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MESSAGGIO DEL RETTOR MAGGIORE agli Amici di Don Bosco

MESSAGGIO DEL RETTOR MAGGIORE agli Amici di Don Bosco

25 giugno 2017 – Desidero inviare a ciascuno un cordiale saluto e allo stesso tempo informarvi in merito ad alcune notizie che certamente avrete appreso dalla stampa e dai mezzi di informazione. Venerdì 23 giugno 2017 è stata emessa la sentenza del processo penale riguardante il “caso Gerini”. Si tratta di un processo penale iniziato alcuni anni fa e che ha visto coinvolte la Fondazione “Gerini” e la Direzione Generale. Il Pubblico Ministero aveva chiesto l’undici di maggio la condanna dei tre imputati accusati di truffa. Il Giudice, nella sentenza, ha dichiarato assolti i tre imputati perché il fatto non sussiste. Questo processo, pertanto, è concluso. Il processo civile, invece, continua in attesa della sentenza della Corte di Cassazione.

Con questo mio scritto desidero ringraziare, per la solidarietà e la vicinanza mostrate, tante persone che seguono con fiducia la sfida educativa nei confronti dei ragazzi e dei giovani alla quale cerchiamo di rispondere nel nome di Don Bosco in 132 paesi del mondo. L’argomento al quale mi sto riferendo concerne una questione giuridica e amministrativa riguardante la Fondazione “Gerini” e la Direzione Generale di fronte ai creditori. Tale questione nulla ha a che vedere con la missione salesiana nelle 1.856 presenze nel mondo, la maggior parte delle quali è al servizio dei più poveri.

È possibile, come accaduto in altre circostanze, che possiate ascoltare notizie sensazionalistiche al riguardo. Dichiaro che esse non corrispondono alla verità dei fatti e che sono divulgate con lo scopo di screditare il nostro ruolo educativo nel mondo.

Inoltre, desidero ribadire chiaramente che ogni forma di aiuto economico, che si riceve nel mondo salesiano da parte di persone generose e di buona volontà, fino all’ultimo centesimo è sempre destinato secondo la finalità dei donatori ai luoghi più poveri e bisognosi. Nell’affermare tutto ciò siamo assolutamente convinti.

Siamo dispiaciuti per questo contenzioso, che dura da circa dieci anni, perché ha impedito di concentrare i nostri sforzi e le nostre attenzioni nella missione salesiana.

Confidiamo che quanto prima si possa giungere alla conclusione di questa deplorevole vicenda. Siate certi che impiegheremo tutte le nostre energie per l’unico scopo importante per noi, come ci chiede Don Bosco: i nostri destinatari, i ragazzi e i giovani del mondo.

Ringrazio tutti voi per la vicinanza in questi momenti e per la speranza con la quale ci aiutate a guardare al futuro.

Messaggio del Rettor Maggiore ai giovani nella festa di Don Bosco (31 gennaio 2017).

Giunge per la Famiglia salesiana, per i giovani di tutto il mondo e per chi quotidianamente spende la propria vita per la missione educativa il messaggio Messaggio del Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, ai giovani nella festa di Don Bosco.

 

Miei cari giovani di tutto il mondo salesiano, care ragazze e cari ragazzi,
ricevete il mio saluto di amico, fratello e padre; ve lo rivolgo nel nome di Don Bosco, mentre vengo a voi “bussando alla porta della vostra vita” in occasione della festa del nostro Amato Padre.

Qualche giorno fa Papa Francesco ha scritto una lettera ai giovani in occasione della presentazione del documento, che servirà per preparare la XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che si celebrerà nel mese di ottobre dell’anno 2018. All’inizio della lettera il Papa vi dice che “ha voluto che voi siate al centro della attenzione perchè vi porta nel cuore”. So bene, per esperienza personale, che cosa vuol dire portarvi nel cuore e augurarvi ogni bene, anche se in molti casi non abbiamo ancora avuto la possibilità di salutarci personalmente.

