Articoli

Buonanotte Missionaria Aprile 2024 – Luca Savino, membro dell’equipe del Percorso nel Cuore del Mondo e volontario in Burundi

La Buonanotte Missionaria: un’esperienza concreta in terra di missione per riflettere!

A donare la buonanotte questo mese è Luca Savino, membro dell’equipe del Percorso nel Cuore del Mondo e volontario per prestare il suo servizio estivo nella casa di Ngozi in Burundi. Ci permetterà di conoscere in breve il percorso di formazione fatto in quest’anno e le destinazioni della prossima estate.

Le prossime destinazioni missionarie estive della nostra Ispettoria

A cura di Luca Savino

Tutti sanno che il momento “clou” di un cammino di animazione missionaria è quando un bel giorno, travolti dalla routine quotidiana, si riceve una chiamata al telefono dall’Equipe. Non una chiamata come le altre, ma quella che ti svelerà la destinazione e il gruppo con cui partirai.

Sì, perché non si sceglie dove andare e tantomeno con chi andare, ma ci si affida.

Come tu mi vuoi io sarò, dove Tu mi vuoi io andrò” diceva quella canzone. Ecco, proprio così. Affidandosi, consapevoli che sarà Lui ad occuparsi di tutto il resto.

Quest’anno, questo momento tanto atteso è avvenuto proprio a ridosso della festa di San Giovanni Bosco, il 31 di gennaio.

Non una data fortuita, anzi. Il desiderio è quello di ricordarsi il perché si è “mandati”. La risposta nel suo testamento missionario che, da quel lontano 11 novembre 1875, accompagna tutti i missionari salesiani.

“Cercate anime, ma non denari, né onori, né dignità. Prendete speciale cura degli ammalati, dei fanciulli, dei vecchi e dei poveri, e guadagnerete la benedizione di Dio e la benevolenza degli uomini”.

Sono ventuno giovani che, durante il “Percorso nel Cuore del Mondo” (PCDM), hanno dato la loro disponibilità a cercare di concretizzare, nel loro piccolo, quello che Don Bosco ricordava ai suoi giovani missionari prima di partire.

Estate 2024. Quattro gruppi, quattro destinazioni diverse. Due continenti: Europa e Africa.

Lituania

Dal 23 luglio al 13 agosto, cinque ragazzi accompagnati da don Alessandro Borsello SDB e da Giorgio Ramundo SDB vivranno un’esperienza di missione presso le case salesiane di Vilnius e di Telsiai. Saranno chiamati a vivere insieme ai ragazzi e agli animatori locali due settimane di estate ragazzi.

Burundi

Dal 27 luglio al 26 agosto, sei ragazzi accompagnati da don Marco Cazzato SDB e da Antonio Squillace SDB vivranno un’esperienza di missione presso la casa salesiana di Ngozi, nord del Burundi. Vivranno qualche settimana di estate ragazzi immersi nella realtà di una scuola salesiana che educa ogni anno più di novecento ragazzi e ragazze.

Kenya

Dal 28 luglio al 23 agosto, cinque ragazzi accompagnati da don Alessandro Basso SDB e da suor Lucia Vásquez Figueroa FMA vivranno un’esperienza di missione presso il “Bosco Center” a Nairobi, capitale del Kenya. Saranno chiamati a vivere quotidianamente con una cinquantina di ragazzi adolescenti “sottratti dalla strada” per diverse problematiche.

Sierra Leone

Dal 26 luglio al 24 agosto, cinque ragazzi accompagnati da don Alberto Martelli SDB e da don Matteo Rupil SDB vivranno un’esperienza di missione presso la casa salesiana di Bo, a circa trecento chilometri dalla capitale Freetown. Vivranno qualche settimana di estate ragazzi, insieme agli animatori locali, immersi in una realtà oratoriana che accoglie circa trecento-quattrocento ragazzi.

Il PCDM, anno dopo anno, vuole essere sempre di più un percorso di preparazione a un’esperienza di servizio verso i più poveri per portare il Vangelo in terra di missione come comunità, con lo stile salesiano.

Ed è proprio questo che questi ventun ragazzi accompagnati da salesiani e da figlie di Maria Ausiliatrice cercheranno di fare, sostenuti da chi in quei mesi sarà lontano fisicamente, ma vicino con la preghiera!

