervio, per fare qualche scalata significativa.