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Comunità Harambée: 25 anni insieme

Esattamente 25 anni fa nasceva la Comunità Harambée: un alloggio socio assistenziale per minori in situazioni di disagio, un’opera salesiana che prende vita dal progetto di un gruppo di educatori provenienti dall’Oratorio don Bosco di Casale Monferrato. In occasione di tale anniversario, mercoledì 24 marzo alle ore 20.45 sarà possibile celebrare questo traguardo grazie al contributo video che sarà mandato online sul canale Youtube nella serata.

Di seguito l’articolo pubblicato sul sito dell’opera salesiana di Casale Monferrato il 23 marzo 2021:

Una scommessa vinta, nata da un progetto di giovani Salesiani Cooperatori

Una casa per restituire futuro

25 anni di vita per la comunità educativa residenziale “Harambée” e i suoi servizi

CASALE – “Una casa per restituire futuro”: questo il titolo del Convegno che 5 anni fa celebrava il ventennale di Harambée e che continua a sintetizzare efficacemente l’essenza e la “mission” educativa di questa realtà, giunta quest’anno al suo 25° anno di attività.

Precisamente il 24 marzo 1996 gli ambienti della comunità aprivano ufficialmente i battenti, preceduti da un percorso di riflessione e di progettazione risalente al 1992, allorquando cinque giovani con esperienze di lavoro e di volontariato nelle comunità per minori cominciarono a condividere un desiderio con la famiglia salesiana di Casale: offrire un’opportunità educativa ai ragazzi con necessità di casa, con uno stile e un carisma specifico, quello salesiano, in linea col sistema preventivo e riproducendo lo stile di famiglia di Don Bosco.

Il sogno trovò concretezza nell’investimento dell’Ispettoria Salesiana del Piemonte per adeguare gli spazi dell’opera e per destinare risorse a ragazzi e ragazze marcatamente segnati da disagio e difficoltà relazionali. Supportata dall’allora incaricato di Oratorio, il gruppo originario dei cinque giovani, accomunati dalla promessa di Salesiani Cooperatori maturata in seno ai rispettivi vissuti in ambito oratoriano salesiano, mise mano al progetto educativo mentre venivano avviati i lavori di ristrutturazione degli ambienti, per trasformare i locali del vecchio istituto della scuola media che aveva chiuso i battenti da anni. Oltre alla struttura abitativa, rispondente alle caratteristiche necessarie per progettare una comunità residenziale, l’opera salesiana disponeva di una “marcia in più”, rappresentata dagli ampi spazi dell’Oratorio, che da sempre sono elemento importante e imprescindibile del carisma salesiano e del sistema preventivo, e che continuano ad essere una grande risorsa per i ragazzi delle comunità, soprattutto in questo periodo di pandemia.

Con l’inserimento in comunità della prima ragazzina ospite, nel luglio del ’96, l’attività prendeva ufficialmente l’avvio: ad oggi sono 149 i minori che hanno condiviso un tratto più o meno lungo della propria esistenza in seno alla comunità Harambée: “Sono volti, storie, ciascuno con le sue peculiarità – raccontano gli operatori che compongono l’équipe educativa, équipe che si è a sua volta trasformata in questi anni -. Una straordinaria ricchezza di vita, fatta di gioie, di fatiche, di scommesse vinte, ma anche di fallimenti, di delusione… Al centro, però, c’è sempre la relazione tra il ragazzo con il suo vissuto, spesso problematico, sofferto, e l’educatore, che si pone al suo fianco, pronto a mettersi in gioco, mantenendo un atteggiamento di fiducia”.

In questo senso i servizi di Harambée nascono attorno ad un bisogno, letto e rivisitato alla luce dell’esperienza educativa, nella fiducia di poter costruire qualcosa di buono, in un incastro di risorse e di competenze che cercano di prendere forma attraversando le storie e i sogni dei ragazzi.

