Il Salice: Una canzone per te!

I ragazzi della redazione de Il Salice del Liceo Salesiano di Valsalice ha creato una playlist al tempo della quarantena ed inserita su spotify, selezionando alcuni brani celebri, dal vincitore di Sanremo 2020 Diodato con la canzone “Che vita meravigliosa” al celebre gruppo musicale rock statunitense di Bon Jovi con “It’s my life”; da “Viva la vida” del gruppo Coldplay a “Relax, Take it Easy” del cantautore e showman libanese MIKA. Di seguito un estratto dell’articolo.

Nel suo “Bianca come il latte, rossa come il sangue“, Alessandro d’Avenia dice che “a volte nella musica si trovano le risposte che cerchi, quasi senza cercarle. E anche se non le trovi, almeno trovi quegli stessi sentimenti che stai provando. Qualcun altro li ha provati. Non ti senti solo.”

Ed è proprio così. Fin dal grembo materno siamo circondati da suoni e voci ovattate che, piano piano, diventano parte della nostra vita. Arriva in maniera inaspettata e instaura con noi le relazioni più variegate. C’è chi la trasforma in una ragione di vita, chi non capisce il senso di quello strambo insieme di note e di colori, ma ne viene ugualmente sopraffatto. A volte basta davvero poco.

La musica parla tante lingue, raggiunge i cuori ad ogni latitudine e trasforma gli scenari più diversi. Anche in questo periodo così difficile, rimane una fedele compagna di vita. Lo dimostrano i flashmob sui balconi, le dirette onnipresenti di cantanti e artisti, le iniziative culturali.

Anche noi del Salice vogliamo contribuire nel fare più rumore, per ricordarci che anche adesso siamo tutti meno soli. Buon ascolto!

Salesiani Agnelli: Didattica online – le risorse messe in campo

L’Istituto Salesiano dell’Agnelli ha messo in campo tutte le misure necessarie per fornire la didattica a distanza a propri studenti e insegnati. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato dal sito dell’opera.

In questo periodo di quarantena, l’emergenza sanitaria non ci permette di essere fisicamente in classe. Le nostre aule sono quindi diventate virtualiL’Istituto Agnelli non si è fatto cogliere impreparato: fin da subito i docenti hanno utilizzato gli strumenti digitali, già in uso da settembre, per mantenersi in contatto con i ragazzi, assegnare compiti, proporre video da visionare e libri da leggere. Successivamente, quando è stato chiaro che le misure restrittive avrebbero rimandato ulteriormente l’apertura della scuola, abbiamo provato a trasformare questa emergenza in opportunità per sperimentare una didattica innovativa, percorso intrapreso già da tempo dall’Istituto Agnelli. Questi giorni di lezioni a distanza rappresentano anche un’importante occasione di riflessione: ci siamo ripromessi che tutto il buono di questa nuova didattica verrà messo in pratica anche una volta tornati a scuola.

Il primo obiettivo resta l’apprendimento: desideriamo che ogni studente acquisisca le conoscenze e le competenze del proprio livello scolastico. Preferiamo questa concretezza all’illusione di effetti tecnologici e mediatici che magari possono stupire e piacere, ma che di fatto lasciano poco in mano agli studenti. Il secondo obiettivo, invece, è quello di rendere la didattica inclusiva e rispondente ai bisogni di ciascuno. In tale direzione la scuola si è mossa anche a livello di valutazione, che assume un valore formativo: gli errori non vengono più visti come una mancanza da segnalare, ma come il punto di partenza per un apprendimento più responsabile e condiviso. Il terzo e ultimo obiettivo, ma non meno importante, riguarda la relazione fra la scuola e la famiglia, cifra distintiva della scuola. La collaborazione con i ragazzi e con i genitori è reale, la comunicazione è fondamentale per capire che cosa potenziare e che cosa migliorare nel corso dei giorni, in modo da raggiungere tutti e aiutare chi eventualmente si trovasse in difficoltà a livello tecnologico. Il legame fra scuola e ragazzi continua anche a distanza: sulle piattaforme digitali in uso ci si ritrova per il buongiorno, è stato attivato un cortile digitale, sono presenti le animazioni del mattino, ci si incontra per mgs…

Nello specifico, si sono delineati due percorsi: uno per la scuola superiore e uno per la scuola media.

SCUOLA MEDIA

Dal punto di vista metodologico, come strumento operativo agli inizi dell’emergenza è stato ampliato l’utilizzo registro elettronico tramite la funzionalità della Virtual Classroom. Il primo strumento di comunicazione rimane il registro elettronico che verrà aggiornato dai vari docenti come sempre.

Successivamente, in seguito al protrarsi dell’emergenza, in accordo con l’ufficio tecnico si è pensato di implementare la proposta attraverso le potenzialità della GSuite for Education. Finora solamente i docenti disponevano di account istituzionali. Con gli account personali di Istituto abbiamo fornito la possibilità di accedere alle applicazioni di Google Suite for Education: le varie funzionalità verranno utilizzate gradualmente, e quindi non tutte saranno disponibili fin da subito.

