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“In alto a casa”: in cammino verso la V incoronazione della Madonna di Oropa

In occasione della V Incoronazione della Madonna di Oropa (1620-2020) che si terrà domenica 30 agosto, la diocesi di Biella e il Servizio della Pastorale Giovanile propongono una “mini-GMG mariana” dal titolo “In alto, A CASA“, una iniziativa dedicata ai giovani per mettersi in cammino sotto lo sguardo di Maria, dal 24 al 31 agosto 2020. Si riporta di seguito il programma dell’iniziativa con tutte le informazioni utili.

IN ALTO A CASA

V Incoronazione della Madonna di Oropa 1620-2020

Giovani in cammino 24-31 agosto 2020 

Nel 2020, domenica 30 agosto si svolgerà la quinta secolare Incoronazione della Madonna. Ma cosa vuol dire oggi incoronare l’antica effige della Madonna di Oropa? La Quinta Centenaria Incoronazione non si limiterà alla cerimonia liturgica di fine agosto 2020, ma sarà un cammino che prevede una serie di eventi, progetti ed iniziative di interesse e richiamo in ambito nazionale e con la partecipazione di fedeli, famiglie e visitatori da tutto il mondo.

Il gesto liturgico di porre la corona sulla testa del Figlio e della Madre fa di Oropa il luogo dell’identità, dove si attinge nuova forza per affrontare tutte le difficoltà. Oropa è il luogo dove il bisogno profondo che vivono le donne e gli uomini del nostro tempo si stringe al legame profondo con la Madonna, che è Vergine, Regina, ma anche Madre e Donna, temi che ci riportano all’attualità dell’epoca in cui viviamo. In questo senso, siamo tutti “Figli di una Regina”: figli che nella fratellanza e nella comunione formano la corona più preziosa.  La corona è un segno del nostro affetto e impegno di cambiamento: il cammino verso il  2020 è un’occasione per riscoprire, anche per i non credenti, la solidarietà, la speranza e la positività di cui tutti abbiamo bisogno.

L’invito è rivolto ai giovani per vivere una mini-GMG mariana.

PROGRAMMA

Lunedì 24 agosto (San Bartolomeo)
Arrivo nelle parrocchie, accoglienza nelle famiglie e serata di festa nelle parrocchie/zone.

Martedì 25 agosto
Verso le ore 9:30 ritrovo alle Cave del Favaro e da lì partenza della cerimonia di accoglienza “pellegrinante”
verso il Santuario di Oropa.
Pranzo al sacco e poi verso le 13:30 i giovani biellesi mostrano Oropa ai convenuti
Ore 16:30 – Messa in chiesa nuova presieduta da un vescovo scelto dal Santuario
Ore 18:30 – Cena offerta
Ore 20 – Spettacolo mariano
Ore 22 – Partenza per il ritorno a casa

Mercoledì 26 agosto
Ore 9 – Messe “zonali”
Ore 11 – In un posto del Cossatese, tavola rotonda sul tema del “lavorare”
Ore 13 pranzo al sacco
Ore 14:30 – “I giovani incontrano i lavoratori”
Ore 17 – Partenza per il ritorno a casa
Ore 19 – serata “speciale” nelle case ospitanti

Giovedì 27 agosto (Santa Monica)
Ore 9:30 – Incontriamo alcune realtà caritative della Diocesi, preghiamo con loro il rosario e li invitiamo alla
messa della sera in piazza Duomo a Biella
Ore 12:00 – catechesi in Duomo sul tema del “camminare al passo degli ultimi”
Ore 13:00 – Pranzo al sacco e viviamo la città di Biella.
Ore 18:00 – Messa presieduta dal vescovo Roberto in piazza Duomo
A seguire cena in piazza … “e oltre”!
Ore 22 – Partenza per il ritorno a casa

Venerdì 28 agosto (sant’Agostino)
Ore 10 – In 3 o 4 luoghi “Intervista a teologi morali” sul tema della “Laudato si” e a seguire messa
Ore 13 – Ritrovo nella bella realtà “naturale” dei Salesiani di Muzzano per pranzo al sacco e poi dalle 14:30
spazio per le confessioni e/o momenti di dialogo
Ore 18 cena offerta e poi partenza a piedi per Sordevolo
Ore 21 – Passione!
A seguire ritorno a casa

Sabato 29 agosto (Martirio di san Giovanni Battista) – Festanti da Maria con Pier Giorgio
Ore 10 – Ritrovo a Pollone e conosciamo Pier Giorgio per far festa bene
Ore 13 – pranzo al sacco
Ore 16 – momento con il legato pontificio per prepararci all’imminente incoronazione e poi serata di festa
con cena a buffet
Dormiremo alla diaccio (sennò che “simil-gmg” è?!) e saliremo a piedi ad Oropa … stiamo ancora cercando
di capire dove e quando.

