Liceo Classico, a scuola di futuro!
Si pubblica, qui di seguito, l’articolo di Matteo Leonardi del Collegio “Don Bosco” di Borgomanero che rileva un trend interessante nel binomio classico-futuro: infatti la generazione dei cosiddetti Millennials torna ad orientare la propria scelta formativa verso il liceo classico, perché – come ha affermato l’artista, Roberto Vecchioni – “Forse è una presa di coscienza dell’importanza delle basi della cultura: non ci sarebbe stato Shakespeare senza Seneca e Einstein senza Aristotele. Non si può costruire il quinto piano di una casa senza quelli inferiori”.
Liceo Classico, a scuola di futuro!
Si conferma il trend di crescita degli iscritti al Liceo Classico Don Bosco.
I ventisette iscritti alla Quarta Ginnasio 2018-2019 confermano il trend di sensibile crescita del Liceo Classico “Don Bosco”. Da una media di 19 alunni a sezione (nelle classi del Triennio) si è saliti attualmente a 22 (nelle classi del Ginnasio) per arrivare ora a 27, nel futuro primo anno di scuola.
Del Liceo Classico si apprezza la capacità di garantire un percorso formativo solido, che abilita alle competenze di organizzazione del lavoro, di rigore e di creatività del pensiero. Tutte competenze fondamentali per affrontare con successo le sfide dell’attuale società liquida e del mercato del lavoro. Non a caso, i diplomati al liceo Classico hanno le carte in regola per iscriversi a ogni facoltà universitaria e intraprendere qualsiasi percorso scolastico e lavorativo di formazione superiore.
La Fondazione Agnelli, nel suo annuale rapporto sulla qualità degli istituti scolastici, ha confermato l’alto livello di preparazione offerto dal Liceo Classico “Don Bosco”: oltre la metà dei suoi diplomati si iscrive successivamente a facoltà tecnico-scientifiche ed economiche. Ma il liceo Classico offre anche l’occasione di riflettere sul senso profondo del mondo che ci circonda, promuovendo la scoperta dalla nostra grande tradizione culturale.
In un recente intervento sul Corriere della Sera, Roberto Vecchioni, cantautore e docente in un Liceo Classico, ha commentato l’incremento a livello nazionale di iscrizioni al Classico con queste parole: “Probabilmente molti si accorgono che in un mondo appiattito sull’apparenza e svuotato di valori è necessario cercare, attraverso lo studio dei classici, le origini di ciò che può dare un senso all’esistenza. Forse è una presa di coscienza dell’importanza delle basi della cultura: non ci sarebbe stato Shakespeare senza Seneca e Einstein senza Aristotele. Non si può costruire il quinto piano di una casa senza quelli inferiori” e ha concluso: “Il Classico non fornisce soltanto nozioni sul tempo in cui viviamo, ma aiuta a capire quali siano le strade giuste per progettare il futuro. E molti giovani si innamorano anche della bellezza del mondo antico, della forma che, in Platone o Catullo, è armonia”.
Una sfida che al Liceo Classico “Don Bosco” si raccoglie ogni giorno.