Al momento, per la scuola secondaria di I grado sono attive le seguenti applicazioni:

  • Comunicazione: Gmail e Google Meet
  • Archiviazione: Google Drive
  • Fruizione di contenuti: Google Site

Molti docenti hanno creato un proprio sito personale tramite l’account istituzionale, dove i materiali sono stati organizzati in base alle varie classi.

LICEO SCIENTIFICO e ISTITUTO TECNICO

Per la scuola secondaria di II grado come strumento operativo è attivo ormai già da settembre la Google Suite for Education. A inizio anno infatti è stato creato per ciascuno studente un account istituzionale (nome.cognome@istitutoagnelli.it), che permette ai ragazzi di accedere a tutti i servizi previsti: la posta elettronica, i documenti condivisi (Google Drive) e Google Classroom. L’obiettivo di questa iniziativa è stato ottimizzare, attraverso le tecnologie di rete, l’attività didattica e la circolazione delle informazioni interne, delle comunicazioni e del materiale didattico. Le applicazioni della Google Suite for Education consentono di gestire in modo efficace il flusso informativo all’interno dell’istituto.

Sono utilizzati principalmente tre strumenti con le relative applicazioni:

  • Comunicazione: Gmail e Google Meet
  • Archiviazione: Google Drive
  • Valutazione: Google Moduli
  • Collaborazione: condivisione di Documenti, Fogli e Presentazioni attraverso Google Classroom per la gestione di una classe virtuale.

Il Registro Elettronico rimane il documento ufficiale che regola, secondo il consueto orario scolastico, tutte le attività didattiche.  A tal proposito, è stato richiesto ai ragazzi di:

  • prendere visione ogni mattina del registro: ogni docente infatti pubblica il programma della propria attività didattica ( esercitazioni, video-lezioni su nuovi argomenti, momenti di confronto e verifica);
  • essere presente alle video lezioni tramite Google Meet cercando di rispettare gli orari proposti dai docenti;
  • controllare frequentemente la e-mail istituzionale per le comunicazioni docente-allievo;
  • rispettare le tempistiche relative alla consegna dei lavori assegnati.

I percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento vengono portati avanti grazie agli incontri con le aziende su Google Meet; allo stesso modo vengono organizzati i laboratori di cittadinanza per le classi quinte e gli incontri con autori, per esempio Benedetta Tabagi.

Per quanto riguarda le materie umanistiche, il biennio delle superiori si appoggia molto su Itaca e Alatin, le piattaforme digitali per l’apprendimento dell’italiano e del latino.

Nello specifico dell’istituto tecnico, invece, è chiaro che anche l’attività di laboratorio ha dovuto adattarsi alla didattica a distanza ricorrendo ad app e software di simulazione, già ampiamente utilizzati dai ragazzi durante la didattica tradizionale, ma mai come ora utili alla causa. L’attività di laboratorio viene svolta in questo modo: la classe viene suddivisa in gruppi, ciascuno dei quali elabora il proprio progetto in una stanza di Google Meet in modo cooperativo, utilizzando i file su Google Drive condivisi dall’insegnante e completati secondo le esigenze del progetto, condividendo con i colleghi di gruppo schermo e finestre, in modo da rendere realmente cooperativa l’attività. Il ruolo del docente diventa quindi quello di “consigliere errante” a distanza, in quanto passa da una stanza all’altra per visionare le differenti attività.

In conclusione

Fin da subito per entrambe le scuole e tutti gli indirizzi è stato chiarito a docenti e famiglie che le varie potenzialità e metodologie messe in campo, come Google Suite for Education, saranno utilizzate dai docenti in funzione delle necessità della propria disciplina. Siamo sicuri che questa esperienza costituirà un banco di prova importante per una didattica sempre più inclusiva e incentrata sulle competenze.

Parlando di numeri, dopo un mese circa di didattica digitale le e-mail hanno visto un incremento del 500%, arrivando a quasi 180.000 in un mese. Le video-lezioni finora svolte sono 3336, gli account gestiti 1101. I file aggiunti in condivisione tra i vari docenti e gli allievi hanno avuto un incremento del 700% rispetto a prima, arrivando a quota 63.400. A livello di assistenza tecnica, abbiamo creato infine un numero dedicato, oltre al servizio di ticketing on-line e la mail di supporto già attivi da tempo. Le richieste sono in media dieci al giorno. Sono anche iniziati interventi di tele-assistenza per fornire supporto direttamente sui dispositivi personali dei genitori o dei ragazzi.

Don Bosco Borgomanero: #contagiamocidicultura TV

Una School Community con il canale YouTube del Don Bosco Borgomanero! Di seguito il comunicato gentilmente fornito alla nostra Redazione.

E’ passato ormai un mese dalla chiusura delle scuole per l’emergenza Covit-19 e sempre più, accanto alle necessità didattiche cui si è fatto fronte immediatamente, si fa strada il bisogno di tenersi in contatto, di condividere, di essere comunità, anche se a distanza.

Per questo è stato recentemente inaugurato, nell’ambito del canale Youtube della Scuola, il programma #contagiamocidicultura. E’ un modo per ritrovare la school community con un palinsesto variegato che accompagna tutta la settimana, per farsi due risate, farsi accompagnare nella preghiera, riflettere sull’attualità, fare il punto sui progetti didattici in corso, lasciare la parola agli studenti stessi e alle loro iniziative e, perché no?, cucinare insieme.