Il trascorrere del tempo e le mutate condizioni sociali hanno trasformato i bisogni e le richieste dal punto di vista educativo: grazie anche alla preziosa esperienza maturata in questi anni di attività, l’équipe educativa è stata in grado progressivamente di diversificare e ampliare la propria offerta di servizi, rendendo così molto feconda la realtà di Harambée. Grazie anche ad un sapiente lavoro di rete, alla costruzione di solide collaborazioni con istituzioni, famiglie, agenzie educative, volontarie e al supporto costante della famiglia salesiana, locale e ispettoriale, i servizi ad oggi attivati attorno alla tutela e alla promozione del benessere dei minori e dei neomaggiorenni si sono arricchiti e diversificati.

OVER 18

Al raggiungimento della maggiore età, i ragazzi lasciano la comunità e sono accompagnati nella complicata fase di sgancio dall’equipe educativa, che stila un progetto educativo insieme all’ospite e al Servizio Sociale di riferimento, con l’obiettivo di concretizzare l’autonomia, quando non è possibile un ritorno in famiglia. Questo percorso è accompagnato e monitorato da uno o più educatori, a seconda delle esigenze.

GApp

Accanto alla storica comunità nasce nel 2015 un gruppo appartamento per ragazzi dai 16 ai 21 anni: in risposta agli emergenti bisogni di accoglienza del territorio, la comunità ha scelto di spendersi per offrire l’opportunità di avviamento alla vita autonoma e alla costruzione di un futuro possibile a giovani provenienti da terre lontane. Al loro arrivo, soli e spaventati, i giovani immigrati scoprono un paese nuovo e cercano di inserirsi in una nuova realtà: apprendimento della lingua, espletamento delle questioni burocratiche e stesura di un progetto di vita che, grazie a formazione e al lavoro, consenta loro di introdursi in una vita adulta con basi solide.

CEM – CENTRO EDUCATIVO MINORI

Il progetto del centro diurno nasce dalla constatazione di una richiesta, spesso pressante, di dare risposte ad un disagio diffuso e sfuggente, e si configura come preventivo del disagio. In una struttura adiacente la comunità, si accolgono nel tempo diurno (ore pomeridiane) fino a sei preadolescenti in età scolare provenienti dal territorio casalese e territori limitrofi. La relazione educativa che si instaura con loro comprende attività finalizzate allo svolgimento dei compiti scolastici, cura della persona, momenti di formazione umana, attività laboratoriali e ludiche, momenti di socializzazione esterna attraverso attività sportive e culturali. La stesura di un progetto educativo individualizzato e di gruppo detta obiettivi e tempi per il raggiungimento degli obiettivi, in un percorso dinamico e funzionale e attraverso verifiche intermedie. 

LUOGO NEUTRO E SOSTEGNO ALLA GENITORIALITÀ

In locali adiacenti alla comunità si offre la possibilità di svolgere incontri tra i minori e i familiari in un luogo protetto, chiaramente sotto la supervisione degli educatori ed avendo sempre come priorità la tutela dei minori.

PROGETTO FAMIGLIE AFFIDATARIE

Nell’ottica di suscitare e potenziare le reti di collaborazione con le comunità, gli educatori ricercano e sperimentano azioni di avvicinamento, con l’obiettivo di creare un gruppo di famiglie a supporto dell’attività educativa e disponibili ad eventuali affidi e adozioni.

PERCORSI EDUCATIVI TERRITORIALI PERSONALIZZATI

Servizi richiesti dal servizio sociale o da privati di supporto a  minori e alle loro famiglie che vivono sul territorio con obiettivi specifici e personalizzati rispetto ad alcune fragilità del percorso evolutivo.

CONSULENZA EDUCATIVA PER ENTI ED ASSOCIAZIONI

Forte dell’esperienza maturata in questo lungo e proficuo percorso educativo, Harambée offre il proprio know-how educativo e organizzativo ad enti e associazioni che operano nel settore dei servizi educativi per minori e famiglie.

PROGETTO BORSE LAVORO

Si tratta di progetti di attività lavorativa per minori ospiti della comunità o in autonomia abitativa. Col tempo si è costruita un’ampia rete di partner sul territorio con i quali Harambée collabora da anni.

