Sgabello – Il Vocabolario Missionario

La parola del Vangelo ti porta in missione. L’esperienza della missione, d’altro canto, cambia il significato che diamo alle parole. Essa lascia il segno, va in profondità nel cuore delle persone, tanto da arrivare a modificare il valore ed il significato di termini che prima sembravano comuni.

Insieme con un gruppo di giovani che hanno fatto questa esperienza, ti proponiamo 31 passi di cammino insieme.

1 OTTOBRE

La parola del giorno: Sgabello

Ritorno al Vangelo: Luca (10, 38-42)

Mentre Gesù era in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Ora, sua sorella, chiamata Maria, se ne stava seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola; mentre Marta si distraeva per il troppo servizio. A un certo punto si pianto davanti a Gesù e gli disse: «Ma, Signore, non te ne importa proprio che mia sorella mi lasci sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti inquieti e preoccupi di troppe cose! Di una sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore; non le sarà tolta».

Post-it!

Conosciamo la metà di questo cammino: Gerusalemme. Ma anche per Gesù, viandante, una pausa è necessaria, passata in una casa amica. La familiarità che traspare da questo racconto e le due sorelle, come pure la loro caratterizzazione, rimandano al racconto giovanneo della risurrezione di Lazzaro e alla cena di Betania. (…). Ora Luca ha appena parlato di un uomo che scendeva da Gerusalemme a Gerico e, mentre narrava, si è ricordato di un altro fatto capitato su quella strada: l’incontro di Gesù con Marta e Maria. Lo riporta qui, eliminando ogni connotazione cronologica e locale perché gli serve per precisare meglio l’immagine del discepolo.

Maria che sta seduta ai piedi di Gesù è un’immagine tipica del discepolo, ma lo è anche Marta, che nel suo donarsi si rende davvero prossimo degli altri. Nessuna però è ancora un’immagine perfetta. Chi solo ascolta e non mette in pratica è “come colui che ha costruito la sua casa sulla terra senza fondamenta”, ma neppure chi troppo si distrae nel fare e non fa un attento ascoltatore di Gesù è un vero discepolo. Nel Vangelo di Luca vera “discepola” è solo Maria accoglie: con fede la parola e va a servire.

Il problema di Luca e però un altro. Dopo aver descritto la necessità di farsi prossimo, vuole che il discepolo capisca che non si può continuare in un’attività di donazione senza quelle profonde convinzioni che vengono dall’ascolto della parola di Gesù. È l’ubbidienza al Padre che ha preso Gesù nostro prossimo; è l’ubbidienza alla sua parola che rende noi prossimo degli altri. Di qui la necessità di ascoltare assiduamente, senza distrarsi in altro, come fa Marta, di qui il confronto tra il servizio e l’ascolto. Questo ha il primato. Gesù lo chiama la parte migliore. Ma dopo aver ha ascoltato la parabola del buon Samaritano, è chiaro che bisogna cercare di combinare le due cose ricordandosi, come dice sant’ Agostino, che il servizio passerà, ma l’ascolto della parola sarà eterno.

Mario Galizzi

Vangelo secondo Luca – commento esegetico-spirituale

Tocca a te!

Oggi prova a togliere un terzo del tempo che dedichi allo stare online per regalarlo a qualcuno … semplicemente sedendoti accanto a lui …

Te lo sei mai chiesto?

1. Riprendi dal cassetto della tua memoria un episodio importante in cui qualcuno si è seduto al tuo fianco. Cosa hai provato? Cosa scopri da quella esperienza?

2. Cosa ti distrae dall’avere questa attitudine con gli altri?