Ecco gli appuntamenti:

Lunedì: Buongiorno del Direttore
Martedì: Qui scuola media
Mercoledì: Due passi con il Preside
Giovedì: Cotti e bruciacchiati: i vostri prof ai fornelli
Venerdì: Cinequarantena: il cinepizza a casa vostra
Sabato: Don Bosco Community
Domenica: La riflessione del Direttore sul Vangelo

“Insegna da casa”: il nuovo portale Google per aiutare gli insegnanti

In questo tempo di emergenza sanitaria in cui le scuole sono chiuse, Google, in collaborazione con l’Istituto per le Tecnologie dell’Informazione nell’Educazione dell’UNESCO, inaugura un nuovo portale: “Insegna da casa“, una raccolta di informazioni, consigli, risorse e strumenti per facilitare la didattica a distanza per sostenere studenti e insegnanti.

“Ogni giorno, sempre più insegnanti devono insegnare da casa. Ma non sono soli.”

Dean Stokes, Google for Education

Le principali domande alle quali il portale fornisce una risposta sono:

  • Come faccio per insegnare a distanza con riunioni video?
  • Come faccio per insegnare a distanza senza riunioni video?
  • Come faccio per rendere la lezione più accessibile?
  • Come faccio a coinvolgere gli studenti insegnando a distanza?
  • Come faccio per tenermi in contatto con gli altri insegnanti?

Per ciascuna domanda, vengono elencati tutti gli step da seguire per avviare una lezione a distanza con lo strumento più opportuno, anche attraverso appositi tutorial come ad esempio:

Tutorial

Avvia una riunione video con la tua classe con Hangouts Meet

Realizza un sito web per la tua classe con Google Sites

Scopri le funzioni di accessibilità di G Suite

Mantieni i contatti con genitori e tutori

Organizza delle pause caffè virtuali

Infine, la sezione “Impara a casa” è dedicata ai genitori, i quali possono contribuire a integrare l’apprendimento con video e attività aggiuntivi di YouTube.

Salesiani Valsalice: Prof a distanza

I professori del Liceo salesiano di Valsalice, grazie alla radio Valsonair, si cimentano in questi tempi nella didattica a distanza con varie tematiche. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato dal sito dell’opera “Il Salice“, a cura di Carlo Ponti.

PROF A DISTANZA è il podcast della web radio Valsonair, in onda sul sito della radio. I professori di Valsalice, grazie all’utilizzo dello strumento mediatico della scuola, si cimentano in questi tempi di didattica a distanza in avventurose lezioni della durata di una mezz’ora con varie tematiche: dalla Divina Commedia, al doping nello sport, dalle vicende dei Flavi, alle sanguinose battaglie dell’America del XIX secolo. Il tutto è condito da varie musiche coerenti con il tema del podcast, pronte ad avvolgere la fantasia dello studente (e a lasciargli il tempo di finire di copiare gli appunti ovviamente).

Se poi alle canzoni viene aggiunto un pizzico d’ironia potete star certi che PROF A DISTANZA diventa il podcast giusto anche per gli adulti che hanno voglia di scoprire piacevolmente una cultura che da giovani sembrava forzata, che adesso invece risulta addirittura utile per far fronte alla quarantena. Perché le maschere e i guanti possono salvarci, ma PROF A DISTANZA può tenerci compagnia.

Liceo Valsalice – “(Se) questa è Livia Borello”

Si riporta la notizia proveniente dal sito ufficiale del liceo di Torino Valsalice, ilsalice.it, con l’intervista a Livia Borelloinfermiera in prima linea nella lotta contro il Corona Virus, nonché ex allieva del Liceo Classico di Valsalice: uualche giorno fa ha scritto una lettera aperta al quotidiano “La Stampa” che ha scelto le sue parole per aprire l’edizione della cronaca di Torino.

Abbiamo intervistato Livia Borello, infermiera in prima linea nella lotta contro il Corona Virus, nonché ex allieva del Liceo Classico di Valsalice. Qualche giorno fa ha scritto una lettera aperta al quotidiano “La Stampa” che ha scelto le sue parole per aprire l’edizione della cronaca di Torino. In particolare Livia, mamma da poco più di un anno, parla del suo rapporto con il figlio Filippo.

Buongiorno Livia, descrivi tutte le precauzioni che devi adottare prima di poter entrare a contatto con i pazienti.

Tecnicamente parte tutto dal lavaggio delle mani, che va eseguito due volte: la prima secondo le linee guida dell’OMS con acqua e sapone e poi con antisettico. Per quanto riguarda la divisa, che deve essere cambiata ogni giorno, utilizziamo dei camici plastificati idrorepellenti in aggiunta ad un primo paio di guanti che arriva fino al gomito, seguono poi un secondo paio di guanti, mascherina chirurgica, per proteggere il paziente stesso a causa del fatto che fino a pochi giorni fa non era disponibili tamponi per noi operatori sanitari, e filtrante facciale. Dopo si aggiungono occhiali protettivi, un caschetto con visiera (viser) e la cuffietta per i capelli, ora monouso. Infine si arriva al terzo paio di guanti, l’ultimo, da cambiare dopo qualunque attività.

