La classe terza alla scoperta del giornale

La classe terza dell’Istituto Salesiano San Domenico Savio di Bra, l’8 ottobre 2018, assieme al Preside della scuola media Teresio Fraire ha affrontato ed approfondito l’argomento del giornale grazie anche all’intervento di Walter Manzone, giornalista di cronaca e di spettacolo de “La Stampa“.
Qui di seguito si riporta l’articolo di Edoardo Olivero:

Abbiamo scoperto diverse testate di giornali. Abbiamo esaminato in particolare la prima pagina, che è la vetrina del giornale. Nella lezione successiva la classe ha affrontato la modalità della stesura di un articolo. Abbiamo provato anche noi a realizzarne uno.

Per dare un pizzico di pepe all’argomento, in aula è arrivato un giornalista di cronaca e anche di spettacolo de La Stampa: Walter Manzone, direttore del CFP dell’Istituto Salesiano. Abbiamo organizzato l’intervista formulando svariate domande   preparate da noi prima singolarmente, poi in gruppo. Infine abbiamo scelto le domande più significative.

Il giornalista  è stato molto felice di rispondere. Ci ha colpito in particolare la sua appassionante “storia” giornalistica.  Un ragazzo già predisposto alla scrittura fin dalle elementari. Già dalla 3^ media iniziò a pubblicare articoli sul giornalino della Pro Loco della sua città. Successivamente divenne giornalista presso la Gazzetta d’Alba per cui tutt’ora scrive. Infine  fu messo in prova a La Stampa come sostituto e fu assunto. Inoltre ha espresso il suo pensiero riguardo ai giornali digitali, ribadendo che sono il presente e saranno il futuro, per disponibilità immediata di lettura. Il cartaceo sminuirà ma rimarrà sempre importante per gli approfondimenti e il legame tradizionale con la carta stampata. La difficoltà principale del giornalista è la tempistica, infatti i tempi di consegna sono molto brevi. Infine ha rivelato quali sono i suoi modelli giornalistici: San Giovanni Bosco e Mattia Feltri.

 

 

 

Una lezione di speranza: Il dottor Giambattista Thsiombo al Don Bosco Borgo

L’incontro avviene nell’ambito delle iniziative per il Festival della Dignità Umana

Venerdì 12 ottobre alle ore 11, nell’ambito della sezione Giovani del Festival della Dignità Umana, interverrà al Don Bosco di Borgomanero il dottor Gianbattista Thsiombo, chirurgo rimasto vittima di un incidente automobilistico che ha compromesso le sue funzioni motorie costringendolo sulla sedia a rotelle. Tshiombo racconterà di come sia riuscito, grazie alla sua determinazione e all’aiuto di un esoscheletro meccanico, a camminare nuovamente, cambiando radicalmente la sua vita. La testimonianza di Tshiombo permetterà agli studenti di confrontarsi con la tematica della speranza, a cui è dedicata la quinta edizione del Festival. L’incontro, gestito dagli studenti stessi, è aperto a tutti coloro che vorranno intervenire.

(Articolo a cura di Simone Zatti, 
Collegio “Don Bosco” di Borgomanero)

Allievi del Don Bosco Borgomanero a colloquio con la sindaca di Fontaneto

Studenti e politica: un incontro

 

Venerdì 21 Settembre ha avuto luogo presso il Collegio Don Bosco di Borgomanero un interessante incontro tra gli allievi di Seconda Media e la prima cittadina di Fontaneto d’Agogna, Maria Antonia Platini. Durante l’incontro, organizzato dalla professoressa Silvia Avezza (insegnante di Italiano, Storia e Geografia in una delle tre classi partecipanti), i ragazzi hanno posto molteplici domande alla sindaca, cercando di individuare, tra l’altro, elementi
di continuità tra i Comuni medievali (argomento di Storia da loro trattato in questa prima parte dell’anno scolastico) e la realtà odierna.

