CNOS-FAP Regione Valle d’Aosta: Corsi di Formazione gratuiti

Aperte le iscrizioni a differenti Corsi di Formazione gratuiti per giovani e adulti nell’ambito della Regione Valle d’Aosta.

Si riportano di seguito le locandine dell’iniziative con indicate tutte le informazioni dei corsi disponibili, i requisiti richiesti e le relative scadenze per poter effettuare l’iscrizione.

 

 

CNOS-FAP Alessandria: il “buongiorno” speciale e il convegno annuale

Anche gli allievi del CNOS-FAP di Alessandria hanno avuto l’occasione in questi giorni di animare l’appuntamento del “buongiorno“, una autentica tradizione che contraddistingue i centri salesiani e che si tiene prima dell’inizio delle lezioni.

Per i ragazzi è infatti un momento che riesce a coinvolgere tutti, anche con tradizioni e culture diverse:

«È un momento di riflessione, anche spirituale, che vede la partecipazione di tutti gli allievi della struttura ciascuno con la propria religione e la propria cultura di origine, e costituisce quindi un importante momento d’integrazione».

All’interno dell’iniziativa, l’Unione ex allievi di Alessandria ha proposto la testimonianza di Mauro Trisoglio, tecnico industriale presso la Paglieri Profumi S.p.a. che frequentò il CNOS-FAP nei primi anni ’80 e che oggi riveste il ruolo di coordinatore della manutenzione presso un’azienda rinomata. Proprio in qualità di ex-allievo, sottoliena

«l ‘ importanza del bagaglio di competenze che si acquisiscono nei percorsi di istruzione e formazione professionale regionale. Un sistema il suo pensiero – che garantisce una preparazione professionale sempre adeguata alle esigenze del mercato del lavoro e molto apprezzata dalle aziende, configurandosi perciò sempre più come un percorso aperto pure alla possibilità di prosecuzione negli studi attraverso il quarto anno di diploma professionale e l ‘ istruzione tecnica superiore».

Tra gli appuntamenti legati alla Formazione Professionale Salesiana di Alessandria, si ricorda quello previsto per domani con l’annuale Convegno dell’Unione ex-allievi di Alessandria, nel corso del quale il laboratorio di meccanica sarà intitolato al professor Celestino Dall’Alba, alla presenza anche della nipote Terelisa.

CNOS-FAP: Convegno GAI sulla digitalizzazione – la trasformazione digitale in Italia

Giovedì 16 maggio, presso la Gai Macchine Imbottigliatici di Ceresole d’Alba, si è svolto il primo incontro del Convegno Gai sul tema “La trasformazione digitale in Italia: stato dell’arte, benefici per le PMI, nuove competenze. Condivisione di esperienze concrete di digitalizzazione e nuovi percorsi formativi”, iniziativa volta a collaborare con l’Associazione CNOS-FAP sul tema della digitalizzazione.

Si riporta l’articolo dell’evento gentilmente fornito da Franco Burdese dei Salesiani di Bra.

Alla Gai Macchine Imbottigliatici di Ceresole d’Alba si progetta il futuro in collaborazione con l’Associazione Cnsofap, la formazione dei salesiani in Italia, e Schneider Electric.
Si è svolto giovedì 16 maggio l’incontro, primo di una serie sino al 2020, sul tema “La trasformazione digitale in Italia: stato dell’arte, benefici per le PMI, nuove competenze. Condivisione di esperienze concrete di digitalizzazione e nuovi percorsi formativi“. A salutare le molte aziende è intervenuto l’Ad della Gai, Guglielmo Gai, che ha ricordato l’esperienza di successo del percorso formativo tecnico trasfertista.

“ Come abbiamo fatto per la formazione- ha affermato Guglielmo Gai- dei trasfertisti che non trovavamo, così siamo indirizzati a fare per le figure nel mondo della digitalizzazione”.

