Scuola Media di Bra: See you next year con il City Camp.

Per il quarto anno consecutivo la Scuola Media Salesiana di Bra, in collaborazione con l’associazione ACLE, ha organizzato il City Camp dal 30 luglio al 3 agosto.

Destinatari i ragazzi e le ragazze dalla prima elementare alla terza media: in tutto 57 suddivisi in 6 gruppi. Le attività vengono gestite da tutor anglofoni provenienti da diversi paesi (1 Gran Bretagna, 3 Canada e 2 Stati Uniti) che interagiscono solo in inglese. I gruppi vengono suddivisi per età per consentire ad ognuno di sviluppare al meglio le proprie competenze. In ogni gruppo è presente anche un “helper”, scelto tra gli exallievi/e della nostra scuola, come supporto ai ragazzi e ai tutor; per loro un ottima opportunità per migliorare il loro inglese a contatto continuo con i tutor.

Il corso intende simulare l’esperienza inglese nella propria città. Si svolge dalle 9 alle 17 con un approccio ludico alla lingua inglese, che coinvolge molto i ragazzi. Un’idea senza dubbio valida e attuale basata su un approccio didattico umanistico affettivo (Rational Emotional Affective Learning) che ha il grande vantaggio di motivare la volontà di apprendere e fissare l’esperienza nella memoria a lungo termine, stimolando la sinergia tra discente e docente. I ragazzi hanno partecipato con interesse avvicinando la lingua inglese attraverso approcci diversi e nuovi e soprattutto a contatto diretto con la cultura di altri paesi.

Arrivederci al prossimo anno! See you next year!

(Articolo a cura della
Prof.ssa Francesca Chiarla)

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CONVEGNO “CYBERBULLISMO, RAGAZZI AL CENTRO”

Condotte da tenere, rischi da evitare, nuove opportunità per i ragazzi. Un evento organizzato in sinergia con l’Associazione Centro Studi di informatica Giuridica di Ivrea Torino (Csig Ivrea Torino) rivolto a docenti, dirigenti scolastici, avvocati, genitori e studenti universitari. Aperto alla cittadinanza.

Sede: Istituto Universitario Salesiano Torino Rebaudengo – IUSTO. Piazza Conti di Rebaudengo, 22 Torino. Come raggiungerci >

PROGRAMMA: SABATO 22 SETTEMBRE 2018
IUSTO in collaborazione con CSIG Ivrea – Torino

Ingresso gratuito, previa conferma partecipazione on-line.

Programma: 4 ORE

  • 9.00 Registrazioni
  • 9.15 Benvenuto
  • 9.20 “Una sfida educativa, come prevenire”, prof. Ezio Risatti, preside di IUSTO
  • 9.45 “Impatto e profili applicativi della legge sul cyberbullismo”. Profili giuridici, Avv. Mauro Alovisio
  • 10.10 “I soggetti: il cyberbullo, gregari e vittima: profili psicologici”, dott.ssa Sonia Bertinat
  • 10.30 Pausa
  • 11.00 “Identità digitale e strumenti informatici”, dott.ssa Gabriella Molinelli
  • 11.20 “Cyberbullismo: profili di responsabilità civile”, Avv. Sara Mosio
  • 11.45 – 13.30 “Strumenti di prevenzione e contrasto” e Tavola rotonda conclusiva con la Senatrice Elena Ferrara

Sarà possibile compilare la domanda entro il 20 settembre e non oltre.

Per maggiori info:  011 2340083 – info@ius.to

 

 

Incontri Catechisti CFP e SCUOLE ad Avigliana

Gli incontri per i catechisti dei CFP e delle SCUOLE con le rispettive équipe per il nuovo anno scolastico 2018/2019, organizzati dalla Pastorale Giovanile del Piemonte e della Valle d’Aosta, si terranno rispettivamente mercoledì 5 e giovedì 6 settembre 2018 presso la casa salesiana “Madonna dei Laghi” di Avigliana, Corso Laghi, 278.