Hai scritto che quelli che ci rimettono di più sono i “Filippo” della situazione. Quali sono i comportamenti che devi avere con le persone a te vicine?

Prima di avere contatti con mio figlio Filippo metto sempre la mascherina chirurgica, e questo implica niente tocchi, baci o abbracci. Quando arrivo a casa devo sempre togliere le scarpe e il giubbotto, tutti vestiti vanno messi a lavare, mi devo lavare le mani e solo allora posso “giocare” con Filippo, ma il tutto molto ridotto rispetto all’inizio. Poi io ho un amore viscerale nei confronti di mio nonno, ma ora devo fare molta più attenzione: ieri, per esempio, sono andata sotto casa sua e l’ho semplicemente potuto salutare dal balcone. So anche bene che purtroppo, se si dovesse arrivare al punto di dover scegliere, si opta per scegliere chi ha più probabilità di vivere, e quindi rinunciare al caffè o alla sigaretta con lui, per quanto pesante, è in realtà la cosa giusta. Già dal 28 Febbraio avevo subodorato che la situazione sarebbe stata più grave di quello che dicevano, perciò da allora avevo iniziato ad evitare i contatti con gli altri.

Come è la realtà dell’ospedale?

In ospedale ci sono davvero tanti pazienti che muoiono da soli a causa del COVID. Tutte le procedure sono molto lunghe: per esempio, la pronazione, manovra che aiuta gli scambi respiratori, per quanto facile, richiede circa 30 minuti per persona, contando che bisogna avere particolare attenzione per tutte le flebo a cui il paziente è attaccato. Ovviamente noi cerchiamo di fare tutto ciò che possiamo, ma quando ci sono 10 pazienti che hanno bisogno di te è davvero difficile.

Come può un cittadino comune aiutare?

Già solo se la gente stesse a casa sarebbe un aiuto grande: troppi escono, fanno la spesa 2 volte alla settimana, utilizzano il cane come scusa, corrono quando non l’hanno mai fatto. È pesante stare a casa, io sono fortunata ad andare a lavorare, anche con un bambino piccolo da gestire può essere pesante, quindi, se davvero non si riesce a stare a casa, leggevo che la croce rossa proponeva un progetto di volontariato temporaneo per aiutare le fasce più deboli, e trovo che potrebbe essere una bella idea. Bisogna comunque ricordare che il periodo di incubazione è di 14 giorni e vi sono casi asintomatici, che possono comunque infettare.

Cosa ti ha lasciato Valsalice che ti ha aiutato a fronteggiare la situazione?

Mi hanno lasciato molto i miei insegnanti: nei momenti di sconforto risento i miei docenti e quello che mi hanno trasmesso mi dà forza per andare avanti; magari rileggendo un passo dei Promessi Sposi, ma soprattutto della Divina Commedia sento un po’ meno pesante quello che c’è fuori, insomma mi dà quel respiro che a volte manca. In particolare ricordo che durante un Giorno della Memoria, il professore Bove ci aveva letto un pezzo di, se non erro, Se questo è un uomo, dove Primo Levi si sentiva come me adesso: l’unica cosa che lo teneva vivo era un passo della Divina Commedia e ricordandoselo si sentiva meno bestia e un po’ più uomo.

 

Guida alla didattica online – I tre step delle lezioni digitali

Si rende disponibile una semplice guida rivolta ai direttori, presidi e insegnanti su come utilizzare al meglio la didattica online con gli studenti.

Si tratta delle linee guida nazionali per l’organizzazione delle lezioni a distanza impartite dalla Fidae alle scuole cattoliche paritarie in Italia e riorganizzate da “Il Sole 24 ore” in una guida di e-learning. Si tratta di tre passaggi per prendere confidenza con strumenti, piattaforme e nuove regole di lavoro e di insegnamento, oltre ad alcuni approfondimenti su regole e normative.

La guida si sviluppa in 3 punti:

1 – COME ASSEGNARE I COMPITI A CASA? USATE IL REGISTRO ELETTRONICO:

Il docente potrebbe scegliere uno strumento già in uso nell’istituto: il registro elettronico.

2 – COME CONDIVIDO I DOCUMENTI, I VIDEO, LE IMMAGINI? ECCO ALCUNI STRUMENTI PER FARLO:

È possibile usare applicazioni web-based, che non richiedono alcuna installazione e sono accessibili da qualsiasi dispositivo dotato di connessione ad internet.

3 – CREARE DELLE CLASSI VIRTUALI E ARCHIVIARE LEZIONI, DOCUMENTI E VERIFICHE -CREAZIONE DI PIATTAFORME DI CONDIVISIONE:

Nel caso in cui non ci fosse una piattaforma già in uso nella scuola, si potrebbe scegliere di attivare un account gratuito di applicazioni dedicate alla creazione di classi virtuali.
Queste piattaforme contengono al loro interno diverse applicazioni destinate all’uso didattico e consentono un’organizzazione strutturata dei contenuti: classi virtuali (Teams, Classroom,…); archiviazione e condivisione di documenti (One-drive, Google Drive, iCloud,…) verifiche e sondaggi on line (Forms, Documenti google…).

