“In una frase, cosa ti porti a casa da questo weekend?”
“Che si diventa adulti nella misura in cui ci si dona”
“Ciò che dice papa Francesco: ‘creare ponti è più facile che innalzare muri’
“Che occorre imparare ad ascoltare gli altri per conoscere se stessi”
Queste alcune delle brevi restituzioni dei giovani al termine del terzo incontro del Percorso Nel Cuore del Mondo. Un weekend, anzi 24 ore, dalle 15:00 di sabato 18 dicembre alle 15:00 della domenica seguente, per provare ad allargare i confini del proprio cuore e della propria mente oltre la propria zona di comfort e provare a immaginare un’economia che sia veramente a servizio dei popoli, un’economia attenta al bene di tutti.
Il punto di partenza è lo sguardo con cui si guarda la realtà.
“Noi non abbiamo semplicemente un corpo, noi siamo il nostro corpo; non abbiamo semplicemente delle relazioni, noi siamo le nostre relazioni. Le relazioni che abbiamo dicono chi siamo e queste avvengono mediante il nostro corpo, mediante la concretezza della nostra esistenza”.
Questo il primo spunto lanciato ai ragazzi da Tony Cutillo, guida della prima giornata di riflessione. L’altro, non è mai estraneo alla mia vita, ma è fondamentale per definire la mia identità; l’altro è “lo specchio” che mi permette di capire chi sono, e io sono lo specchio per l’altro. Ne nasce una relazione, un legame indissolubile che ci rende pienamente umani, fatti a immagine di Dio che è relazione. Partendo da questo, il gruppo è stato accompagnato alla conoscenza dell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium per scoprire come il Vangelo, vissuto fino in fondo, può rinnovare la propria vita e il mondo.
Il secondo intervento, nella mattinata della domenica, è stato condotto da Federica Rosso che attualmente lavora in Commissione europea presso il dipartimento DG ECHO (protezione civile e aiuti umanitari) e si occupa di relazioni con NGO, agenzie UN, diritto umanitario e sanzioni. Mutuando la sua attuale esperienza in campo lavorativo con il percorso fatto a sua volta anni fa attraverso il Percorso nel cuore del mondo, ha saputo accompagnare i ragazzi nella conoscenza più approfondita dell’attuale situazione internazionale e delle crisi più preoccupanti attualmente in corso.
“Oggi una persona su 23 ha bisogno di assistenza umanitaria. Nel 2023, un numero record di 339 milioni di persone avrà bisogno di assistenza e protezione umanitaria – un aumento significativo rispetto ai 274 milioni di persone all’inizio del 2022”.
Occorre innanzitutto maturare uno spirito critico che sappia leggere fino in fondo la realtà e non si fermi al “sentito dire”.
“Noi ogni giorno siamo chiamati a schierarci; ogni volta che mettiamo un like a qualcosa ci stiamo schierando. Quando parliamo di queste tematiche è importante avere spirito critico e andare alla fonte per capire bene da quale parte ci si schiera”.
L’invito più forte è però quello di imparare a chiedersi, nel concreto della propria vita, cosa si può fare per cambiare le cose, consapevoli che
“a chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più” (Lc 12,58).