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AM: quinto incontro del Percorso Nel Cuore del Mondo a tema interculturalità

Domenica 19 febbraio 2023 si è tenuto a Valdocco il quinto incontro del Percorso Nel Cuore del Mondo che ha avuto come tema l’interculturalità.

Nella prima parte della giornata gli ambienti dell’associazione 2PR a Porta Palazzo, Torino, hanno fatto da sfondo alla testimonianza di Suor Paola, suor Jiuliette ed Elisa, che hanno raccontato la realtà del quartieri multiculturale per eccellenza di Torino e le gioie e le fatiche di chi ogni giorno sta a contatto con culture diverse e prova a mettersi a servizio, non per buonismo, ma per dare dignità e crescere insieme.

“Mi ha colpito il fatto che ci abbiano detto più volte che l’interculturalità non è non avere un’identità, ma è piuttosto avere un’identità forte ma non rocciosa”

-Filippo 

Dopo il pranzo insieme la seconda parte della giornata è stata improntata ad un’analisi dei fondamenti biblici dell’interculturalità, grazie all’intervento del direttore della Caritas diocesana Pierluigi Dovis, che ha spiegato, partendo dai brani biblici della torre di Babele e della discesa dello Spirito Santo nel giorno di Pentecoste, come la diversità delle culture non sia da condannare, anzi il non capirsi tra persone diverse è lo spazio in cui lo Spirito Santo può soffiare e dare umanità all’umanità.

“Dobbiamo abitare gli interstizi, gli spazi tra chi sono io e chi sei tu, solo così potremo costruire ponti e non muri, come ci chiede Papa Francesco”

-Pierluigi Dovis

Week end missionario – L’incontro con “l’altro”

Si è svolto nel week end del 9 e 10 febbraio 2019, l’incontro del corso partenti con tutti i giovani che si stanno interrogando e formando per capire come gestire un’esperienza missionaria o semplicemente per capire se sono pronti o meno per vivere un’esperienza cosi forte.

Ecco qui di seguito le parole che arrivano dei componenti dell’equipe di animazione missionaria per riassumere le due giornate vissute:

Lasciare spazio alla domanda e allo stupore, rileggere la propria storia attraverso lo sguardo degli altri e non fare delle proprie abitudini una gabbia che ci fa percepire come sbagliato tutto ciò che esce dai nostri schemi.

Nell’incontro interculturale siamo chiamati a far nostri questi atteggiamenti se desideriamo davvero non essere solo una accozzaglia di persone dalla lingua e dal colore della pelle diverso ma un giallo e un rosso che diventano arancione, un verde e un blu che diventano viola.

Pierluigi Dovis, direttore dell’ufficio diocesano della Caritas di Torino, ci ha infatti raccontato che diventare altro da sé non vuol dire assimilarsi ma mantenere la differenza e farne punto di partenza per superare la rigidità della nostra identità. Identità che nell’incontro con un tu si arricchisce di un tassello del mosaico che va a comporre la nostra storia.

Incontrare i minori non accompagnati della comunità del San Luigi e i giovani della movida del sabato sera a Torino ha permesso ai ragazzi del corso partenti di sperimentare la fatica del lasciarsi trasformare in prima persona dalla relazione con l’altro. Per quanto diverse e all’apparenza lontane, le nostre storie sfregano tra loro e il grido che ciascuno di noi ha dentro di sè rimarrebbe eco infinito se non permettessimo a un altro di salvarci.

Che bellezza, alla fine, riscoprirci nuovi, più ricchi e meno soli.