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Cnos Fap Bra, tutto pronto per il corso Addetto Macelleria

Di Franco Burdese

Il centro di Formazione Cnosfap dei Salesiani di Bra abilita i primi cinque giovani del corso Addetto Macelleria. Il progetto nasce dalla collaborazione con la Gavazza Carni 1913 di Castello d’Annone

“Mancano in Italia – afferma Enrico Gavazza titolare dell’azienda e docente del corso Addetto Macelleria – oltre settemila macellai. Una emorragia che porta alla progressiva introduzione di prodotti preconfezionati che i clienti dei punti vendita si ritrovano negli scaffali. E’ una urgenza porre rimedio a questa mancanza per la qualità dei prodotti e per il grande rispetto che dobbiamo imporci verso i nostri clienti. E’ stata una fortuna incontrare, grazie alla Fondazione Agroalimentare per il Piemonte, il Cnosfap di Bra.”

L’esame regolamentato da Regione Piemonte si è svolto  in modalità COVID, con il voto finale definito dal credito valutativo in ingresso, dalle prove di abilità tecniche e da un colloquio.

Siamo rimasti favorevolmente soddisfatti – afferma Roberto Crepaldi docente del corso e responsabile dei punti vendita di Gavazza 1913 – dall’esame che ha visto i cinque canditati rispondere pienamente alle nostre aspettative. Lo stage svolto nei nostri punti vendita di Carmagnola, Alessandria e Torino è servito ad impostare le competenze che durante le ore di lezione abbiamo trasmesso ai nostri allievi. Siamo soddisfatti e ci stiamo preparando per una seconda edizione.”

Quello del mondo delle carni e della gastronomia è una nuova barriera superata  per il CFP di Bra che come era successo per altri settori come la meccanica auto, l’acconciatura e la panetteria pasticceria, costruisce una nuova visione di un mestiere che potrebbe diventare un percorso triennale di formazione iniziale.

“Ringrazio quanti si sono adoperati per la realizzazione di questo progetto- commenta il Direttore del CFP Valter Manzone– a partire dalla Regione Piemonte che ha finanziato il corso, sino alla Gavazza che ha creduto con noi in questo progetto. Un percorso che è stato gestito alla perfezione dalla nostra struttura di progettazione coordinata da Alberto Dellarossa con il contributo di Carlo Bordese ed Annalisa Mussi. Un ringraziamento al docente Tommaso Elia per il coordinamento tecnico del corso.”

Piena soddisfazione è stata anche espressa dal Presidente di Commissione d’esame Addetto Macelleria il dott. Tommaso Lo Russo che al termine della prova pratica, constatando le abilità acquisite dagli allievi, si è augurato una prosecuzione di questo progetto formativo complimentandosi per il lavoro svolto.

“La carenza di personale in questo settore- ha affermato il dott. Lo Russo – impone la prosecuzione ed il potenziamento di questi percorsi per addetti alla macelleria.”

Sono aperte le iscrizioni al prossimo corso MDL3 Addetto Macelleria. Per informazioni è possibile contattare il Servizi al Lavoro del Cnosfap Bra al numero 0172/4171111.

*Nella foto gli allievi del corso col Presidente Tommaso Lo Russo ed i docenti  Tommaso Elia e Roberto Crepaldi

CFP Bra: è realtà la quarta edizione del Corso Tecnico Trasfertista

Per il Centro di Formazione Professionale di Bra è avvenuta l’approvazione da parte della Regione Piemonte della 4° ed. del Corso di Tecnico Trasfertista. Di seguito l’articolo gentilmente fornito alla Redazione da Franco Burdese.

E’ REALTA’ LA QUARTA EDIZIONE DEL TECNICO TRASFERTISTA PROMOSSO DALLA REGIONE PIEMONTE

La quarta edizione del Corso di Formazione Regionale Tecnico Trasfertista è realtà. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il CFP del Cnosfap di Bra ha ottenuto l’autorizzazione a procedere. Ne sarà particolarmente felice l’ing. Carlo Gai che cinque anni or sono credette fortemente in questo progetto.