Mariano Costamagna, Vice Presidente Confindustria Cuneo, ha portato i saluti del Presidente Mauro Gola e ha ricordato quanto sia fondamentale in un’era di grandi cambiamenti tecnologici anticipare le esigenze, in particolare quelle formative. Tra gli intervenuti molti imprenditori ex allievi dell’Istituto Salesiano di Bra, che si prepara a celebrare i 60 anni, da Giuseppe Bernocco del Gruppo TCN, a Giuseppe Pacotto della Tesi, Gianfranco Testa di Elcat, Claudio Pacotto di Europlst, Fabrizio Lerda di Omler 2000, a Riccardo Testa di Arpa Industriale.

A moderare gli interventi l’ing. Alessia Varalda, di Elettrico Magazine sul tema “Opportunità ed esperienze concrete di digitalizzazione”.

E’ toccato a Guglielmo Gai dare il via al lavori con l’intervento su “Le opportunità della trasformazione digitale: il caso Gai”, dove ha raccontato le motivazioni che hanno spinto la loro azienda ad impegnarsi nel mondo della digitalizzazione passando per Impresa 4.0 Mariangela Acquafredda e Paolo Buonsanti di Schneider Electric hanno presentato il tema “Settori di mercato e trasformazione digitale: trend e benefici, mentre Danilo Ponzio ha proposto la ricerca svolta sul territorio cuneese e canellese: “Il territorio e la digitalizzazione locale”. Di particolare interesse l’intervento di Alberto Masoero di Bottero Spa che ha sintetizzato “Il bisogno di cambiamento del sistema produttivo “. La seconda parte dell’incontro ha trattato i “ Bisogni formativi e nuove competenze per la digital transformation”. Ivana Morando responsabile dell’alta formazione della Regione Piemonte dal suo osservatorio privilegiato ha trattato “L’evoluzione di professioni e mestieri nelle PMI”.

E’ poi toccato a don Pietro Mellano Direttore Nazionale CNOS-FAP proporre il punto di vista delle formazione salesiana con l’intervento “ Da don Bosco a Industria 4.0: l’approccio formativo salesiano.” La chiusura degli interventi ha visto Laura Bruni di Schneider Electric Spa raccontare l’impegno polivalente di Schneider Electric per l’innovazione e la formazione.

E’ poi stato raccontato ai tanti imprenditori presenti in sala il percorso tecnico trasfertista che in due anni dal 2017 al 2019 ha formato quasi cinquanta giovani, quasi tutti si sono inseriti in primarie aziende che fanno del piazzamento delle loro macchine nel mondo una quotidianità. Prossimo appuntamento per il gruppo di imprenditori il proseguo del lavori che si svolgerà il 2 luglio nella sede di Schneider Electric a Stezzano. Al termine dei lavori il Presidente di Gai Macchine, Carlo Gai ha guidato il tour della visita in azienda raccontando la trasformazione della Gai che oggi conta quasi 250 addetti.

CNOS-FAP Valdocco: un gemellaggio con Aleppo

Incontro tra don Pier Jabloyan e i ragazzi del CNOS-FAP di Valdocco, per siglare il gemellaggio con l’oratorio Don Bosco di Aleppo.

Si riporta l’articolo pubblicato sul sito CNOS-FAP di Valdocco, redatto da Marco Gallo.

Un gemellaggio con Aleppo

Quante cose diamo per scontate, per il semplice fatto di averle sempre lì, a nostra disposizione? Quando premiamo un interruttore o apriamo il rubinetto, ci siamo mai chiesti se c’è elettricità o se uscirà l’acqua? Queste sono alcune riflessioni che ci ha lasciato don Pier Jabloyan, direttore dell’oratorio Don Bosco di Aleppo. In un Paese in guerra ormai da quasi sette anni, l’oratorio – con le sue molteplici attività – è un punto di riferimento e di speranza: il doposcuola, il catechismo, l’estate ragazzi, le squadre sportive, i gruppi… «cose normali in tempi non normali». Perché durante un conflitto anche il numero delle vittime diventa quasi “un’abitudine”. Vittime come un ragazzo, di 12 anni, ucciso da un colpo di mortaio mentre aspettava il bus. O come due fratelli con la loro mamma, a casa, colpiti per sempre da un razzo in quel luogo che – per eccellenza – dovrebbe dare sicurezza.

