La parola ai giovani uditori del Sinodo: Viktòria Žolnovà e Silvia Retamales
Si pubblicano, qui di seguito, le testimonianze di due giovani ragazze – a cura della redazione del SIR – Servizio di Informazione Religiosa – che hanno espresso le proprie riflessioni e proposte in occasione dell’assemblea sinodale di questi giorni.
Sinodo 2018: Zolnova (uditrice),
“i giovani hanno bisogno di qualcuno che
li accompagni e li sostenga nel discernimento”
“Mi chiamo Viktoria e vengo dalla Slovacchia, dall’archi-eparchia di Prešov, dove i giovani sperimentano l’amore e la cura della nostra Madre Chiesa, e dove mi occupo di pastorale giovanile da oltre 10 anni”. Nel corso della 6a Congregazione generale del Sinodo, oggi pomeriggio ha preso la parola Viktòria Žolnovà, uditrice e membro del “Group leader and voluntier for youth”, esperienza attraverso cui ha sperimentato “di essere viva ed essere una parte importante della Chiesa”. La giovane ha raccontato la sua esperienza personale, passata attraverso lo studio del management aziendale e il lavoro in una piccola azienda, ma in cui poi è emersa insoddisfazione e il bisogno di cercare “nuove opportunità”. Quindi lo studio “dell’inglese e del catechismo all’estero”, uniti all’accompagnamento spirituale di un sacerdote hanno nutrito e la percezione che “Dio mi stava chiamando a qualcosa di nuovo”. Per Viktòria è nata così la consapevolezza di una “vocazione o chiamata a fare qualcosa che Dio voleva facessi in un tempo e un luogo concreti”. “Non era la chiamata che mi aspettavo”, ha continuato Viktòria “ma è stato il modo in cui Dio sceglieva di riaccendere la fiamma dei desideri del mio cuore”. Da quell’esperienza, la consapevolezza che “la vocazione e il suo discernimento non sono limitati alla vita religiosa o al matrimonio”, ma sono “un processo di tutti i giorni che si riflette nel lavoro” perché “portando avanti i miei compiti posso crescere in santità”. Per Viktòria oggi è anche chiaro che “i giovani hanno bisogno di qualcuno che li accompagni e li sostenga nel loro processo di discernimento, quando sono alla ricerca di comprendere e seguire la volontà di Dio”.
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Sinodo 2018: Silvia Retamales (uditrice cilena),
“i vescovi ci esortano a dire la nostra. La mi speranza è che il messaggio di Gesù arrivi a tutti”
Strutture della Chiesa più aperte e plurali, il ripensamento del ruolo della donna negli spazi decisionali della Chiesa, la necessità dell’accompagnamento costante dei giovani. Sono alcuni dei temi trattati finora dal Sinodo che maggiormente hanno colpito Silvia Retamales, uditrice cilena, che sul sito della Conferenza episcopale del suo Paese traccia un bilancio della prima parte del Sinodo dei vescovi, sottolineando che i vescovi hanno esortato i giovani presenti, che pure non hanno diritto di voto, a manifestare le proprie riflessioni e proposte.
“Tutti noi giovani presenti – spiega Silvia Retamales, che in Cile fa parte dell’Osservatorio socio-pastorale dei giovani – desideriamo che il messaggio di Gesù arrivi in tutti i luoghi e che tutti si sentano accolti e mossi da questo messaggio”. La giovane cilena si dice anche colpita dalla differenza di contesti tra i vari Paesi e in particolare dalla testimonianza dei giovani che vivono in luoghi dove la fede è perseguitata.