Cagliero 11 – “Per il ruolo delle donne” – Aprile 2024

Si allega di seguito il  Cagliero 11 n°184 con l’intenzione missionaria salesiana del mese di Aprile 2024.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Preghiamo perché vengano riconosciute in ogni cultura la dignità delle donne e la loro ricchezza, e cessino le discriminazioni di cui esse sono vittime in varie parti del mondo.

Per il maggiore coinvolgimento delle donne nelle opere salesiane in Senegal.

Cari amici,

anche una piccola persona può cambiare il mondo, e se non il mondo intero, almeno una parte di esso. Esistono molti modi di farlo, ma ciascuno richiede sincerità, tenacia e coraggio. Qualità che sono inerenti a tutti i missionari, indipendentemente dalla forma in cui vivono il loro servizio (ad gentes, ad exteros, ad vitam). Sono molto felice che, grazie al mio lavoro, posso graficamente avvicinare, attrarre e forse anche ispirare le persone alle idee di don Bosco e alle missioni. Si dice che un’immagine valga più di mille parole, quindi ha un potere enorme: cattura l’attenzione senza lunghe spiegazioni, può dire con un solo sguardo ciò che è difficile esprimere a parole. Oggi potrebbe non trattarsi nemmeno di un quadro nel vero senso della parola, ma di una qualsiasi forma di rappresentazione visiva. Convertire le parole in “immagini”, donare loro gioia, creatività, profondità, bellezza… comunicare l’incomunicabile – è il mio lavoro, la mia gioia, la mia passione e la mia realizzazione.

Auguro a tutti voi di provare una gioia simile attraverso qualunque attività svolgiate o qualsiasi compito vi venga assegnato e di amare tutto ciò che fate.

Martina Monċekovà, Graphic Designer

Collaboratrice del Settore Missioni per i lavori grafici

Buonanotte Missionaria Marzo 2024 – Giacomo Bosco, giovane del Movimento Giovanile Salesiano

La Buonanotte Missionaria: un’esperienza concreta in terra di missione per riflettere!

La buonanotte di questo mese è di Giacomo Bosco. Giacomo non è un missionario con lunghi anni di esperienza alle spalle, ma un giovane dell’MGS della nostra Ispettoria che ha investito la sua passione per la storia e per il carisma salesiano sviluppando la sua tesi universitaria sullo studio dei primi numeri del «Bollettino salesiano», dalla sua fondazione fino alla morte di don Bosco. Ne emerge una straordinaria ricchezza.

In breve, Giacomo ci offre uno stralcio del suo lavoro concentrandosi sui racconti delle prime esperienze missionarie cogliendo l’entusiasmo che accompagnava queste spedizioni e la forza con cui riuscivano a suscitare in molti il desiderio di collaborare, ove possibile, anche con l’offerta della propria vita.

L’inizio delle missioni salesiane attraverso i racconti dei primi bollettini salesiani

A cura di Giacomo Bosco

Nell’agosto del 1877 a Valdocco don Bosco pubblicò il primo numero del «Bollettino salesiano».

Il mensile, nato per tenere aggiornati i cooperatori e i confratelli sulle necessità e sulle opere in fieri della Congregazione, nonché sui traguardi raggiunti, divenne un importante strumento per informare sulla situazione delle missioni, invogliando diversi sacerdoti e figlie di Maria Ausiliatrice a partire.

La prima meta delle missioni salesiane raccontate dal Bollettino fu quella dell’America Latina dove si racconta come don Francesco Bodrato e don Giacomo Costamagna furono costantemente impegnati a venire incontro alle numerose richieste che giungevano dalle diverse comunità locali e a garantire conforto, assistenza religiosa e formativo-scolastica non solo agli emigrati italiani ed europei, ma anche ai membri delle comunità autoctone della Patagonia che erano stati assoggettati dal governo argentino. Fu un lavoro non semplice, ma arricchente.

Tra l’estate del 1877 e il gennaio 1888 vennero pubblicate sul Bollettino circa duecento lettere in cui la realtà sudamericana venne descritta come accogliente, caratterizzata da una comunità, autoctona ed emigrata, desiderosa di essere educata e formata nella religione cattolica: il missionario don Giovanni Baccino da Buenos Aires scriveva che ogni giorno era attorniato da una moltitudine di giovani, tra i quindici e vent’anni, che dovevano ancora ricevere la prima comunione e raccontava anche di ragazzi che chiedevano di essere istruiti nel latino per poter diventare anche loro sacerdoti. Il missionario informava anche di come una moltitudine di persone accorresse ogni domenica per la recita del vespro alla chiesa Madre della Misericordia, tanto che molti di coloro che giungevano in ritardo si adattavano ad ascoltare la predica all’esterno.