Nelle parole di don Pier il dolore e la sofferenza si uniscono ai miracoli e alla speranza di chi continua ogni giorno a fare il bene e a testimoniare quell’Amore più grande che spinge a dare la vita per gli altri: nell’accoglienza, nel gioco, nell’aiuto, nel trovare la forza di festeggiare ancora ogni piccola gioia quando tutto intorno parla di morte. Ed è proprio qui che si inserisce il gemellaggio che unisce Valdocco alla Siria.

Al termine di un anno di riflessione – attraverso momenti di gioco e di festa, di animazione e di ritiro – abbiamo deciso di vivere concretamente la proposta pastorale “Io sono una missione #perlavitadeglialtri”: la nostra vita può dunque realizzarsi pienamente solo con gli altri e per gli altri. Abbiamo quindi lanciato una sottoscrizione a premi, i cui i ricavati andranno interamente alla casa salesiana di Aleppo.

Un piccolo gesto se preso singolarmente, ma che può davvero fare la differenza. Perché – come ci ha detto don Pier – «Alla fine della guerra, coloro che hanno fatto del male verranno dimenticati. Ma tutti quelli che hanno fatto del bene ai ragazzi di Aleppo saranno ricordati per sempre».

(15 maggio 2019)

Andranno i miei figli per me

Si riporta la notizia pubblicata da InfoANSAgenzia iNfo Salesiana – in data 15 maggio 2019, che riporta il messaggio del Rettor  Maggiore dei Salesiani, Don Angel Fernandez Artime, rispetto alla sua esperienza in Goa (India):

SAN FRANCESCO SAVERIO E DON BOSCO. DUE IMMENSI MISSIONARI DI IERI E DI OGGI. Un mese fa ero a Goa, in India. Goa è un gioiello incastonato nel maestoso continente indiano. Qui ci sono le spiagge di sabbia più belle del mondo e i panorami marini più incantevoli. Tra le palme che ricamano l’orizzonte, intravedevo le chiese costruite nei secoli XVI e XVII.

Una di queste è la Basilica del Buon Gesù, che è diventata un centro di pellegrinaggio, soprattutto per i cristiani e i credenti di altre religioni, perché custodisce le spoglie di San Francesco Saverio, il missionario navarrese discepolo di Sant’Ignazio di Loyola, fondatore dei gesuiti, che evangelizzò l’Estremo Oriente. San Francesco Saverio morì in Cina nel 1552, ma le sue reliquie rimangono in questa bellissima basilica, situata accanto alla cattedrale e alla chiesa di San Francesco d’Assisi. Questo edificio per ospitare i suoi resti mortali fu eretto tra il 1594 e il 1605. Qui è conservato il suo corpo, che fu prima sepolto in una cassa piena di calce e due anni dopo trasportato, miracolosamente integro e intatto, prima a Malacca e poi a Goa, dove è ricordato e venerato in modo incantevole. E lì ho avuto il privilegio, accompagnato da altri salesiani e laici, di celebrare l’Eucaristia sull’altare e sul sepolcro di questo grande santo missionario gesuita.

E ho chiesto di celebrare la Messa in onore di San Giovanni Bosco, chiedendo a Don Bosco la sua intercessione. Perché?

Francesco Saverio è stato, probabilmente, il più grande missionario della storia. Vissuto appena 46 anni, compì in 10 anni un lavoro missionario incredibile. Qui a Goa diede inizio al suo apostolato in un modo molto “donboschiano”: cominciò dalle carceri e dai bambini. Percorreva le strade e le piazze, invitando i bambini a venire in chiesa. In chiesa, insegnava ai bambini il catechismo con delle canzoncine facili e allegre, che lui stesso aveva composto.

Nella storia della Chiesa, Don Bosco è senza dubbio un altro grande missionario. Per questo la mia celebrazione eucaristica è stata semplice, commovente e spiritualmente sentita. Ho presentato al Signore con la mediazione di San Francesco Saverio e di Don Bosco, la missione salesiana nel mondo e la nostra scelta preferenziale per i ragazzi, le ragazze e i giovani del mondo, specialmente i più poveri.