Posso farvi una confidenza? Spesso, quando mi incontro con voi giovani nelle diverse parti del mondo e devo rivolgervi la parola, penso che cosa vi direbbe Don Bosco nel nome di Gesù.

Sono consapevole della grande diversità che vi è tra di voi secondo le nazioni e i continenti nei quali vivete; diversità anche in base alle culture, diversità per il tipo di preparazione alla vita, chi con studi di formazione professionale o di qualificazione per il lavoro, chi mediante studi universitari. Mi rendo conto che è diversa la situazione di chi dispone di risorse umane ed economiche per sviluppare i propri talenti, dalla condizione di chi ha molte meno opportunità, ecc. Sono però convinto che i vostri cuori giovani hanno tanto in comune e che, nonostante le differenze, sono molto simili, e per questo motivo credo che posso rivolgervi un messaggio comune, che vi raggiunga là dove vi trovate.

Il messaggio che oggi vi invio è in piena sintonia con quello che in diverse occasioni vi ha chiesto Papa Francesco: “Cari giovani, ho piena fiducia in voi e per voi prego. Abbiate il coraggio di andare contro corrente”.

Sono molti gli adulti che hanno piena fiducia in voi. Io sono uno di loro, miei cari giovani, e vi invito ad essere coraggiosi nella vostra vita. Vi stimolo ad avere la forza di andare “controcorrente” quando risuona con insistenza nel profondo del vostro cuore la chiamata ad essere fedeli a voi stessi e a Gesù.

Oggi il mondo ha bisogno di voi. Ha bisogno dei grandi ideali che sono propri della vostra gioventù e dei vostri sogni giovanili. Il mondo ha, oggi più che mai, necessità di giovani pieni di speranza e di coraggio, che non abbiano paura di vivere, di sognare, di cercare quella felicità autentica e profonda mediante la quale Dio abita nel vostro cuore. Giovani che sentano la voglia di impegnarsi e che siano capaci di impegnarsi e di amare “fino a soffrire”, come ha detto Madre Teresa di Calcutta, oggi santa. Giovani che, mossi dal loro impegno siano capaci di donare il loro tempo e di donare anche se stessi.

Ci sono però anche molti giovani “stanchi, annoiati o delusi”, o giovani che non si sono mai entusiasmati per niente, giovani deboli e fragili. Questi giovani hanno bisogno di altri giovani, hanno bisogno di voi, che parlando dell’esperienza e con un linguaggio che viene dalla vita, facciano loro vedere che ci sono altre strade e altre possibilità. Giovani che li aiutino a comprendere realmente che fuggire dalle sfide della vita non è mai la soluzione; giovani che anche come veri discepoli-missionari, li aiutino a scoprire Gesù nella loro esistenza e a credere in Lui. Un Gesù che, naturalmente, “non ti vende illusioni”, ma che offre Vita, quella autentica, quella sua; offre Se stesso.
Penso miei cari giovani che in questo 31 gennaio del 2017 Don Bosco potrebbe dirvi qualcosa di così semplice, con le parole e il linguaggio di oggi, come ve lo ha detto il Papa nella sua lettera: “Non abbiate paura … Un mondo migliore si costruisce anche grazie a voi, alla vostra voglia di cambiamento e alla vostra generosità. Non abbiate paura di ascoltare lo Spirito che vi suggerisce scelte audaci, non indugiate quando la coscienza vi chiede di rischiare per seguire il Maestro.”
Desidero con tutto il cuore che sia così per voi: che siate capaci di rischiare quando si tratta di Gesù e di Dio Padre nella vostra vita. Non vi mancherà mai la sua Presenza mediante lo Spirito e sarà garanzia sicura per il vostro cammino umano di felicità.
Vi saluto con affetto sincero e vi auguro una felice festa di Don Bosco e la protezione sempre materna della nostra Madre Ausiliatrice.

Ángel Fernández Artime, sdb
Rettor Maggiore