“Stiamo organizzando la partenza del corso- ha commentato Valter Manzone Direttore del CFP dei Salesiani di Bra– che avrà un suo iter burocratico prima di potere essere avviato. Pensiamo di potere partire con questa quarta edizione entro i primi giorni di novembre se tutto procederà come previsto. E’ una grande soddisfazione essere di aiuto ad aziende in questo momento non facile. La formazione penso sia sempre più al centro della vita dei nostri potenziali allievi e delle attività produttive che potranno ospitarli in stage o apprendistato.”

La quarta edizione, presentata al bando della Regione Piemonte a fine luglio, è stata migliorata grazie alla collaborazione delle molte aziende partecipanti al progetto ed alle tecnologie dell’IIS Vallauri e del Cnosfap con l’avvallo del Politecnico di Torino. Un apposito accordo con Kuka, azienda produttrice di robot, ha inserito nel corso un modulo specifico sull’utilizzo di tecnologie robotizzate. Una parte del percorso nell’inglese per trasfertista è stata strutturata a distanza per allenare gli allievi all’approccio in apprendimento FAD.

Le otto certificazioni rilasciate durante il percorso in materia di sicurezza e di utilizzo di attrezzature fanno la differenza per il contesto aziendale dove andranno ad operare gli allievi.

Le discipline riguardano tecniche di installazione e collaudo 30 ore, manutenzione meccanica 30 ore, manutenzione elettrica e plc 80 ore, disegno e progettazione 20 ore, attrezzaggio meccanico 20 ore, sicurezza e normative (rilascio di attestati riconosciuti) 82 ore, comando robot 14 ore, formazione cross culturale 7 ore, lingua inglese 80 ore, pari opportunità 12 ore, accoglienza e progetto personale 9 ore. A queste si abbinano 360 ore di alternanza in stage o in apprendistato. Sono una cinquantina le pre-iscirizioni che porteranno alla selezione prevista per fine ottobre, ma se ne stanno attendendo molte altre per un potenziale inserimento al lavoro di altissima specializzazione e ben remunerato.

Per chi fosse interessato, anche a cambiare la propria condizione di lavoro migliorandone le competenze, è possibile ricevere informazioni visionando il sito www.tecnicotrasfertista.it

“Siamo molto soddisfatti- ha commentato Guglielmo Gai AD della Gai Macchine di Ceresole d’Alba- dell’approvazione del corso Tecnico Trasfertista. Abbiamo necessità di queste figure nelle molte realtà metalmeccaniche che fortunatamente proseguono ad esportare i propri prodotti di altissima qualità. Spesso i nostri clienti ci riconoscono la qualità delle nostre macchine rispetto ai competitor. Penso che sia merito anche dei nostri collaboratori, compresi i Tecnici Trasfertisti che in questi tre anni abbiamo assunto in Gai, se queste recensioni positive di chi sceglie i nostri macchinari si moltiplicano.”

Chi volesse maggiori informazioni o chiarimenti può telefonare al numero 0172/4171111 corrispondente al centralino del CFP dell’Associazione Cnosfap di Bra.

Franco Burdese

CFP Bra: ultima lezione del corso IFTS Tecnico Trasfertista in presenza

Nella giornata di oggi, venerdì 12 giugno, la classe IFTS “Tecnico Tasfertista” del CFP di Bra è tornata nel centro per l’ultima lezione del corso 2019/2020. Gli allievi hanno potuto così svolgere una lezione pratica in presenza di «Sicurezza», gestita dai docenti della ditta Mollo srl.

Tutti i ragazzi hanno eseguito l’esercitazione in totale sicurezza, nel rispetto del Protocollo Emergenza Covid-19, garantita dalla presenza del Rspp del Centro Dario Ruberi.