Domenica 30 agosto – Figli di una Regina!
Incoroniamo la Madonna.
Al termine, si scenderà a piedi per andare a prendere i bus e tornare nelle case.

Lunedì 31 agosto
Ogni parrocchia/zona organizza il saluto ai suoi pellegrini

Salesiani Vigliano: «Impariamo da don Bosco a parlare al nostro oggi»

Oggi, nella ricorrenza di san Giovanni Bosco, il giornale Il Biellese dedica due pagine alla realtà salesiana situata sul territorio biellese e in particolare a Vigliano, sotto la guida del direttore don Genesio Tarasco. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato a cura di Susanna Peraldo, con l’intervista al direttore dell’opera.

«Impariamo da don Bosco a parlare al nostro oggi»

«Nelle memorie biografiche del Santo viene citato per ben 29 volte il santuario di Oropa a cui il nostro Padre si recava per una sua particolare devozione alla Vergine Bruna»

«I giovani di oggi – il nostro mondo – sono assetati di felicità e di senso come quelli di ieri. Cambiano le mode, le sensibilità, ma la domanda, il desiderio che caratterizza ogni persona umana e la differenzia da ogni altro essere vivente, rimane ed è a questa domanda, a questo desiderio, che don Bosco si è adoperato per dare risposta, dare compimento, per cui credo che, adottandone il linguaggio, don Bosco abbia la capacità di parlare al nostro oggi».

Don Genesio Tarasco, alla guida dei Salesiani nel Biellese, evidenzia con forza il carisma e l’attualità del “Santo dei giovani“.

Con il 31 gennaio torna in evidenza il ricordo di don Giovanni Bosco. È un Santo che può parlare ancora al nostro oggi?

Certamente, don Bosco mantiene ancora oggi la sua attualità. Ha condensato in una frase tutta la sua passione educativa ed il suo desiderio di salvezza dei ragazzi:”Basta che siate giovani perché io vi ami assai in Cristo Gesù“. In quel “basta che siate giovani”, ha abbracciato il mondo intero e valicato ogni vincolo spazio-temporale, imprimendo alla sua azione educativa un’attualità indiscussa, adatta ad ogni stagione e ad ogni latitudine. La sua carità pastorale lo ha inserito nel perenne mandato della Chiesa di evangelizzare tutti i popoli. “Vi voglio felici nel tempo e beati nell’eternità“, diceva ai suoi ragazzi. Ora sappiamo che la strada della vera felicità, quella che può ambire all’eternità consiste in un autentico incontro con Gesù, attraverso la Parola di Dio, i sacramenti, la devozione a Maria. Da qui il proliferare degli Oratori. Nello stesso tempo, istruzione e lavoro sono gli ambiti nei quali viene salvaguardata la dignità di ogni uomo o donna. Da qui il moltiplicarsi delle scuole di ogni ordine e grado e dei centri di formazione professionale. Nel suo testamento spirituale l’invito a restar vicini al popolo, privilegiando i ragazzi “più poveri ed abbandonati” è consegnato come garanzia di continuità e prosperità per la sua opera.

Per il 2020 è stata organizzata una festa che abbraccia l’intero territorio. Qual è il filo che lega tutti gli eventi?

