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Il Rettor Maggiore alla 154ª Spedizione Missionaria: “Grazie a questa chiamata speciale sentiamo la vitalità della nostra congregazione”

Dal sito infoANS.

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Nel pomeriggio del 23 settembre, il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha incontrato i missionari dei Salesiani di Don Bosco e delle Figlie di Maria Ausiliatrice della 154ª Spedizione Missionaria.

Il giorno successivo, nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino, il Rettor Maggiore ha presieduto la celebrazione eucaristica durante la quale ha consegnato la Croce Missionaria ai 24 salesiani partenti.

Madre Chiara Cazzuola, Madre Generale delle FMA, ha consegnato la Croce Missionaria alle 13 FMA partenti.

L’incontro fraterno del 23 settembre si è aperto con il Rettor Maggiore che ha invitato i missionari a ricordare che il loro è un dono di Dio che ha bisogno di essere alimentato. Come missionari devono essere soprattutto testimoni del Vangelo. È seguito un momento di dialogo durante il quale il X Successore di Don Bosco ha risposto alle domande e alle riflessioni dei missionari.

Il giorno successivo, durante la solenne ed emozionante cerimonia nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino, il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha consegnato la Croce Missionaria ai 24 missionari in partenza, mentre la Madre Generale delle FMA, Madre Chiara Cazzuola, l’ha consegnata alle 13 FMA in partenza.

“Al suo appello missionario del 18 dicembre 2022, 43 confratelli hanno risposto presentando la loro disponibilità missionaria. Dopo un cammino di discernimento, coinvolgendo i candidati, i loro Ispettori e direttori, 24 confratelli sono stati accettati a far parte della 154ª spedizione missionaria”

ha precisato don Alfred Maravilla, Consigliere Generale per le Missioni nella sua presentazione dei candidati.

“Oggi facciamo come Don Bosco fece l’11 novembre 1875. La vocazione missionaria è una chiamata speciale per alcuni dentro la nostra comune vocazione salesiana. Grazie a questa chiamata speciale sentiamo la vitalità della nostra congregazione”

ha sottolineato il Rettor Maggiore nella sua omelia.

Le disposizioni per la Congregazione Salesiana dopo la nomina a Cardinale del Rettor Maggiore

Dopo l’inatteso annuncio da parte di Papa Francesco della nomina a Cardinale di Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore della Congregazione Salesiana, lo stesso Rettor Maggiore ha scritto una lettera ai Salesiani e alla Famiglia Salesiana per condividere quello che sarà il futuro del governo della Congregazione.

Don Á.F. Artime esordisce sottolineando che la notizia è stata per lui del tutto “inaspettata”, e che l’ha accolta come un “dono che Papa Francesco ci ha fatto come Congregazione salesiana e come Famiglia di Don Bosco”.

“Che grande affetto ha il Papa nei nostri confronti!!!”

scrive il Rettor Maggiore.

Lo stesso Papa Francesco, racconta il X Successore di Don Bosco, ha convocato Don Á.F. Artime in Vaticano per la giornata di martedì 11 luglio scorso, in un appuntamento che con paterna attenzione ha voluto “per concordare i tempi necessari del mio servizio come Rettor Maggiore, per il ben innanzitutto, della Congregazione”.

Al termine del dialogo con il Rettor Maggiore, il Santo Padre, che “si è mostrato attento, cordiale, profondo estimatore del carisma di Don Bosco e particolarmente affettuoso”, ha stabilito che Don Á.F. Artime continui a servire come Rettor Maggiore, e al tempo stesso come Cardinale, per un anno.

Convocherà poi un Capitolo Generaleil 29° della Congregazione – che si terrà nel febbraio 2025, nel quale verrà eletto un nuovo Rettor Maggiore, e presenterà le sue dimissioni dal governo della Congregazione il 31 luglio 2024. Da quel momento sarà l’attuale suo Vicario, don Stefano Martoglio, ad assumere il governo della Congregazione ad interim, e sarà sempre questi a presiedere il CG29.

