Si riporta di seguito la lettera dell’Ispettore del Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania don Leonardo Mancini per il mese di marzo 2024.
Valdocco, 28 Marzo 2024
Giovedì Santo
A confratelli e laici corresponsabili di
Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania
Carissimi/e,
un saluto cordiale a tutti voi.
La Pasqua è ormai vicina e quindi desidero farvi giungere i miei auguri per la festa più importante della nostra fede. Quella da cui ha avuto origine “tutto”: la Chiesa come comunità dei credenti, Don Bosco e la Famiglia Salesiana, ognuno/a di noi battezzati… Tutto nasce – o, meglio, rinasce radicalmente nuovo – dalla Passione, Morte e Risurrezione di Cristo.
Lo sappiamo. E sappiamo anche che annunciare Cristo morto, risorto e salvatore del mondo, vincitore per sempre sul peccato e sulla morte, è il dono più grande che possiamo fare ai giovani. Ce lo ricordano con forza le Costituzioni salesiane all’articolo 34; esse si esprimono così:
«Questa Società nel suo principio era un semplice catechismo».
Anche per noi l’evangelizzazione e la catechesi sono la dimensione fondamentale della nostra missione. Come Don Bosco, siamo chiamati tutti e in ogni occasione a essere educatori alla fede. La nostra scienza più eminente è quindi conoscere Gesù Cristo e la gioia più profonda è rivelare a tutti le insondabili ricchezze del suo mistero. Camminiamo con i giovani per condurli alla persona del Signore risorto affinché, scoprendo in lui e nel suo Vangelo il senso supremo della propria esistenza, crescano come uomini nuovi. La Vergine Maria è una presenza materna in questo cammino. La facciamo conoscere e amare come Colei che ha creduto, aiuta e infonde speranza.
Se vogliamo – e vogliamo certamente – camminare con i giovani per condurli alla persona del Signore risorto, abbiamo bisogno prima di tutto di stare con loro, di conoscerli e di amarli; e quindi di capire quali siano i canali di comunicazione più adatti per far giungere loro il “primo annuncio” della Risurrezione, il kerigma, quello che Papa Francesco nella Evangelii Gaudium traduce così: “Gesù Cristo ti ama, ha dato la sua vita per salvarti, e adesso è vivo al tuo fianco ogni giorno, per illuminarti, per rafforzarti, per liberarti” (EG 164). Dobbiamo partire dalla constatazione che la maggior parte dei ragazzi che intercettiamo non sanno molto di Cristo. Alcuni non ne hanno mai sentito parlare; altri solo occasionalmente, in forma frammentata e disordinata, e in contesti non sempre adeguati; sono un “piccolo resto” quelli che hanno un cammino di fede relativamente solido… Anche a questi ultimi tuttavia, come a noi stessi ogni anno, l’annuncio va reiterato. Scrive a questo proposito ancora la Evangelii Gaudium: Quando diciamo che questo annuncio è “il primo”, ciò non significa che sta all’inizio e dopo si dimentica o si sostituisce con altri contenuti che lo superano. È il primo in senso qualitativo, perché è l’annuncio principale, quello che si deve sempre tornare ad ascoltare in modi diversi e che si deve sempre tornare ad annunciare… (EG 164).
La sfida è notevole. Siamo educatori della fede, che hanno la missione di condurre i giovani al Risorto. La condizione è di aver già fatto noi il percorso con Lui verso Emmaus e ritorno, e di desiderare di tornare a compierlo con loro. Dobbiamo prima noi – come capita a Cleopa ed all’altro discepolo – essere passati da occhi impediti a riconoscerlo, ad occhi spalancati sulla gioia senza fine. Da stolti e lenti di cuore, a cuori ardenti di carità, capaci di scoprire nella storia, attraverso le Scritture, le tracce di Dio. Dobbiamo prima noi aver vissuto ed imparato – alla scuola della Maestra – le dinamiche che portano a diventare agnelli mansueti… umili, forti e robusti!
Allora sì, possiamo tornare a fare Pasqua noi, e far fare Pasqua ai giovani che accompagniamo, regalando loro il primo annuncio della fede in Gesù!
Auguri dunque. E buon cammino, rigustando il primo annuncio, per noi e con i giovani.
Concludo con tre notizie di famiglia.
Il 2 aprile iniziamo a Valdocco l’11° Capitolo ispettoriale. Speriamo e preghiamo perché possa essere un evento di grazia.
Il 6 aprile verranno conferiti a Torino-Crocetta i ministeri del Lettorato e dell’Accolitato a diversi confratelli studenti di Teologia.
Il 4 maggio al Colle Don Bosco, “casa madre” del sogno, si svolgerà la festa ispettoriale. Partecipiamo volentieri a questi eventi con la preghiera, con l’affetto ed anche con la presenza!
Vi auguro di cuore
una serena e santa Pasqua di Risurrezione
Con grande affetto in Don Bosco,
Don Leonardo Mancini
Ispettore ICP