La Guida completa è disponibile sul sito di Don Bosco Italia.

Esperienze

La proposta dell’UAT di Padova Ad ascoltare fiabe si cresce si compone di tre video.

Il Salice – Vogliamo essere “positivi”

La redazione del Liceo Salesiano di Valsalice, Il Salice, dedica un articolo alle “buone notizie” uscite in questi giorni di emergenza sanitaria, per raccontare il mondo visto “con i loro occhi”.  Si riporta di seguito l’articolo pubblicato.

Ogni mattina ci alziamo dal letto e accendiamo il televisore. Nella testa cominciano a rimbombare numeri allarmanti, sentenze di tuttologi e princìpi da rispettare che ci accompagnano per tutta la giornata, sporcando il silenzio che avvolge le stanze, le strade rese spettrali e, per certi versi, anche i nostri cuori.

Esistono però dei “varchi” di positività, per dirla alla Montale. Si aprono ovunque, tramite le azioni più diverse e grazie alle persone meno convenzionali. Ora sta a noi saperli cogliere e carpirne tutto il Bello: solo così riusciremo a uscire da questi muri virtuali che ci stiamo dipingendo attorno, a fare una passeggiata attraverso il mondo che ci circonda e a rendere questi giorni di distanza un modo per sentirci ancora più vicini.

Anche noi del Salice vogliamo contribuire alla causa, con il nostro stile. Abbiamo scelto alcune delle buone notizie di questi giorni per raccontarvi il mondo visto dai nostri occhi.

https://www.corriere.it/cronache/20_marzo_13/cori-canti-balconi-d6d85682-6571-11ea-86da-7c7313c791fe.shtml

Voci, pianoforti, sassofoni e pentole: musicisti di tutta Italia, unitevi! E’ al grido #lItaliachiamò che dai propri balconi gli italiani si sono riuniti per fare un po’ di rumore con ogni mezzo disponibile. Da Milano a Napoli, passando per Roma e Torino, per circa un’ora, abbiamo dato una grande prova di fratellanza, paragonabile all’attaccamento patriottico nel periodo dei mondiali di calcio, attraverso la musica, unico linguaggio universale.

Martina Belluscio

https://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/coronavirus-italia-live-streaming-raccolta-fondi-protezione-civile-litaliachiamo-5df37d01-b5d9-4705-a38c-05bfe89e437e.html

Alle 6:00 di venerdì 13 marzo, è iniziata in diretta nazionale la live streaming #l’Italiachiamó. Un’iniziativa per tutto il Paese in questo momento di grande fragilità. Hanno partecipato tanti personaggi del panorama italiano: artisti musicali, attori e politici. Sono state raccontate diverse storie sulla nostra Italia e tutte le sue ricchezze. Anche un’ occasione importante per raccogliere fondi per gli ospedali italiani.

Cecilia Blunda

https://www.lastampa.it/verbano-cusio-ossola/2020/03/13/news/arcobaleno-contro-il-coronavirus-andratuttobene-mandateci-le-vostre-foto-e-condividiamo-un-sorriso-1.38587906

Nel tragico contesto che avvolge tutta Italia, prende piede l’iniziativa #andràtuttobene. Striscioni color arcobaleno tappezzano i balconi di giovani famiglie per creare un’onda di positività, che coinvolge tutto il nostro Paese, a partire proprio dai più piccoli! Un modo per sentirci vicini pur essendo fisicamente lontani e quale simbolo migliore dell’arcobaleno… per ricordare che dopo la tempesta arriva sempre il sole!

Valentina Breda

https://www.newnotizie.it/2020/03/13/coronavirus-87enne-guarisce-esulta-foto-iconica/

Un fascio di luce nel buio, la notizia della guarigione dal Covid-19 fa esultare un’anziana signora e la foto scattata in quel momento diventa iconica per la lotta contro questo virus.

Federico Marcoz

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/03/13/coronavirus-dalle-canzoni-cantate-in-coro-agli-striscioni-disegnati-dai-bimbi-si-moltiplicano-le-iniziative-social-per-la-quarantena-il-viceministro-sileri-nostre-finestre-comunicano-la-nostra-f/5735240/amp/

Cantare, ballare e suonare strumenti sui balconi delle case è un modo alternativo dal normale per far vedere che siamo un unico grande cuore pulsante: gli Italiani. Basti solamente pensare anche a ciò che è successo il 14 marzo: a mezzogiorno, molti italiani sono usciti sui balconi delle loro case, per dedicarsi ad un lungo applauso rivolto a tutti i medici che stanno cercando di occuparsi di questo fenomeno che sta ormai spaventando moltissimo la popolazione mondiale. Un altro modo per dimostrare la forza degli italiani, si è vista nei bambini che hanno dipinto striscioni e cartelloni per appenderli ai loro balconi, e questo ci rende consapevoli del fatto che, nonostante siano piccoli e non capiscano (forse) del tutto quello che sta accadendo, donano un’ulteriore forza alla nostra comunità. Questi, sono tutti modi originali per cercar di fare spuntare sui visi delle persone dei bei sorrisi e cercando, anche, di alleviare in qualche modo la preoccupazione di tutti i giorni. Iniziamo ad avvicinarci a quel senso di unione tanto ricercato in situazioni come queste, e che in passato, sbagliando, non si aveva.