Don Bosco Borgomanero: innovazione sul Fab Corner

In che modo tecnologia e uomo si compenetrano? Cos’è l’innovazione? Come cambia la vita quotidiana di ciascuno di noi? Cosa significa essere innovatori oggi? Chi è un maker?

Queste sono solo alcune delle domande a cui gli studenti del corso di Innovazione del LES del Don Bosco Borgomanero tentano di dare una risposta.

Proprio con loro, nasce Fab Corner, un progetto ambizioso ma stimolante, uno spazio live in cui personaggi di rilievo nazionale racconteranno l’innovazione, il genio, la cultura, la creatività, come ingredienti con cui rileggere e interpretare il passato, ma anche come strumenti per confrontarsi con la complessità del presente.

Il pubblico, che potrà seguire la diretta dello show e interagire con gli ospiti sul canale Youtube e sulla pagina Facebook della scuola, verrà accompagnato dagli studenti in maniera light ma autorevole in questo meraviglioso mondo fatto di crossmedialità.

Fab corner però è molto di più: è un’occasione per imparare facendo, è un modo professionalizzante per mettersi in gioco, è una preziosa possibilità di unire i propri puntini, anche a scuola, anche a distanza.

Venti studenti, dalla classe prima alla quarta, coordinati dalle docenti Hassanein, Sacco, Franco e Neale, stanno lavorando a Fab Corner come a una trasmissione televisiva vera e propria.

Studiato il format di ciascuna puntata, ogni reparto ha iniziato a lavorare sul proprio ruolo: la regia sta imparando a usare il software professionale che permette il live e a studiare le inquadrature, la grafica si sta dedicando a tutti i materiali che renderanno la trasmissione interattiva e accattivante e ai social, la redazione si sta occupando dei contenuti e della comunicazione degli eventi, il reparto linguistico lavorerà a rendere ogni puntata più internazionale. Un modo prezioso per sviluppare non solo competenze tecniche, ma anche imparare e sperimentare l’importanza del lavoro cooperativo.

Il programma delle dirette

  • giovedì 30 aprile – ore 15: Massimo Temporelli (maker, divulgatore scientifico)
  • lunedì 4 maggio – ore 15: Giulio Xhaet (maker, scrittore) > Guarda la locandina
  • lunedì 11 maggio – ore 15: Roberta Rei (giornalista, Iena)
  • lunedì 18 maggio – ore 15  Special Guest

Digital strategist, scrittore, formatore ed esperto di professioni legate al digitale, Giulio Xhaet sarà il secondo ospite degli studenti del team Fab Corner, che dialogheranno con lui sulla piattaforma di Youtube e sulla pagina Facebook della scuola alle ore 15.00 di lunedì 4 maggio.

Dove poter vedere la diretta, interagire con il pubblico  e successivamente le puntate registrate:

Don Bosco Borgomanero: #contagiamocidicultura TV

Una School Community con il canale YouTube del Don Bosco Borgomanero! Di seguito il comunicato gentilmente fornito alla nostra Redazione.

E’ passato ormai un mese dalla chiusura delle scuole per l’emergenza Covit-19 e sempre più, accanto alle necessità didattiche cui si è fatto fronte immediatamente, si fa strada il bisogno di tenersi in contatto, di condividere, di essere comunità, anche se a distanza.

Per questo è stato recentemente inaugurato, nell’ambito del canale Youtube della Scuola, il programma #contagiamocidicultura. E’ un modo per ritrovare la school community con un palinsesto variegato che accompagna tutta la settimana, per farsi due risate, farsi accompagnare nella preghiera, riflettere sull’attualità, fare il punto sui progetti didattici in corso, lasciare la parola agli studenti stessi e alle loro iniziative e, perché no?, cucinare insieme.

Ecco gli appuntamenti:

Lunedì: Buongiorno del Direttore
Martedì: Qui scuola media
Mercoledì: Due passi con il Preside
Giovedì: Cotti e bruciacchiati: i vostri prof ai fornelli
Venerdì: Cinequarantena: il cinepizza a casa vostra
Sabato: Don Bosco Community
Domenica: La riflessione del Direttore sul Vangelo