Tema della giornata: il documento dell’Ufficio Nazionale Vocazioni “Buona Stoffa”

Le giornate saranno così organizzate:

mercoledì 5 settembre – Catechisti CFP e loro équipe
Ore 09.00 Arrivi
Ore 09.15 Ora media
Ore 09.30 inizio dei lavori, a partire dal documento dell’Ufficio Nazionale Vocazioni “Buona Stoffa” – d. F. Gheller
(Portare le relazioni e gli appunti delle conferenze dell’31 agosto)
Ore 11.45 S. Messa
Ore 12.30 Pranzo
Ore 14.15 Rosario
Ore 14.40 Ripresa dei lavori: Incontro con l’Ispettore – Riflessione sul lavoro del catechista e della sua équipe – d. S. Mondin
Ore 15.45 Plenaria con comunicazioni sull’anno
Ore 17.00 Termine

giovedì 6 settembre – Catechisti SCUOLE e loro équipe
Ore 09.00 Arrivi
Ore 09.15 Ora media
Ore 09.30 inizio dei lavori, a partire dal documento dell’Ufficio Nazionale Vocazioni “Buona Stoffa” – d. F. Gheller
(Portare le relazioni e gli appunti delle conferenze dell’31 agosto)
Ore 11.45 S. Messa
Ore 12.30 Pranzo
Ore 14.15 Rosario
Ore 14.40 Ripresa dei lavori – Incontro con l’Ispettore
Ore 15.45 Plenaria con comunicazioni sull’anno
Ore 17.00 Termine

A scuola, ci torno volentieri!

Si segnala la lettura dell’articolo di Alessandro Antonioli, appassionato docente torinese, circa la sua predilezione per l’insegnamento e il famigerato “ritorno a scuola”.

Perché ho iniziato a insegnare e perché sono felice di tornare a scuola

Quando settembre arriva, di solito porta con sé un sottile velo di malinconia. Per l’estate che finisce, per le avventure vissute con gli amici o in famiglia, per il tuo banco o la tua scrivania che ti aspettano di nuovo. Certo, anche io mi sono goduto questi giorni di riposo. Però mi sento davvero felice di tornare a scuola. Non voglio peccare di hybris né dare a tutti i costi l’impressione del docente perfettino: lo penso davvero. Semplicemente vorrei raccontare perché ho iniziato a insegnare e, di conseguenza, perché sono felice di tornare a scuola. Così come è successo, così come mi sento quando sta per iniziare l’anno scolastico.

Perché ho iniziato a insegnare?

A diciotto anni non avevo esattamente idea di quale fosse la mia vocazione. Ci riflettevo spesso, ma non cavavo un ragno dal buco. A scuola ero bravino nelle materie letterarie, ma non disdegnavo nemmeno quelle scientifiche. Sapevo quali facoltà non avrei voluto frequentare: non bruciava dentro di me il sacro fuoco della medicina, né quello di ingegneria o architettura. O fisica. O matematica. A un certo punto ho smesso di pensare per esclusione e mi sono concentrato sulle mie capacità. E, forse, ho finalmente incontrato le domande giuste. Quali sono le mie passioni? Che cosa mi entusiasma? Quale lavoro svolgerei volentieri per gran parte della mia vita? Come mi vedo tra vent’anni? E, soprattutto: quali talenti potrei mettere al servizio della comunità?

Un viaggio rivelatore

I miei interrogativi faticavano a trovare risposta, anche perché ai miei legittimi dubbi sull’avvenire si aggiungeva l’ansia dell’ultimo anno di liceo. Il tempo di prendere una decisione però incombeva, non potevo rimanere nel limbo degli indecisi. Finita la maturità intrapresi un viaggio in Terra Santa che non mi lasciò più dubbi. Prima di partire avevo pregato e chiesto un segno rivelatore sul mio futuro, ancora molto fumoso e inconsistente ai miei occhi. E così accadde. Mi trovavo a Gerusalemme e giravo per le viottole del mercato, snocciolando a una cara amica, anche lei oggi docente, tutte le possibili facoltà che mi attiravano.