Giorgia Versino

https://www.lastampa.it/torino/2020/03/15/news/coronavirus-la-grande-generosita-dei-lettori-a-specchio-dei-tempi-arrivano-774-mila-euro-1.38595665

La famosa rubrica Specchio dei tempi che esiste per la Stampa ha deciso di affrontare l’emergenza Covid-19. Ha aperto una raccolta fondi in favore degli ospedali, dei medici e della didattica a distanza e in pochissimo tempo ha raccolto più di 774 mila euro.

Il denaro è subito stato utilizzato per migliorare le sale rianimazioni, i pronto soccorso e garantire i servizi di scuola a distanza in tutte le città.
Per contribuire basta poco e tutti possono farlo!Marianna Vallone

L’Ambasciata cinese inneggia all’unità contro il coronavirus: Forza Cina e Italia

Non tutto il male viene per nuocere.

E anche in questa fase drammatica per la storia dell’ Italia e del mondo, bisogna sempre cercare un lato positivo, anche se è nascosto e non facile da cogliere.

Viene risvegliato dopo moltissimi anni il valore e il potere dell’unità nazionale che stava per scomparire e il nostro Paese, ad oggi, è più unito che mai. Nel momento in cui si ritornerà alla “normalità” l’Italia apparirà davvero unita come non lo è mai stata da qualche decennio a questa parte. Forse sarà solo temporaneo questo sentimento di unità dovuto alla necessità di risanare l’economia, ma sicuramente, soprattutto i più giovani possono scoprire, grazie a questo momento di difficoltà, un valore che non avevano mai assaporato: l’orgoglio di una nazione che saprà rialzarsi come, storicamente, ha sempre fatto.

Inoltre l’azione di aiuto intrapresa dalla Cina nei nostri confronti è un messaggio nei confronti di tutti coloro che sono caratterizzati da un razzismo sotteso; nel III millennio è inaccettabile discriminare e questa situazione potrebbe sconfiggere anche i sentimenti di questo genere, poiché per affrontare questo periodo difficile è necessario collaborare come “sistema mondo” e non lasciare ogni Stato al proprio destino senza nessun riguardo nei confronti di chi è in difficoltà.

Mariano Piazza

https://corrieredellumbria.corr.it/news/attualita/1526450/coronavirus-flash-mob-luci-accese-italia-inno-mameli-azzurro-balconi.html

E dopo la musica dai balconi, un nuovo flash mob ravviva l’Italia: ore 21.00, tutti alle finestre per un minuto di luci, con torce luminarie o addirittura la torcia dei propri telefonini.
Un piccolo grande gesto che farà vedere al mondo che l’Italia è viva ed è unita, nonostante il momento.

Agnese Donna

https://www.ilmessaggero.it/AMP/social/coronavirus_tutto_andra_bene_bigliettini-5095076.html

Da Brescia a Milano a tutte le città italiane, dei post-it riportano un po’ di quella luce che in queste giornate cupe sembra come dimenticata e ottenebrata dalla malinconia. I fogliettini con la scritta “tutto andrà bene”, accompagnati da un cuoricino, fanno il giro delle città colpite dal covid-19 per riportare un pizzico di speranza e se non altro far comparire, anche se debole, un sorriso sulle labbra dei cittadini mesti.

Francesca Battaglia

https://www.repubblica.it/cronaca/2020/03/12/news/coronavirus_mamme_studenti_lavoratori_e_boom_di_donazioni_private-251079756/

In tutta Italia, dal nord al sud, moltissimi, dalle grandi aziende, ai semplici studenti, partecipano alle raccolte fondi, secondo le proprie possibilità, organizzate per aiutare tutti coloro che, in prima linea, combattono contro il coronavirus. Un piccolo atto di solidarietà che può fare una grande differenza.

Elena Battaglia

https://www.tgcom24.mediaset.it/2020/video/-italia-non-sei-sola-il-messaggio-di-sostegno-arriva-dalla-cina_16007748.shtml

In questo momento di difficoltà per la nostra nazione a causa del COVID-19 stanno arrivando numerosi aiuti da altri Paesi del mondo, primo tra tutti la Cina, focolaio dell’epidemia e, finora, Stato più colpito da questo virus, che non si risparmia e cerca in tutti i modi di portare aiuto.

Infatti, oltre alle mascherine e all’equipe di medici esperti alla lotta al virus atterrati qualche giorno fa, è dalla Cina che arriva anche questo video di supporto che ci mostra, sebbene con qualche difficoltà, ci si possa rialzare e al grido di “Italia non sei sola” si possa superare tutto, insieme.

Vittoria Dante

https://www.lastampa.it/viaggi/mondo/2020/03/13/news/l-arte-piu-forte-del-coronavirus-ecco-i-musei-che-si-possono-visitare-dal-proprio-divano-1.38585524

#LaCulturaCura è uno dei tanti hashtag che sta spopolando durante il periodo dell’epidemia. Questa volta, però, si tratta di cultura e, in particolare, di musei. Siccome essi sono tutti chiusi, alcuni di loro hanno proposto una visita virtuale: attraverso un semplice link è possibile fare un tour e osservare tutte le opere proprio come se fossimo lì. Dal Louvre di Parigi al British Museum londinese, passando per gli Uffizi di Firenze, il Museo Egizio di Torino e il Metropolitan Museum di New York, questa nuova proposta può coinvolgere tutta la famiglia e impegnare il tempo che abbiamo a disposizione per conoscere i capolavori del mondo.

