Inaugurazione del XIII° anno accademico IUSTO – 14 novembre 2018

Si è volta la cerimonia di Inaugurazione del nuovo Anno Accademico di IUSTO – Istituto Universitario Salesiano Torino; dopo la celebrazione della S. Messa presso la Cappella interna dell’Istituto, l’uditorio è stato accolto nell’Aula Magna, con il saluto di don Enrico Stasi, Presidente IUSTO e Ispettore Salesiani Piemonte e Valle d’Aosta, poi la prolusione del prof. Pier Cesare Rivoltella dal titolo”Leggere e scrivere al tempo del digitale” e, a seguire, gli interventi di studenti, laureati e docenti del Dipartimento di Scienze dell’Educazione e del Dipartimento di Psicologia.

L’apertura ufficiale del XIII Anno Accademico è stata a cura del Preside e fondatore, prof. Ezio Risatti, con la premiazione dei laureati triennali e magistrali.

La mattinata è stata accompagnata dagli interventi musicali a cura di Elisa Porta (voce), Maurizio Gioè (voce) e Alfredo Matera (piano).

 

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Dal Don Bosco di Borgomanero ad Abu Dhabi per imparare la politica internazionale

Si riporta il racconto degli otto studenti del Don Bosco di Borgomanero, che hanno partecipato all’iniziativa promossa dall’Associazione Diplomatici:

Otto studenti del Don Bosco, sette di Seconda Liceo Classico e uno di Prima Liceo Classico, sono volati negli Emirati Arabi Uniti, tra il 7 e il 14 novembre, per partecipare alla simulazione dei lavori delle Nazioni Unite e approfondire la conoscenza dei fenomeni geopolitici internazionali. Una formazione che apre ai grandi temi del presente e introduce alla conoscenza dei processi decisionali
internazionali, anche nella prospettiva di possibili carriere nel settore. Il progetto ha visto la partecipazione di circa 400 studenti tra liceali e universitari impegnati nei lavori di simulazione dell’assemblea generale delle Nazioni Unite. Sei studenti del Don Bosco hanno preso parte alla General Assembly, il cui tema era quello del turismo e il cambiamento climatico, mentre due erano nel Security Council, il cui tema era il cyber terrorismo. Ciascun partecipante ha dovuto seguire dei webinar in cui ha ricevuto tutte le informazioni necessarie a crearsi una posizione riguardo al
tema della propria commissione e che fosse in linea con la linea di pensiero dello Stato affidatogli in modo da produrre un position paper e di aver ben chiaro con quale posizione allinearsi durante i lavori. La simulazione si è protratta per quattro giorni nell’Art Center della New York University di Abu Dhabi. Alla cerimonia di apertura dei lavori hanno preso la parola il presidente dell’Associazione Diplomatici Claudio Corbino, l’ambasciatore italiano negli Emirati Arabi Liborio Stellino, l’ex magistrato antimafia Giuseppe Ayala, il già direttore del Sole24 Ore Salvatore Carrubba e la campionessa di tuffi Tania Cagnotto. Durante i lavori i nostri ragazzi si sono distinti per entusiasmo e dedizione, tanto che Matilde Gioira, del Don Bosco, si è guadagnata una menzione d’onore come migliore delegazione nell’Assemblea Generale rappresentando Singapore. La cerimonia di chiusura ha visto la testimonianza del campione del mondo Marco Tardelli e si è sancito la chiusura dei lavori con un concerto-evento di Francesco De Gregori a cui a partecipato quasi l’intera comunità italiana di Abu Dhabi.

In una mezza giornata libera dai lavori in commissione i ragazzi hanno anche avuto modo di visitare i luoghi più significativi di Abu Dhabi, tra i quali spicca la Grande Moschea dello Sceicco Zayed.

Gli ultimi giorni di viaggio sono stati dedicati ad una visita turistica della città di Dubai di cui si è potuto ammirare i suoi grattacieli simbolo, Burj Khalifa e Burj Al Arab. Ultimo evento, forse il più impresso nella memoria, l’escursione nel deserto, terminata con una cena tipica in un villaggio beduino.