L’amore per la letteratura

Mentre parlavo, non mi ero accorto che mi ero soffermato con particolare enfasi sulla possibilità di studiare la letteratura italiana, latina e greca – delle quali mi ero innamorato al liceo – per insegnarle con passione, in modo da rovesciare quel fastidioso cliché secondo il quale si tratta di materie vecchie, noiose e inutili. Lei mi aveva ascoltato con attenzione e mi aveva risposto così: «Mi hai raccontato di più strade, però ti brillano gli occhi quando parli soltanto di una di queste. E secondo me sai già quale». Finalmente capii: in quel momento la mia vocazione mi sembrava limpida, cristallina. E quindi Lettere Antiche fu.

Ho incominciato l’università con uno specifico desiderio: volevo diventare un professore. La mia famiglia e gli amici più cari mi appoggiavano, ma tanti conoscenti o parenti più lontani si lanciavano in smorfie di sorpresa: «Lettere antiche? Il professore? Ma sei sicuro? E poi come farai a mantenere la tua famiglia? Lo sai che lo stipendio è ridicolo, vero? Ci metterai anni, la strada è lunga! Dopo la laurea presto sarai disoccupato». Non mancava anche il canzonatorio ritornello degli amici ingegneri: «I big Mac ti aspettano!». Insomma, tutto cominciava sotto i migliori auspici.

Una certezza confermata

Durante gli anni di studi, prima in triennale e poi in specialistica, ho maturato la consapevolezza di aver preso la scelta giusta. Tranne qualche rara eccezione, gli esami affrontati mi piacevano molto e i docenti dell’università (spesso ingiustamente bistrattati) alimentavano il mio interesse e la mia cultura. Inoltre, parallelamente alla carriera universitaria procedeva un altro percorso, altrettanto importante e fondamentale: il mio essere educatore in parrocchia e in diocesi. Un cammino durato sette anni, durante i quali ho capito che mi piaceva stare in mezzo ai ragazzi, aiutarli a crescere, puntare su di loro. Per dotarli di strumenti per orientarsi in un mondo che spesso bollano come troppo complesso o difficile. Il ruolo di educatore mi ha insegnato tanto (anche perché non sono mai mancati momenti di formazione) e lo considero complementare a quello del professore: l’insegnante non trasmette solo nozioni, ma anche e soprattutto valori.

Mia sorella Eleonora e la lettura

Perché ho iniziato a insegnare? Più gli anni passavano, più mi convincevo del percorso intrapreso. E spesso scorgevo nel passato segni rivelatori della mia vocazione. Un esempio divertente? La mia prima “alunna” è stata mia sorella Eleonora, a cui a circa sei anni ho insegnato a leggere e scrivere. Io e lei abbiamo due anni di differenza e all’epoca io ormai frequentavo le elementari, mentre lei era rimasta all’asilo. Quello che imparavo a scuola glielo riproponevo a casa, lasciandole addirittura anche dei compiti che lei diligentemente svolgeva. Fogli su fogli pieni di lettere dell’alfabeto e di parole. E, insieme, la lettura di libri per bambini. 

I buoni maestri

Nel corso della mia carriera scolastica, ho vissuto il privilegio di lavorare con alcuni docenti davvero speciali, che hanno lasciato un’impronta profonda e determinante. Alle elementari, la maestra Silvia mi ha trasmesso il gusto per la lettura e per la scrittura. Ancora adesso ricordo la trepidazione con la quale aspettavo il momento in cui, verso la fine della lezione, ci leggeva delle pagine del libro Cipì di Mario Lodi. Alle medie, la professoressa Giusta ha liberato la mia fantasia e la mia penna, mentre della professoressa Poma ammiravo la saggia autorevolezza con cui guidava la nostra classe un po’ turbolenta. Alle superiori il professor Malaspina mi ha insegnato che è giusto pretendere tanto da te stesso se puoi dare tanto, mentre la professoressa Dotta mi ha fatto innamorare della letteratura greca e latina con spiegazioni che avrei ascoltato per ore. Insegnanti diversi con qualità diverse, ma una caratteristica in comune: amavano il loro lavoro e lo svolgevano con grande passione. Così tanta che a volte li guardavo a bocca aperta e pensavo: «Da grande vorrei diventare come loro!».