Da temi più strettamente tecnici (tasse, gestione dell’ordine pubblico, opere pubbliche, aspetti di autogoverno, funzionamento della macchina comunale) i ragazzi sono poi passati a domande più personali (il perché della scelta, cosa si prova ad essere sindaco, l’impegno che comporta la carica). Puntuali ed esaustive le risposte della dottoressa Platini, che non si è sottratta ai quesiti della giovane platea ed ha condiviso con i ragazzi anche gli aspetti più privati della sua vita da sindaca: la sua esperienza, l’importanza del ruolo delle donne in politica, le fatiche, le problematiche, ma anche la soddisfazione di partecipare attivamente alla vita della cittadinanza. Un’ulteriore testimonianza è stata portata ai ragazzi da Elisa Travaglini, ex allieva del Don Bosco ed ora Educatrice al Liceo, che ha raccontato la sua esperienza politica nel Comune di Borgomanero.

Vivamente interessati e partecipi gli alunni, che, opportunamente preparati dall’insegnante, hanno saputo cogliere l’importanza di un’occasione veramente speciale.

(Articolo a cura di Francesco Iorio,
Collegio “Don Bosco” di Borgomanero)

Solidale di Don Bosco – Giovani in Agricoltura

In data 2 ottobre 2018, la scuola Salesiana di Lombriasco, ha accolto una delegazione della Scuola Agraria Salesiana di Colonia Vignaud (Argentina) rappresentata da 4 studenti ed 1 docente.
Dall’Argentina continua il progetto di scambio culturale ed esperienze lavorative, nel “Solidale di Don Bosco – Giovani in Agricoltura“. Una settimana all’insegna della formazione, di incontri tra studenti degli Istituti, di visite presso le aziende del settore agroalimentare del territorio che partecipano al progetto e alla scoperta dei luoghi di Don Bosco nel Piemonte.  Il programma prevede incontri con i nostri studenti, visite tecniche e naturalmente la visita a Valdocco e al Colle don Bosco

La permanenza del gruppo Argentino, proveniente da una zona dove molti sono stati gli italiani emigrati anche dai pesi della zona di Lombriasco, sarà fino a venerdi e si conluderà con l’inaugurazione della settima sagra dell’anguilla. Il comune di Colonia Vignaud ha fatto da anni un gemellaggio con il paese di Virle Piemonte, a distanza di 10 km da Lombriasco e ora ha promosso questo scambio di studenti con la scuola salesiana. La presenza dei salesiani a Colonia Vignaud risale al 1903 e dagli anni settanta si è sviluppata la scuola agraria.

Il gruppo è guidato dal direttore pedagogico della scuola prof. Gustavo Mina.

Laboratorio di Gusto, banchi a isola, lavagne multimediali: ambienti rinnovati al Don Bosco di Borgomanero

Il Don Bosco è una scuola sempre in fermento. La didattica, negli ultimi anni, è stata profondamente rinnovata, introducendo forme di apprendimento attivo per competenze, cooperative, con l’ausilio di strumenti informatici.

Questo ha significato anche una rivoluzione degli spazi didattici, con il passaggio dalle tradizionali aule con i banchi frontali alla cattedra (che sottintendono l’idea che l’insegnamento sia solo la “trasmissione” del sapere dal docente all’allievo) ad “ambienti di apprendimento”, come consiglia la moderna didattica, con banchi a isole per una didattica cooperativa, lavagne tradizionali e multimediali per fare uso delle moderne risorse tecnologiche, sedie girevoli per favorire la rapida costituzione e modificazione dei gruppi di lavoro. Per favorire cioè un apprendimento che sia frutto di scoperta per esperienza attiva, nel costante dialogo con i compagni e con l’insegnante.

La scuola ha deciso per questo di investire considerevolmente in un rinnovamento di ambienti che non ha dunque, soltanto il fine estetico di rendere la scuola più “bella”, ma anche, e soprattutto, il fine didattico di rendere gli spazi più efficaci per le nuove forme di insegnamento.

