Don Bosco Global Youth Film Festival: il festival entra nella fase finale

Il “Don Bosco Global Youth Film Festival” (DBGYFF) giunge alle fasi finali con la forza e l’entusiasmo dei più di mille video realizzati dai giovani di tutto il mondo che hanno raccolto la sfida promossa dallo stesso Rettor Maggiore di dare loro voce grazie alla realizzazione di questo importante appuntamento.

Giovani del mondo. Uniamoci per seminare e condividere la speranza.

Nel racconto realizzato da InfoANS alcune testimonianze ed i prossimi passi di una bella avventura che proprio a casa di Don Bosco vedrà i momenti conclusivi della prima edizione.

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(ANS – Roma) – Venerdì 15 ottobre è stato l’ultimo giorno utile per candidare i video al primo festival mondiale salesiano di cinematografia giovanile, il “Don Bosco Global Youth Film Festival” (DBGYFF). Oltre un migliaio sono stati i video pervenuti, da tutte le parti del mondo, a testimonianza di una partecipazione, in tutta la Famiglia Salesiana, che ha superato le aspettative.

Ora l’organizzazione del festival entra nella fase finale, con le giurie – articolate in due livelli – impegnate nell’arduo compito della selezione; e la preparazione della manifestazione, che, come programmato sin dall’inizio, avverrà in contemporanea nei giorni 18 e 19 novembre, in molteplici località di tutto il globo.

Alla chiusura delle candidature per il DBGYFF si possono già individuare alcuni punti fermi su questo festival, fortemente voluto e promosso dal Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Ángel Fernández Artime. In primo luogo, si può registrare un successo nella partecipazione congiunta di salesiani, educatori e giovani nella partecipazione congiunta alla manifestazione: tantissimi dei video candidati sono il risultato del lavoro congiunto nelle scuole, nei centri educativi e negli oratori della Famiglia Salesiana – in diversi casi anche opere delle Figlie di Maria Ausiliatrice e di altri gruppi hanno aderito alla proposta.

Da Timor Est, don Jolino Vieira da Costa, ha raccontato:
“Mi sento molto soddisfatto che i nostri giovani abbiano caricato un cortometraggio e video musicale, che hanno realizzato con tanto entusiasmo, dopo aver affrontato tante fatiche e sfide”.

Mentre Fairman Khongmallai, dal Nord-Est dell’lndia, tra gli autori del film “Kal Keliye Khongmallai” (C’è speranza per domani), ha testimoniato:

“Abbiamo realizzato un progetto con i giovani del mio villaggio; ma non avendo una rete internet potente per caricare il film, siamo andati alla casa salesiana e don Michael Makri ci ha aiutato a caricarlo sul portale”.

E dall’Argentina, l’animatore ed educatore Hernán, condivide:

“È stata un’esperienza fortemente salesiana aver accompagnato il nostro gruppo di giovani registi a realizzare il film e a partecipare al festival. Abbiamo potuto condividere questa eccellente iniziativa con i loro genitori, che li hanno incoraggiati a partecipare. Ho potuto vedere come la pedagogia e il Sistema Preventivo di Don Bosco aprono orizzonti nella vita dei giovani, incoraggiandoli a mettersi in gioco e a diventare migliori. Questo festival lo ha reso possibile”.

Al tempo stesso, il fine ultimo del festival, rendere i giovani ambasciatori di speranza nelle loro realtà, sembra già essere stato raggiunto nella fasa preparatoria dei lavori. Sempre dall’Argentina, Clara riporta:

“Quando sono stata invitata a partecipare, non potevo crederci! È stata una bellissima esperienza, condividendo insieme lo stesso obiettivo, con un messaggio pieno di speranza: non vedo l’ora di fare altri festival!”.

E ancora, dal Paraguay, Matías scrive:

“È stata una bella esperienza poter partecipare al DBGYFF. Abbiamo lavorato con alcuni giovani per fare un cortometraggio sul tema ‘Mossi dalla Speranza’. Abbiamo impiegato un mese e mezzo tra la creazione della sceneggiatura, le riprese e il montaggio. Ringrazio questi giovani che hanno detto sì a questa proposta”.

A questo punto il lavoro più difficile è quello che spetta alle giurie. Sin da inizio mese l’équipe di coordinamento del Festival, guidata dal Direttore, don Harris Pakkam, insieme al Coordinatore delle Giurie, don Tadeusz Lewicki, è andata contattando i circa 100 giurati membri della giuria preliminare – un gruppo diversificato di rappresentanti di tutti i continenti e Paesi, di diverse lingue, culture, etnie e formazione – che ha il compito di visionare set da 25 film ciascuno, e realizzare una prima fase di scrematura tra i video per selezionare quelli meritevoli di giungere alla fase finale. Proprio per assicurare il più equo e obiettivo giudizio possibile, ogni video sarà visionato da almeno tre giurati.