Nonostante la formazione a distanza il corso di formazione ha avuto un buon successo e la tenuta degli allievi è stata encomiabile. Dal 22 di giugno si dovrebbe svolgere l’esame di specializzazione che chiuderà l’attività di formazione Regionale IFTS che è giunta alla sua terza edizione. E’ in fase di preparazione la quarta edizione 2020/21. Parallelamente si sta studiando, sempre a cura del Cnosfap sedi di Bra e Fossano, un nuovo percorso IFTS che vada ad interfacciarsi col mondo dell’informatica. Questa nuova esperienza si sta concretizzando progettualmente con il supporto della Tesisquere e dell’IIS Vallauri di Fossano.

Franco Burdese

CFP Bra: Imprenditori illuminati come avrebbe voluto don Bosco – Intervista a Carlo Gai

Il mondo della formazione professionale salesiana si alimenta di giovani desiderosi di apprendere e di futuri imprenditori illuminati che certamente don Bosco avrebbe apprezzato.

E’ il caso dell’ Ing. Carlo Gai, collaboratore costante dei progetti del CFP di Bra e oggi imprenditore di 76 anni dell’omonima azienda GAI di macchine imbottigliatrici nata nel 1946 a Pinerolo e trasferitasi in seguito a Ceresole d’Alba in provincia di Cuneo, contando oggi un organico di 200 persone.

Riportiamo di seguito l’intervista a Carlo Gai realizzata da Franco Burdese e gentilmente fornita alla nostra redazione.

Il mondo della formazione professionale salesiana, ora affidato all’Associazione Cnos-fap, si alimenta sia di giovani desiderosi di apprendere, sia di imprenditori illuminati che certamente don Bosco avrebbe cercato, coinvolto nelle proprie opere, ricordato come benefattori. E’ il caso di Carlo Gai 76 anni e non sentirli come citava una nota pubblicità. Una vita dedicata al lavoro, alla famiglia ed alla sua passione, oltre al vino di qualità, costruire una azienda all’avanguardia in tutti i settori.  Geniale nella progettazione, geniale nella visione, lanciando il cuore sempre oltre l’ostacolo. Ma gli ostacoli non li ha saltati, li ha sapientemente dribblati come un abile calciatore o rasentati e superati continuando la discesa come uno sciatore che cerca la perfezione. L’ostacolo del 2008/9, anno di crisi per molte aziende, è un ricordo lontano. A dieci anni dalla crisi il 2019 vede un fatturato confermato a 48 milioni di euro, la produzione ed il personale raddoppiati rispetto al 2009, attendendo ancora una crescita della produzione nel 2020. Il 2019 ha segnato  i cinquanta anni di lavoro infatti, dopo la laurea nel 1969, Carlo Gai ha subito iniziato il lavoro nell’attività di famiglia. Famiglia che resta al centro della sua visione condividendo con la moglie Renata i sogni, le visioni e la concretezza degli investimenti. Con il nipote Giacomo ed i figli Giovanni e Guglielmo, ora amministratore delegato della Gai, la fatica della quotidianità che ha sapientemente indirizzato verso questa nuova generazione di imprenditori.

Ing. Gai quale la fotografia che ritrae la Gai al termine del 2019?

“ Parto dagli assunti che per questo 2019 sono stati ventisette, oltre ai sei della scuola trasfertisti che continua a darci molte soddisfazioni. L’organico della Gai Macchine Imbottigliatrici passa da 223 a 246 dipendenti. Abbiamo poi assorbito la ditta Omega, diretta sino ad ora da Mario Molineris a cui va il nostro ringraziamento, che conta ad oggi 12 dipendenti.  Il 2019 è stato per la Gai un anno complicato. Abbiamo introdotto il nuovo sistema gestionale, inserito diciotto nuovi centri di lavoro, otto in sostituzione e dieci in aggiunta, per un valore di dieci milioni di euro. Tre i saloni a cui abbiamo partecipato: La Brau a Norimberga, il Simei a Milano e il Sitevi a Montpellier. Il fatturato Gai si conferma a 48 milioni di euro. L’obiettivo per il 2020 è quello di raggiungere i 54 milioni di euro grazie anche al secondo turno dalle 6 alle 22 su alcuni centri di lavoro.  Le fiere sono andate molto bene con numerose richieste per il vino in lattina, ed il mantenimento di leader nelle macchine da tremila bottiglie ora. Viene invece presa in seria considerazione dal mercato la nostra proposta per macchine sino a diciottomila bottiglie ora.”