Ecco perché sono felice di tornare a scuola

Vivo a Torino. Questo è il mio terzo anno da professore e non vedo l’ora di ricominciare. Sono felice di tornare a scuola per rivedere colleghi e, soprattutto, gli allievi. Per incontrare facce nuove e per scoprire quanto sono cresciute o cambiate quelle già note. Mi attendono sfide esaltanti: un nuovo inizio in prima superiore, l’utilizzo di una nuova piattaforma digitale, Alatin, per il latino, i Promessi Sposi in seconda, un percorso didattico innovativo sulla complessità in geografia, la fine di un ciclo in terza media. Entrambi gli istituti in cui insegno – un liceo e una scuola media – sono salesiani: mi piace molto lo stile di don Bosco, è un’idea di scuola che si avvicina molto alla mia. All’ingresso del complesso di Valdocco, dove si trova la scuola media, campeggia una scritta: Qui con voi mi trovo bene: è proprio la mia vita stare con voi. Ecco, sono felice di tornare a scuola perché tra i ragazzi mi trovo bene e perché penso che quello sia il mio posto. Per questo motivo mi alzo volentieri presto al mattino, tengo volentieri lezioni in classe, mi fermo volentieri fino a tardi durante i colloqui con i genitori, lavoro volentieri con gli altri colleghi per migliorare di anno in anno l’offerta didattica ed educativa.

La ridondanza dell’avverbio volentieri non è un errore, è voluta. Perché è così che vivo l’insegnamento: al 100%, senza risparmiarmi, con tutta la mia passione e il mio entusiasmo, ma anche con i miei difetti, che cerco di limare e colmare con una formazione aggiornata e continua. Perché a scuola vado per insegnare, certo, ma anche e soprattutto per imparare.

La Biblioteca di IUSTO iscritta all’Anagrafe delle Biblioteche Italiane

La Biblioteca Universitaria “Mario Viglietti” – già Biblioteca del Centro salesiano di orientamento scolastico e professionale – è ufficialmente iscritta all’Anagrafe delle Biblioteche Italiane, un progetto di censimento delle biblioteche avviato agli inizi degli anni ’90, al quale hanno dato la loro adesione le Regioni, le Università, gli Enti ecclesiastici e molte istituzioni culturali, con l’obiettivo di creare uno strumento d’informazione generale, unitario ed aggiornato, sulla realtà bibliotecaria in Italia.

La base dati Anagrafe delle biblioteche italiane fornisce una serie di dati sul complesso delle biblioteche italiane, che vanno da quelli anagrafici a quelli sul patrimonio e sui servizi, organizzati in modo tale che ne sia facile la consultazione e l’aggiornamento in internet.

Così, aggiornata al 24 Luglio 2018, sul sito www.anagrafe.iccu.sbn.it si possono trovare molte informazioni sulla Biblioteca Universitaria dell’Opera Salesiana Rebaudengo: dal profilo storico alle modalità di accesso, dal patrimonio librario ai cataloghi generali e topografici, dai fondi antichi (fino al 1830) ai servizi di  Prestito locale e interbibliotecario. Un patrimonio che varca la soglia di oltre 17.000 volumi in un solo click!

All’Agnelli arriva il nuovo direttore: don Claudio Belfiore

Con lettera del 10 giugno 2018 è stato nominato il nuovo direttore della Casa Salesiana Edoardo Agnelli: don Claudio Belfiore. Nato il 6 luglio 1964 e vissuto a Nichelino, in provincia di Torino, ha conosciuto i Salesiani a Valdocco, dove ha frequentato il biennio del liceo classico, per poi continuare il triennio nell’Istituto Salesiano di Valsalice.