Negli anni scorsi, ad esempio, tutte le aule sono state dotate di lavagne multimediali e di collegamento ad internet in banda larga. Quest’anno è stato inaugurato anche il nuovo laboratorio per l’indirizzo di Gusto del Liceo Economico Sociale, realizzato dove una volta c’era la vecchia aula di Scienze.

Anche gli spazi dello studio pomeridiano sono stati rinnovati, con nuove sedie e tavoli per il ripasso collettivo, sotto la supervisione di un insegnante e in parallelo agli sportelli disciplinari per il ripasso e per il potenziamento delle varie materie. L’intento del Don Bosco, infatti, è quello di essere una scuola aperta e viva anche al pomeriggio, dove sia possibile completare il lavoro della mattina insieme, con il sostegno di compagni e insegnanti.

(Articolo a cura di Matteo Leonardi del
Collegio “Don Bosco” di Borgomanero)

Santa Messa di inizio anno – Torino Agnelli

Ed è sabato 29 settembre che L’Istituto Agnelli celebra la sua messa d’inizio anno scolastico. Celebra Don Claudio Belfiore, nuovo direttore dell’opera salesiana.
Qui di seguito si riporta l’articolo.

Istituto Agnelli, ore 8.30. Sabato mattina. Mentre la città lentamente si risveglia, un manipolo di insegnanti e alunni, coordinati ottimamente dal professor Oliva e dal preside, sistemano le sedie per la messa e i tavoli per il pranzo. Intanto, il coro prepara i canti, il banchetto delle maglie e delle felpe viene allestito, in mensa si cucina il pranzo. Tante attività e tanto lavoro dietro le quinte che sottolineano la cura per questo evento. Due ore più tardi, il cortile comincia a riempirsi di persone. Saluti, sorrisi, chiacchiere e un allegro vociare che aumenta sempre più. Qui come a casa tua, recita lo slogan all’ingresso dell’istituto. Salesiani, educatori, docenti, genitori e ragazzi: la grande famiglia si sta riunendo per la messa di inizio anno. Dopo le ultime prove canti la celebrazione può iniziare, presieduta da don Claudio Belfiore, il nuovo direttore dell’opera.

Nella sua omelia, don Claudio inizia ricordando a tutti i presenti il senso di grande gratitudine per questi primi 80 anni di vita della Casa Salesiana dell’Agnelli, anche se è molto di più ciò che abbiamo ereditato di quanto abbiamo realizzato. Eppure, continua il direttore, riconosciamo che tutto questo è dono, che ci gratifica e ci responsabilizza. L’occasione di celebrare l’inizio dell’anno scolastico nella festa dei Santi Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, spiega don Claudio, è un invito a riconoscere come Dio si prenda cura di noi e si renda prossimo alla nostra vita. Gli Arcangeli sono definiti come coloro che stanno davanti a Dio, alla Sua presenza: sono al Suo servizio a beneficio nostro, di ciascuno di noi. In questo anno scolastico che inizia, prosegue il direttore, siamo chiamati a diventare angeli gli uni per gli altri, imparando dagli Arcangeli. Essere angeli gli uni per gli altri significa aiutare chi ci è affidato a sperimentare e comprendere che Dio ci vuole bene e che la sua potenza si realizza nell’amarci. Significa essere compagni di cammino pronti a prendersi cura e a sostenersi nei momenti di fatica e di sofferenza. Siamo una missione su questa terra, gli uni per gli altri: è questo l’augurio che ci facciamo, conclude don Claudio, ed è questo l’impegno che ci prendiamo.

Al termine della messa, un ricordo dell’ottantesimo anniversario: parole e musica di piano per ricordare l’importanza delle nostre radici. La degna conclusione non poteva che essere una breve poesia composta per l’occasione da don Nino, che riscuote una standing ovation per le sue rime baciate. Dopo gli ultimi avvisi di rito, il pranzo e i momenti conviviali possono iniziare!

