a. Provo a guardare che cosa c’è nel mio cuore:
Individuo le mie piccoli e grandi dipendenze, quei gesti di bene non fatto per pigrizia o per orgoglio, quelle piccole o grandi gelosie, quei pensieri fatti o quei gesti compiuti di cui maggiormente mi vergogno e che sono una brutta foto della mia vita autentica.
Pensando a tutto questo, provo a percepire lo sguardo del Signore su di me, dentro di me. Quello sporco, quelle piccolezze non fermano assolutamente il Suo sguardo su di me. Lui vede il mio desiderio di essere nuovo/a, diverso/, libero/a, pulito/a.
Non sei la somma dei tuoi difetti, e il Signore è venuto a togliere il marcio che può abitare dentro di te. Lo raccoglie Lui, fa Lui la fatica di pulire le tue fatiche interiori e di mettere lì la calda certezza di poter tu amare pienamente: ti dà la forza per farlo, ti abilita a farlo.
b. Guardo ai miei desideri più belli:
Guarda poi i desideri belli che hai dentro, la disponibilità che hai già dimostrato tante volte, le virtù belle che ci sono in te. Ringrazia il Signore per questi semi luminosi di Paradiso che sono in te. Chiedi a Lui di moltiplicare il bene che hai già seminato.