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AM – L’esperienza missionaria a Ciresoaia (Romania)

Si è conclusa l’esperienza missionaria dei ragazzi e delle ragazze che hanno risposto al Mandato Missionario 2022 recandosi presso la realtà salesiana di Ciresoaia in Romania, guidati da Don Theophilus Ehioghilen e Suor Francesca Danieletto: Sara Busato, Adriana Paradiso, Sara Scrivo, Rachele Magrini.

Di seguito il resoconto dell’esperienza a cura di una delle partecipanti, Sara Scrivo:

 Il 23 luglio 2022 siamo partiti per la nostra missione a Ciresoaia, un piccolo paesino nel cuore della Romania. Ognuno di noi arrivava da percorsi differenti, ma eravamo tutti uniti dalla voglia di metterci in gioco e di donarci totalmente. Tuttavia, fin dal primo giorno, ci siamo resi conto che avremmo ricevuto molto di più di quello che saremmo stati in grado di dare. Ci veniva chiesto solo un cuore sufficientemente grande che fosse in grado di accogliere tutto quell’amore.

Appena arrivati, siamo stati accolti da Suor Betty, Suor Lucia e Suor Teresa, tre suore dell’ordine della Provvidenza che ci hanno fatto sentire fin dal primo momento come figli. Anche la comunità si è dimostrata incredibilmente generosa ed accogliente e, fin da subito, ci siamo sentiti “attesi”.

La prima settimana ci siamo occupati della formazione animatori insieme a Suor Lucia. Gli animatori, che in un primo momento sembravano molto timidi, ci hanno davvero stupiti perché si sono realmente messi in gioco, ciascuno secondo le proprie possibilità e ognuno mettendo a disposizione i propri talenti.

Successivamente abbiamo vissuto due settimane di estate ragazzi; la prima con i bambini dell’asilo e delle elementari e la seconda con i ragazzi delle medie. È stato davvero bello vedere questi giovani animatori mettersi a disposizione dei bisogni dei più piccoli: giocando con loro, chinandosi per allacciare le loro scarpe,
servendoli a tavola e divertendosi insieme a loro.

I bambini poi, erano entusiasti e sembrava che non aspettassero altro che giocare e correre in libertà. Inoltre, siamo rimasti particolarmente stupiti della loro voglia di imparare quanto più possibile durante i laboratori.

 

 

Personalmente, i miei momenti preferiti rimarranno tutti i pomeriggi trascorsi al campo sportivo a giocare a pallavolo e a basket insieme agli animatori. Il fatto che fossero proprio loro a chiederci di andare a giocare, anche dopo una faticosa giornata di estate ragazzi, mi riempiva il cuore di gioia. Era un’occasione per conoscerli
meglio e per ascoltare le loro storie perché, proprio come diceva Don Bosco, solo osservando i ragazzi giocare riusciamo a capire chi sono realmente, com’è
il loro carattere.

Sembra quasi scontato ribadirlo, ma davvero abbiamo ricevuto più di quanto abbiamo dato e più di quanto avremmo mai potuto dare. Anzi, molto spesso ci siamo sentiti piccoli ed impotenti di fronte ad alcune situazioni; alla vista di alcune povertà abbiamo realizzato quanto il nostro raggio di azione fosse limitato.

Tuttavia, è stato proprio in questi momenti che ci siamo resi conto che non siamo stati chiamati per “fare” delle cose, né per risolvere dei problemi, quanto piuttosto per “stare” insieme a loro e per percorrere con loro un tratto di strada cercando, di tanto in tanto, di lanciare un sorriso di speranza. Nulla di più. Siamo tornati a casa con i cuori colmi di gratitudine e sorrisi e arricchiti dalle storie di tutti i ragazzi.

Tutta questa missione è stata colma di Grazia. Tutto è stato Provvidenza.

-Sara Scrivo

 

Ciresoaia, un mondo nuovo!

Giovedì 15 novembre, la scuola media dell’ Istituto Salesiano di Bra ha assistito alla presentazione del viaggio di Daniela e Alessandro, due giovani volontari che l’estate scorsa sono partiti per Ciresoaia, un piccolo paesino a nord-est della Romania. Un viaggio preparato da un percorso durato tutto l’anno volto a “prepararli” a vivere l’esperienza missionaria: il corso partenti.

Ci hanno raccontato che una volta arrivati a destinazione, sono stati accolti da una moltitudine di bambini con il sorriso stampato sulle labbra e dalle loro “mamme”, le quattro suore. Per due intere settimane, hanno conosciuto ragazzini che vivevano in condizioni pessime, non avendo genitori e case di cui disporre e lavorando già. Ma nonostante queste tristi storie, sono state due settimane colme di gioia, spensieratezza e tanti giochi e laboratori creativi!

Ciò che ha colpito maggiormente i due giovani missionari è stato il vedere quei ragazzini vivere con così poco dando un importante peso alle cose essenziali, come un semplice abbraccio o un comunissimo :”Batti il cinque!”. Bambini e ragazzi che, nonostante la loro giovanissima età, hanno dimostrato che le cose che contano davvero sono i gesti quotidiani e che si può vivere una vita bella anche senza gli eccessi del mondo odierno.

Dopo aver ascoltato questa significativa testimonianza, diversi allievi hanno scritto le loro impressioni. Ne riportiamo alcune.

  • Vedere il bello della vita anche se mostra aspetti negative: essere ottimisti. Donare ai più bisognosi ci arricchisce e ci fa bene al cuore. Aiutando gli altri miglioriamo noi stessi.
  • L’impegno e la dedizione dei ragazzi. La costanza, l’amore, la fede, ma anche il fatto di dedicarsi totalmente ai ragazzi e alla loro felicità in modo molto essenziale.
  • La voglia di giocare dei ragazzi e tutti i loro sacrifici quotidiani per andare al centro che li accoglie.
  • Il sorriso delle persone di quel Paese, nonostante le condizioni di povertà e, a volte, di malattia.
  • I ragazzi, già da piccoli, erano adulti dentro.
  • I bambini già molto poveri non pensano alla povertà, ma a divertirsi e si accontentino di poco, anche solo di un sorriso.
  • I due volontari si sono sentiti a casa con tanti ragazzi, pur essendo in un posto molto povero. Ma sono rimasti molto contenti nonostante ci fosse una situazione diversa da quella che vivono in Italia.
  • Il modo con cui i due giovani hanno parlato della Romania. Come sono felici i bambini quando hanno incontrato i volontari giunti dall’Italia e quando hanno ricevuto le nostre donazioni. In queste occasioni cercherò di impegnarmi donando qualcosa.

Francesca Genta e Edoardo Cravanzola

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