È ora di tornare a casa. Bisogna salutare le persone che abbiamo incontrato e con cui abbiamo condiviso la vita queste tre settimane.
Abbiamo visto cose che non ci saremmo mai immaginate, abbiamo incontrato una realtà diversa dalla nostra, abbiamo scoperto una povertà che non era come ce l’aspettavamo, cruda, che porta l’uomo ad essere talvolta più animale che essere umano. Ci hanno raccontato di violenza, di mancanze, di difficoltà, ma in tutto questo non ci siamo mai sentite così ben accolte come qui, volute così bene soltanto per un semplice esserci nel momento presente per loro, per ridere, giocare, imparare. Non abbiamo mai ricevuto così tanti abbracci, così tanto affetto gratuito.
La lingua, che a un primo impatto poteva apparire l’ostacolo più grande ci ha permesso di scoprire forme di comunicazione più semplici e profonde.
Siamo state portate a mettere in discussione il nostro modo di pensare e di strutturare le attività.