In primo luogo un profondo senso di gratitudine a Dio per il dono di don Bosco, che i Salesiani che operano nel Biellese vogliono condividere con tutto il territorio. In secondo luogo il desiderio di avvicinare tutti i giovani possibili per far conoscere il messaggio che il “loro” santo continua a lanciare a tutti senza distinzione alcuna, tentando di vincere quella noia e quel non senso che purtroppo intristisce la vita di diversi nostri ragazzi, invitandoli caparbiamente a sperare in un futuro bello ed appagante. Infine un senso di comunione con tutti gli “operatori del bene“, soprattutto se hanno come destinatari i ragazzi. San Giovanni Paolo II ha dichiarato don Bosco “patrimonio della Chiesa universale” e quindi mi sembra giusto che i festeggiamenti di don Bosco non rimangano chiusi negli stretti confini delle nostre opere, ma si allarghino a tutto il territorio. La grande devozione che Don Bosco nutriva per la Madonna ha suggerito che in questo anno giubilare, che guarda alla quinta centenaria incoronazione della Vergine Bruna di Oropa, i festeggiamenti del nostro Padre Fondatore si inserissero tra le manifestazioni di questo grande evento.

C’è, nell’ambito della festa, qualche momento che spicca per particolarità?

Certamente la santa Messa in Duomo in cui i cooperatori salesiani rinnovano la loro promessa di vita secondo quanto intendeva don Bosco: “Salesiani in maniche di camicia, inseriti nel mondo, con una particolare attenzione ai problemi ed alle dinamiche giovanili”. L’iniziativa promossa dai giovani stessi di un “Don Bosco in Disco” in cui si ritrovano per ascoltare musica e ballare in perfetto silenzio attraverso cuffie diversamente sintonizzate con il DJ preferito. L’incontro del 21 febbraio al teatro Erios di Vigliano in cui l’archivista Danilo Craveia ci farà conoscere le cose più salienti dell’ultima incoronazione e il rapporto che c’è stato tra Oropa e don Bosco.

I giovani sono ancora affascinati dalla figura di don Bosco?

Io penso di sì, anche se sono cambiati i tempi e la stessa cultura rispetto a quanto don Bosco ha vissuto. Forse nei nostri contesti si fa più fatica, ma là dove le condizioni sociali si avvicinano di più a quelle in cui lui si è trovato, la sua figura affascina. Tutto dipende da quanto lo si fa conoscere e da quanto si è fedeli al suo carisma. In Asia, in America Latina, in Europa, dove si è fatta la scelta dei più poveri, degli orfani, di “quelli che nessuno contende“, lì la figura di don Bosco emerge come punto di riferimento, come speranza, come guida che aiuta a traghettare il momento presente.

Se si parla di don Bosco impossibile non pensare ai Salesiani e alle Figlie di Maria Ausiliatrice. Come è espressa oggi la presenza nel Biellese?

La Comunità salesiana risiede tutta a Vigliano B.se, dove si occupa della Scuola dell’Infanzia “Villaggi Rivetti” con annessa la sezione Primavera e del Centro di Formazione Professionale. I Salesiani nel Biellese sono presenti in quattro parrocchie come parroci od amministratori parrocchiali, quali San Cassiano in Biella con annesso Oratorio, San Giuseppe Operaio in Vigliano B.se con annesso Oratorio, San Martino in Camburzano, San Tommaso Apostolo in QuaregnaCerreto. I nostri Oratori secondo una tipica esperienza pastorale di don Bosco si sforzano di essere casa che accoglie, parrocchia che evangelizza, scuola che avvia alla vita, cortile per incontrarsi da amici e vivere in allegria. Raggiungiamo così, con le attività più svariate, circa un seicento giovani, dai più piccoli ai più grandi ed altrettante famiglie con un picco superiore con i centri estivi. A Muzzano la Casa è gestita direttamente dall’Economato ispettoriale con sede a Torino e svolge un’attività di accoglienza e di centro di spiritualità. Le suore purtroppo hanno lasciato la nostra casa già da alcuni anni, anche se il loro ricordo rimane molto vivo e grato in quanti hanno frequentato la nostra scuola materna o sono state convittrici al tempo della “Pettina”.

Il CNOS-FAP, il centro di formazione professionale con sede a Vigliano Biellese, che realtà è oggi e che cosa potrà essere domani?