Il Rettor Maggiore afferma nel suo comunicato che, quando le sue dimissioni diventeranno effettive, assumerà il compito che gli verrà affidato dal Santo Padre, di cui però non è ancora a conoscenza. E chiede ai Salesiani e alla Famiglia Salesiana di intensificare le preghiere per il Papa e anche per se stesso “posto di fronte alla prospettiva di un nuovo servizio nella Chiesa che, come figlio di Don Bosco, accetto in filiale obbedienza, senza averlo cercato, né voluto”.

Il Santo Padre nomina Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani, Cardinale della Chiesa

Il 9 luglio, Papa Francesco, dopo la preghiera mariana dell’Angelus e la riflessione sul Vangelo, ha annunciato la convocazione del concistoro per il prossimo 30 settembre per la nomina di 21 nuovi Cardinali. Tra i nomi dei nuovi Cardinali ha annoverato il Rev. Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani.

La nomina di Don Ángel Fernández Artime è segno della fiducia e della speranza che il Santo Padre Papa Francesco ripone in Don Ángel e nei Salesiani di Don Bosco.

L’inserimento dei nuovi Cardinali nella diocesi di Roma, inoltre, manifesta l’inscindibile legame tra la sede di Pietro e le Chiese particolari diffuse nel mondo. La loro provenienza esprime l’universalità della Chiesa che continua ad annunciare l’amore misericordioso di Dio a tutti gli uomini della terra.

Il Santo Padre ha concluso l’udienza invitando tutti a pregare per i nuovi Cardinali:

“Preghiamo per i nuovi Cardinali, affinché, confermando la loro adesione a Cristo, Sommo Sacerdote misericordioso e fedele (cf. Eb 2,17), mi aiutino nel mio ministero di Vescovo di Roma per il bene di tutto il Santo Popolo fedele di Dio”.

Don Ángel è nato il 21 agosto 1960 a Gozón-Luanco, nelle Asturie, in Spagna; ha emesso la sua prima professione il 3 settembre 1978, i voti perpetui il 17 giugno 1984 a Santiago di Compostela ed è stato ordinato sacerdote il 4 luglio 1987 a León.

Originario dell’Ispettoria di León, ha conseguito la Laurea in Teologia Pastorale e la Licenza in Filosofia e Pedagogia. È stato Delegato della Pastorale giovanile, Direttore della scuola di Ourense, membro del Consiglio e Vicario ispettoriale e dal 2000 al 2006 Ispettore.

Dopo aver fatto parte della commissione tecnica che ha preparato il Capitolo Generale 26, nel 2009 è stato nominato Superiore dell’Ispettoria dell’Argentina Sud, con sede a Buenos Aires. In questa veste ha avuto modo di conoscere e collaborare personalmente con l’allora arcivescovo di Buenos Aires, card. Jorge Mario Bergoglio, oggi Papa Francesco.

Il 23 Dicembre 2013 era stato nominato Superiore della nuova Ispettoria della Spagna Mediterranea, dedicata a “Maria Ausiliatrice”, ma prima di poter assumere questo nuovo incarico, il 25 Marzo 2014, è stato eletto dal Capitolo Generale 27 nuovo Rettor Maggiore della Congregazione Salesiana e X Successore di Don Bosco. Lo scorso 11 Marzo 2020, è stato confermato dal Capitolo Generale 28 Rettor Maggiore dei Salesiani per il secondo sessennio dal 2020 al 2026.

Festa Maria Ausiliatrice – 24 maggio 2023

Ieri, 24 maggio 2023, si è svolta la festa di Maria Ausiliatrice presso la Basilica di Valdocco.

Per l’occasione, il Rettor Maggiore dei salesiani, don Ángel Fernández Artime, ha presieduto l’Eucarestia delle 18.30, aperta a tutti i giovani del Movimento Giovanile Salesiano, ricordando, attraverso il Sogno dei 9 anni di Don Bosco, come Maria ci prende per mano e ci accompagna lungo il cammino.