 

Bra – La scuola media salesiana in piena attività

Si segnala la seguente comunicazione ufficiale relativa alla ripresa delle attività della scuola media di Bra:

 

Dopo i primi giorni di rodaggio, le attività della scuola media sono a pieno regime. Scuola al mattino e doposcuola al pomeriggio fino alle 17.30. Anche quest’anno sono funzionanti due classi prime da 22 alunni per sezione. Con le due classi seconde e la terza si raggiunge il numero di 110 alunni. Presenza al doposcuola: 90 alunni.

Novità di quest’anno l’introduzione della lingua francese in prima media come materia curriculare accanto all’inglese che resta potenziato con le 5 ore per tutte le classi e con la presenza dell’insegnate madrelingua tutto l’anno. L’introduzione del francese è stata determinata dalla volontà di arricchire l’offerta linguistica in linea con i tempi attuali e con attenzione al territorio. Mentre in altre zone dell’Italia e del Piemonte stesso la seconda lingua è spesso costituita dallo spagnolo o dal tedesco, nella provincia di Cuneo il francese resiste, anzi aumenta. Un sondaggio tra i nuovi iscritti ha dato un consenso quasi unanime alla proposta. Senza aggiungere ore di rientro, che avrebbero appesantito gli impegni degli studenti, ma sfruttando le possibilità concesse dall’autonomia organizzativa delle scuole, è stato possibile introdurre le due ore di francese.

Anche l’informatica sarà incrementata valorizzando al meglio l’aula attrezzata con 32 computer in rete. La prof.ssa di tecnologia curerà l’insegnamento dei principali programmi in tutte le classi nell’orario curricolare. Nel pomeriggio invece saranno proposti corsi tipo coding e altri.

Pure l’italiano sarà potenziato con un’ora dedicata alla lettura di libri di narrativa selezionati dagli insegnanti di lettere. L’obiettivo è favorire il gusto della lettura e il miglioramento della capacità di comprensione e di espressione. Si tratta di competenze letterarie messe a dura prova dall’invadenza sempre più rilevante dei vari social nella vita dei giovani e meno giovani.

Tutto questo non sostituisce certo l’attenzione alla formazione umana e cristiana degli allievi, che resta prioritaria nella nostra scuola. Prova ne è il ritiro spirituale di inizio anno e altri due in Avvento e in Quaresima.

Anche i nuovi allievi ormai hanno preso famigliarità con l’ambiente, i compagni e gli insegnanti. Già dal primo giorno hanno potuto intrattenersi con gli alunni delle classi superiori. I compagni di terza li hanno accompagnati nella visita all’istituto, mentre quelli seconda hanno giocato con loro. Il secondo giorno invece le due prime si sono recati al parco della Madonna dei Fiori per conoscersi meglio con giochi di ruolo e un grande gioco: lo stratego. Il lunedì successivo, primo giorno di rientro, tutte le classi hanno partecipato al grande gioco nello stesso parco. Anche questo un modo per creare un gruppo affiatato, pur nella distinzione delle classi.

Le premesse sono positive e fanno ben sperare per il buon andamento dell’anno scolastico.

“Con i giovani sono urgenti percorsi personalizzabili” – Don Claudio Belfiore, Agnelli.

Si segnala l’articolo di Federico Biggio della redazione La Voce e il Tempo, nel quale ha intervistato il nuovo direttore dell’istituto Edoardo Agnelli di Torino, Don Claudio Belfiore, toccando l’annosa tematica del lavoro giovanile, che l’istituto ha sempre posto al centro del suo sistema, cercando di trovare una chiave per declinarlo nell’azione educativa.