Nel Centro di Formazione Professionale i Salesiani sono coadiuvati nella loro opera da un piccolo esercito di laici che ne condividono il progetto educativo. In accordo con la Regione Piemonte nel Centro si erogano quattro corsi triennali: uno in ambito meccanico, uno in ambito elettrico, uno in ambito termoidraulico ed uno nel settore acconciatura; un corso biennale per saldo carpentieri, un quarto anno di specializzazione per il conseguimento del diploma di operatore di macchine e sistemi automatici. Ci sono poi corsi per adulti disoccupati e per adulti occupati che intendono aggiornare le proprie competenze. Infine è molto attivo lo Sportello di Servizi al lavoro. La preparazione fornita è molto buona, anche se molto dipende dalle capacità e dalla volontà degli allievi, dalla voglia delle famiglie di mettersi in gioco, dalla collaborazione delle aziende con cui si svolge l’alternanza scuola lavoro. Dobbiamo dire che l’occupabilità dei nostri allievi è molto buona soprattutto nel settore meccanico, che supera il 100%, in quanto abbiamo più richieste di quanti sono gli allievi disponibili. Negli altri settori la percentuale di alunni, che trovano lavoro dopo la qualifica, supera mediamente il 75%. Ovviamente la formazione professionale deve stare al passo coi tempi e quindi deve continuamente interrogarsi su quanto il mercato del lavoro richiede, dialogare con le aziende presenti sul territorio. Il domani è nelle mani di Dio, ma certamente il Centro di Formazione Professionale potrà essere un punto di riferimento e un polo di eccellenza per quanti vogliono inserirsi nel mondo del lavoro tenendo conto che le varie discipline potranno cambiare e rispondere meglio alle esigenze delle singole aziende. Comunque resterà una palestra nella quale, quanti vi approdano si alleneranno a diventare soprattutto “buoni cristiani ed onesti cittadini“.

Don Giovanni Bosco e Biella. Quali le testimonianze più forti?

Non abbiamo notizie che don Bosco abbia operato di persona a Biella. Sappiamo che fu ospite dei Padri Filippini dei quali descrive con dovizia di particolari la chiesa magnificandone la bellezza. Da lì saliva ad Oropa da dove nel 1863 scrisse una famosa lettera ai suoi giovani di Torino in cui dopo aver evidenziato il gran andirivieni di gente, confessa:

«in mezzo a tanta gente il mio cuore provava un vivo rincrescimento. Perché? Non vedevo i miei cari giovani studenti … Per trovare un conforto al mio cuore sono andato dinanzi al prodigioso altare di lei e le ho promesso che giunto in Torino avrei fatto quanto avrei potuto per insinuare nei vostri cuori la devozione a Maria e raccomandandovi a lei ho domandato queste grazie speciali per voi. Maria, le dissi, benedite tutta la nostra casa, allontanate dal cuore dei nostri giovani fin l’ombra del peccato; siate la guida degli studenti; siate per loro la sede della vera sapienza. Siano tutti vostri, sempre vostri ed abbiateli sempre per vostri figliuoli e conservateli sempre fra i vostri devoti. Credo che la santa Vergine mi avrà esaudito e spero che voi mi darete mano affinché possiamo corrispondere alla voce di Maria, alla grazia del Signore».

Nelle memorie biografiche di don Bosco viene citato per ben 29 volte il santuario di Oropa a cui il nostro Padre si recava principalmente per una sua particolare devozione alla Vergine Bruna. La quiete di quel santuario gli permetteva un periodo di riposo in cui riflettere e perfezionare i suoi progetti, e chiedere aiuto ed ispirazione per la erigenda congregazione salesiana. È lì dove ha scelto in tutta tranquillità e coscienza i suoi collaboratori da inviare nelle varie case fuori Torino. Così è stato per la costruzione del collegio di Mirabello Monferrato, la prima opera da lui fondata fuori Città. È li dove ha chiesto aiuto per la costruzione prima della Chiesa di san Francesco di Sales e successivamente della Basilica di Maria Ausiliatrice.

Il legame di don Bosco con il territorio biellese d’altro canto fu sempre molto forte. Ha ospitato nel suo Oratorio più di duecento ragazzi della nostra terra, tanto che il vescovo di allora Giovanni Pietro Losana, in occasione di una grande lotteria, che don Bosco lanciò in tutto il territorio nazionale, si sentì in dovere di scrivere una lettera a tutti i parroci della diocesi perché appoggiassero l’iniziativa e ne sostenessero le opere. Don Bosco e devozione mariana sono un binomio inscindibile, che suggerisce a ciascun di noi il vero spirito con cui dobbiamo vivere quest’anno e l’evento dell’incoronazione. Come famiglia salesiana accogliamo con entusiasmo questo momento di grazia e ringraziamo per quanto la Madonna continua a fare a favore dei nostri ragazzi attraverso la presenza dei Salesiani: i “don Bosco” di oggi. Grazie.