La Gai è sempre stata descritta come il parter ideale per i vignaioli di qualità. Cosa sta cambiando per il futuro?

“ La Gai ha aperto nuovi orizzonti a seguito della crisi del 2008/9. Continuiamo a collaborare con il mondo dei vignaioli ambiziosi della Langa, della Borgogna e molti altri. L’obiettivo però della crescita è avvicinare e dedicarsi ad una fascia di clienti nuovi. Ad esempio nel mondo della birre artigianali siano passati dall’1% di macchine totali prodotte al 30% della nostra produzione. In fondo i clienti del mondo birra sono un po’ come quelli che in passato intercettavamo nel mondo del vino. Nascono e non hanno alternativa per crescere che  legarsi alle nostre macchine, non sempre con i mezzi per sostenerle. Si ripete la storia dei vignaioli. La nostra attenzione ha previsto anche gli imbottigliatori. Macchine dalle ottomila alle diciottomila bottiglie ora. La concorrenza non ci riteneva in grado di avvicinare questo mercato. Li abbiamo smentiti grazie ad una valvola riempitrice con un brevetto internazionale del 2013. Siamo in grado con questa valvola di imbottigliare vino tranquillo, frizzante, spumante, birra. Una rivoluzione nel nostro mondo. Questa è l’innovazione che non passa solo dai macchinari ma da uomini appassionati del loro lavoro.”

Una affermazione illuminata questa. La macchina non potrà fare a meno dell’uomo.

“ Vero. Da qualunque parte ti giri è pieno di cose che devi fare. La Gai ha come ambizione, e penso sia la giusta scuola di pensiero, che le cose vanno fatte bene. Occorre per la nostra attività un ufficio tecnico preparato e dimensionato. Negli anni abbiamo triplicato l’ufficio tecnico ma ad ora abbiamo una carenza di personale pari al 20-30%. Per la Gai è stato un vero dispiacere quando nel 2013 l’Istituto Salesiano ha terminato l’esperienza con l’Istituto Tecnico Industriale. Molti dei nostri progettisti giungono dalla scuola dei salesiani di Bra. Ci servono risorse umane che possiedano quei valori che da sempre ai salesiani insegnano. Stiamo cercando di stimolare l’Istituto Salesiano di Bra a riprendere questa scuola tecnica che porti nuovamente una loro presenza al servizio di giovani e aziende per il diploma tecnico. La strada intrapresa con una nuova clientela rappresenta una nuova sfida che richiede un grosso sforzo per i nostri collaboratori. Occorre costruire macchine ancora più affidabili con un servizio rapido e competente. Dobbiamo essere tutti consci che questa sfida non ammette distrazioni per nessuno di noi: un errore da parte nostra sarebbe un regalo per i nostri concorrenti che non possiamo permetterci.”

Quello del miglioramento è un obiettivo fondamentale per chi vuole crescere. Come percorrere questa strada?

“ Vogliamo mantenere come Gai  l’immagine e la storia che ci siamo costruiti. Allo stesso tempo è fondamentale per il miglioramento acquisire una immagine che intercetti sia il cliente medio con le diecimila bottiglie sia le grandi linee sino a ventimila bottiglie. Le nuove macchine sono fatte con più elettronica, più pneumatica, serve una formazione maggiore per i nostri collaboratori. Siamo preparati ma non abbastanza. Il service è destinato a crescere come le macchine che devono essere affidabili e longeve. Il viticultore usa la nostra macchina per un tempo limitato va da se che sia longeva. Abbiamo ora clienti che fanno il doppio turno o addirittura le 24 ore di lavoro. Sarà questa la sfida del futuro. Ecco che la nostra preparazione tecnica e di attrezzature può fare la differenza. La strada percorsa è giusta. Produciamo tutto in azienda. Avere magazzino consente più velocità nella manutenzione e non diamo scadenza all’assistenza. Pensiamo sia un valore futuro per i nostri clienti. Questa nostra scelta ci permette una politica sui ricambi corretta e rispettosa. Se non fai profitto sulla vendita ti rifai sul cliente. E’ una politica iniziata dai tedeschi a cui noi non ci siamo mai uniformati proprio per i grande rispetto di chi sceglie le nostre macchine.”