La mia esperienza negli Emirati Arabi è stata entusiasmante – commenta Valentina Vecchi, tra i partecipanti – ho potuto conoscere una nuova cultura e riportare le giuste opinioni sul paese che mi era stato attribuito nell’assemblea a cui ero stata assegnata. Mi ha interessato parlare di argomenti di cui non si può discutere approfonditamente ogni giorno con persone della mia età. È un’opportunità che io consiglio a chiunque, dal momento che aiuta a capire il fine del lavoro di un delegato”.

Gabriele Cerutti ed io siamo stati ambasciatori del Kazakistan nel Consiglio di Sicurezza – aggiunge Leonardo Baraggia – e, con gli altri Stati membri, abbiamo cercato di trovare una soluzione al problema mondiale del cyber-terrorismo. Qui ho trovato spunti, idee e un confronto molto stimolante per il mio futuro: ho capito che vorrei intraprendere una carriera diplomatica internazionale. A questo progetto hanno partecipato studenti provenienti da tutto il mondo, dando vita ad un confronto multiculturale davvero fantastico”.

(Articolo a cura di Silvia Nicolini)

 

Costruire insieme un “villaggio educativo”: all’Agnelli parte il percorso Formazione Genitori

È iniziato il percorso Formazione Genitori presso l’Istituto Internazionale E. Agnelli di Torino, incontri formativi rivolti ai genitori per riflettere intorno a tematiche educative ispirate dal documento finale sinodale,  programmati per Martedì 27 Novembre e Martedì 11 Dicembre 2018, dalle ore 18.00 alle 20.00, presso l’Istituto Agnelli.

Ecco il racconto del primo incontro tenutosi il 18 Novembre scorso, con l’intervento dell’incaricato diocesano per la pastorale dei giovani e dei ragazzi, don Luca Ramello, dal titolo: “Quali adulti per i giovani di oggi?”

«Per educare un ragazzo ci vuole un villaggio». Così dice la sapienza popolare. Una frase ben conosciuta negli ambienti educativi e che ultimamente è stata ripresa anche nel documento finale (cfr n. 131) del Sinodo sui giovani, conclusosi il 28 ottobre scorso. Per educare bisogna essere in tanti, cioè fare villaggio, fare squadra, per il bene di tutti e ogni singolo ragazzo/a. Nessun genitore basta a se stesso, nessun educatore può illudersi di fare da solo. Perché non esiste l’educatore-superman, così come non esiste il genitore-superman.

Con questo spirito è stato programmato il percorso di Formazione Genitori, che ha preso avvio domenica mattina 18 novembre con il ritiro spirituale, caratterizzato da 3 momenti specifici:

  • la riflessione, molto apprezzata, di don Luca Ramello, incaricato diocesano per la pastorale dei giovani e dei ragazzi:«Quali adulti per i giovani di oggi? Riflessioni a partire dal Sinodo dei Vescovi su Giovani, fede e discernimento vocazionale»;
  • un tempo di condivisione a gruppi tra i genitori (almeno 210 i partecipanti), sui temi della comunità educante, della fede e dell’accompagnamento;
  • la Messa di affidamento delle famiglie a Maria Ausiliatrice, celebrata nella Parrocchia San Giovanni Bosco.

Nel confronto e nel dialogo i genitori hanno trovato sostegno ed energia da altri genitori, rincuorati dal fatto di non essere soli e di poter imparare e contare su altre figure adulte. Dai commenti raccolti dopo il lavoro dei gruppi è risultato chiaro che comprendersi e agire come Comunità Educante è oggi la via più convincente e costruttiva per il bene dei propri figli e dei ragazzi in genere. A conferma di tale acquisizione don Luca ha fatto riferimento al breve saluto di Papa Francesco all’Angelus del 28 ottobre: «Si diffonda un modo di essere e lavorare insieme, giovani e anziani, nell’ascolto e nel discernimento, per giungere a scelte pastorali rispondenti alla realtà».

Il percorso di Formazione Genitori continua. I prossimi incontri sono programmati per martedì 27 novembre e martedì 11 dicembre, dalle 18 alle 20, presso l’Istituto Agnelli. Camminare insieme, avendo a cuore il vero bene dei ragazzi/e, che il Signore ha affidato ai genitori e in cui ha coinvolto anche salesiani, docenti e formatori. Insieme si può essere “villaggio educativo” per loro.

