Lettera dell’Ispettore per l’inizio del nuovo anno scolastico

Si riporta di seguito la lettera dell’Ispettore del Piemonte e Valle d’Aosta don Leonardo Mancini dedicata all’inizio del nuovo anno scolastico 2020/2021.

A Direttori, Presidi, Docenti, Personale
delle Scuole Salesiane
di Piemonte e Valle d’Aosta

Partiti!
Mai come quest’anno la data di inizio della scuola è stata tanto attesa, desiderata, sperata… e insieme temuta, guardata con sospetto, esorcizzata!

Ma ora siamo partiti. E camminiamo allora con fiducia, nonostante i timori, che ci sono; nonostante le complicazioni, che sono tante (talora forse troppe); nonostante le resistenze (di chi vorrebbe ritardare, rimandare, sostituire la scuola in presenza con la scuola da remoto); nonostante… tutto il resto che vi viene in mente.

Siamo partiti e desideriamo non fermarci; speriamo di non fermarci; lavoriamo in modo da non fermarci. Lavoriamo con la speranza dell’agricoltore che semina, certo che qualcosa di buono crescerà (il 30, il 60, il 100%)…; lavoriamo con amore, quello educativo; con tutto l’amore possibile; lavoriamo con prudenza, che non è mai troppa, lo dice anche il proverbio; lavoriamo con competenza, che c’è ed è indiscutibile; lavoriamo con serenità, perché l’agitazione non dà buoni frutti, ma soprattutto perché abbiamo fatto tutto il possibile per cominciare e continuare bene.

Io sono stato poco o niente nella mischia degli inizi di questo anno scolastico, ma so che chi è stato e sta sul campo di battaglia in queste settimane tra temperature sì e no, mascherine sì e no, igienizzanti e igienizzazioni, banchi, distanza, ecc. ha veramente realizzato un lavoro immane, facendo la gimkana tra decreti, raccomandazioni, controlli, pareri di esperti, ecc..

Non posso che dire grazie a tutti voi, che avete preparato con cura l’arrivo dei nostri ragazzi e giovani, perché si trovassero il meglio possibile e potessero ricominciare in sicurezza la Scuola, dopo quell’ormai lontano 8 marzo 2020.

E se pure sorgesse in mente e nel cuore la – pur legittima – domanda: ma perché sta capitando tutto questo? Ma chi me (ce) lo fa fare? La risposta credo rimanga una sola: questo è il tempo che ci è dato da vivere, e qualunque cosa capiti cercheremo di viverlo il meglio possibile, come lo avrebbe vissuto Don Bosco al posto nostro. È proprio in questo tempo che il Signore ha scelto di abitare, anche oggi, anche qui. Non lasciamocelo sfuggire, il Signore. E ci benedirà, con abbondanza, con tenerezza. E qualsiasi cosa capiti, cercheremo di imitare Don Bosco che ripeteva: sono sempre andato avanti come il Cielo ispirava e le circostanze esigevano.

Grazie, grazie di cuore per quello che siete e per quello che fate con i ragazzi, questa porzione la più delicata e la più preziosa dell’umana società.

Il Signore vi e ci benedica, l’Ausiliatrice sia per tutti Madre e Maestra (titolo “scolastico”),
Don Bosco sia sempre modello di passione educativa

Con grande stima, affetto e riconoscenza
Don Leonardo Mancini
Ispettore ICP

Valdocco, 14 settembre 2020

Avvenire – Sussidio pastorale per la scuola. La Cei: studiare, per cercare un senso nella vita

Il nuovo documento della Commissione CEI per l’educazione cattolica, nel giorno di riapertura delle scuole, incoraggia tutti a “testimoniare, discernere e servire”. Di seguito l’articolo pubblicato da Avvenire a cura di Enrico Lenzi.

Da «una pastorale “della” scuola» a «una pastorale “per” la scuola». Sta tutto in questo cambio di preposizione il senso del nuovo sussidio che lunedì 14 settembre, nel giorno di riapertura ufficiale delle scuole in Italia, viene pubblicato dalla Commissione episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università. Si tratta di un documento che in qualche modo si pone al termine del decennio che la Chiesa italiana ha voluto dedicare al tema dell’educazione (gli Orientamenti pastorali 2010/2020 sull’Educare alla vita buona del Vangelo), ma che al tempo stesso intende rivolgere il proprio sguardo al futuro, come sottolinea nella sua presentazione il vescovo Mariano Crociata presidente della stessa Commissione Cei.