Per chiudere come vede il futuro Carlo Gai?

“ Stiamo lavorando per i nipoti. E questa è una bella sensazione. Mi confermo ottimista in questo paese che lascia molto a desiderare come amministrazione. Non è vero che in Italia non si può fare niente. Ne siamo una dimostrazione in positivo, penso. Noi abbiamo tra i nostri collaboratori diversi figli di contadini con un’ottima formazione morale. Occorre farsi rispettare e vendere una macchina in concorrenza con almeno il 20% in più. Segnalo che la Gai France, diretta dall’ing. Fulvio Baratella, si conferma solida e competente. Abbiamo quarantasei dipendenti e fatturiamo nel 2019 diciotto milioni di euro.  Sono sicuro che anche qui miglioreremo. La Gai America è stata affidata all’ing. Francesco Berrino. Sono poi molto soddisfatto che Enrico Robotti, studente del primo corso Tecnico Trasfertista, da novembre si è trasferito negli USA dove certamente potrà dare un buon contributo a questa nostra nuova realtà. Chiuderei ringraziando l’Amministrazione di Ceresole ed in particolare il Sindaco Franco Olocco per l’aiuto che ci sta dando affinché la Gai possa ancora crescere a Ceresole. La volontà di nuove sfide è sempre forte.”

Franco Burdese

CFP Bra: parte la terza edizione del corso di Tecnico Trasfertista

Parte la terza edizione del corso di Tecnico Trasfertista presso il CNOS-FAP di Bra. Ventuno gli allievi iscritti e dodici le aziende partner del corso finanziato dalla Regione Piemonte. Si riporta di seguito l’articolo gentilmente fornito alla nostra redazione da parte di Franco Burdese.

TECNICO TRASFERTISTA TERZA EDIZIONE

E’ partita a Bra, presso il Centro di Formazione Cnos-Fap dei Salesiani di viale Rimembranza, la terza edizione del corso di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore IFTS Tecnico Trasfertista. Ventuno gli allievi iscritti e dodici le aziende partner che oltre al Politecnico ed all’IIS Vallauri di Fossano hanno contribuito alla progettazione del corso finanziato dalla Regione Piemonte.

“Siamo grati ai funzionari della Regione Piemonte – ha affermato il Direttore del CFP Valter Manzone – ed in particolare alla dottoressa Ivana Morando per la grande collaborazione che ha reso possibile l’avvio del corso giungendo in tempi celeri alla firma dell’Associazione Temporanea di Scopo, atto notarile fondamentale per la partenza del percorso Tecnico Trasfertista. Non da meno è stata la partecipazione del Politecnico di Torino per cui ringraziamo il Rettore prof. Guido Sarracco. Con l’avvio del corso di lunedì 11 dicembre diamo pieno compimento al mandato di aziende di primaria eccellenza per condividere con loro la formazione di Tecnici che, nonostante giunti alla terza edizione, sono fondamentali per lo sviluppo e la crescita delle nostre aziende partner.

Sono la Gai di Ceresole, l’Arol e Robino&Galandrino di Canelli, la Tosa di Santo Stefano, la Rolfo, la Tesi Squere, l’Elcat e l’Omler 2000 di Bra, la Cemas di Carmagnola, la Meccanica 97 di Sommariva Bosco, la Bianco, la Dromont e Oripan di Alba, la Bottero e Merlo di Cuneo, le aziende che hanno supportato il percorso.