10/12 a Bra: Social o Dis-Social? Un incontro con Alborghetti

Parlare di social e dell’uso consapevole delle tecnologie ai giovani e ai genitori di ragazze e ragazzi. Una giornata per riflettere su tematiche tanto attuali quanto urgenti: la Rete, la tecnologia e come usarle in modo sicuro e responsabile.

Il prossimo 10 Dicembre 2018,  l’Istituto Salesiano San Domenico Savio di Bra promuove due incontri condotti da Roberto Alborghetti, giornalista e autore di “Social o dis-social / Misura il tuo modo di stare (bene) nella Rete”, edito da Funtasy, con una riflessione introduttiva del prof. Mario Morcellini, commissario nazionale AGCOM. Le tematiche dell’uso consapevole della Rete e come essa può diventare uno spazio di espressione e libertà saranno al centro dell’incontro riservato ai ragazzi dell’Istituto, il primo alle 14,20 e il secondo alle 16,20, e successivamente, alle ore 18.00, le stesse suggestioni saranno proposte ai genitori degli allievi. Si cercherà di innescare un dibattito intorno alle problematiche dei nativi digitali, sviluppando analisi e riflessioni che riguardano il ruolo dei “genitori al tempo di Internet”, dai quali si leva insistente il grido d’allarme per i propri figli: iper connessi e perennemente chini su schermi di smartphone, tablet e play station, preda di chat e videogiochi che rubano sempre più tempi e spazi.  Un’attrazione fatale che coinvolge da subito, consolidandosi col passare degli anni e, in alcuni casi,  sviluppando una vera dipendenza. Crescono, con la voracità esponenziale del tempo trascorso sui social, anche i moniti che giungono dalla comunità medico-scientifica e pedagogica; anche Apple, nella persona di Tim Cook, successore di Steve Jobs, e Tim Berners Lee, “padre fondatore” della Rete, parlano di overdose da connessione.

Abituato a testi che riguardano il rapporto tra le nuove generazioni e l’uso responsabile degli strumenti informatici e di Internet, Roberto Alborghetti ha ripreso nelle scorse settimane un lungo giro tra varie città italiane, incontrando studenti, docenti e genitori sulle tematiche suggerite da “Social o dis-social?. Pagine che vogliono essere un’accattivante guida per accompagnare gli “under 14″(e non solo) nella navigazione online.

Appuntamento, dunque, Lunedì 10 Dicembre 2018 a Bra, qui di seguito la locandina dell’evento:

Chi è Roberto Alborghetti?

Giornalista professionista ed autore di saggi e biografie, ha lavorato nel gruppo Sesaab-L’Eco di Bergamo, dove è stato uno degli ultimi cronisti a formarsi alla scuola di mons. Andrea Spada. A L’Eco di Bergamo si è occupato di attività editoriali per la scuola ed i giovani, ricoprendo anche il ruolo di inviato. E’ autore di una cinquantina tra saggi e biografie, tra cui “Nessuno è cretino”, l’ultima conversazione-intervista del grande pedagogista Aldo Agazzi. Ha curato i due volumi dell’epistolario di Santa Paola Elisabetta Cerioli (“Lettere di una Madre”) ed ha coordinato l’opera “Lombardia / Introduzione ad una didattica dei territori”). Per la popolare “Collana blu” di Velar-Elledici ha pubblicato testi dedicati soprattutto a protagonisti del cattolicesimo sociale tra Ottocento e Novecento, tra i quali Leonardo Murialdo, Leone Dehon, Antonio Maria Gianelli, Annibale Maria di Francia, Francesco Spinelli, Maria Elisabetta Mazza. Sempre per Velar ha pubblicato tre titoli dedicati al magistero di Papa Francesco: “Francesco” (prima edizione: novembre 2013; aggiornamenti continui l’hanno trasformata in una vera e propria “enciclopedia” su Papa Bergoglio), “Nessuno resti indietro” (2016) e “Come chicchi in una spiga di grano” (2016). Blogger, autore di documentari, si occupa di editoria “educational” (è direttore di Atempopieno – periodico dell’Associazione Genitori Scuole Cattoliche – e di Okay!). Ha ricevuto diversi riconoscimenti giornalistici, tra cui l’European Award for Environmental Reporting (il cosiddetto “Pulitzer europeo” per l’informazione sull’ambiente, 1992-1993). Ha creato “LaceR/Azioni”, un innovativo progetto-ricerca basato sull’osservazione della realtà urbana percepita nei cromatismi dei “segni di strada”, con mostre in Italia ed all’estero.

