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Speranza, fede e carità: le virtù teologali al centro della Proposta pastorale MGS per il triennio 2024/2027

Speranza, fede e carità: le virtù teologali, in questo ordine, sono il cuore della Proposta pastorale per il triennio 2024/2027 del Movimento Giovanile Salesiano. Dopo il triennio che si sta per concludere, il MGS vuole rimanere accanto ai giovani, continuando a crescere insieme come Italia Salesiana. Nel percorso che ha portato alla stesura del presente documento è stato fondamentale condividere il discernimento con Salesiani, Figlie di Maria Ausiliatrice, Salesiani Cooperatori, Associazioni promosse e co-promosse dei centri nazionali, in particolare CGS e TGS.

Il percorso generale del triennio è organizzato in base alle tre virtù teologali: speranza, fede e carità. Tre documenti saranno importanti da tenere sullo sfondo: Spe salvi di Benedetto XVI, Lumen fidei di Francesco, Deus caritas est di Benedetto XVI. Accanto a questo sfondo magisteriale saranno poi ripresi ogni anno un’icona biblica ed eventuali spunti a livello ecclesiale.

Vi sono poi cinque attenzioni specifiche, che risuoneranno in tutto il triennio, e che saranno sviscerate nei tre  quaderni di lavoro, in base alla virtù dell’anno corrispondente. Dunque, riprenderemo ogni anno gli stessi cinque bisogni, ma con registri diversi:

1. Prima evangelizzazione;
2. Attenzione agli ultimi;
3. Accompagnamento personale, di gruppo e di ambiente;
4. Corresponsabilità nel lavoro educativo-pastorale;
5. Unificazione della vita.

Partendo dalla tematica centrale del Giubileo del 2025 “Pellegrini di speranza”, la virtù scelta per accompagnare il primo anno è la speranza. I temi e i contenuti della prima proposta pastorale sono:
– L’invito a prepararsi e a vivere nel migliore dei modi il Giubileo della speranza del 2025, mantenendone lo stesso testo biblico di riferimento, Lc 4, 16-20;
– L’introduzione allo spirito missionario che caratterizza fin dalle sue origini l’esperienza apostolica di don Bosco.
Da qui nasce il titolo della proposta: Attesi dal Suo Amore.

La Proposta Pastorale 2024/25 è composta complessivamente da quattro elementi, tra loro interconnessi:
Quaderno di Lavoro: esso è da intendere non come sussidio pratico di pronto utilizzo, ma come strumento di ispirazione ecclesiale, biblica e carismatica sui temi scelti;
Materiali QRcode: sarà previsto uno spazio che sia una sorta di archivio di materiale che via via verrà messo a disposizione come strumento utile alla progettazione e alla costruzione di percorsi ispettoriali, territoriali e locali. Si
tratterà prevalentemente di rimandi a pagine di approfondimento dal sito della rivista Note di pastorale giovanile:
1. Testi significativi di documenti magisteriali o salesiani;
2. Bibliografia tematica per l’approfondimento;
Numero speciale NPG: questo vuole essere da una parte approfondimento di alcune tematiche dell’anno pastorale, e dall’altra una proposta di concretizzazione del metodo di lavoro per le realtà locali, scandito dai tre momenti già sperimentati del riconoscere, interpretare, scegliere. Così, se il Quaderno di Lavoro offre le ispirazioni, il numero speciale di NPG potrà offrire una metodologia;
Sussidio formativo per le comunità SDB/FMA: questo è lo strumento che riprende la proposta pastorale per il cammino spirituale delle comunità salesiane e di alcuni gruppi della Famiglia Salesiana.

Sulla strada dei sogni: dossier sulla proposta pastorale 2023/2024

Dalla newsletter di Note di Pastorale Giovanile.

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LA CHIUSURA DEL CERCHIO

Negli ultimi tre anni il dossier NPG di approfondimento della proposta pastorale MGS si è concentrato sul primo sogno di don Bosco, quello comunemente conosciuto come il “sogno dei nove anni”. Esso è stato l’avvio di un triennio di proposte pastorali per i ragazzi e i giovani delle opere salesiane, dagli oratori alle scuole alle parrocchie nei cammini di iniziazione ed educazione alla fede, e anche coagulo di riflessioni pastorali nelle comunità educative, in una sorta di trittico unitario e organico, secondo la seguente scansione:

“Nel cuore del mondo” (cf NPG 5/2020): è stata messa a fuoco la realtà in cui siamo chiamati a vivere, a crescere e ad agire. Come il piccolo Giovannino fu invitato a stare al centro del cortile, anche i giovani si sono sentiti interpellati a vivere la loro esistenza nel cuore del nostro tempo, e ad essere proprio lì lievito, sale, luce.

 Successivamente si sono approfondite alcune parole di Maria che nel sogno invitavano Giovannino Bosco a lavorare sul proprio carattere, ad assumere una personalità a tutto tondo: “Renditi umile, forte e robusto” (cf NPG 5/2021). L’idea di fondo era che per essere degli educatori e pastori all’altezza della propria vocazione fosse necessario prima di tutto lavorare su se stessi, migliorandosi continuamente.

Lo scorso anno ci si è concentrati nella pedagogia e nella pastorale salesiana, intessuta di familiarità e confidenza, mansuetudine e carità. “Noi ci stiamo” era il motto che attestava la disponibilità di giovani ed educatori a partecipare al carisma salesiano con tutto se stessi. Veniva richiamato e sviluppato un modo originale di stare in mezzo ai giovani, oltre che uno stile preciso per vivere la giovinezza (cf NPG 5/2022).

Ora, come preparazione immediata alla ricorrenza bicentenaria del sogno dei nove anni (2024), è sembrato importante concentrare l’attenzione sulla possibilità e sulla capacità di sognare oggi. Come giovani e adulti, come educatori e pastori coltiviamo dei sogni e desideriamo sognare. Talvolta però la capacità immaginativa è ridotta e umiliata, e non permette di avere grandi sogni. Occorre allora chiarire e spalancare l’orizzonte, e non solo come bella metafora: aprirsi a un’attitudine promettente verso il futuro che lascia spazio a Dio ed entra in dialogo con Lui, accogliendo il suo punto di vista. Esattamente qui si inserisce e prende corpo la proposta pastorale per l’anno 2023-24: “Tu vedi più lontano di me”.

Se il Quaderno offerto ai giovani e agli educatori regala una “segnaletica per tornare a sognare”, il dossier ne riprende e approfondisce alcuni temi, e così pure la Newsletter corrispondente. Il tempo della fatica e della fragilità che stiamo vivendo a livello sociale – pensiamo solo alla pandemia che ci ha accompagnato in questi anni, alle tante situazioni conflittuali tuttora in essere e alle tante forme di povertà che stanno emergendo – e anche a livello ecclesiale – pensiamo alla metamorfosi della Chiesa in questo nostro tempo, segnato da una diminuzione della pratica religiosa e da una rinnovata ricerca spirituale – ci invitano a riattivare la nostra capacità di immaginazione creativa, e insieme con essa la nostra disponibilità a sognare. Di questo ci si renderà maggior conto nelle testimonianze dei giovani, sia a livello di “sogno sulla chiesa” che come “sogno sulla propria vita”: testimonianze che formano la parte esperienziale ed esistenziale dei giovani, come sogni da realizzare, una volta “svegli” o risvegliati.