“Siamo grati ai Salesiani – ha commentato Guglielmo Gai AD della Gai Macchine Imbottigliatrici – perché oltre a educare molti giovani che poi abbiamo assunto, sono un centinaio i nostri collaboratori che hanno studiato ai Salesiani di Bra, si sono fatti carico di aggregare tante aziende, il Politecnico ed il Vallauri per dare vita ad un corso unico. Non trovavamo trasfertisti ed ora grazie a questa azione formativa stiamo dando risposta ad una carenza. Non fermiamoci però perché queste figure, essenziali per noi che esportiamo macchinari nel mondo, sono una risorsa fondamentale che deve crescere costantemente nel tempo.”

L’avvio del corso ha previsto una fase di analisi da parte degli allievi delle aziende che andranno ad ospitare l’alternanza. Otto allievi del corso sono stati assunti in apprendistato mentre gli altri seguiranno l’alternanza. Tra le aziende che sono state visitate la Tosa Group di Santo Stefano che nella seconda edizione del corso ha avuto l’inserimento di tre Tecnici Trasfertisti.

“Siamo molto soddisfatti – ha commentato Serena Tosa – della partecipazione al percorso Tecnico Trasfertista. Il nostro è un territorio dove sono troppo pochi i giovani che studiano per diventare dei tecnici. Inoltre siamo diverse le aziende della zona nostra e del canellese alla ricerca di questi nostri futuri collaboratori. Ci auguriamo di potenziare questi percorsi IFTS nella speranza che la nostra ricerca di queste figure diventi costantemente appagata. E’ un appello che mi sento di fare alle famiglie del nostro territorio quello di indirizzare i propri figli a studi tecnici. Lo sviluppo della Tosa e delle diverse ditte che collaborano al progetto Tecnico Trasfertista passa proprio dai numeri dei giovani che accolgono questa proposta. Offriamo un lavoro appagante, di qualità, che porta i tecnici a girare il mondo ed ad essere remunerati per un impegno che sappiamo essere fondamentale per le nostre aziende.”

Ai ventuno iscritti se ne potrebbero aggiungere ancora dopo una valutazione della candidatura. Le candidature possono pervenire al sito www.tecnicotrasfertista.it

Franco Burdese

CNOS-FAP Bra: Corso di Formazione Tecnica Superiore “Tecnico Trasfertista”

Ancora un successo per il Corso di Formazione Tecnica SuperioreTecnico Trasfertista” organizzato dal CNOS-FAP di Bra. La graduatoria regionale vede al primo posto il corso braidese sulle venti candidature presentate. Si riporta di seguito l’articolo gentilmente fornito alla nostra redazione da parte di Franco Burdese.

Ancora un successo per il Corso di Formazione Tecnica Superiore “Tecnico Trasfertista” organizzato dal Consfap Bra, dal Vallauri di Fossano e dal Politecnico di Torino. Dopo il secondo posto ad Helsinky dell’Arol di Canelli, che rappresentava tutte le aziende partner alla settimana della formazione Europea tenutasi nel mese di ottobre, ancora una buona notizia per la formazione dei giovani diplomati. La graduatoria regionale vede al primo posto il corso braidese sulle venti candidature presentate. Si cercano ora molti candidati, sono una trentina le pre-iscrizioni per venti posti, che vorranno cimentarsi nel percorso di 800 ore affiancati dalle migliori aziende metalmeccaniche di un territorio vasto che va da Carmagnola sede della Cemas, a Cuneo con la Bottero e la Merlo, a Canelli con aziende quali Arol, Robino & Galandrino, passando per la Tosa di Santo Stefano, la Bianco di Alba, la Gai di Ceresole d’Alba per arrivare a Bra con Rolfo e Omler.

Dopo le prime due edizioni, organizzate dall’Associazione Cnosfap dei Salesiani di Bra, con l’IIS Vallauri di Fossano e Politecnico di Torino, questa terza edizione approvata dalla Regione Piemonte avrà una vocazione ancora più indirizzata alle nuove tecnologie.

