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Animazione Missionaria: news da Piero Ramello in Pakistan

News dal Pakistan da Piero Ramello, arrivato il 1° ottobre 2020 nella città di Lahore per dedicarsi alla missione. Di seguito le sue parole.

Ciao a tutti! La salute per adesso è OK. Così spero anche per voi.
Poco alla volta sto imparando qualcosa della cultura pakistana, che ha aspetti molto gradevoli e alcuni piuttosto faticosi, per noi occidentali. Tra quelli gradevoli, a parte la gentilezza delle persone che è straordinaria, quello che colpisce di più arrivando da una società secolarizzata, è la religiosità diffusa. Del resto, non può essere altrimenti: la religione permea tutta la società.
Sette volte al giorno gli altoparlanti delle moschee annunciano la preghiera, e la città in quei momenti si ferma. Tante usanze e tradizioni sono legate a significati religiosi. Molti libri o discorsi, anche di carattere laico, iniziano nel nome di Allah. Quando capita di dialogare sulle cose importanti della vita – anche su fatiche grosse come malattie serie – la discussione, puntualmente, esprime grande fiducia in Dio e sottomissione alla sua volontà.
I cristiani non sono da meno. Quando pregano, ad esempio anche solo prima dei pasti, avverti che stanno facendo qualcosa di importante, e sono orgogliosi di farlo.
Naturalmente ho anche sperimentato aspetti meno positivi che, in generale, caratterizzano la gente. Ad esempio, la mancanza di puntualità o il fatto di non mantenere gli impegni. C’è poi il piccolo problema del cibo (pepe e peperoncino ovunque e in grande quantità) e il clima. Dopo aver sofferto per tre mesi il freddo a Quetta ora mi sto preparando, a Lahore, ad affrontare il nemico inverso. In questi giorni va bene (oggi sono solo 28 gradi) ma più avanti, dicono, sarà dura.
In comunità sono con il direttore, don Noble, pakistano, e don Gabriel, messicano, entrambi sui quarant’anni. Insieme stiamo imparando a fare comunità e a condividere. Don Noble è molto generoso e pieno di iniziative, un po’ solitario. Con don Gabriel mi trovo benissimo: per me è un sostegno indispensabile. Lui segue gli aspiranti, cioè i giovani che vogliono diventare salesiani, e insegna nel seminario locale.
Io, per ora, in attesa che riapra la scuola, studio Urdu, lingua nazionale del Pakistan. A differenza di quando ero a Quetta, però, finalmente ho l’aiuto di un insegnante che è pure didatticamente valido. Inoltre sto con gli aspiranti salesiani. Sono cinque giovani dai 20 ai 25 anni veramente in gamba, in tutti i sensi. Con loro faccio anche un po’ di musica.
Purtroppo l’apertura della scuola, inizialmente prevista per i primi di marzo, slitterà a dopo Pasqua anche con la riapertura, si spera, del convitto. Quasi tutti i ragazzi dovranno ripetere l’anno perché da soli non hanno fatto niente.
Saluta tutti, per favore. E preghiamo a vicenda.

Sig. Piero Ramello
Missionario in Pakistan

Animazione Missionaria: la testimonianza di Piero Ramello arrivato in Pakistan

La vocazione missionaria. Dall‘Ispettoria ICP, ecco di seguito la testimonianza di Piero Ramello, arrivato il 2 ottobre scorso in Pakistan (nella città di Lahore) per dedicarsi alla missione.

Tutto è nato nel 2016. Il Rettor maggiore lancia ogni anno un appello missionario. Quello del 2016 mi ha fatto pensare: “Beh, se c’è bisogno, do la mia disponibilità”. Così ho iniziato il discernimento. Chi mi ha affiancato nella valutazione mi ha aiutato anzitutto a capire che una cosa è la semplice disponibilità; altro è una vocazione missionaria. Dopo un percorso piuttosto lungo ho risposto all’appello del Rettor Maggiore. La mia domanda è stata accolta, e sono stato destinato al Pakistan. Ho ricevuto il crocifisso nella centocinquantesima spedizione missionaria. Dopo il corso per missionari a Roma e l’esperienza dell’Irlanda per la lingua inglese, prolungata dal lockdown, ho dovuto attendere ancora diversi mesi per riuscire ad ottenere il visto. Tre giorni fa – il 2 ottobre 2020 – , finalmente, sono arrivato a Lahore. Sono impressionato dall’accoglienza e dalla gentilezza di tutti. So che tutte le lune di miele hanno una fine, ma non sono affatto spaventato da ciò che mi attende (compreso l’apprendimento della lingua Urdu).

Piero Ramello