CNOS-FAP Vigliano: Attesa per la festa di Don Bosco

Il bisettimanale d’informazione del territorio Biellese, l’Eco di Biella, riporta gli appuntamenti dedicati ai festeggiamenti di San Giovanni Bosco promossi dalla parrocchia di San Giuseppe Operaio, dall’oratorio Don Bosco, e dal Centro di Formazione professionale di Vigliano per questo venerdì, 31 gennaio 2020.

Si riporta di seguito l’articolo pubblicato in data odierna.

VIGLIANO Da venerdì tanti eventi organizzati da parrocchia e salesiani
Attesa per la festa di Don Bosco

Venerdì inizieranno i festeggiamenti per ricordare don Giovanni Melchiorre Bosco, meglio noto come Don Bosco. Li organizzano la parrocchia di San Giuseppe Operaio, l’oratorio Don Bosco, e l’istituto Salesiano San Cassiano Cnos-Fap, con il patrocinio del Comune di Vigliano. Il programma prevede per venerdì, nella sede del Cnos-Fap alle ore 9.30, l’intrattenimento dei ragazzi, alle 11.30 la benedizione ed inaugurazione del laboratorio di termoidraulica. A mezzogiorno il Vescovo di Biella, Roberto Farinella, visiterà la scuola dell’infanzia, inaugurando la sezione Primavera.

Dopo l’incontro conviviale nell’istituto Salesiano, alle 17, ci sarà il ritrovo dei giovani dell’oratorio e del Cnos-Fap nell’oratorio di san Cassiano a Biella.

Seguirà alle 18.15 la messa di concelebrazione del santo, con il Vescovo, nel Duomo di Biella.

Domenica 2 febbraio, alle 11, nella parrocchia di san Giuseppe Operaio, la messa, a cui seguirà l’aperitivo in Oratorio ed il pranzo.

Venerdì 21 febbraio, ore 21, al teatro Erios “La quarta centenaria Incoronazione del 1920” del salesiano Alberto Maria De Agostini, con commento dell’archi vista del santuario di Oropa, Danilo Craveia, e relazione storica su Don Bosco ed il Santuario di Oropa. Nella stessa serata avverrà la presentazione dell’iniziativa “In alto a Casa“.

CNOS-FAP Vigliano Biellese: Open Day

Il Centro di Formazione Professionale di Vigliano Biellese ricorda l’appuntamento dell’Open Day previsto per sabato 11 gennaio 2020 aperto a tutte le famiglie e i ragazzi. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato in data odierna dal quotidiano online del biellese NewsBiella.it.

Cnos-Fap, formazione professionale da più di 40 anni

L’istituto salesiano di Vigliano Biellese propone corsi e diplomi professionali per i giovani nei settori termoidraulica, meccanica industriale, impianti elettrici, ed acconciatura. Sabato 11 gennaio il centro sarà aperto per un Open Day di orientamento alla scelta percorso formativo per i giovani che frequentando la terza media e che in questi giorni sono chiamati a scegliere il loro futuro scolastico.

La scuola professionale salesiana di Vigliano è conosciuta in tutto il Biellese, del resto i “salesiani” sono noti ovunque, talvolta più dell’acronimo scelto per chiamare i centri di formazione: Cnos-Fap è infatti il nome del Centro Salesiano di Vigliano ed ha un significato bello e impegnativo: Centro Nazionale Opere Salesiane – Formazione Aggiornamento Professionale. A dire un po’ che la formazione non finisce mai. Si inizia ma poi si prosegue ed è proprio per questo che il mondo salesiano, che una volta era riconosciuto come luogo di formazione per ragazzi, oggi lo è anche per tanti adulti che necessitano di aggiornamento o di una nuova formazione per ricollocarsi nel mondo del lavoro.

Oggi, nel Biellese come in Piemonte, le scuole salesiane si occupano ancora massicciamente dei giovani con interventi di orientamento scolastico – professionale e supporto nella ricerca del lavoro, ma anche proponendo interventi di progettazione formativa a partire dalle esigenze occupazionali del territorio a vari livelli, ed interventi mirati alla formazione di giovani lavoratori con un contratto di lavoro di apprendistato.