Si parla infatti nel corso di realtà virtuale, di manutenzione predittiva, in collaborazione con Schneider Electric, e di fornire agli studenti strumenti come il tablet con cui potranno dialogare con le macchine costruite dalle aziende partner del progetto. I numeri delle due edizioni passate parlano chiaro. Sono diciotto le aziende partner che collaborano al progetto. Cinquanta i tecnici Formati con un tasso di occupazione del 99%. Si cercano ora in tempi brevi, il corso dovrebbe partire nella prima settimana di dicembre, giovani che diplomati o laureati che vogliano accettare questa sfida. Il corso oltre che di tecnologia e di lingua veicolare inglese parla di esperienze di relazioni con mondi diversi nell’automazione come i birrifici Baladin di Piozzo e Soralama di Vaie visitati negli anni passati o la collaborazione con l’Università di Pollenzo. Verranno riproposti collegamenti e visite tecniche presso l’Università della Borgogna e le ditte che con loro collaborano. Il percorso formativo, che avrà la sua concretizzazione con il corso di 800 ore svolto presso Cnosfap Bra ed IIS Vallauri Fossano, ricordiamo che nasce da un sogno di un imprenditore “illuminato” come Carlo Gai. Imprenditore dinamico l’ing. Gai ed il figlio Guglielmo hanno contribuito in maniera determinante alla realizzazione dei corso. Molte le ditte da loro coinvolte, concorrenti che operano nel loro settore delle macchine per l’imbottigliamento quali l’ Arol, Robino&Galandrino, Tosa a cui si aggiungono la Bianco Macchine Tessili di Alba, Rolfo, Cemas di Carmagnola e l’Omler 2000 di Bra. Tutti con lo stesso obiettivo, formare tecnici che sul mercato non esistono. La funzionalità di questo percorso ha poi portato eccellenze come la Bottero di Cuneo e la Testi di Bra.

L’ambizioso obiettivo formativo quello di preparare giovani pronti alla sfida del lavoro nelle mansioni di Trasfertista. Il trasfertista è tecnico completo nei settori meccatronico, elettro/elettronico, dei collaudi ed opera nell’assemblaggio delle macchine presso il cliente o nelle operazioni di manutenzione. Proprio il rapporto col cliente sta alla base della poliedricità di questa figura. Il corso, che ha previsto 440 ore in formazione e 360 ore in azienda, sia come apprendisti sia come stagista da parte degli allievi, mira alla formazione a 360 gradi di questo tecnico. Alla base della formazione la tecnologia, la sicurezza, la lingua inglese e la capacità di relazionarsi. A definire il progetto del 2019 il Cnosfap Bra, l’IIS Vallauri Fossano, il Politecnico di Torino, le aziende in ATS( Associazione Temporanea di Scopo ) Arol, Bianco, Gai, Omler 2000, Omler, Robino&Galandrino, Tosa e quella a sostegno Tesi, Merlo, Oripan, Dromont, Elcat, Brc, Meccanica97, Rolfo, Cemas, Schneider e la Bottero di Cuneo che contribuirà a dare grande qualità alle attività formative. Gli allievi che si vogliono coinvolgere sono studenti in uscita da ITIS, IPS ( Istituti Professionali di indirizzo Tecnico), studenti in uscita da facoltà tecniche con percorso triennale, lavoratori nel settore tecnico che cerchino di migliorare la propria posizione, giovani motivati anche provenienti da percorsi non afferenti al settore tecnologico ma molto vocati all’apprendimento ed alla crescita personale e professionale in possesso di un diploma di stato.

“Il messaggio che si vuole trasmettere è chiaro- commenta l’AD di Gai Macchine Imbottigliatrici Guglielmo Gai– e cioè si cercano giovani pronti a mettersi in gioco, che vogliano ancora qualificarsi in un tempo breve ( sei mesi ), che abbiano passioni tecnologiche e che siano disposti agli spostamenti che compete il ruolo di tecnico trasfertista. Loro sono il riflesso, lo specchio dei titolari della aziende che cercano di vincere delle sfide su un mercato mondiale nel mondo della meccatronica di qualità. Non possiamo non condividere tutti, comprese le Istituzioni, questa missione del corso Tecnico Trasfertista”.

Per informazioni o pre-iscrizioni consultare il sito www.tecnicotrasfertista.it

Franco Burdese