«Andranno i miei figli per me»

Qualcuno potrebbe chiedersi perché presento Don Bosco come grande missionario anche se in realtà non è mai stato missionario “ad gentes”. Don Bosco mandò i suoi figli salesiani in capo al mondo, ma personalmente non fu mai missionario in terre lontane pur avendolo desiderato tanto. Innumerevoli sono le lettere in cui don Bosco scrive che il suo desiderio più ardente era sempre stato quello di partire missionario. «Andranno i miei figli per me» diceva.

È una verità straordinaria: don Bosco ha trasmesso il suo forte impulso e il suo fervore missionario allo spirito della Congregazione.

Per parlare del grande cuore missionario di Don Bosco, può bastare questo semplice dato: quando Don Bosco morì, il 31 gennaio 1888, noi salesiani sdb eravamo in quel momento 754. In quel momento don Bosco aveva già inviato come missionari in America il 20 per cento dei suoi salesiani, 153 in totale.

Se questa non è una vera passione missionaria!

In quella chiesa antica di Goa respiravo la forza dell’ispirazione missionaria e ringraziai il Signore per il miracolo della missionarietà. Lo Spirito Santo ha guidato e accompagnato il lavoro di evangelizzazione in tutta l’Asia con i primi missionari francescani, domenicani e gesuiti… e anche con i figli e le figlie di Don Bosco. Oggi sono 2.786 i salesiani sdb in India e diverse migliaia le nostre sorelle consacrate di diverse congregazioni (Figlie di Maria Ausiliatrice, Suore Missionarie di Maria Aiuto dei Cristiani, Suore Catechiste di Maria Immacolata Ausiliatrice, ecc ) Una vera gigantesca operazione dello Spirito.

Davanti alle candide spiagge di Goa pensavo all’antifona della Festa di don Bosco: «Il Signore gli ha donato sapienza e prudenza, e un cuore grande come la sabbia che è sulla spiaggia del mare».

Dopo la celebrazione dell’Eucaristia, quello stesso giorno ha avuto il volto concreto di miei quattro fratelli sdb che accompagnavano un gruppo di bambini salvati dalla vita randagia sulla strada. Un gruppo di 40 ragazzi, tra i 10 e i 15 anni, con i quali abbiamo trascorso una bella mattinata. I loro occhi brillavano di una luce speciale. Questi ragazzi con i salesiani si sentono a casa. Vanno a scuola, stanno ricevendo una formazione e un’istruzione che aprirà davanti a loro un ottimo futuro. Ragazzi che sorridevano e cantavano magnificamente. Avevano imparato a dire in spagnolo: «Hola y Hasta la vista!» Al termine ci siamo salutati con calore, affetto vero e un’immensità di foto ricordo.

I ragazzi di Valdocco, 170 anni prima, a Torino, facevano le stesse cose con il nostro amato Don Bosco. E il suo cuore missionario continua a battere, oggi nel cuore dei suoi figli e delle sue figlie, perché i ragazzi del mondo possano trovare un altro Valdocco e un altro Mornese.

Davanti alle candide spiagge di Goa pensavo all’antifona della Festa di don Bosco: «Il Signore gli ha donato sapienza e prudenza, e un cuore grande come la sabbia che è sulla spiaggia del mare». Ed è tutto vero. Il cuore di don Bosco e dei suoi figli non ha confini.

Oggi, con la grazia della comunione tra la Chiesa già in paradiso, la Chiesa trionfante, e la Chiesa che continua a camminare, che siamo noi, quaggiù, i nostri santi missionari, San Francesco Saverio e Don Bosco, continuano a benedire la missione e a far vivere il Signore per questi popoli, e per questi ragazzi e ragazze, futuri cittadini del Regno.

A Goa, ho vissuto e ho sentito che il ricordo delle imprese passate non svanisce con il tempo ma spinge come vento nelle vele degli aspetti essenziali e più autentici della vita e dell’evangelizzazione. Con una formidabile continuità.

In questo mese dedicato a Maria, chiediamo alla nostra Madre Ausiliatrice di continuare ad accompagnare la missione nel nome del Signore in tutto il mondo. E che la missione salesiana possa continuare ad essere fedele oggi come è stata sempre.