La popolazione e la politica dimostrarono grande riconoscenza per l’opera salesiana. Alla morte di don Bodrato, superiore dei salesiani in America, furono presenti numerose autorità politiche, ministri e membri del capitolo metropolitano di Buenos Aires, e tutta la comunità religiosa si strinse attorno alla famiglia salesiana per la perdita del superiore: il funerale fu celebrato dall’arcivescovo Federico Aneyros e alla cerimonia parteciparono anche membri di diversi ordini, religiosi di San Francesco, di San Domenico, e della Compagnia di Gesù, segno della riconoscenza per l’opera salesiana.

Chi dunque decideva di partire missionario dall’Italia, trovava in America Latina un ambiente accogliente e “noto”: i primi missionari, infatti, giunti a Buenos Aires nel dicembre del 1875, avevano con coraggio e determinazione riproposto il metodo educativo basato sullo studio, l’allegria e la preghiera, che don Bosco aveva attuato con successo a Valdocco dal 1846: nei centri aperti, come il collegio Pio IX di Almagro a Buenos Aires, i primi laboratori furono quelli di sartoria e calzoleria, falegnameria, legatoria, tipografia ossia gli stessi di Valdocco.

Così come don Bosco si era preoccupato di avere una banda che garantisse un clima sereno e gioioso all’interno dell’oratorio, così aveva fatto anche don Giuseppe Fagnano nella lontana Patagones.

Oltre la volontà di essere testimoni di fede e operatori di bene, la presenza di un ambiente familiare, e la certezza di sapersi confortati e aiutati nei momenti di difficoltà e malattia furono elementi che spinsero molti missionari a partire.

Come il missionario don Paseri, tutti testimoniarono nelle loro lettere, pubblicate sul «Bollettino», la propria serenità: furono felici di aver dato la vita per i giovani e la loro educazione perché, come da desiderio di don Bosco, divenissero buoni cristiani e onesti cittadini.

Cagliero 11 – “Per i nuovi martiri” – Marzo 2024

Si allega di seguito il  Cagliero 11 n°183 con l’intenzione missionaria salesiana del mese di Marzo 2024.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Preghiamo perché coloro che in varie parti del mondo rischiano la vita per il Vangelo contagino la Chiesa con il proprio coraggio e la propria spinta missionaria.

Per i giovani e per i salesiani dell’Ucraina, che mettono in gioco la propria vita.

Cari amici,

la nostra Congregazione delle “Suore Catechiste di Maria Immacolata Ausiliatrice”, comunemente note come Suore di Maria Immacolata (SMI), è stata fondata il 12 dicembre 1948 da Mons. Louis LaRavoire Morrow, SDB a Krishnagar, Bengala Occidentale, India. Il suo scopo è l’evangelizzazione e la catechesi attraverso la visita domiciliare e l’apostolato nei villaggi. Il nostro motto è “Amare Dio e aiutare gli altri ad amare Dio”, e il nostro carisma spirituale è l’ “Esperienza Abbà” di Gesù secondo la Piccola Via dell’Infanzia Spirituale di Santa Teresa di Gesù Bambino. L’ “Apostolato del Sorriso” è una virtù unica che il Fondatore ha vissuto e trasmesso a noi come mezzo per portare tutti a Cristo. Seguiamo i princìpi del Sistema Preventivo di San Giovanni Bosco nella vita e nella missione.

Auguro il meglio a tutti i lettori del bollettino Cagliero 11,

Suor Jane Nadackal SMI

Sisters of Mary Immaculate, Superiora Generale

Buonanotte Missionaria Febbraio 2024 – Don Daniel Antúnez, Presidente di Missioni Don Bosco

La Buonanotte Missionaria: un’esperienza concreta in terra di missione per riflettere!

La buonanotte di questo mese è di Don Daniel Antúnez, Presidente di “Missioni Don Bosco“.

 

Carissimi confratelli e giovani in don Bosco,

mi chiamo don Daniel Antúnez e da quasi tre anni ricopro il ruolo di Presidente di “Missioni Don Bosco”. In precedenza ho prestato servizio per 18 anni come pastore “alla fin del mundo” in Patagonia, altri 13 anni nella Terra del Fuoco e 5 a Santa Cruz.