Un fantastico ritiro a Valdocco per i ragazzi di Borgomanero

Si riporta, qui di seguito, la cronaca realizzata dai ragazzi della scuola di Borgomanero circa la giornata trascorsa a Valdocco per festeggiare l’inizio del nuovo anno…

Alle 7:15 siamo partiti per Valdocco con tre bus, di cui uno a due piani e altri due a un solo. Arrivati, abbiamo visto una grandissima chiesa, la basilica di Santa Maria Ausiliatrice.

Ci siamo divisi in fasce d’età… Le terze medie sono andate a visitare il Sermig, che, appena arrivate, sono state accolte in un grande salone e hanno iniziato il percorso di conoscenza di un luogo di ospitalità, invece le seconde hanno visitato un po’ la città e le prime hanno fatto una grande caccia al tesoro: c’erano alcuni punti da riconoscere nell’oratorio e mettere i nomi dei vari luoghi su una cartina. Tutti noi abbiamo visitato la basilica dove c’erano la tomba di Don Bosco e di san Domenico Savio, le camerette con tutti i luoghi in cui ha vissuto ed è morto Don Bosco, la chiesa di san Francesco di Sales, dove c’erano dipinti di Don Bosco e i suoi ragazzi e la cappella Pinardi, dove c’era un grande dipinto di Gesù.

Subito dopo abbiamo fatto pranzo, ed stato molto divertente: ognuno è stato con la propria classe e dopo sono andati tutti a giocare nell’anfiteatro.

Mentre nel pomeriggio siamo andati a giocare all’oratorio: c’era chi stava sullo scivolo, chi nel campo da calcio, chi in quello di pallavolo e chi in quello da basket; alcuni i professori, come il professor Merlin, giocavano a calcio mentre la professoressa Cimelli a basket si è infortunata giocando contro il prof Ferrucci; ogni classe si è incontrata con il proprio coordinatore e poi abbiamo fatto merenda.

Subito dopo abbiamo partecipato messa, che è stata arricchita con canzoni che hanno cantato alcune ragazze accompagnate dalla prof Mozetic con la chitarra e dal prof. Iorio con la tastiera; infine siamo ritornati all’anfiteatro dove abbiamo salutato e ringraziato il direttore che ci ha fatto vivere questa bellissima avventura e salutato l’ispettore don Enrico, passato a salutarci.

Dopo essere ritornati al Don Bosco, i nostri genitori sono venuti a prenderci per tornare a casa e raccontare di questo bellissimo giorno, che ha segnato l’inizio di un anno pieno di piacevoli scoperte.

(Articolo tratto da Donboscoborgo.it)

Classifiche Eduscopio – Spiccano l’Istituto Agnelli ed il liceo di Valsalice

E’ stata resa pubblica, l’8 novembre 2018, la classifica di Eduscopio, il portale della Fondazione Giovanni Agnelli che stila la classifica delle scuole italiane che meglio preparano per l’università o che danno più chance di trovare un impiego dopo il diploma.

L’idea di fondo del progetto eduscopio.it è proprio quella di valutare gli esiti successivi della formazione secondaria – i risultati universitari e lavorativi dei diplomati – per trarne delle indicazioni di qualità sull’offerta formativa delle scuole da cui essi provengono.
Per farlo eduscopio.it si avvale dei dati amministrativi relativi alle carriere universitarie e lavorative dei singoli diplomati raccolti dai Ministeri competenti. A partire da queste informazioni vengono costruiti degli indicatori rigorosi, ma allo stesso tempo comprensibili a tutti, che consentono di comparare le scuole in base ai risultati raggiunti dai propri diplomati.

 

La più grande novità di quest’anno è che i dati raccontano anche di un mercato del lavoro in miglioramento per Torino e per il resto della regione. Quasi tutte le scuole, infatti, vedono aumentare la percentuale di ex studenti che hanno un impiego.