Al termine della S. Messa, nonostante il tempo instabile, si è svolta la processione della statua della Madonna, che ha visto la partecipazione di tantissimi fedeli, soprattutto giovani.

Ha fatto tutto lei

Don Bosco

Valdocco: Assemblea Ispettoriale e CEP per presentare le linee d’azione del X Capitolo Ispettoriale

Sabato 18 febbraio 2023, presso il Teatro Grande Valdocco di Torino – Valdocco, si è tenuta l’Assemblea Ispettoriale e delle Comunità Educative Pastorali per presentare le linee d’azione del X Capitolo Ispettoriale, approvate dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, e dal suo Consiglio lo scorso 27 gennaio 2023.

Dopo la preghiera iniziale, l’Ispettore dei Salesiani del Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania don Leonardo Mancini ha introdotto l’Assemblea:

a seguire, con introduzione di don Alberto Goia, Delegato di Pastorale Giovanile, sono state presentate le Prospettive di ciascuna delle 8 linee di azione individuate dal Rettor Maggiore.

Siamo così giunti a definire alcune Prospettive, alcune strategie a livello ispettoriale ed altre a livello locale, per ciascuna delle 8 Linee programmatiche che ci erano state consegnate dal Rettor Maggiore. Si tratta di orientamenti semplici e concreti sui tanti ambiti che erano posti alla nostra attenzione.

-don Leonardo Mancini, Ispettore Salesiani del Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania

Per la Linea 1, “Salesiano di don Bosco per sempre“, e la Linea 4, “La formazione per essere“, ha preso la parola don Enrico Ponte, Maestro del Noviziato:

A presentare la Linea 2 “Invitati dal ‘da mihi animas, coetera tolle’ ” e la Linea 8 “Accompagnare i giovani verso un futuro sostenibile“, don Luca Barone, Direttore della casa salesiana del Rebaudengo:

Per le prospettive della Linea 3, “Vivere il “Sacramento Salesiano della presenza“, ha preso la parola don Pietro Migliasso, Maestro dei Novizi ora di servizio presso la IUSTO e il CFP Rebaudengo:

A presentare  le prospettive della Linea 5, “Priorità assoluta per i giovani“, la Responsabile dell’Ufficio Emarginazione e Disagio e Vicepresidente dell’Associazione Nazionale Salesiani per il Sociale Valentina Bellis:

Per la Linea 6, “Insieme ai laici nella missione e nella formazione“, Simona Dametto, animatrice, educatrice e Salesiana Cooperatrice:

Infine, per la Linea 7 “Una maggiore generosità nella Congregazione“, don Rino Pistellato, Parroco e Missionario:

A concludere la giornata, l’intervento di sintesi dell’Ispettore don Leonardo Mancini:

 

Non è sufficiente riflettere e scrivere documenti: è la vita quella che deve parlare. I documenti aiutano, orientano, sostengono, incoraggiano, illuminano, chiariscono, fanno convergere… ma non sono vivi! Chi li rende vivi sono le persone.

-don Leonardo Mancini, Ispettore Salesiani del Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania

Rivivi l’intera Assemblea:

 

Messaggio del Rettor Maggiore ai giovani dell’MGS nella Festa di Don Bosco

Si pubblica di seguito il messaggio del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ai giovani del Movimento Giovanile Salesiano in occasione della Festa di Don Bosco 2023.

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Torino-Valdocco, 31 gennaio 2023

I nostri giovani come lievito nella Famiglia umana di oggi

Messaggio del Rettor Maggiore ai giovani del Movimento Giovanile Salesiano

 

Carissimi giovani di tutto il mondo salesiano,

come Rettor Maggiore, a nome di Don Bosco e dell’intera Famiglia Salesiana, desidero inviarvi un saluto e una parola nel giorno della sua festa.