Del resto, ribadisce il sussidio – intitolato significativamente «Educare, infinito presente» -, per «la Chiesa la scuola è una realtà da amare in cui stare con passione e competenza, contribuendo alla costruzione del progetto scolastico».

Ma se la presenza e l’attenzione della comunità cristiana al tema della scuola ha radici lontane, quello che deve cambiare secondo il documento della Commissione episcopale, è la modalità di approccio e lo stile di presenza. Un cambio al quale sono chiamati tutti: dai docenti ai genitori, dagli studenti al personale, fino alle realtà educative e alle stesse parrocchie. Insomma «l’attenzione alla scuola deve diventare una responsabilità di tutta la comunità». Proprio per questo, riflettono i vescovi della Commissione, non si può continuare a procedere «a compartimenti stagni», cioè con pastorali che prendano in considerazione solo un unico aspetto senza mettersi a confronto con altre che hanno come destinatari gli stessi ragazzi e giovani.

Il documento della Cei (nella versione integrale) – che si suddivide in tre parti più una quarta che riporta testi, interventi, discorsi sul tema della scuola e dell’educazione – offre una analisi e una osservazione sull’esistente, a cominciare «dalla difficile esperienza vissuta nei primi mesi del 2020 con l’improvvisa e prolungata chiusura delle sedi scolastiche a causa della pandemia». E se il ricordo alla didattica a distanza «ha permesso di limitare le conseguenze sulla crescita e l’apprendimento degli alunni», ha anche «fatto affiorare interrogativi di fondo sul ruolo della scuola nella società, sul valore insostituibile della relazione educativa, sull’apporto integrativo delle tecnologie nella didattica». Secondo il sussidio Cei, infatti, alla base di qualsiasi intervento nella scuola, «non può dimenticare che la relazione educativa è il suo cuore», in un «patto di corresponsabilità che lega in primo luogo insegnanti e alunni, ma si estende anche all’interno del corpo docente, alle famiglie e alle forze vive del territorio in un dialogo che riconosce a ciascuno le proprie responsabilità specifiche e pone tutti in rapporto di rispettosa collaborazione». Proprio la collaborazione è l’approccio auspicato da quel cambio di preposizione – “per” – che il documento propone. Il tutto per «ridare senso alla routine dello studio, perché lo studio serve a porsi domande, a non farsi anestetizzare dalla banalità, a cercare senso nella vita».

Un obiettivo proposto alla scuola e a tutte le sue componenti (a cui il testo riserva singoli spazi), richiamando tutti e ciascuno ai valori della «testimonianza, del discernimento e del servizio». Ovviamente i vescovi italiani indicano questo cammino in primo luogo alle comunità cristiane (parrocchie, associazioni, gruppi professionali e altro), pur ribadendo che nella crescita completa di una persona «non può mancare la dimensione religiosa», che la Chiesa offre con la presenza dell’insegnamento della religione cattolica (Irc) anche nella scuola statale.

Questo coinvolgimento di tutti vuole portare al superamento «della frammentazione all’integrazione dell’azione pastorale», che vuol dire «realizzare un modo di pensare e un agire pastorale davvero unitario e centrato sulla persona. I giovani hanno bisogno di essere aiutati a unificare la vita» e la «pastorale per la scuola può essere un prezioso banco di prova per sviluppare un agire più integrato e aperto a diverse presenze». Anche per questo il sussidio ribadisce l’importanza di un Ufficio nazionale della scuola e quello dell’Irc, il Centro studi della scuola cattolica e il Consiglio nazionale della scuola cattolica. E un capitolo è dedicato proprio alla scuola cattolica e ai corsi di formazione professionale di area cattolica che «hanno un ruolo primario di promozione e di riferimento nella pastorale per la scuola».

Il sussidio Cei offre a tutta la scuola – cattolica e paritaria – anche alcuni esempi progettuali da mettere in campo: da momenti religiosi offerti alla scuola alla Settimana dell’educazione che diverse diocesi realizzano da qualche anno; dal sostegno allo studio all’attenzione vero l’orientamento, per citarne alcuni.

CFP Savigliano: ai ” Salesiani ” si comincia lunedì

Il settimanale d’informazione Il Saviglianese riporta un articolo dedicato al Cnos-Fap di Savigliano e alla sua ripartenza prevista per lunedì 21 settembre. Si riporta di seguito l’articolo con le argomentazioni del direttore dell’opera di Savigliano Gianluca Dho, a cura di M.Gar.