Per maggiori informazioni sono a disposizione due articoli:

 

La Stampa

Eduscopio, il Cavour vince ancora tra i classici, il Galfer super-scientifico.

Torino Repubblica

Classifica Eduscopio, le migliori scuole: tra i diplomati è tornato il lavoro.

 

 

L’assurdità e l’inutilità della guerra in scena con gli allievi dell’Istituto San Lorenzo di Novara

Gli allievi dell’Istituto Salesiano San Lorenzo di Novara,
presentano lo spettacolo 

LA PAURA

Venerdì 9 Novembre 2018 – ore 21.00
Teatro don Bosco di Novara

La Sezione di Udine della Associazione Nazionale Alpini, in collaborazione con l’Associazione Partigiani Osoppo, l’Istituto Salesiano San Lorenzo di Novara e la Cooperativa Verde Azzurra di Galliate, organizzano la rappresentazione teatrale LA PAURA, liberamente tratta dall’omonima novella dello scrittore catanese Federico De Roberto, e che viene considerato uno dei vertici del racconto italiano dell’intero XX secolo.

Lo spettacolo, con ingresso gratuito, avrà luogo Venerdì 9 Novembre 2018 alle ore 21.00 presso il Teatro
don Bosco di Novara e il 17 novembre alle ore 20.30 presso l’Auditorium del Centro Culturale alle Grazie in via Pracchiuso 21 a Udine.

Vedrà impegnati i ragazzi dell’Istituto San Lorenzo di Novara, i quali hanno preparato la rappresentazione quest’anno in cui ricorre il centenario della conclusione della Grande Guerra. Nelle scorse settimane lo spettacolo è stato rappresentato a Galliate raccogliendo un sorprendente successo.

Il testo di De Roberto, uscito nel 1921, quindi subito dopo la fine del confitto, racconta la trincea, soldati uccisi dai cecchini nemici, mentre tentano di raggiungere un posto di vedetta, la paura che coinvolge tutti ed il suicidio finale di protesta è però un potente atto d’accusa contro l’assurdità e l’inutilità della guerra. De Roberto, che pur non prese parte alla guerra, sa descrivere con realismo la vita nelle trincee e l’immensa carneficina nei campi di battaglia. La scrittura è dura e babelica, dove si mescolano italiano e dialetti di tutta la penisola.

E’ una riflessione drammatica su quello che De Roberto chiama l’«orrore della guerra»:  La paura, così, mette in scena la guerra nei suoi aspetti meno digeribili ed edificanti. I ragazzi dell’Istituto San Lorenzo, con la regia di Matteo Pozzi, docente presso l’Istituto novarese, hanno saputo interpretare questo lavoro teatrale non semplice riuscendo a far emergere le loro capacità espressive. La rappresentazione trova un indispensabile arricchimento nell’accompagnamento musicale del Corpo Bandistico Verde Azzurra di Galliate diretta dal maestro Riccardo Giarda. La parte storica è stata curata dal prof. Roberto Penna, docente di Stori e Filosofia. Lo sviluppo dei trattati di pace, nel contesto del diritto internazionale dell’epoca del Prof. Don Giorgio Degiorgi, direttore dell’Istituto salesiano San Lorenzo e docente di diritto.

Gli amici di Galliate – afferma Dante Soravito de Franceschi, presidente della Sezione ANA di Udine – ci offrono la possibilità, non frequente, di vedere dei ragazzi delle scuole superiori affrontare il difficile tema della guerra, così lontano dai loro orizzonti e dalle loro esperienze quotidiane.

Abbiamo ritenuto – continua Soravito de Franceschi assieme alla Associazione Partigiani Osoppo di
offrire questa opportunità alla città di Udine e all’intero Friuli, così intensamente colpiti dalle due guerre mondiali, proprio in queste giornate dove ricordiamo il centenario della conclusione della Grande Guerra, e riteniamo che nessuno meglio di questi giovani di oggi sappia testimoniare la grande tragedia che la guerra rappresentò per i ragazzi loro coetanei di cento anni fa.