Desideriamo continuare a camminare insieme sulla strada della vita, come ci avete chiesto in occasione dei giorni della vostra presenza durante il XXVIII Capitolo Generale dei Salesiani. Lì ci avete detto:

«Vogliamo dirvelo forte, con tutto il cuore. Essere qui per noi è stato un sogno che si è fatto realtà: in questo luogo speciale che è Valdocco, dove è iniziata la missione salesiana, insieme salesiani e giovani per la missione salesiana, con la nostra comune volontà di essere santi insieme. Avete i nostri cuori nelle vostre mani. Prendetevi cura di questo vostro prezioso tesoro. Per favore, non dimenticatevi mai di noi e continuate ad ascoltarci»

Carissimi giovani, mi ha sempre commosso la vostra richiesta di essere santi, insieme, invitandoci a prenderci cura di voi e del tesoro prezioso dei vostri giovani cuori; di tutti voi che desiderate essere autentici, solidali, fraterni e veri credenti, donne e uomini di profonda fede nel Signore della Vita.

Cari giovani, siete chiamati ad una grande missione! Gli ultimi tre papi – Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco – hanno pensato molto a voi e vi hanno prospettato sfide coraggiose e forti. Sono sfide molto attuali, molto puntuali e – mi permetto di dire – molto “salesiane”.

Dunque, nel nome di Gesù vi è proposta una missione impegnativa: quella di essere attivi nel vostro impegno sociale, come vero lievito nella famiglia umana.

  • Avete davanti a voi la grande sfida di continuare ad accogliere la responsabilità per il dono della vita, di tutta la vita umana. Servire la “cultura della vita” sarà sempre un compito attraente e stimolante per ognuno di voi.
  • La promozione dei valori della famiglia e l’impegno per eliminare la povertà che porta molte persone a vivere ai margini, così come la lotta contro la fame, sono temi che spesso, come giovani, non vi lasciano indifferenti.
  • È positivo che alcuni di voi si stiano impegnando nella difesa dei diritti umani e dei diritti dei minori. Per non parlare della grande sfida per la costruzione della Pace. Gli sforzi che compiamo nella ricerca della pace non sono mai abbastanza.
  • Siete anche molto sensibili al buon uso delle risorse della terra, alla cura del Creato, rispettando tutto ciò che ha a che fare con una corretta ecologia.

A voi che leggete questo Messaggio in tutto il mondo, in migliaia di case salesiane condividendo la medesima fede, dico: favorite un autentico dialogo tra di voi. L’altro, il compagno, colui che è diverso per cultura e religione, è sempre un giovane come voi, con il quale potete incontrarvi, dialogare e persino diventare amici. Le differenze, infatti, non possono rimanere solo un ostacolo, ma devono diventare un’opportunità per un reciproco arricchimento.

Cari giovani, tutte queste sfide e molte altre interessano oggi la famiglia umana. Per essa, oggi, vogliamo essere lievito, sale, luce. Queste sfide chiedono che con la vostra vita, la vostra formazione, i vostri studi, il vostro lavoro e la vostra vocazione, esprimiate un “sì” che dimostri concretamente il vostro impegno per costruire un mondo più giusto e fraterno.

Queste sfide vi pongono di fronte al bivio di accettare o rifiutare una vita impegnata ed entusiasmante in cui concentrare tutte le vostre migliori forze ed energie secondo il sogno di Dio per ciascuno di voi. Certamente non vi è chiesto un eroismo particolare o straordinario, ma unicamente – ed è già molto – di far fruttare i doni e i talenti che Dio ha concesso a ciascuno di voi, impegnandovi a crescere nella fede, nell’amore vero, nella fraternità e nel servizio a favore di tutti, soprattutto degli ultimi, dei più colpiti dalla vita, di coloro che hanno meno opportunità.

Mi sembra questa una formidabile proposta per ogni giovane cristiano e salesiano che voglia essere discepolo missionario del Signore oggi, e per ogni giovane di altre fedi religiose presenti nelle case di Don Bosco.

Concludo ringraziando il Signore per tante espressioni di bellezza, pienezza e bontà presenti nella vostra vita, cari giovani, e che vi porta a pensare ad altri ragazzi, ragazze e giovani come voi ma che sono smarriti, disorientati e molto lontani da quei valori che danno loro dignità.

