Week end missionario – L’incontro con “l’altro”
Si è svolto nel week end del 9 e 10 febbraio 2019, l’incontro del corso partenti con tutti i giovani che si stanno interrogando e formando per capire come gestire un’esperienza missionaria o semplicemente per capire se sono pronti o meno per vivere un’esperienza cosi forte.
Ecco qui di seguito le parole che arrivano dei componenti dell’equipe di animazione missionaria per riassumere le due giornate vissute:
Lasciare spazio alla domanda e allo stupore, rileggere la propria storia attraverso lo sguardo degli altri e non fare delle proprie abitudini una gabbia che ci fa percepire come sbagliato tutto ciò che esce dai nostri schemi.
Nell’incontro interculturale siamo chiamati a far nostri questi atteggiamenti se desideriamo davvero non essere solo una accozzaglia di persone dalla lingua e dal colore della pelle diverso ma un giallo e un rosso che diventano arancione, un verde e un blu che diventano viola.
Pierluigi Dovis, direttore dell’ufficio diocesano della Caritas di Torino, ci ha infatti raccontato che diventare altro da sé non vuol dire assimilarsi ma mantenere la differenza e farne punto di partenza per superare la rigidità della nostra identità. Identità che nell’incontro con un tu si arricchisce di un tassello del mosaico che va a comporre la nostra storia.
Incontrare i minori non accompagnati della comunità del San Luigi e i giovani della movida del sabato sera a Torino ha permesso ai ragazzi del corso partenti di sperimentare la fatica del lasciarsi trasformare in prima persona dalla relazione con l’altro. Per quanto diverse e all’apparenza lontane, le nostre storie sfregano tra loro e il grido che ciascuno di noi ha dentro di sè rimarrebbe eco infinito se non permettessimo a un altro di salvarci.
Che bellezza, alla fine, riscoprirci nuovi, più ricchi e meno soli.