CNOS-FAP e Scuole Medie di San Benigno: insieme per l’ambiente

Il 15 marzo scorso migliaia di studenti di tutto il mondo sono scesi in piazza seguendo l’invito della giovane svedese Greta Thunberg, allo scopo di chiedere ai governanti delle nazioni di attuare politiche più lungimiranti in materia di rispetto dell’ambiente e sostenibilità.
Gli allievi delle due scuole salesiane di San Benigno, la Scuola Media Don Bosco e il CNOS-FAP, hanno così voluto dare il proprio contributo, al termine di una settimana di incontri, riflessioni, ragionamenti e proposte sui temi ambientali. Sopratutto con gli allievi più grandi della formazione professionale ci si è soffermati su alcuni casi concreti, come la questione ILVA di Taranto o le vicende legate a ETERNIT di Casale Monferrato. Si è anche riflettuto su cosa la Chiesa chieda oggi ai cristiani su questo tema, in particolare cosa Papa Francesco ha detto e scritto in proposito. Tutto ciò si è concluso con una manifestazione per le vie di San Benigno: un modo per attirare attenzione, far discutere, chiedersi il perché di questa movimentazione. Con la speranza che anche altri possano fermarsi a riflettere e, magari, iniziare dal piccolo, dalla dimensione domestica, a cambiare le proprie abitudini per un mondo più pulito!

L’iniziativa ha visto due tipologie di partecipazione. Agli allievi è stata data infatti la possibilità di marciare in manifestazione oppure di prendere parte ad una competizione podistica non agonistica di circa 4 km. In merito a quest’ultima proposta, riportiamo i primi tre classificati per ciascuna categoria:

SCUOLA MEDIA RAGAZZI:
1° CLASSIFICATO Davide Milanesi (3^A)
2° CLASSIFICATO Francesco Grandinari (2^B)
3° CLASSIFICATO Lorenzo Giacomelli (3^A)

SCUOLA MEDIA RAGAZZE:
1^ CLASSIFICATA Virginia Vecchio (2^A)
2^ CLASSIFICATA Beatrice Bozzo (3^A)
3^ CLASSIFICATA Giulia Galeano (2^A)

CNOS-FAP RAGAZZI:
1° CLASSIFICATO Mattia Roncaglia (Termoidraulica)
2° CLASSIFICATO Ediorance Braida Smith (Meccanica)
3° CLASSIFICATO Francesco Costa (Elettro)

CNOS-FAP Novara: inaugurato il nuovo laboratorio di gastronomia “Mamma Margherita”

Giovedì 9 maggio, presso il Centro di Formazione Professionale CNOS-FAP di Novara si è tenuta l’inaugurazione del laboratorio di gastronomiaMamma Margherita“.
Tra gli ospiti don Enrico Stasi, Superiore dei Salesiani del Piemonte e Valle d’Aosta. Con lui l’Ing. Lucio Reghellin, direttore generale dell’Associazione CNOS-FAP Piemonte, don Giorgio Degiorgi, direttore dell’Opera Salesiana, Carlo Vallero, direttore del CFP, e l’Assessore del comune di Novara Federico Perugini, che si occupa di politiche per la famiglia, così come tutti gli invitati, a partire dalla Comunità Salesiana al completo, con il preside della scuola, la direttrice del CIOFS-FP e tutti gli altri ospiti, che hanno riempito la sala.

 

Don Enrico Stasi ha voluto sottolineare la sua presenza come Presidente dell’Associazione CNOS-FAP Piemonte, ruolo che ricopre con molta soddisfazione:

Essere presenti a Novara significa dare altre occasioni significative ai giovani e questo è il nostro compito ed in questa casa lo stiamo facendo grazie all’impegno di Don Giorgio Degiorgi, direttore dell’Opera Salesiana e di Carlo Vallero direttore del CFP”. Prosegue: “L’Associazione CNOS-FAP ha messo in campo diversi servizi che vanno dalla formazione ai mestieri, all’orientamento professionale e all’inserimento lavorativo con gli sportelli lavoro e tutto questo sta funzionando grazie alla competenza e all’impegno di tantissimi operatori specializzati. Questo in un CFP Salesiano che funziona a pieno regime: è un progetto anche per Novara? Quando a Don Bosco chiedevano quale fosse il suo progetto, lui rispondeva che era quello che gli ispirava lo Spirito Santo: ebbene vedo che il nostro Don Giorgio è così anche lui! E quindi vedremo.