In questo percorso Dio mi ha dato la grazia di poter visitare, conoscere, condividere e toccare con mano il servizio dei nostri missionari in alcune parti del mondo come l’Africa, l’India e l’Ucraina, dove tornerò a breve.

Posso perciò condividere oggi la natura sacrificale e insicura della vita di tanti nostri fratelli, soprattutto in quei Paesi dove lo scoppio di una guerra segna l’inizio di una sofferenza di cui non si conosce mai la fine precisa. Tante persone sono costrette a toccare con mano la mancanza dei bisogni primari: acqua, cibo, istruzione… non è facile riuscire a far risuonare qualcosa di diverso quando mancano le priorità, l’essenziale per vivere ogni giorno.

In questi Paesi dove i bisogni sono tanti è necessario avere un cuore generoso, capace di fare e dare tutto per gli altri: è lì che il Vangelo si incarna in modo del tutto speciale. Lì Gesù ci ha chiamato e bussa alla nostra porta per invitarci a continuare ad essere generosi, anche quando non è conveniente.

È allora che dobbiamo farci vicini, misericordiosi e accompagnare la vita che si sente a rischio, minacciata.

Siamo chiamati a difenderla, a prendercene cura e a non restare indifferenti al dolore, al bisogno di chi ha più bisogno di noi.

Possano la vita e il cuore dei nostri missionari aiutarci ad avvicinarci sempre di più.

Don Daniel Antúnez

In arrivo il quinto incontro del Percorso Nel Cuore del Mondo a tema interculturalità

Continua il “Percorso Nel Cuore del Mondo” dei giovani partenti, prossimo appuntamento, il quinto, nel weekend del 17-18 febbraio 2024 presso la casa delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Il tema del giorno sarà l’interculturalità, per prendere consapevolezza del fatto che la cultura che ognuno porta dentro di sé non rappresenta una minaccia per gli altri ma la possibilità di un incontro che ci può rendere nuovi.

L’interculturalità implica perciò interazione, scambio e reciprocità.

Di seguito il programma delle due giornate:

Sabato

  • Ore 15.00: accoglienza
  • Ore 15:30: intervento “La mia cultura”
  • Ore 16:00: visita all’Associazione 2PR (Prevenzione e Promozione)
  • Ore 19:15: rientro alla casa delle FMA
  • Ore 19:45: cena condivisa
  • Ore 20:45: gioco
  • Ore 21:45:  veglia: da Babele a Pentecoste
  • Ore 22:30: buonanotte

Domenica

  • Ore 7:45:  sveglia
  • Ore 8:15: colazione dalle FMA
  • Ore 9:00: S. Messa
  • Ore 10.00: intervallo
  • Ore 10:30: testimonianza di Cosimo Cossu, SDB
  • Ore 11:15:  momento di silenzio
  • Ore 12:00: condivisione
  • Ore 13:00: pranzo
  • Ore 14:00: conclusione del weekend
  • Ore 14.30: partenza

 

Cagliero 11 – “Per i malati terminali” – Febbraio 2024

Si allega di seguito il  Cagliero 11 n°182 con l’intenzione missionaria salesiana del mese di Febbraio 2024.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Preghiamo perché i malati nella fase terminale della propria vita, e le loro famiglie, ricevano sempre la cura e l’accompagnamento necessaria, sia dal punto di vista sanitario che da quello umano.

Per i Salesiani anziani e gravemente malati della Spagna.

Cari amici,

mi chiamo Mateo Del Blanco e sono stato nominato Responsabile della Delegazione Nazionale di Animazione Missionaria in Spagna. La mia vita salesiana è stata incentrata sulla scuola, su compiti educativo-didattici, per cui il tema delle Missioni è stato poco presente nelle mie occupazioni. Facendo parte della Procura Missionaria di Madrid e assumendo quest’anno la responsabilità della Delegazione Nazionale, sono pienamente immerso in questo impegno e, mentre cercherò di fare del mio meglio, incoraggio coloro che sono già coinvolti, a continuare a promuovere le Missioni, ognuno nel proprio ambiente, come mezzo per vivere meglio la vita cristiana nella monotonia della vita quotidiana.