Il nostro Dio, che è Padre di tutti i suoi figli e figlie, ha bisogno di voi e vi chiede di essere il Suo volto e le Sue mani per raggiungere coloro che hanno meno possibilità. Vi incoraggio in questo impegno e vi auguro di cuore ¡buona festa di Don Bosco!

 

Con vero affetto vi saluto,
Don Ángel Fernández Artime, SDB
Rettor Maggiore

L’appello missionario del Rettor Maggiore

Domenica 18 dicembre 2022 il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha lanciato il suo appello missionario a tutti i suoi confratelli nel giorno in cui la Congregazione Salesiana ricorda quando, 163 anni fa, Don Bosco fondò la “Pia Società di San Francesco di Sales” a Valdocco, Torino. Di seguito la notizia a cura del sito ANS.

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Domenica 18 dicembre 2022 tutta la Congregazione Salesiana ricorda quando, 163 anni fa, il 18 dicembre 1859, Don Bosco fondò la “Pia Società di San Francesco di Sales” a Valdocco, Torino, con 17 membri oltre al fondatore.

Ed è proprio in questa ricorrenza che il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, lancia il suo appello missionario a tutti i suoi confratelli, per sottolineare che fin dalla sua fondazione lo spirito e l’impegno missionario sono elementi essenziali della Congregazione Salesiana.

“Grazie allo spirito missionario nella nostra Congregazione, ci sono ancora confratelli che partono per donare la propria vita a Dio come missionari,”

scrive Don Á.F. Artime nel suo messaggio. Il Rettor maggiore vede tutto questo come un compimento di ciò che Don Bosco stesso disse nella sua omelia durante il primo Invio Missionario, l’11 novembre 1875:

“… Chi sa, che non sia questa partenza e questo poco come un seme da cui abbia a sorgere una grande pianta? … Chi sa che questa partenza non abbia svegliato nel cuore di molti il desiderio di consacrarsi a Dio nelle Missioni, facendo corpo con noi e rinforzando le nostre file? Io lo spero. …”

(MB XI, 385)

Nella sua lettera il Rettor Maggiore sottolinea che oggi “le missioni” non possono essere comprese solo come movimento verso “le terre di missione”, come una volta. Oggi i missionari salesiani provengono dai cinque continenti e sono inviati ai cinque continenti, non solo per rispondere al bisogno di personale ma, soprattutto, per testimoniare che per i Figli di Don Bosco non esistono frontiere, per contribuire al dialogo interculturale, all’inculturazione della fede e del carisma, e per innescare processi che possano generare nuove vocazioni locali.

Con questa lettera il X Successore di Don Bosco invita i salesiani, a pregare e a fare un attento discernimento per scoprire se il Signore li chiama, dentro la comune vocazione salesiana, ad essere missionari per tutta la vita (ad vitam).

Invita pure gli Ispettori, con i loro Delegati per l’animazione missionaria (DIAM), ad essere i primi ad aiutare i loro confratelli a coltivare il desiderio missionario e a facilitare il loro discernimento.

Il testo completo dell’appello missionario del Rettor Maggiore 2022 è disponibile CLICCANDO QUI.

Artemide Zatti: Vangelo della Vocazione e Chiesa della Cura – Lettera del Rettor Maggiore

Di seguito un estratto della Lettera del Rettor MaggioreDon Ángel Fernández Artime, in occasione della canonizzazione di Artemide Zatti (9 ottobre 2022).

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«Il mosaico dei nostri santi e beati, pur essendo abbastanza ricco quanto a rappresentatività -Fondatore, Cofondatrice, Rettori Maggiori, missionari, martiri, sacerdoti, giovani – era ancora privo del tassello prezioso della figura di un coadiutore. Ora anche questo si sta realizzando».

Così don Juan Edmundo Vecchi, ottavo Successore di Don Bosco, cominciava la sua lettera in occasione della beatificazione di Artemide Zatti.