Martina Langellotti

https://tg24.sky.it/cronaca/2020/03/09/coronavirus-italia-io-resto-a-casa-vip.html

Sono moltissimi gli artisti che negli ultimi giorni stanno portando avanti una campagna di sensibilizzazione con l’hashtag #iorestoacasa. GabbaniNek e Jovanotti sono solo alcuni dei cantanti che hanno intrattenuto i loro fan con dirette social tra canzoni, ospiti e donazioni per ampliare le terapie intensive degli ospedali.

Cecilia Rossi

https://video.corriere.it/roma-facciate-palazzi-capolavori-cinema-per-sentirsi-meno-soli/4f1150c6-66a9-11ea-a26c-9a66211caeee

“Alice nella città”, è il progetto iniziato a Roma, che serve a far sentire tutti meno soli. Proiettando i più grandi capolavori del cinema sulle facciate dei palazzi.

Vittoria Cusato

https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/coronavirus-la-commovente-lettera-di-una-bimba-alla-mamma-infermiera-mi-manchi-quando-sar-finita-ti-riempir-di-baci_16069555-202002a.shtml

Una bambina scrive una dolcissima lettera alla mamma infermiera.

Carlotta Buemi

https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Spal/15-03-2020/cionek-eroe-insegue-blocca-ladro-centro-ferrara-3601729496008.shtml

Thiago Cionek, difensore della Spal, diventa eroe per una mattina in centro a Ferrara, inseguendo e bloccando un ladro appena uscito da una tabaccheria. Un gesto di coraggio che dà forza a tutti i suoi colleghi colpiti dal virus e a tutti noi che, giustamente, non possiamo più vederli giocare.

Pietro Ruffatti Vitrotti

https://stream24.ilsole24ore.com/video/italia/coronavirus-anche-frecce-tricolori-campo-restate-casa/ADyt94C.

Anche le frecce tricolori si uniscono agli italiani come segno di solidarietà contro il covid19.

Teresa Ricci

https://www.tgcom24.mediaset.it/2020/video/coronavirus-uscita-a-sorpresa-del-papa_16194350.shtml

Il Papa cammina per le strade deserte di una Roma surreale. Non vuole recitare la parte di “Don Abbondio”, un po’ temerariamente per la sua età.

Prega per la Chiesa, per i medici, per chi combatte il virus. Affida a tutti il compito di portare con tutti i mezzi un messaggio di Speranza e una testimonianza concreta, alle porte della Settimana Santa.

Giovanni Ricci

https://gds.it/video/societa/2020/03/14/coronavirus-e-musica-bohemian-rhapsody-e-il-miglior-sottofondo-per-lavarsi-bene-le-mani-66442e65-9739-4559-94e2-df28e07604c2/

Durante questi giorni lavarsi le mani è fondamentale, come rendere più piacevole questo momento? Bohemian Rhapsody degli indimenticabili Queen è stata scelta (attraverso il sito https://washyourlyrics.com/) da migliaia di persone come la canzone perfetta.
Questo sito genera un meme con la lyrics della nostra canzone preferita per farci impiegare il tempo corretto nel detergere le mani.

Edoardo Pivato

Il prof ti viene a prendere attraverso la webcam – Il Sole 24 Ore

Si riporta di seguito un interessante articolo dedicato a queste giornate di emergenza, in particolare per ciò che riguarda le modalità di apprendimento e il rapporto tra alunni e insegnati, grazie all’intervista su Il Sole 24 Ore a Daniela Lucangeli, psicologa dello sviluppo, prorettrice dell’università di Padova. Di seguito l’articolo a cura di Maria Piera Ceci, pubblicato il 16 marzo 2020.

Quello che stiamo vivendo in questi giorni di chiusura delle scuole per l’emergenza coronavirus è un passaggio epocale. Ne è convinta Daniela Lucangeli, psicologa dello sviluppo, prorettrice dell’università di Padova, in libreria con «Cinque lezioni leggere sull’emozione di apprendere», edito da Erickson.

Professoressa, perché passaggio epocale?

Per la situazione che stiamo vivendo, la didattica a distanza, che in realtà non è una nuova tecnologia, ma una tecnologia quasi primitiva rispetto a quella che potremmo adoperare, ha fatto una rivoluzione. È la prima volta che non sono i ragazzi ad andare a scuola, ma è la scuola che va ai ragazzi. Questa non è un’osservazione banale perché questo cambia completamente il meccanismo di significato con cui viene letta, perché la tecnologia, invece di essere qualcosa che sostituisce la presenza del professore, è qualcosa che consente la presenza del professore.