 

Carlo Vallero ha poi introdotto l’evento raccontando come è iniziata la presenza a Novara:

Siamo presenti a Novara per lasciare un segno con il nostro stile salesiano e questo si può fare anche con gli adulti. Abbiamo fatto tantissimi corsi nel settore meccanico finalizzati all’inserimento lavorativo in un’azienda meccanica del territorio. Incontrato e formato oltre 600 giovani in circa una quarantina di corsi. Qualche tempo fa una insegnante, che abita nel canavese e che ha operato qui per diverso tempo, mi ha chiamato per raccontarmi un episodio che le è accaduto una domenica mattina. Intorno alle 11 le hanno suonato alla sua porta: erano 4 giovani che erano stati suoi ex allievi ed erano andati a trovarla partendo da Novara a facendo una buona ora di strada, come le avevano promesso perché volevano manifestarle le loro riconoscenza. Vedi Carlo allora si può proprio lasciare un segno!

 

E don Giorgio Degiorgi che si appassiona nel parlare di FP e si interroga così:

Possiamo essere presenti in mezzo a loro giovani e adulti come Salesiani?” Ed è lui stesso a dare la risposta: “Sì, se se lo facciamo con un lavoro pratico, che li coinvolga e li appassionI. Sì, se questo consente loro di acquisire professionalità ma anche un titolo o una competenza spendibile come ad esempio il patentino per i saldatori. Ecco, il CFP di Novara è un piccolo seme per il futuro di questa casa. Ma non dimentichiamo che dobbiamo lavorare in rete con tutte le istituzioni presenti, altrimenti non coltiviamo il seme nel modo giusto!

 

Dopo un momento di condivisione di riflessioni, è stato il momento della benedizione e dell’inaugurazione dei locali, con cui gli ospiti hanno poi potuto avere un saggio di cosa sarà possibile realizzare una volta che ciascun allievo avrà raggiunto le competenze nel settore gastronomico.

Incontro di Formazione generale per gli operatori di Servizio Civile

Lunedì 3 giugno, presso il Teatro Crocetta di Torino, via Piazzi 25, si terrà l’ ultimo incontro di Formazione generale per gli operatori di Servizio Civile, con orario 9 – 17.
Sarà un incontro plenario con tutti gli OPERATORI dei progetti con i Salesiani organizzato dal TESC, Tavolo enti Servizio Civile, al quale parteciperanno anche operatori di altri Enti del Piemonte.

Programma della giornata:

 – Mattina –
Proiezione del film “Dove bisogna stare” di Daniele Gaglianone| trailer
a seguire, l’incontro dibattito con il regista;

–  Pomeriggio –
Incontro con la Delegazione dei Rappresentanti;

Sabato 11 maggio: l’ordinazione presbiterale di don Paolo Francesco Pollone SDB

L’Ispettoria salesiana Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania è lieta di comunicare che il Salesiano don Paolo Francesco Pollone è stato ordinato sacerdote sabato 11 maggio 2019 alle ore 15.00 per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di S.E.Rev.ma Mons. Cesare Nosiglia Arcivescovo di Torino, presso la Basilica di Maria Ausiliatrice.

 

Un momento di grande gioia, condiviso durante la giornata di sabato tra confratelli, familiari e tanti amici.

Condividiamo insieme la lode al Signore per il suo dono di Grazia.

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Scuola media Salesiani di Bra: tra gare di matematica e azioni di solidarietà

Sono numerose le attività e le iniziative che coinvolgono i ragazzi della scuola media salesiana “San Domenico Savio” di Bra.
Gli alunni hanno partecipato, con ottimi risultati, alla gara di matematicaKangourou” 2019, organizzata dall’Università degli Studi di Milano e svoltasi presso l’Istituto San Domenico Savio il 21 marzo scorso. Come primo classificato, l’alunno Olivero Edoardo della classe terza, il quale parteciperà alla semifinale che si terrà il 18 maggio al Politecnico di Torino. Nella classifica interna alla scuola, si sono aggiudicati i primi tre posti nella categoria Cadet (classe 3) gli alunni: Olivero Edoardo, Basso Alessandro e Bruna Andrea; per la categoria Benjamin ( classe 2 ): Ghidone Giorgia, Dogliani Maria Lucia e Likaj Cristian; per la categoria Benjamin ( classe 1 ): Chiesa Matteo, Santisi Matilde e Delfino Lisa.