Un abbraccio fraterno,

Don Mateo Del Blanco, SDB

Delegato Nazionale dell’Animazione Missionaria per la Spagna

Cagliero 11 – “Per il dono della diversità” – Gennaio 2024

Si allega di seguito il  Cagliero 11 n°181 con l’intenzione missionaria salesiana del mese di Gennaio 2024.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Preghiamo perché lo Spirito aiuti a riconoscere il dono dei diversi carismi dentro le comunità cristiane e a scoprire la ricchezza delle differenti tradizioni rituali in seno alla Chiesa Cattolica.

Per la Famiglia Salesiana nel Regno Unito perché valorizzi e sostenga la diversità dei suoi membri.

Cari amici,

Un esercito marcia sul suo stomaco!

Napoleone è stato un genio, uno dei più grandi strateghi militari della storia, il costruttore di un vasto impero. Inoltre, era estremamente realistico, conosceva bene le sue capacità. Capì anche le esigenze delle persone che gli procurarono le magnifiche vittorie. Avevano bisogno di essere curate e di essere nutrite. Sono felice di aver avuto l’opportunità di contribuire in piccolo alle missioni salesiane nel mondo aiutandole a trovare risorse per i loro bisogni materiali. Dopo un periodo di quasi 8 anni in questo servizio vado avanti. Saluto ogni salesiano ed ogni membro della Famiglia Salesiana là fuori, che evangelizza attraverso l’educazione, educa attraverso l’evangelizzazione.

Vi auguro successo nel nuovo anno e per tutta la vita nella vostra missione salesiana.

Don MC George Menamparampil, SDB

Membro uscente del Settore Missioni

Buonanotte Missionaria Dicembre 2023 – Sr. Lucia Isabel Vasquez Figueroa, FMA missionaria

La Buonanotte Missionaria: un’esperienza concreta in terra di missione per riflettere!

La buonanotte di questo mese è di Sr Lucia Isabel Vasquez Figueroa, FMA originaria di El Salvador, da un anno e mezzo missionaria qui in Piemonte a Vercelli e ora corresponsabile dell’equipe di Animazione Missionaria Ispettoriale.

 

Carissimi fratelli, sorelle e giovani:

Sono Sr Lucia Isabel Vasquez Figueroa, salvadoregna, FMA, missionaria qui in Italia da un anno e mezzo. Vi saluto con gioia in questo prezioso tempo d’avvento che ci prepara a vivere nel quotidiano il mistero dell’incarnazione di Gesù, scoprendo il suo agire nella nostra storia attraverso le situazioni, i volti di chi ci è accanto e specialmente dentro di noi.

Ringrazio l’opportunità di condividere con voi, la mia esperienza missionaria che è per me una seconda vocazione nel carisma salesiano.

Personalmente ho avuto sempre questa convinzione: il senso vero della vita sta nel saperla donare ovunque! Ed è stato per questo che nel settembre 2017, avendo espresso alle mie Superiore il desiderio di fare la domanda missionaria ad-inter gentes, sono stata accettata ed inviata da Madre Yvonne Rengouat.

Certamente, questo passo ha significato per me un nuovo esodo: lasciare la mia Ispettoria d’origine (CAM), la mia vita ricca delle diverse esperienze apostoliche fatte in Centro America nel corso di circa 15 anni, ecc…

Mi sono affidata sempre a Dio Padre Buono, anche perché questa chiamata alla missione l’ho accolta come frutto del cammino personale di fede nel mio piccolo. E sono partita.

La mia prima destinazione missionaria è stata a Baku, Azerbaijan, un paese Laico musulmano dove ho vissuto due anni. Lì, ho dovuto affrontare diverse sfide, per esempio: imparare una nuova lingua per poter comunicare con la gente, aprirmi ad una cultura religiosa nuova e vivere nella logica delle minoranze.

Questa esperienza nel Caucaso mi ha arricchito molto, perché non abitando in un contesto culturale cristiano, si è spinti a vivere la fede per convinzione e nell’essenziale. Ho imparato, perciò, tante cose, una molto importante, cioè scoprire che Dio ci ama perché siamo “persone” e siamo “noi” la sua passione; non importa lo spazio geografico che abitiamo, né la fede scelta per noi, perché come dice papa Francesco “il popolo la gente semplice” sa vivere, uno accanto all’altro senza differenze, trovando la ricchezza nella condivisione e nell’incontro.