Cnos-Fap offre percorsi di formazione iniziale dei giovani, dopo la terza media, attraverso attività mirate per preparare una cultura e una professionalità immediatamente spendibili nel mercato del lavoro e, nello stesso tempo, tali da permettere un loro continuo aggiornamento. Nessun giovane deve essere escluso, pertanto il mondo salesiano continua a perseguire il dovere di garantire una robusta formazione ad ogni giovane in qualunque situazione si trovi. Ma la formazione salesiana si rivolge anche a giovani diplomati che necessitano di specifiche professionalità richieste dal mercato del lavoro, in collaborazione con imprese, scuole e università.

“Il concetto che ci piacerebbe passasse – dichiara Stefano Ceffa, responsabile della comunicazione Cnos-Fap di Vigliano – è che non ci sono percorsi di serie A e serie B, perché la nostra scuola, talvolta, viene assimilata a percorsi meno qualificanti. Al contrario, vogliamo mandare il messaggio molto forte che i nostri percorsi di formazione professionale offrono interessanti prospettive per un’occupazione non solo in termini numerici, in quanto sono più dell’80% i nostri allievi che al termine del percorso trovano occupazione, ma anche in termini di qualità dell’occupazione. Una qualità che nasce da una formazione organica, culturale, professionale e, ci si consenta, anche da un grande investimento in termini di educazione”.

Nello specifico Cnos-Fap propone ai giovani corsi di operatore termodiraulico impianti energetici, operatore meccanico automazione industriale, operatore meccanico costruttore su macchine utensili e a controllo numerico, operatore del benessere acconciature; e diploma professionale di tecnico per la conduzione e la manutenzione di impianti automatizzati.

Questa offerta formativa sarà presentata all’Open Day di sabato 11 gennaio, in programma dalle 09:30 alle 12, e dalle 15 alle 19, presso la sede di Vigliano Biellese, in Via Libertà 13.

“L’obiettivo di questa giornata – spiega Stefano Ceffa – è quello di sensibilizzare sempre di più i ragazzi a prendere in considerazione e riflettere sui nostri percorsi di formazione, perché non è detto e non è vero che il meccanico, l’elettricista, l’idraulico, siano lavori meno dignitosi e meno remunerativi. E’ spesso vero il contrario. Negli ultimi anni riscontriamo mediamente che i nostri allievi trovano occupazione al termine del percorso formativo, comunque in tempi molto brevi dopo la fine del percorso, e mantengono quel posto di lavoro, anche per tutta la vita, raggiungendo molto prima di altri coetanei la propria indipendenza con tutte le positive conseguenze sociali che ne conseguono”.

Cnos-Fap propone inoltre corsi per adulti occupati e disoccupati nei settori della termoidraulica, meccanica industriale, impianti elettrici, acconciatura, ristorazione; servizi al lavoro accreditati dalla Regione Piemonte per persone ed aziende; annunci di lavoro; e certificati Eipass.

Cnos Fap di Vigliano Biellese si trova in Via Libertà 13 (tel: 0158129207; fax: 015811959; email: segreteria.vigliano@cnosfap.net; sito internet http://vigliano.cnosfap.net/ ).

CNOS-FAP Vigliano Biellese: Boom di iscritti ai nuovi corsi

Si riporta l’articolo pubblicato su La Stampa-Biella il 31/08/2019 in merito al successo di iscrizioni riscontrate per i corsi attivati dal CNOS-FAP di Vigliano Biellese.

L’ISTITUTO PROFESSIONALE DI VIGLIANO
Boom di iscritti ai nuovi corsi del Cnos-Fap. Una strada aperta verso il mondo del lavoro

Anche quest’anno hanno riscosso un grande successo i corsi attivati dal Cnos-Fap di Vigliano: da quello per acconciatori a quello per termoidraulici passando per meccanici, elettricisti e saldo-carpentieri.

Quella del Cnos-Fap è una scelta di studio che si differenzia dalle altre poiché consente a tutti quei ragazzi che non amano trascorrere ore chiusi in aule scolastiche di confrontarsi con le proprie capacità, relazionandosi immediatamente con il mondo del lavoro. Infatti tutti i corsi, oltre a essere totalmente gratuiti (finanziati dalla Regione e dal Fondo Sociale Europeo), prevedono la possibilità di effettuare periodi di stage in aziende dove, un giorno, potrebbero essere assunti.