Se al “mosaico dei nostri santi” mancava una tessera, oggi questo mosaico ha una lucentezza del tutto particolare perché, tra poche settimane, ci sarà dato di vivere un grande dono del Signore: vedere uno dei figli di Don Bosco, coadiutore salesiano, emigrato italiano in Argentina e infermiere, canonizzato da Papa Francesco il prossimo 9 ottobre 2022.

Artemide Zatti sarà, dunque, il primo santo salesiano non martire ad essere canonizzato. Senza dubbio la canonizzazione del primo santo salesiano e di un salesiano coadiutore dà e darà un tocco di completezza alla serie di modelli di spiritualità salesiana, che la Chiesa dichiara ufficialmente tali.

Riporto la bellissima testimonianza personale, piena di profondità spirituale e di fede, resa da Artemide Zatti nel 1915 a Viedma, in occasione dell’inaugurazione di un monumento funerario posto sulla tomba del Padre Evasio Garrone (1861-1911), salesiano missionario benemerito e considerato da Artemide insigne benefattore.

«Se io sto bene, sono sano e in condizione di fare un po’ di bene al mio prossimo infermo, lo debbo al Padre Garrone, Dottore, che vedendo peggiorare di giorno in giorno la mia salute, essendo io affetto da tubercolosi con frequenti emottisi, mi disse decisamente che, se non volevo finire come molti altri, facessi una promessa a Maria Ausiliatrice di rimanere sempre al fianco suo, aiutandolo nella cura degli infermi, che egli, confidando in Maria, m’avrebbe guarito.

CREDETTI, perché sapevo per fama che Maria Ausiliatrice lo aiutava in modo visibile.

PROMISI, perché sempre fu mio desiderio essere d’aiuto in qualcosa al mio prossimo.

E, avendo Dio ascoltato il suo servo, GUARII. [Firmato] Artemide Zatti».

Vediamo che la vita salesiana di Artemide Zatti, secondo questa testimonianza, si fonda su tre verbi che ne testimoniano la solidità generosa e confidente. Per valorizzare il dono della santità di questo grande salesiano coadiutore, vorremmo meditare su questi tre verbi e sui loro straordinari frutti di bene, perché tocchino in profondità i desideri, i sogni, gli impegni della nostra Congregazione e di ciascuno di noi e promuovano in tutti una rinnovata e feconda fedeltà al carisma di Don Bosco.

I prenovizi d’Europa riuniti al Colle Don Bosco in vista dell’inizio del Noviziato

Dal 4 al 30 luglio, al Colle Don Bosco, si è svolto il corso d’italiano per i prenovizi d’Europa che si preparano ad iniziare a settembre il noviziato al Colle Don Bosco, in Italia. L’evento ha visto la collaborazione e presenza del Consigliere per la Regione Mediterranea don Juan Carlos Pérez Godoy e del Rettor Maggiore Don Ángel Fernández Artime.

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Dal 4 al 30 luglio, al Colle Don Bosco, si è svolto il corso d’italiano per i prenovizi d’Europa che si preparano ad iniziare a settembre il noviziato al Colle Don Bosco, in Italia.

Quest’anno saranno 16 i novizi che faranno il noviziato in Italia: 7 italiani, 7 croati, 1 del Medio Oriente (Egitto) e 1 spagnolo. I prenovizi degli altri prenoviziati d’Europa, ossia di Kopiec (Polonia) e di Poprad (Slovacchia), sono venuti al Colle Don Bosco, dal 1 al 16 agosto, per prendere parte a un’esperienza guidata da un’equipe di salesiani coordinati dal Settore della Formazione. Quest’anno è stato presente e ha collaborato nell’animazione dell’incontro don Juan Carlos Pérez Godoy, Consigliere per la Regione Mediterranea. Non è mancata la presenza del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, in una giornata di visita al Colle, con un paternale incontro con tutti i prenovizi.

L’esperienza cerca di creare un legame tra i giovani salesiani dell’Europa che durante il loro percorso formativo avranno diversi incontri, e presenta la storia vocazionale di Don Bosco, mediante la visita ai luoghi salesiani del Piemonte, creando un ambiente di studio, riflessione e condivisione sulle tappe formative della vita di Don Bosco e le sue scelte vocazionali, confrontando queste esperienze con quelle dei prenovizi.

