«Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: “Elì, Elì, lemà sabactàni?”, che significa: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?»

Mc 27, 45-46

Come vivere il Ritiro

Aiuta il tuo corpo a pregare

Cerca un luogo tranquillo ed una posizione comoda ma non troppo … non stai andando a dormire.

Aiuta le tue orecchie ad ascoltare

Non ti distrarre con suoni che non ti aiutano e non aver paura del silenzio. Spiega in casa quello che stai facendo e chiedigli un’ora in cui non essere disturbato.

Aiuta i tuoi occhi a vedere

Concentrati sul materiale che ti viene mandato, non cercare altre informazioni online, ma lentamente scruta con gli occhi del cuore.

UNO

Invocazione allo Spirito Santo

Quando trovi chiusa
la porta del mio cuore,
abbattila ed entra:
non andare via, Signore.

Quando le corde della mia chitarra
dimenticano il tuo nome,
ti prego, aspetta:
non andare via, Signore.

Quando trovi chiusa
la porta del mio cuore,
abbattila ed entra:
non andare via, Signore.

Vieni Santo Spirito

DUE

Ascolto della Catechesi

É nella contemplazione del crocifisso-risorto che “impariamo” Dio.

A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: “Elì, Elì, lemà sabactàni?”, che significa: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”.
(Mc 27, 45-46).

Così viene annunciata la morte del Signore Gesù, il Dio Onnipotente muore nudo in Croce, solo e tradito. Non è la drammatizzazione o la spettacolarizzazione di una tragedia ma è la rivelazione di cosa intendeva Gesù quando ci indicò il comandamento più grande: “Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con  tutta la tua anima e con tutta la tua mente” e “Ama il tuo prossimo come te stesso”.
(Mt 22, 37.39)

Nel Crocifisso vediamo quanto Cristo ama Dio e il prossimo, l’uomo, qualsiasi uomo, in particolare i peccatori: “Voglio misericordia e non sacrificio; poiché io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori.”
(Mt 9,13)

Don Stefano Mondin

Catechesi

TRE

Lavoro spirituale per il Venerdì Santo

Il teologo Chiodi: così affronto il male in ospedale. La testimonianza.

La toccante riflessione del teologo Maurizio Chiodi, da quasi un mese in ospedale: così affronto il Covid-19.

da Avvenire.it

Covid-19, la malattia da coronavirus, è senza dubbio un’esperienza di passione e di morte, anche se non necessariamente essa si conclude con la morte personale. È un’esperienza di morte perché, come pandemia, coinvolge potenzialmente tutti. Il Covid-19 è un nemico insidioso, che si insinua, nascosto e a tua insaputa, nel tuo corpo, al punto che lo puoi trasmettere anche se non sai di averlo. Ci sono zone del nostro Paese che stanno vivendo situazioni drammatiche e sconvolgenti, esperienze quasi di morte collettiva. Tutti si sentono esposti, tutti sono minacciati. Nessuno è escluso. Muoiono soprattutto gli anziani e i più deboli, certo, ma non solo loro. In ogni caso, come sappiamo bene, l’età avanzata delle vittime non rende meno dolorose quelle morti. Il tempo accresce gli affetti, non li cancella né li attenua.

La lettera dell’infermiera sull’ultimo desiderio di una madre di quattro figli.

Una testimonianza sull’ultimo giorno di vita di una paziente colpita dal coronavirus.

da FamigliaCristiana.it

Siamo un paese che sa solo lamentarsi per qualsiasi cosa, mai contenti di nulla. Sembra che la quarantena sia un castigo anziché una protezione per ognuno di noi. Se lo riterrà opportuno, potrà condividerlo lei, per sensibilizzare. Che bello essere chiamati angeli…ma chissà se poi lo siamo davvero. È un sabato mattina di una settimana di allerta covid. Finalmente un giorno di riposo dopo tanto lavoro. Finalmente puoi dedicarti alla famiglia. Per te la quarantena non esiste, non esiste il divieto ad uscire… non è mai esistito. Tu DEVI lavorare, sei preziosa…dicono. E invece no, niente riposo. Arriva la chiamata. Si deve andare. C’è bisogno di coprire turni. Il lamento è d’obbligo, non vorresti… ma si fa. Mentre ti prepari, rifletti che marzo non è stato affatto clemente:turni di 12 ore, ferie annullate, riposi… cosa sono i riposi? Arrivi in ospedale, qualche figura nei corridoi, ma ancora troppa gente in giro.

Gestisci il ritiro da WhatsApp

Il ritiro spirituale dei giorni del Triduo viene proposto anche attraverso un percorso di contenuti inviato via Whatsapp ma adattabile comodamente agli altri strumenti di messaggistica. Tali contenuti possono essere semplicemente inoltrati e personalizzati ai gruppi di riferimento così da realizzare una esperienza “live” del ritiro spirituale proposto.

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