«Il Cnos-Fap è una scuola che ben si adatta ai ragazzi che amano l’idea di spendersi nel mondo del lavoro – spiega il referente per la comunicazione Stefano Ceffa -. Parliamo di 990 ore all’anno suddivise tra lezioni teoriche e pratiche».

Quelli del Cnos-Fap di Vigliano sono corsi che registrano regolarmente il «tutto esaurito» prima ancora della chiusura delle iscrizioni.

Nell’anno scolastico 2019-2020, a fronte di un «over booking» per le lezioni in meccanica e acconciature, ci sono ancora alcuni posti liberi per idraulico ed elettricista. La prossima settimana si svolgeranno gli esami di recupero, che daranno il via al nuovo anno formativo.

«A seguito dei risultati degli esami, saranno in molti a rivolgersi alla nostra scuola per pensare alla prosecuzione del loro percorso formativo – dice ancora Ceffa -. In questo senso lo sportello lavoro e orientamento potranno dare utili supporti».

Il corso che ottiene sempre maggiori consensi è quello per acconciatori.

«Sono sempre più le adolescenti che, conclusa la terza media, di fronte alla possibilità di scegliere tra un liceo o un istituto tecnico, optano per un corso che, nel volgere di tre anni, offre la possibilità di lavorare a stretto contatto con la bellezza – spiega -. Analogamente sono molti i giovani che si vedono impiegati nel mondo della meccanica di precisione, dimostrando di avere le idee chiare rispetto alle opportunità offerte dal mondo delle energie rinnovabili e dell’automazione industriale».

Intanto sono aperte le iscrizioni alle lezioni gratuite rivolti agli adulti: persone che, dopo essersi ritrovate senza lavoro, decidono di reinventarsi seguendo uno dei corsi organizzati dal Cnos-Fap. Si tratta di corsi altamente qualificati al termine dei quali è molto facile trovare occupazione. Infatti, su circa 60 persone che lo scorso gennaio si sono iscritte, sono già 40 quelle che hanno trovato un impiego. Mai come quest’anno, del resto, le aziende hanno dimostrato una simile necessità di manodopera specializzata. Merito sicuramente degli indirizzi attivati dal Cnos-Fap: operatore in import-export, manutentore di impianti meccanizzati, addetto al magazzino e logistica e alle macchine utensili, ma anche corsi di carpenteria e lattoneria. Questi corsi inizieranno a novembre e si concluderanno ad aprile. Per frequentarli basta avere più di 18 anni.

Arriva il Carnevale al Sanca – Oratorio di S. Cassiano (Biella)

Arriva da San Cassiano in Riva (Biella) il racconto della giornata dedicata ai festeggiamenti del carnevale di martedì 5 marzo, attraverso le parole di don Piero Grosso (Parroco di San Cassiano), presso l’oratorio salesiano del “Sanca”:

Il periodo di carnevale è da sempre uno dei più indicati per il clima di festa tipico di ogni oratorio. E Sanca non fa certo eccezione: il martedì grasso è il momento clou del carnevale dell’oratorio della parrocchia di S. Cassiano in Riva a Biella. L’oratorio nei giorni delle vacanze di carnevale è rimasto aperto dal mattino fino a sera, per dare anche una mano alle famiglie che, trovandosi i figlio a casa, avevano difficoltà di assistenza. Compiti, studio e tornei di calcio, pallavolo e giochi classici salesiani di cortile hanno riempito bene le giornate di questo ponte e hanno permesso a più di un centinaio di bambini di passare delle belle giornate al Sanca, complice assai gradito il bel tempo. 

Il pomeriggio di martedì si è scatenata la festa del carnevale oratoriano in maschera, con giochi, battaglie a colpi di coriandoli e stelle filanti, in assenza delle arance. Il gioco più gradito è stato certamente il “Cavallo di Troia”, con relativa battaglia a colpi di cuscino. La nutellata è stata la merenda gradita a tutti, bambini e animatori che si sono veramente impegnati nell’organizzazione. 