A tutti gli alunni che hanno partecipato e che si sono impegnati in questa competizione nazionale i nostri più sentiti complimenti.

Le insegnanti

Altre iniziative che hanno caratterizzato la scuola media salesiana di Bra hanno riguardato alcune azioni di solidarietà: la colletta alimentare presso il supermarket dell’Oltreferrovia, la lotteria per sostenere la missione salesiana in Cina, le offerte a favore delle missioni in Africa e l’adozione di un ragazzo boliviano. In merito, si riporta l’articolo gentilmente fornitoci da Emanuele Cravero e Alessandro Basso (terza media).

Sono numerose le proposte di educazione alla solidarietà proposte agli alunni della scuola media salesiana “San Domenico Savio” di Bra durante l’anno scolastico: la Colletta Alimentare presso il supermarket dell’Oltreferrovia, il sostegno con la lotteria alla missione salesiana in Cina a favore dei bambini invalidi, la tradizionale adozione di un allievo boliviano nella scuola fondata da don Binello, infine l’aiuto in materiali ed offerte per le attività del volontario Marco in Africa. Di quest’ultima ce ne parla direttamente un alunno di terza media.

Un mattino gli allievi della nostra scuola hanno assistito alla testimonianza del signor Marco, un volontario che da parecchi anni insieme alla sua famiglia aiuta i bambini delle periferie di Adis Adeba in Etiopia e quelli di Nairobi in Kenya organizzando delle Estate Ragazzi e riuscendo così a salvarli dalle strade. Durante la prima ora, dove erano presenti tutti gli alunni delle tre età, Marco ha proiettato alcune foto dove si potevano osservare le zone dove lui era principalmente attivo e si poteva osservare come le condizioni sociali di quei posti sono inferiori a quelle dove viviamo noi; inoltre in quelle zone i bambini sono maggiormente esposti a malattie e quindi la mortalità infantile è maggiore e più frequente. Successivamente ha proiettato vari video e fotomontaggi dove i protagonisti principali erano i bambini africani. A questi appuntamenti ludici partecipano soprattutto i bambini delle più teneri età, ma anche i giovani li apprezzano e aderiscono, informa il volontario , ma quello che accomuna tutti è il divertimento provato mentre si gioca e ci si diverte, ma anche l’ impegno quando bisogna fare i compiti o si provano nuove attività manuali nei vari laboratori. Alla fine della sua presentazione, varie erano le domande rivolte a Marco dagli alunni. Alcune riguardavano l’accoglienza da parte dei bambini verso di loro. Il volontario ha risposto dicendo che i piccoli erano entusiasti al loro arrivo e sono corsi subito ad abbracciarli e a voler giocare con gli animatori. Altre erano riguardavano il problema linguistico. Per Marco questo non era un problema, visto che in Kenya si parla inglese, invece in Etiopia si utilizza una lingua con un alfabeto completamente differente, e quindi diventava una difficoltà, ma gli animatori sono comunque riusciti a farsi capire e hanno trascorso delle fantastiche settimane.

In un secondo momento, gli alunni di terza hanno avuto un ulteriore dialogo con Marco riguardo alla sua esperienza, e alla fine di questo è stato chiesto loro di scrivere su un foglio le loro opinioni circa quello che avevano sentito. Eccone alcune:” Sono stato molto colpito su come quei bambini, nonostante avessero poco, si divertissero così tanto”, oppure:” Grazie a persone come Marco si può capire come l’influenza di una persona buona di spirito può cambiare le nostre vite”, ma anche:” Si può vedere grazie a Marco che il volontariato porta sempre buoni frutti”. I ragazzi sono stati molto impressionati nel sentire l’esperienza del volontario, e grazie a questi interventi possono “aprire gli occhi” al Mondo che li circonda e capire che dare una mano al prossimo sia utile per gli altri ma soprattutto per se stessi.

Emanuele Cravero e Alessandro Basso