Entrato nel noviziato di Pinerolo nel 1983, ha emesso la prima professione l’8 settembre dell’anno successivo, e quella perpetua il 4 ottobre 1990. È stato ordinato sacerdote il 20 giugno 1992.

Dal settembre di quest’anno fino all’estate del 2000 ha ricoperto l’incaricato di Direttore dell’Oratorio San Paolo di Torino, e poi dal 2000 al 2008 ha risieduto presso l’opera salesiana di Cuneo, ricoprendo gli incarichi di Vicario, Direttore e Direttore d’oratorio.

Da settembre 2008 a luglio 2018 Don Belfiore è vissuto a Roma con gli incarichi di Presidente del Centro Nazionale Opere Salesiane (CNOS) e direttore della comunità San Lorenzo Cnos, Coordinatore nazionale della Pastorale Giovanile per i Salesiani d’Italia e Segretario della Conferenza delle Ispettorie Salesiane d’Italia (CISI).

Don Belfiore sarà nella sua nuova casa all’Edoardo Agnelli verso la fine di agosto.

 

I C.A.Re! Don Bosco e Don Milani ispirano il progetto per 1190 minori e 320 nuclei familiari

I C.A.Re! – Creare Azioni in Rete” è un progetto presentato da C.I.P.A. Onlus – Centro di Informazione Prevenzione e Accoglienza di Ortona e selezionato insieme ad altri 83 dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, tra i 432 che hanno partecipato al Bando Nuove Generazioni rivolto a bambini e ragazzi di età compresa tra 5-14 anni.

Il progetto che vede nel ruolo di soggetto capofila il C.I.P.A. Onlus – Centro di Informazione Prevenzione e Accoglienza di Ortona, ha dato vita ad un’interessante esperienza di co-progettazione realizzando una Rete di 16 partners, tra cui 4 Istituti Comprensivi, 2 Enti Locali (Ecad degli Ambiti Distrettuali Sociali n. 10 “Ortonese” e n. 13 “Marrucino”), la Regione Abruzzo e l’Istituto Universitario Salesiano Torino “Rebaudengo” (IUSTO), oltre a valide e competenti realtà associative del territorio.

Il progetto si ispira all’insegnamento di due grandi educatori: Don Bosco e Don Milani, i quali
dedicato la loro vita a coltivare il protagonismo giovanile come ‘metodo’ di prevenzione del disagio, rivolgendo una particolare attenzione a quei contesti in cui lo svantaggio è rappresentato dalla mancanza di opportunità.

Un gruppo di Educatori che lavorano quotidianamente con i minori e le famiglie, all’interno di un territorio che è la somma di piccole realtà frammentate e dove si fatica a generalizzare le prassi positive, ha riconosciuto in questo bando un potenziale strumento di azione trovando la spinta per trasformare le proprie riflessioni in un impegno concreto per il cambiamento.

I C.A.Re.! prevede tre linee di Azioni che si intersecano ed incidono su tutte e tre le aree  fondamentali della vita dei minori: Scuola, Famiglia e Territorio. Le scuole sono il fulcro del progetto, lo spazio in cui le azioni trovano il punto d’unione grazie al potenziamento della loro funzione di ‘presidio educativo’, specialmente nei centri più piccoli e isolati dove non sono presenti altri servizi.

Il progetto, finanziato dall’impresa Sociale Con i Bambini per un totale di 335mila euro, avrà una durata di 30 mesi e coinvolgerà 1190 minori e 320 nuclei familiari appartenenti ai due ambiti sociali partners del progetto, con un’attenzione particolare per i più vulnerabili.

Per la prevenzione del disagio scolastico nasceranno le OFFICINE DEI RAGAZZI, laboratori ad alto contenuto tecnico, e sarà attivato un DOPOSCUOLA INTERGENERAZIONALE per il recupero dei gap formativi e l’acquisizione di un metodo di studio efficace.