La sfilata di moda delle maschere ha premierato la fantasia al potere di mamme, nonne e bambini e alla fine il processo al “Ciciu”, versione oratoriana del nostro locale “Babi”. Anche il Ciciu è stato condannato, colpevole di aver fatto perdere giorni di scuola ai bambini e giustamente punito con il rogo. Ma i bambini stessi erano persuasi da tutto ciò!

don Piero Grosso – Parroco di San Cassiano

 

La Festa di don Bosco a S. Cassiano

Arriva dall’oratorio di San Cassiano in Riva, Biella, l’articolo che ci racconta il loro vissuto della Festa di don Bosco. Nel particolare lo spettacolo organizzato la sera di sabato 2 febbraio 2019:

I ragazzi dell’Oratorio S. Cassiano in Riva hanno celebrato a modo loro la festa del santo fondatore dei salesiani Don Bosco, con un simpatico spettacolino che voleva ripercorrere le prime avventure apostoliche di Don Bosco, giovane prete, nella Torino di metà ottocento. Con i suoi ragazzi che aumentavano di volta in volta e che raggiunsero numeri veramente elevati, il santo dei giovani riusciva, con l’aiuto di sacerdoti che avevano capito le sue intenzioni e la sua santità, a superare gli ostacoli, le incomprensioni e l’avversità di chi vedeva in lui soltanto un sovversivo e un disturbatore della quiete pubblica.

La rappresentazione ha avuto luogo all’oratorio di S. Cassiano la sera di sabato 2 febbraio, alla presenza di tanti parrocchiani e di famiglie di ragazzi che frequentano l’oratorio. Le celebrazioni si sono poi concluse con la solenne concelebrazione, presieduta dal vescovo di Biella, Mons. Roberto Farinella che ha celebrato per la prima volta nella chiesa parrocchiale di Riva.

Al termine, il direttore dell’Istituto S. Cassiano don Genesio Tarasco, ha presentato ai fedeli il nuovo collaboratore parrocchiale, il salesiano don Livio Recluta, che affiancherà il parroco di S. Cassiano nel ministero parrocchiale.

Si ringrazia Livia, della parrocchia San Cassiano di Biella, per la stesura dell’articolo.

 

San Cassiano, Biella – Quando c’è Sanca, nulla ci manca!

Ed è vero.
Da 120 anni migliaia di ragazzi hanno frequentato, tanto o poco, l’oratorio di S. Cassiano in Riva. Hanno trovato una casa che li ha accolti, una parrocchia a misura di giovane che ha annunciato loro  il Vangelo, una scuola senza banchi e lavagna che li ha però avviati alla vita, ma soprattutto il cortile dove potersi conoscere, dove giocare e dove vivere insieme in Santa allegria.

Questi sono i pilastri del sistema educativo che Don Bosco ha lasciato ai suoi salesiani e che don Bruno Ferrero, direttore del “Bollettino Salesiano” e scrittore,  ha illustrato la sera di venerdì 9 novembre 2018, a 120 anni esatti dalla fondazione dell’oratorio, a un folto gruppo di genitori, catechisti, educatori e giovani animatori che hanno affollato la chiesa di S. Cassiano.

La giornata è stata molto intensa e ha visto più di 150 ragazzi giocare, riflettere sul senso dell’oratorio, pregare e conoscere il nostro vescovo Mons  Roberto Farinella che ha incontrato così Sanca per la prima volta.
E’ seguita poi la classica merenda dell’oratorio e la cena per tutti, preparata e servita da genitori e amici di Sanca. Naturalmente la torta con le candeline, il volto sorridente di Don Bosco e la facciata della chiesa di Riva…E tanti auguri a Sanca!
Poi lo spettacolo di arte varia dello show man Egidio Carlomagno che ha intrattenuto i ragazzi sulla scia del nostro Fondatore che camminava sulla fune e faceva i “giochi con i bussolotti”…

E non è finita: fino alle 01,00 della notte più di 300  ragazzi hanno vissuto e ballato il “NIGHT PARTY” , animato dal DJ Tedj, oratoriano di Sanca pure lui, così come d. Luca Murdaca, parroco di Vigliano Assunta, che era presente con molti giovani e giovanissimi.  Serata indimenticabile!

La conclusione domenica 11 alla messa delle 10,45, presieduta da don Genesio Tarasco, Direttore dei salesiani di Vigliano. Il particolare ricordo al Beato don Michele Rua, primo successore di Don Bosco e fondatore di Sanca, ha evidenziato ancora una volta l’importanza dell’educazione umana e cristiana per la nostra gioventù. Allora come adesso.  

Articolo a cura di Livia Popa, Animatrice di San Cassiano.