Note di Pastorale Giovanile, gruppo di redazione al lavoro per il 2022

Il 21 giugno, nella casa del Sacro Cuore di Roma, si è ritrovato il gruppo di redazione di Note di pastorale Giovanile per il consueto appuntamento di discernimento e discussione sulla Rivista per il prossimo anno.

Dopo uno stop dovuto all’emergenza sanitaria che ha costretto al collegamento on line, la riunione si è svolta in presenza. La modalità di lavoro è stata quella del “discernimento generativo”, proprio per valorizzare la presenza e lo scambio di persona.

Don Michele Falabretti, vicedirettore di NPG e Responsabile del Servizio Nazionale per la pastorale giovanile, Ernesto Diaco, direttore dell’ufficio Scuola della CEI e don Rossano Sala, direttore di NPG e docente all’UPS hanno introdotto la giornata con una panoramica su quanto sta accadendo nella Chiesa italiana e universale.

C’è stato poi lo spazio per il discernimento generativo, con il contributo di tutti e con quanto ciò che si era ascoltato aveva suscitato in ciascuno dei presenti. Il cuore della discussione è stato proprio il cambiamento epocale che stiamo ancora vivendo, che è epocale non solo perché il mondo è diverso rispetto a un anno fa ma perché siamo dentro un sentimento forte. Come si può rispondere alle domande di senso che oggi risuonano nella vita di tanti? Sicuramente il cammino sinodale, sia come metodo di lavoro che come esercizio per mettere in campo azioni pastorali.

Dopo il pranzo, c’è stato il tempo della programmazione: ascoltate le riflessioni del mattino, i membri del gruppo di redazione hanno proposto temi per il prossimo anno di Note di Pastorale Giovanile, una rivista che cresce di anno in anno anche fuori dal mondo salesiano e che ormai è diventata punto di riferimento per la formazione e l’approfondimento della Pastorale Giovanile nella Chiesa italiana.

Ideario MGS, con il Quaderno di lavoro per promuovere la progettualità locale dei cammini formativi

Dalla presentazione dell’Ideario MGS, scritta dalla segreteria MGS e dal gruppo di lavoro.

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La grande novità di quest’anno di offrire un “Quaderno di lavoro”  per tutta la Comunità Educativa Pastorale ha portato la Segreteria  MGS Italia ad interrogarsi sul senso e sul ruolo dei “Sussidi per fascia  d’età” che da molti anni ormai si affiancavano al “Quaderno Giovani  MGS”. 

Dopo un sincero confronto e un periodo di discernimento si è sentita  l’esigenza di cambiare rotta e osare, scommettendo sulla capacità  progettuale delle CEP, delle associazioni di consacrati e laici, dei  giovani stessi, offrendo loro, più che un sussidio già definito, uno  strumento di lavoro. Ed ecco allora come è nato l’“Ideario MGS”

L’idea di fondo di questo strumento è quella di fornire una traccia  di riflessione che trasforma in percorso formativo il pensiero, le  intuizioni e gli approfondimenti del Quaderno di Lavoro MGS. Lo scheletro di questo percorso formativo possibile giungerà così nelle  varie realtà sotto forma di Ideario per promuovere la progettazione  locale dei cammini e delle proposte, coinvolgendo gli educatori, gli  insegnanti, gli animatori e tutti coloro che accompagnano i ragazzi  a ritrovarsi insieme e progettare in forma comunitaria i passi da far  fare nel corso dell’anno pastorale. 

Il percorso però non può non tener conto di chi lo deve compiere:  è certamente unica la meta da raggiungere, l’incontro con Gesù  attraverso la spiritualità salesiana; molteplici invece i passi, le tappe, i  bisogni educativi e le storie di coloro che devono mettersi in cammino. 

Questa personalizzazione della proposta che parte innanzitutto  dal confronto con la realtà locale è un dato importante che non va  sottovalutato. Ciascuna realtà locale ha una propria storia, si trova  in una determinata situazione e ha bisogni specifici che un Sussidio  troppo definito rischia di non intercettare. E’ il lavoro in equipe locale,  attraverso la conoscenza della realtà e il discernimento comunitario  che sa cucire a mano il vestito più adatto da far indossare a coloro  verso i quali è destinato il percorso. E’ la concretizzazione del “Va  per la città e guardati attorno” che si è sentito dire don Bosco: con gli  strumenti che hai vai a vedere cosa grida il mondo e progetta quanto  di più adeguato puoi fare per rispondere a questa necessità.

L’Ideario offre degli spunti, delle possibili strade da percorrere, una  direzione verso cui andare, ma la concretizzazione dei passi la può  conoscere solo chi conosce i viandanti che la devono percorrere. 

La scrittura di questo Ideario è stata quindi, in primis, l’occasione  per vivere un’ esperienza di discernimento comunitario di un gruppo  di 24 persone composto da giovani, Figlie di Maria Ausiliatrice e  Salesiani provenienti da tutta Italia. Un percorso iniziato a febbraio 2021 a distanza, a fronte dell’impossibilità di incontrarsi, e concluso  a maggio. Nei diversi incontri abbiamo studiato insieme il Quaderno  di lavoro e, attraverso gruppi di dialogo e confronto dove abbiamo tentato di riconoscere, interpretare alla luce dello Spirito e scegliere il giusto orientamento, ci siamo accompagnati a vicenda per capire  come a partire dalla nostra vita e dalla realtà in cui siamo inseriti  potevamo trasformare questi contenuti in un percorso formativo  e come “spezzettare” questo cammino anche per i più piccoli a cui  siamo inviati.  

Siamo convinti che questo Ideario debba essere, e rimanere, uno  strumento agile e che vada assunto nella misura in cui può aiutare e non  complicare l’azione pastorale evitando ogni forma di schematismo  che incatena la realtà e la pratica. 

Esso va considerato come uno spunto per allargare la riflessione  e trasformarla in percorso, per questo motivo ogni realtà è  estremamente libera di prendere quanto ritiene utile e di tralasciare  quanto ritiene secondario in vista dei cammini formativi. 

Ciò che ci pare interessante e pastoralmente buono è il fatto che tutta  la Comunità Educativa Pastorale cammini e si formi percorrendo lo  stesso percorso. Questo fa crescere il senso di appartenenza, la logica  ecclesiale di una comunità in cammino e la possibilità di un fecondo  rapporto intergenerazionale. 

Per questo ci sentiamo di promuovere l’accoglienza dello studio  condiviso del Quaderno di Lavoro e della Proposta Pastorale contenuta  in esso e lanciamo al locale la sfida di trasformare in percorso i  suggerimenti proposti dall’Ideario, sapendo che, in particolare le  pratiche educative proposte alla fine di ogni capitolo, devono poi  trovare una concretizzazione pedagogica adatta alla realtà in cui  vengono proposte.