Per il sostegno dei minori a rischio è prevista l’azione FAMIGLIE ACCOGLIENTI finalizzata alla creazione di una ‘Rete di Famiglie Amiche’ che offrano vicinanza competente ai nuclei familiari fragili, e l’apertura per cinque giorni a settimana di un CENTRO DIURNO in cui i ragazzi si sperimenteranno in attività sportive, laboratori didattici, espressivi e di orticoltura.
Al fine di promuovere la cittadinanza attiva e offrire maggiori opportunità educative I C.A.Re! propone anche un interessante percorso laboratoriale di ARCHITETTURA PARTECIPATA volto alla rigenerazione dei luoghi di aggregazione spontanea di minori e famiglie e l’attivazione di un servizio sperimentale di EDUCATIVA DI STRADA.

Altern-Attiva-Mente: le proposte di Alternanza Scuola-Lavoro in Piemonte e Valle d’Aosta

La presenza Salesiana a Torino e la collaborazione con le altre istituzioni pubbliche e private presenti sul territorio della Città e della Regione fa risalire il suo inizio allo stesso don Bosco, oltre 150 anni fa. I Salesiani hanno fatto della loro presenza sul territorio piemontese un punto indiscusso del loro programma di lavoro, adattandosi in questo modo ai cambiamenti dell’assetto regionale ma allo stesso tempo mantenendo fede ai propri obiettivi e alla propria vocazione.

In questo momento, sono presenti nel territorio piemontese trentacinque comunità salesiane, corresponsabili, insieme a circa 1000 laici in vario modo legati da lavoro dipendente alle case salesiane, di numerose attività educative e pastorali.

Le attività che i centri Salesiani possono mettere a disposizione degli Istituti Scolastici, quindi, sono:
• varie, perché diverse sono le tipologie di intervento, i contesti educativi, le modalità di svolgimento;
• professionalizzanti, perché gli studenti in alternanza vengono affiancati a professionisti che a vario titolo operano nelle realtà salesiane;
• diffuse, perché radicate da anni su tutto il territorio di Torino e della Regione Piemonte.

Così, le comunità salesiane hanno attivato i percorsi di alternanza scuola-lavoro presso le strutture disseminate sul territorio, consentendo  agli studenti di sviluppare non solo competenze strettamente professionali, ma anche e soprattutto competenze trasversali (le cosiddette soft skills), indispensabili per una crescita umana completa e certamente spendibili in una futura attività lavorativa. Le possibilità che i ragazzi possono trovare presso gli enti salesiani soddisfano qualsiasi tipologia di scuola, dai licei agli istituti tecnici, sviluppando le singole competenze che sono proprie degli obiettivi del percorso scolastico.

Inoltre, durante il percorso di alternanza, lo studente verrà costantemente affiancato da un tutor qualificato, formato in modo particolare per l’accompagnamento verso il futuro professionale del ragazzo.

I percorsi si rivolgono a tutti gli studenti che desiderano mettersi in gioco in un percorso di alternanza vero, che li porti a contatto con il tradizionale e quotidiano impegno sociale ed educativo.

Le attività delle nostre sedi sono diffuse su tutto il territorio della città di Torino, del Piemonte e della Valle d’Aosta, con una notevole varietà di esperienze e differenti modalità di impegno.

Nella brochure, qui di seguito, si possono consultare le specifiche dei progetti, buona lettura!

Altern-Attiva-Mente
Alternanza Scuola-Lavoro in Piemonte e Valle d’Aosta

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Bra: la scuola media in montagna, nella casa di San Giacomo di Entracque

Come ormai avviene da vari anni, la scuola media dell’Istituto Salesiano San Domenico Savio di Bra offre ai suoi allievi la possibilità di trascorrere una settimana di vacanza nella casa di San Giacomo di Entracque di proprietà dei salesiani di Cuneo. Si tratta di una antica caserma militare dismessa e ora riadattata per ospitare gruppi in vacanza. Il posto è suggestivo: all’ingresso del parco delle Alpi Marittime, quasi mimetizzata in un folto bosco di faggi secolari, fiancheggiato da un vorticoso torrente montano. La quiete è assicurata: le macchine non possono accedere e pure i cellulari sono inattivi per mancanza di segnale.