 

Visita il sito dell’Istituto Edoardo Agnelli

Don Belfiore all’Agnelli:«con i giovani sono urgenti percorsi ‘personalizzabili’»

Arrivato da Roma, dopo aver ricoperto per dieci anni il ruolo di presidente del Centro nazionale Opere salesiane (Cnos), coordinatore nazionale della Pastorale giovanile per i Salesiani d’Italia e segretario della Conferenza delle Ispettorie Salesiane d’Italia (Cisi), don Claudio Belfiore è il nuovo direttore della Casa salesiana Edoardo Agnelli, nominato lo scorso giugno. L’intera comunità, accanto al parroco di San Giovanni Bosco don Gianmarco Pernice, si sta preparando alla festa di avvio del nuovo anno oratoriano in programma domenica 7 ottobre, e ad accogliere ufficialmente il nuovo direttore: «io e don Claudio siamo legati da una lunga amicizia», racconta don Pernice, «ci siamo conosciuti a Cuneo, durante il mio noviziato quando lui era direttore dell’Opera salesiana. Come comunità siamo entusiasti per l’inizio di questo nuovo cammino sotto la sua guida».Abbiamo incontrato il nuovo direttore don Belfiore per riflettere sulle sfide educative che oggi coinvolgono la comunità nel quartiere Mirafiori.

 

Don Claudio, lei è nato a Nichelino, ma lasciò la Provincia di Torino diciotto anni fa. Che cosa significa per un salesiano tornare a Torino?

È una bella sfida, e dico bella perché tornare – da direttore di un’Opera salesiana – significa partecipare ai cambiamenti in corso che caratterizzano la città tutta. Torino oggi è un’altra Torino rispetto a vent’ anni fa, maturata socialmente grazie al turismo ed evoluta dal punto di vista urbanistico, lavorativo, culturale. È una realtà ricca di giovani molto diversi tra loro e di famiglie giovani eterogenee, per cui è fondamentale pensare percorsi differenziati ma che favoriscano l’incontro e l’integrazione tra tutti. E poi tornare a Torino è sempre come ripartire dalle radici del carisma salesiano: qui ci sono i luoghi di don Bosco dove è nato il celebre «sistema preventivo».

In una Torino postindustriale dove la disoccupazione giovanile sfiora ancora il 40%, dove non si attenua il fenomeno dei «neet», giovani che né studiano né lavorano, quali sono le sfide educative che interpellano la comunità salesiana dell’Agnelli?

Sicuramente incontrare i singoli giovani del nostro quartiere e cercare di comprendere quali siano i loro bisogni, al di là delle etichette.
È importante tracciare percorsi «personalizzabili» che puntino tutti alla valorizzazione dei carismi di ciascuno. L’oratorio e la parrocchia sono di grande aiuto: qui all’ Agnelli, ad esempio, ci sono i percorsi di formazione professionale, c’è il progetto «Dalla strada alla scuola passando per il cortile», strutturato in rete con i servizi sociali, la cooperativa Et e l’Educativa di strada del territorio per favorire il riavvicinamento dei ragazzi dai 15 ai 25 anni a percorsi formativi e professionali, e ancora l’ Housing sociale, un progetto di accoglienza residenziale che fa vivere fianco a fianco universitari e giovani italiani e stranieri.

L’opera dell’Agnelli ha sempre posto al centro del suo sistema il tema del lavoro: come può essere declinato nell’azione educativa a partire dagli anni della formazione?

Il tema del lavoro è centrale per il carisma salesiano e qui crediamo molto nell’ alternanza scuola-lavoro, un modello che si è rilevato positivo sia nel Liceo scientifico che nell’ Istituto tecnico e nella formazione professionale. Anche le scuole del quartiere Mirafiori sono un utile interlocutore per questa missione che deve puntare non tanto a curare l’emergenza del lavoro, ma a restituirne il senso nella vita quotidiana.