È questa la rivoluzione. Questa non è didattica a distanza nel senso che è mediata tecnologicamente, come potevamo immaginarci solo quindici giorni fa. Questa é tutt’altra cosa perché il messaggio che dà ai ragazzi è: attraverso un mezzo, viene da te il tuo adulto di riferimento. Non è una tecnologia che sostituisce l’adulto, ma una tecnologia che consente la connessione con il proprio docente, con la propria scuola, con i propri compagni. Quindi diventa esattamente ciò che è: un media perfetto. Siamo di fronte ad un passaggio epocale che va compreso, che ci fa capire il giusto senso dell’utilizzo della tecnologia. Il positivo in questo è che la tecnologia come media in questo caso consente la connessione umana al professore, alla società. La tecnologia che fa la tecnologia e non che fa qualcosa al posto nostro. A cui non viene più affidato il compito di impegnare il nostro tempo e di risolvere le nostre difficoltà, ma la tecnologia in cui l’umano utilizza un mezzo per arrivare all’altro umano.

Ma a livello di apprendimento cambia qualcosa? Il fatto di assistere alla lezione in pigiama dalla propria cameretta come cambia l’apprendimento? La didattica a distanza è più o meno efficace di quella tradizionale?

A livello di apprendimento abbiamo esattamente quello che avremmo in presenza di un docente, la videolezione non fa qualcosa di diverso da quello che fa il docente in presenza. Ma il processo di apprendimento non passa attraverso la via cognitiva o prestazionale, bensì attraverso una via di significati nuovi che sono significati emotivi, affettivi. Cambia il potere emozionale, perché quella lezione verrà ricordata dai ragazzi con emozioni di vicinanza dell’adulto, di alleanza dell’adulto, di impegno del docente, di volontà di andare ad aiutarli e a evitare la paura che si scatenando in questo momento di emergenza coronavirus. L’apprendimento con la lezione a distanza consente é accompagnata da emozioni positive e per questo è molto efficace, non perché sia diversa la lezione in quanto non cambia nulla se il ragazzo vede l’insegnante dal vivo in cattedra o su uno schermo del computer. Cambia proprio il significato. Con la lezione a distanza il professore dice al ragazzo: «Io ti vengo a prendere attraverso la webcam». E le emozioni non sono qualcosa di esterno all’apprendimento. Quando io apprendo una cosa, se sperimento paura, tutte le volte che la riprendo dalla memoria, riprendo anche la paura. In questo caso i ragazzi, ogni volta che riprenderanno dalla memoria quello che ha spiegato il professore in quell’ora attraverso la lezione a distanza, riprenderanno emozioni che gli dicono: «Tu sei importante per la tua scuola, tu vali». E l’apprendimento si fissa sulla memoria emozionale, che in questo caso ha un significato molto potente.

Quindi cambierà per sempre il rapporto fra alunni e insegnanti? Quando i ragazzi torneranno a scuola, rivedendo quell’insegnante che è stato loro vicino attraverso le lezioni a distanza, recupereranno quella dimensione di fiducia.

Certamente. Dopo le lezioni a distanza, l’apprendimento per i ragazzi sarà warm, caldo, che si fonda su memorie profonde, che sono le memorie che ricorderanno per sempre agli studenti che quell’esperienza è accaduta per loro. E questa esperienza, quando l’avremo superata, se avremo la consapevolezza che la tecnologia è un mezzo, ci cambierà anche nella voglia di utilizzarla nella didattica del quotidiano. Questo mezzo consente infatti che a guidare il processo sia il docente, ma che la fase di apprendimento autonomo sia affidata al ragazzo con fiducia.

Quindi gli insegnanti che non stanno contattando in qualche modo i loro alunni, perché non hanno le competenze tecniche per farlo o perché non hanno ricevuto alcuna formazione in tal senso, stanno perdendo un’occasione importante di vicinanza con i ragazzi con cui faranno i conti poi?

Infatti il mio appello agli insegnanti è di inviare agli studenti almeno un messaggio vocale, di non sprecare questa occasione. Non c’è bisogno di chissà quale competenza tecnologica. Perché anche in un banale messaggio vocale c’è una forza che dice: “Io mi ricordo di te e sono con te oggi, in questo momento in cui tu sei forzatamente a casa. La scuola è con te”. Il mio è un appello agli insegnanti perché si sveglino, perché sarà importante anche per il prosieguo dell’attività didattica e del rapporto con i loro studenti.

Salesiani Agnelli: nasce il sito del Book Club

L’Istituto Internazionale Edoardo Agnelli di Torino sta lavorando ad un nuovo progetto dedicato alla lettura, “Book Club“, un sito tutto dedicato ai libri, alle loro recensioni, agli incontri culturali con gli autori, alle manifestazioni letterarie e tanto altro ancora. Un progetto nato grazie al prezioso contributo del dipartimento di lettere e di alcuni insegnanti di altre materie dell’Istituto, con l’obiettivo di condividere e diffondere la passione per i libri e la lettura.

Di seguito l’invito da parte dell’Istituto a tutti gli studenti, famiglie, salesiani e docenti:

Se vuoi scrivere una recensione di un libro che ti ha particolarmente appassionato; se vuoi proporci nuove iniziative letterarie; se vuoi partecipare attivamente ai nostri progetti; se vuoi entrare a far parte del Book Club e restare aggiornato sulle nostre iniziative…

Ti aspettiamo! Contattaci all’indirizzo di posta elettronica: biblioteca@istitutoagnelli.it