Percorso nel Cuore del Mondo

Quest’anno diverse persone, tra giovani e salesiani di tutta l’Ispettoria del Piemonte, hanno deciso di mettersi in gioco e di camminare insieme nel “Percorso nel cuore del mondo” per conoscere meglio ciò che conta: Dio, il mondo e sé stessi.

Nel corso di 5 incontri sono state presentate e discusse diverse tematiche: dall’economia al servizio dei popoli fino all’interculturalità, senza tralasciare la spiritualità missionaria salesiana.

20 persone hanno poi deciso e dato la loro completa disponibilità per partire questa estate. Tra queste ragazzi universitari, giovani lavoratori, famiglie e accompagnatori salesiani.

Papa Francesco ha detto:

“Abbiamo proseguito imperterriti pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato. È tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa”.

Questo è ciò che spinge maggiormente a partire, il desiderio di scegliere in che mondo vivere e di non adeguarsi al male che lo abita.

Andare concretamente in missione aiuta ad aprire gli occhi per avere uno sguardo di Verità.

Il 16 aprile 2023 si è tenuto il Mandato Missionario per i futuri partenti all’interno della Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Ispettore don Leonardo Mancini.

Durante la consegna della croce missionaria, ognuno dei partenti ha sentito l’affetto e il sostegno di tutti i presenti ed è ora pronto a partire verso le due destinazioni di quest’anno.

Le destinazioni

Dopo 6 anni l’Africa torna ad essere terra di missione con due mete: Makuyu in Kenya e Palabek in Uganda.

Per tutto il mese di agosto, i due gruppi avranno l’occasione di mettersi in gioco in prima persona al servizio dei più poveri, all’interno di una scuola salesiana e di un campo profughi.

📌 GRUPPO 1: MAKUYU – KENYA

SCUOLA SALESIANA

DAL 30 LUGLIO AL 26 AGOSTO 2023

Il contesto in cui si inserisce oggi l’Opera di Makuyu e le realtà Salesiani a Nairobi ed in tutto il Kenya, è uno scenario di malcontento generale sociale in una povertà crescente, meglio definita come miseria, degrado, emarginazione.

L’enorme disparità sociale viene addirittura strumentalizzata per generare tensione governativa: recentemente ogni lunedi e giovedi ci sono rivolte programmate dal capo dell’opposizione in tutte le città più importanti, con la conseguenza che interrompono l’attività produttiva (negozi, fabbriche..) generando altra povertà.

I leader politici agiscono per lo più per i loro interessi personali: ricchezza e potere. Il valore della vita di un povero in Kenya è pari a zero per i ricchi che governano e va tenuto presente che quattro famiglie ricche detengono la ricchezza di 22 milioni di Kenyoti.

Alla base della piramide e degli eventi, dunque, ci sono persone, ci sono poveri: quei poveri a cui si rivolge la missione dei Salesiani di Don Bosco.

Il gruppo partenti verrà introdotto nell’opera di Makuyu per conoscere direttamente i vari ambiti di intervento, con particolare attenzione all’attività di animazione presso l’Oratorio.

“Essere testimoni di una condizione umana e sociale che non può lasciare indifferenti e che chiede di essere conosciuta e raccontata.”

In quest’ottica, durante il mese di permanenza in Kenya, il gruppo avrà anche l’occasione di avvicinare e immergersi nella povertà di tutti i giorni, la baraccopoli di Nairobi.

Makuyu dista circa 70 kilometri da Nairobi: capitale del Kenya in cui i Salesiani Don Bosco hanno attivato diverse realtà di accoglienza e formazione. Alcuni giorni di missione saranno quindi dedicati all’approfondimento della Casa dei ragazzi di strada, al Centro Professionale di Nairobi e al DBYES [Don Bosco Youth Educational Services].

La missione 2023 è un’occasione per diventare testimoni e portatori di una voce che richiama alla sobrietà della vita, all’interesse verso i poveri e alla dedizione verso coloro che soffrono. Per realizzare questo sogno però serve l’aiuto di tutti.

Accompagnatori: Marco Cazzato, Matteo Rupil.

Partenti: Valeria Bajetto, Luisa Fissore, Mira Garelli, Elena Inversi, Gabriele Lupino, Giulia Meucci, Alessandro Ponzo, Irene Ponzo, Michela Ponzo.

📌 GRUPPO 2: PALABEK – UGANDA

ASSISTENZA RIFUGIATI

Accompagnatori: Giovanni Batista Bianco, Alessio Moretto.

Partenti: Marianna Califano, Alessandro Cutrupi, Chiara Galli, Silvia Mandina, Erica Rao, Elena Riberi, Luca Scavino.

DAL 30 LUGLIO AL 28 AGOSTO 2023

A pochi chilometri dal confine con il Sud Sudan sorge Palabek, contea che si espande sul territorio ugandese per circa 400 km quadrati.

Gli abitanti locali hanno voluto chiamare questo posto, che fino a qualche hanno fa era un luogo desertico senza vita e senza riparo, Palabek che nella lingua locale significa “Metti la tua spada nella borsa e non combattere più”. Per contrastare l’odio e il terrore tipici della guerra. Per creare un luogo di pace.

Infatti, quest’area non godette fin da subito di questa pace, anzi fu teatro di innumerevoli atti crudeli, disgrazie e battute di arresto da parte della dittatura locale nei confronti sia degli abitanti locali, ma anche dei diversi missionari che negli anni sono approdati in queste terre martoriate dalla violenza e dall’odio.

Oggi quel terreno è pieno di vita e i ripari non mancano. Lo abitano circa 76.000 profughi di guerra e 15.000 ugandesi, praticamente tutti cattolici. Negli anni, infatti, sono state edificate più di 10 parrocchie e proprio nel luogo dove prima si respirava odio e violenza ora sorge la chiesa della Santa Croce, con Gesù Sacramento.

Proprio Palabek, nel mese di Agosto 2023, sarà terra di missione per 7 ragazzi, tra universitari e giovani lavoratori, accompagnati da 2 salesiani. Un intero mese per vivere in un campo profughi, per mettersi in gioco, per mettersi a disposizione o semplicemente per porgere una mano a persone meno fortunate. In poche parole: per fare del bene. Gratuitamente.

Lo ripete Fr. Jose Ubaldino Andrade Hernandez, direttore della comunità salesiana di Palabek, ai suoi confratelli: “Cerchiamo di fare il maggior bene possibile; facciamo quello che possiamo, anche quando può sembrare poco. Qualunque cosa facciamo, facciamola bene.”

Le giornate non saranno scandite dalla classica estate ragazzi, ma semplicemente dal “cortile”. Quel cortile tanto amato da Don Bosco: luogo di incontro con i giovani, di gioco e di educazione.

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