Allo stesso tempo ho interiorizzato che essere cristiana è una chiamata ed esperienza d’amore, alla quale bisogna sempre attendere, e che occorre testimoniare alle persone, a tutti con la propria vita più che con le parole.

Adesso sono qui, a Vercelli, per volontà di Dio e sono contenta! Questa seconda mia esperienza missionaria mi ha riempito il cuore! Da quando Madre Chiara Cazzuola mi ha dato il trasferimento alla “terra delle origini”, l’ho accolta con stupore di chi si sente indegna di un dono grande perché mi trovo nella culla del nostro carisma.

Vivere e lavorare a Vercelli è per me una bella esperienza. Qui ho trovato gente accogliente e molto affezionata al nostro carisma. Trovo molto sfidanti il tempo e la cultura che viviamo adesso, forse di transizione, soprattutto in riferimento alla fede. Per quello che ho vissuto con i giovani (anche l’esperienza alla GMG di Lisbona), sono convinta che esiste in loro (i giovani) la disponibilità e la sete di una fede viva, ma semplice, quotidiana, condivisa, vissuta nella libertà della propria scelta e penso sia questa la via giusta perché diventerà una fede più consapevole.

Così provo a vivere comunitariamente e tra i giovani la mia vita di FMA .

Vorrei condividere con voi questa storia che, a mio parere, ci può aiutare a comprendere meglio lo stile missionario da vivere in questo tempo:

“Il diavolo chiese a tre monaci: “Se ti dessi il potere di cambiare qualcosa del tuo passato, cosa cambieresti?”

Il primo monaco, con grande zelo apostolico, rispose prontamente: “Ti impedirei di far cadere Adamo ed Eva nel peccato, affinché l’umanità non si allontani da Dio”.

Il secondo monaco, che aveva il cuore pieno di misericordia, rispose: “Ti impedirei di allontanarti da Dio e di condannarti eternamente.”

Il terzo monaco era il più semplice dei tre. Invece di rispondere al diavolo, si inginocchiò, fece il segno della croce e pregò: “Signore, liberami dalla tentazione di ciò che avrebbe potuto essere e non è stato”.

Il demone allora emise un grido acuto e, contorcendosi dal dolore, scomparve.

Sbalorditi, gli altri due chiesero: “Fratello, perché hai risposto così?

Il monaco spiegò: “Prima di tutto non bisogna mai dialogare con il nemico. Secondo: nessuno al mondo ha il potere di cambiare il passato. Terzo: al diavolo non interessa minimamente aiutarci, ma piuttosto imprigionarci nel passato per farci trascurare il presente. Perché? Perché il presente è l’unico tempo in cui, per grazia divina, possiamo collaborare con Dio.

Lasciamo il passato nelle mani della Misericordia di Dio e il futuro nelle mani della sua Provvidenza.

Il presente è nelle nostre mani unite alle mani di Dio.

Sr Lucia V.

Cagliero 11 – “Per le persone con disabilità” – Dicembre 2023

Si allega di seguito il  Cagliero 11 n°180 con l’intenzione missionaria salesiana del mese di Dicembre 2023.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Preghiamo perché le persone con disabilità siano al centro dell’attenzione della società, e le istituzioni promuovano programmi di inclusione che valorizzino la loro partecipazione attiva.

Per le FMA e i SDB con disabilità in Ecuador.

Cari amici,

la Congregazione delle Suore della Visitazione di Don Bosco (V.S.D.B.) è una Congregazione diocesana fondata dal defunto Arcivescovo Hubert D’Rosario SDB, allora Arcivescovo di Shillong-Guwahati nel 1983, presso il “Madonna Convent” di Nongkseh, Upper Shillong Meghalaya, in India.

Il motto della Congregazione è “Va, discepolo” (Mt 28,19). Lo scopo principale per cui è stata fondata la Congregazione è quello di raggiungere i poveri e i bisognosi e portare il messaggio d’amore a tutti, in particolare ai giovani delle aree rurali e urbane abbandonate.

Credo che sia abbastanza utile esaminare di tanto in tanto il nostro carisma e la nostra missione e valutarci su come viviamo piuttosto che su cosa facciamo per essere rilevanti nel portare avanti la missione di Dio.

È una grazia per i membri della FS aver ricevuto questa passione per la pastorale. Continuiamo ad essere radicali come il nostro modello, la nostra Madre Maria nel servizio del Signore!

Mabel Dhar, VSDB

Superiora Generale