Successivamente, sarà la volta della Gran Giuria, la cui composizione è in corso in questi giorni, tra cineasti e sceneggiatori, critici ed influencer cinematografici, recensori, artisti, attori, compositori, ingegneri del suono, montatori ed esperti di effetti visivi, blogger e personalità salesiane. Saranno loro che, lavorando sui video finalisti, provvederanno poi ad individuare i vincitori delle varie categorie. E mentre ferve l’attesa in tutto il mondo salesiano, si vanno anche delineando le modalità in cui il festival avrà effettivamente luogo.

Tre sono i livelli previsti:

– nelle realtà in cui sarà possibile farlo, ci sarà una presentazione in presenza nelle opere salesiane, con la partecipazione diretta dei giovani;

– laddove le misure locali adottate per prevenire i contagi di Covid-19 richiedano di evitare assembramenti, seguendo le stesse modalità che tante opere salesiane utilizzano per la Didattica A Distanza, verrà realizzata una video-trasmessione online degli eventi organizzati.

– per tutti, sarà possibile assistere alla diretta streaming dal sito ufficiale del festival – www.dbgyff.com – che, tra i vari momenti, trasmetterà anche le cerimonie ufficiali da Torino, e in particolare l’apertura, giovedì 18 novembre, e la proclamazione dei vincitori, venerdì 19 novembre.

“Invitiamo tutti i Delegati di Comunicazione Sociale e i salesiani che collaborano a quest’iniziativa a preparare degli eventi di livello ispettoriale o nazionale che accompagnino in maniera adeguata la celebrazione di questo Festival della speranza e della gioventù”
è l’appello conclusivo rilasciato dagli organizzatori.

Agenda 2030: i giovani e l’informazione

Oltre il 50% dei giovani non conosce l’Agenda 2030 e ritiene che l’informazione non ne parli abbastanza. A dirlo, i risultati della duplice ricerca condotta dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale e UCSI (Unione Cattolica della Stampa Italiana), per indagare la conoscenza dei giovani rispetto agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda e per interrogare il mondo dell’informazione mainstream sullo spazio che ad essa viene dato e sulle modalità con cui vengono affrontati i temi che pone.

I risultati dell’indagine e alcuni approfondimenti sono pubblicati nel volume “Pensare il futuro. I 17 obiettivi dell’Agenda 2030 visti dai giovani e raccontati dai giornalisti” (Ed. LAS 2021), a cura di Maria Paola Piccini e Paola Springhetti, entrambe docenti dell’Università Pontificia Salesiana.

Di seguito si riporta il comunicato dell’Ufficio di Comunicazione e Sviluppo dell’Università Pontificia Salesiana.

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COMUNICATO STAMPA

PENSARE IL FUTURO

I 17 obiettivi dell’Agenda visti dai giovani e raccontati dai giornalisti

Una ricerca della Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale – Università Pontificia salesiana in collaborazione con UCSI – Unione Cattolica della Stampa Italiana

I giovani in maggioranza (51,5%) non conoscono l’Agenda 2030 e i suoi obiettivi di sviluppo sostenibile e ritengono che l’informazione non ne parli abbastanza. In realtà, l’informazione mainstream si dice molto disponibile, ma tende ad occuparsi più dei temi che dell’Agenda in senso stretto. La distinzione può sembrare sottile, ma è sostanziale: gli obiettivi dell’Agenda non possono essere raggiunti se non attraverso la convergenza di scelte politiche, economiche, sociali e individuali. E non ci può essere convergenza sulle scelte se non c’è condivisione degli obiettivi, così come non si possono misurare progressi e regressi se non ci sono riferimenti comuni.

La Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell’Università Salesiana e l’UCSI hanno realizzato una duplice ricerca che riguarda l’Agenda, per indagare la conoscenza che ne hanno i giovani e l’atteggiamento che hanno sviluppato nei suoi confronti e per interrogare il mondo dell’informazione mainstream sullo spazio che ad essa viene dato e sulle modalità con cui vengono affrontati i temi che pone.

I risultati dell’indagine e alcuni approfondimenti sono stati pubblicati nel volume Pensare il futuro. I 17 obiettivi dell’Agenda visti dai giovani e raccontati dai giornalisti (Ed. LAS, 2021).

La ricerca si divide in due macro sezioni di indagine:

I giovani e l’Agenda
L’informazione e l’Agenda

È possibile intervistare le due curatrici, Maria Paola Piccini e Paola Springhetti, scrivendo a:

comunicazionesviluppo@unisal.it

Veronica Petrocchi
comunicazionesviluppo@unisal.it
06.87290229/3935024666
unisal.it