 

 

Lombriasco: ecco cosa offre il cortile di don Bosco

Una partecipazione attiva alla trentottesima edizione della manifestazione “Viverbe” – in programma a Pancalieri dal 14 al 18 settembre – per la Scuola Agraria salesiana Lombriasco.  La kermesse pancalierese –  che da quest’anno, grazie al crescente numero di espositori del settore vivaistico e officinale, si fregia del titolo di mostra mercato regionale – ha offerto ai visitatori un viaggio fra le erbe officinali – la menta è stata la protagonista -, piante d’ogni genere e tante curiosità.

Reduci da questa esperienza, i ragazzi del Cortile di don Bosco di Lombriasco, continuano l’avventura agroalimentare con la partecipazione alla 7° Sagra dell’Anguilla di Lombriasco – la consueta manifestazione gastronomica ricca di manifestazioni, eventi e musica, che si svolgerà dal 3 al 9 ottobre: un percorso tra le delizie gastronomiche locali che culminerà  con la Festa della Scuola salesiana, Domenica 7 ottobre 2018.

DOMENICA 7 OTTOBRE

Dalle ore 9.00 alle ore 17,00 presso il Piazzale Istituto Salesiano – 1 Fiera Agroalimentare “Cortili prodotti Don Bosco” a cura dei produttore ex allievi
A partire dalle ore 9,00 presso il Piazzale Istituto Salesiano – 6° Raduno Moto d’epoca in collaborazione con il “Moto Club La Rocca Cavour”.
Presso Istituto Salesiano i Madonnari di Bergamo dipingeranno per l’intera giornata, iniziando il mattino dalle ore 10,00 e ultimando i lavori verso le 18,00.
A partire dalle ore 11,00 6° Raduno Auto d’epoca e storiche organizzato e riservato al Piemonte Club Veteran Car.
Dalle ore 12.30 alle ore 19,00 presso tensostruttura Stand gastronomico 7° SAGRA dell’ANGUILLA.

Argentina – Mongolia – Italia, questo l’asse di definizione delle sfide future che verrà presentato nel progetto E-Commerce – sempre il 7 settembre alle ore 17,30 nell’Aula Magna dell’Istituto Salesiani Lombriasco – che prevede la valorizzazione dei “Prodotti-Don Bosco” mediante la vendita online, sia di prodotti che di servizi e consulenze, curata dai ragazzi ed ex-allievi dell’Istituto.

 

Maggiori info su salesianilombriasco.it

Don Bosco Châtillon: Stage in Spagna per 3 neodiplomati

Nei primi giorni di settembre tre alunni neodiplomati e selezionati dall’Istituto Don Bosco di Châtillon – Bois Massimiliano, Brunet Joel e Perruquet Arnaud – sono partiti per una esperienza di stage presso la località di Burgos in Castiglia.

Questa attività di stage è il frutto di una collaborazione dell’Istituto Don Bosco
di Châtillon con gli uffici della Pastorale Giovanile Salesiana di Valdocco grazie ad un finanziamento della FONDAZIONE CRT, che per il secondo anno consecutivo ha investito in un progetto di stage.

I tre giovani, nei primi giorni, parteciperanno ad una “full immersion” di studio della lingua castigliana e dal quarto giorno e per i tre mesi susseguenti, saranno inseriti in stage presso aziende di valenza locale e internazionale del settore meccanico, automobilistico e del mobile.

Nei week-end, i giovani potranno conoscere ed apprezzare, con visite guidate, le località e le tradizioni della Spagna e incontrare ragazzi di altre provenienze.
Soggiorneranno presso la “Residenza Studenti Universitari di Burgos” gestita dai Salesiani della Spagna. Questa sarà un’esperienza formativa di crescita lavorativa per i tre giovani valdostani e anche un’esperienza culturale, innovativa e di approfondimento nel mondo della globalizzazione.

(Articolo a cura del Prof. Carlo VANCHERI
Vicepreside, Istituto Professionale
Industria e Artigianato “Don Bosco)