La condivisione, la preghiera, i momenti di sport, gite e festa danno al “PrEcolle” un valore formativo molto apprezzato sia dai partecipanti sia dai formatori, che vedono come il gruppo si dispone in una forma adeguata a iniziare l’importante tappa del Noviziato.

“Le persone fanno possibili i sogni”: il Rettor Maggiore ha inaugurato al nuova sede del Centro nazionale salesiano

“Le persone fanno possibili i sogni”: il Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, sabato 28 maggio ha inaugurato la nuova sede del Centro Nazionale delle Opere Salesiane. Il Rettor Maggiore ha visitato la struttura dove trovano sede diverse associazioni salesiane e uffici. Guidato dal presidente del Centro Nazionale, don Roberto Dal Molin, e dai presidenti delle Associazioni, ha potuto incontrare i dipendenti e visitare gli uffici. Don Erino Leoni, poi, ha concluso la visita con la spiegazione del “filo rosso” che ricorda la stoffa tessuta da Don Bosco e l’architettura della Cappella, al primo piano del nuovo palazzo.

Presente all’inaugurazione anche la Madre Generale delle FMA, madre Chiara Cazzuola, con alcune Figlie di Maria Ausiliatrice delle comunità residenti a Roma. Presenti anche gli Ispettori delle Ispettorie Salesiane, i presidenti delle associazioni CGS e TGS, una rappresentanza dell’associazione dei Salesiani Cooperatori della Regione Italia Medioriente e Malta e degli Exallievi di Don Bosco, e uno dei membri della segreteria nazionale MGS.

La visita del Rettor Maggiore è partita dal piano terra dove, guidato da don Francesco Preite presidente di Salesiani per il Sociale, ha potuto visitare e conoscere le persone che lavorano per l’associazione che si occupa del disagio ed emarginazione giovanili in Italia. Al primo piano, poi, ha visitato gli uffici della redazione di Note di Pastorale Giovanile, quelli di rappresentanza del CNOS-Fap e del Cnos Scuola, di TGS e CGS, gli uffici del CNOS e del Don Bosco Formation.

Al termine della visita, ha salutato i presenti con un brave discorso. “Il sentimento che ho avuto nel cuore è molto bello – ha detto parlando ai presenti -: quanta vita, quante belle storie, quanti sogni, quanta progettazione. Crediamo che con quello che facciamo insieme, portiamo avanti una realtà e un sogno bellissimi. La mia parola oggi è un grazie, grazie a tutti noi, per tutta la missione che condividiamo anche con le sorelle delle FMA, con la presenza delle Madre. La cosa più preziosa che abbiamo sono le persone – ha proseguito – : una casa salesiana senza vita non serve a niente”. Ripercorrendo la storia del Centro Nazionale, il Rettor Maggiore ha sottolineato che i cambiamenti appartengono alla storia salesiana: “Mi hanno raccontato che a Valdocco solo per pochi anni Don Bosco non ha avuto cantieri aperti. Io credo tantissimo nel grande valore delle decisioni che prendiamo, a volte con dolore, a volte con difficoltà. Credo che Dio guida la storia e la accompagna con la nostra libertà e nella sua provvidenza siamo portati nelle sue mani”.

Io credo che questa realtà ci parla di un impegno molto profondo e serio – ha aggiunto il Rettor Maggiore – . Sono convinto che il Centro Nazionale con i salesiani in Italia e con tutti noi debba camminare per essere più significativi possibile, in comunione con il dicastero di Pastorale Giovanile, con le ispettorie. Dobbiamo fare in modo che con tutti quelli che lavorano qui, con i salesiani significativi che ci sono, il Centro nazionale abbia una parola qualificata da dire nella società e Chiesa italiane nell’orientare tante decisione pedagogiche, sociali e di formazione spirituali. Questo è un impegno che abbiamo, ispettori e anche io perché le persone fanno possibili i sogni”, ha concluso.