Approntati nuovi locali: laboratori, spogliatoi ed uffici SUPERIORI
E ai ” Salesiani ” si comincia lunedì

Non tutti gli istituti di Savigliano hanno riaperto i battenti lunedì mattina. Al Cnos Fap di vicolo Orfane la campanella suonerà un poco alla volta nelle prossime settimane: lunedì 21 settembre inizieranno le prime e le seconde, mercoledì 23 le terze e, infine, lunedì 28 toccherà alle quarte. A spiegare il motivo è il direttore della scuola salesiana, Gianluca Dho.

«Si tratta di una scelta interna al nostro ente – afferma – presa già prima delle vacanze estive. La formazione professionale non dipende direttamente dal Ministero dell’Istruzione ma, essendo il nostro un ente accreditato presso la Regione Piemonte, ci adeguiamo al calendario scolastico. In sostanza, cominciamo un po’ dopo, ma “raggiungiamo” le altre scuole: tutti i corsi durano 990 ore, con uno o due rientri pomeridiani finiremo insieme agli altri».

Anche l’istituto di vicolo delle Orfane ha dovuto mettere a punto alcune strategie per ripartire in sicurezza, a cominciare dagli ingressi.

«Rispetto a prima – spiega Dho – adotteremo due entrate diverse: alcuni studenti accederanno alla scuola da vicolo Orfane, altri da vicolo Col di Nava. Misureremo la temperatura a ragazzi ed ospiti e daremo due mascherine lavabili per ogni alunno, che torneranno utili soprattutto nei laboratori. Proprio nei laboratori, che sono comunque ampi, divideremo le classi a metà, ciascuna con un insegnante (cosa che facevamo già prima)».

«Gli intervalli – aggiunge – verranno fatti in classe e si ragionerà sempre per “bolle”. Ovvero gruppi di alunni che non dovranno interagire tra loro, in modo da facilitare la ricostruzione dei contatti nel caso in cui si riscontri un caso di positività».

Al loro rientro, gli studenti del Cnos-Fap saviglianese troveranno alcuni nuovi locali, per cui l’ente ha «lavorato tutta l’estate» . Si tratta di due aule, un laboratorio di informatica, un laboratorio di ristorazione-sala bar, due spogliatoi e due nuovi uffici dedicati ai Servizi al lavoro.

«Con questi nuovi locali e con la grandezza di tutte le altre aule – conclude il direttore – non abbiamo problemi di spazio, la distanza tra gli alunni è garantita. Così come non abbiamo criticità riguardo il corpo insegnanti».

M.Gar.

CNOS-FAP Valle d’Aosta: corso gratuito per giovani disoccupati nei settori EDILE o TERMOIDRAULICO

Il CNOS-FAP della Regione Valle d’Aosta segnala il Progetto Integrato SOFIA dedicato alla formazione per giovani disoccupati nei settori EDILE o TERMOIDRAULICO. Un progetto inte­grato di formazione, alternanza, orienta­mento e social­izzazione giovani al lavoro attraverso un corso gratuito per giovani tra i 16 e i 25 anni d’eta. Di seguito le principali informazioni del corso.

Previste le seguenti azioni:

  • ORIENTAMENTO SPECIALISTICO INDIVIDUALE
  • FORMAZIONE COMUNE E STAGE IN AZIENDA
  • FORMAZIONE SICUREZZA
    (Generale e specifica, primo soccorso, antincendio e ponteggi)
  • FORMAZIONE PROFESSIONALIZZANTE
    Attività di messa a livello/recupero

Informazioni sul corso:

Durata max: 608 ore di cui 300 ore di stage in azienda

Orario delle lezioni: diurno

Calendario corso: dal 05/10/2020 al 14/05/2021

Destinatari: Giovani di età tra 16 e 25 anni, che abbiano assolto l’obbligo scolastico, con priorità d’inserimento di minori soggetti al diritto dovere di istruzione e formazione.

Prerequisiti: possono partecipare soggetti:
• disoccupati alla ricerca di nuova occupazione (o iscritto alle liste di mobilità)
• in cerca di prima occupazione
• cittadini italiani e stranieri domiciliati nella Regione Autonoma Valle d’Aosta
• con una conoscenza della lingua italiana ad un livello non inferiore a quello A2 del QCER

Posti disponibili: 12 persone individuati con selezione

Selezione dei partecipanti: a partire dal 30/09/2020

Indennità di frequenza: fino a max 2250,00 euro lordi per corsista

Codice proget­to: OCC.08101.19AL.5­.0001.IMP CUP: B75J2­0000260009

Iscrizioni: entro il 28/09/2020