Una cinquantina i ragazzi che hanno partecipato al campo, guidato da don Alessandro con alcuni exallievi animatori. La cucina, parte sempre importante, è stata affidata con successo ad alcune mamme volontarie, cui i ragazzi hanno fatto sempre onore divorando quanto veniva preparato.

La giornata trascorreva tranquilla e nello stesso tempo ricca di attività. Dopo la sveglia alle 8 e la colazione, i gruppi collaboravano alle pulizie. Seguiva il momento formativo con video, sussidio e scambio in gruppi divisi per età. La mattinata terminava con i tornei: calcio, pallamano, bocce e rubabandiera. Dopo pranzo gioco libero, quindi l’appassionante grande gioco che durava anche diverse ore. Prima di cena la doccia e la Messa. Dopo cena gioco libero, cui seguiva la grande serata organizzata con giochi di società sempre diversi e molto coinvolgenti. Entro la mezzanotte tutti a nanna!

A metà settimana la gita in montagna tutto il giorno e alla domenica l’incontro con i genitori, con cui si condivideva la Messa e il pranzo al sacco. Un’esperienza intensa, serena, divertente e certamente educativa.

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#NoPanic: la maturità 2018 dell’Agnelli

Come ogni anno, è stato rilanciato dal MIUR l’amato-odiato hashtag #NoPanic per vivere anche sui social la maturità 2018. Ecco che – frequentando la letteratura social dei ragazzi – quell’ansia svanisce, lasciando spazio al giusto riposo, ad un pizzico di malinconia e alla soddisfazione dei risultati: un ottimo risultato agli Esami di Stato per esempio per il Liceo Scientifico e Istituto Tecnico E. Agnelli di Torino.

Ecco la comunicazione ufficiale dell’Istituto Internazionale E. Agnelli di Torino:

Per l’ottantesimo compleanno della nostra scuola, quale regalo migliore per gli studenti delle scuole superiori che il coronamento del loro lavoro con il raggiungimento del massimo dei voti agli Esami di Stato?
Quest’anno infatti 9 studenti hanno raggiunto i 100/100 … e 6 di questi con la lode!

  •  Si tratta di 3 studenti del Liceo Scientifico Tradizionale:
    Gaia Barberis, Simonetta Geuna, Raffaele Tomaiuolo
  • 3 studenti del Liceo Scientifico Opzione Scienze Applicate:
    Giulia Centofanti, Laura Centofanti, Luca Vangelisti
  • 3 studenti dell’ Istituto Tecnico Industriale:
    Riccardo Betta, Giorgio Gioanola, Stefano Presutti

A tutti i loro vanno le nostre più vive congratulazioni !!
A questi risultati aggiungiamo anche gli altri ottimi traguardi raggiunti dai nostri studenti dell’Istituto Tecnico, mediante la partecipazione a gare o concorsi:

  • Primi classificati al Concorso provinciale “ In Pole Position per la Ferrari ”
  • Secondi classificati al Concorso Nazionale della Scienza e dell’Innovazione “A&T”
  • Medaglia d’oro nella 30a edizione del concorso indetto dall’Unione Europea “ I Giovani e le Scienze “ e organizzato dalla FAST .

Questi risultati sono un passo verso traguardi futuri nella certezza che la presenza dell’Agnelli
continui ad essere segno e testimonianza di quei valori di cui la società di oggi ha sempre più
bisogno: impegno, onestà, competenza. Allora come oggi, don Bosco augura che i nostri ragazzi
siano sempre buoni cristiani e … OTTIMI cittadini!