Seguirà la deposizione della corona presso il monumentale cimitero di Re di Puglia, a nome degli allievi del San Lorenzo di Novara.

Mario Metti, testimone di solidarietà al Don Bosco Borgomanero

Dopo la lezione del dottor Giambattista Thsiombo sulla speranza, gli studenti del triennio dei Licei del Don Bosco di Borgomanero hanno avuto l’occasione di assistere a una nuova importante “lezione di vita”. Mario Metti, presidente della Fondazione Mamre, che gestisce la casa del “Piccolo Bartolomeo”, ha incontrato i giovani per illustrare un progetto di solidarietà in corso, in aiuto dei profughi di Bihac e Velika Kladusa. Nelle due cittadine a nord della Bosnia, infatti, è in corso un’autentica emergenza perché lì si sono ammassate migliaia di persone in fuga dalle guerre e dalla miseria, in particolare dalla Siria, nella speranza di poter superare il confine con la Croazia. I profughi, ha spiegato Metti, vivono in condizioni di estrema precarietà: alcuni accampati in un grande e fatiscente edificio che doveva essere lo studentato, altri nei parchi pubblici.

Tutti sono segnati dalla fatica di un viaggio a piedi estenuante, e molti anche dalle violenze che sono stati costretti a subire. Metti e altri volontari novaresi si sono recati, recentemente a portare alcuni aiuti, con tre furgoni: coperte e abbigliamento pesante per affrontare l’inverno. E soprattutto calore umano, solidarietà verso coloro che papa Francesco non esiterebbe a chiamare gli “ultimi della Terra”.

I volontari torneranno ancora e hanno invitato, chi volesse, a sostenere l’iniziativa: offrendo materiale da portare ai profughi, o anche coinvolgendosi in modo più profondo. All’ingresso del Don Bosco sono apparsi, in questi giorni, cartelloni che spiegano, con l’ausilio di fotografie, l’emergenza in corso in Bosnia. Nell’occasione, Metti ha anche presentato il campo di volontariato in Bosnia Erzegovina organizzato dalla fondazione “Il giardino delle rose blu”, dal 27 dicembre 2018 al 6 gennaio 2019, al servizio dei bambini e degli anziani della regione.

Torino Agnelli – S. Messa di apertura della settimana della scuola

Anche quest’anno la nostra scuola ha partecipato alla S.Messa dell’inizio della Settimana della Scuola promossa dal Vescovo di Torino e presieduta da Don R. Gottardo, direttore dell’ufficio scuola diocesano.
“Siamo sempre chiamati a camminare insieme, nella convinzione che l’avvenire di tutti dipende anche dall’incontro tra le religioni e le culture… Tre orientamenti fondamentali, se ben coniugati, possono aiutare il dialogo: il dovere dell’identità, il coraggio dell’alterità e la sincerità delle intenzioni. Il dovere dell’identità, perché non si può imbastire un dialogo vero sull’ambiguità o sul sacrificare il bene per compiacere l’altro; il coraggio dell’alterità, perché chi è differente da me, culturalmente o religiosamente, non va visto e trattato come un nemico, ma accolto come un compagno di strada, nella genuina convinzione che il bene di ciascuno risiede nel bene di tutti; la sincerità delle intenzioni, perché il dialogo, in quanto espressione autentica dell’umano, non è una strategia per realizzare secondi fini, ma una via di verità, che merita di essere pazientemente intrapresa per trasformare la competizione in collaborazione”

 

Pellegrinaggi borgomaneresi di inizio anno alle Medie e ai Licei

Gli studenti delle superiori si sono recati a Vercelli mentre quelli delle Medie a Valdocco

L’anno scolastico, da sempre, inizia al Don Bosco di Borgomanero con due giornate formative, fuori scuola, utili a rinsaldare i legami tra compagni e con i docenti e a riflettere sugli obiettivi del prossimo futuro, stabilendo le strategie migliori per affrontare i problemi. Gli studenti dei Licei si sono recati a Vercelli, tra sant’Andrea e il duomo di sant’Eusebio, mentre i ragazzi delle Medie si sono recati a Valdocco, alle radici del movimento salesiano. Alla protezione di Maria, secondo tradizione salesiana, sono stati affidati tutti i ragazzi dell’istituto.