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Organizzare la Speranza: incontro territoriale ad Ancona

Nella mattinata di mercoledì 7 dicembre 2022 si è tenuto il secondo incontro territoriale del processo di partecipazione dal basso nella sede di Ancona, con la presenza di quattro realtà delle Marche e dell’Abruzzo (Ancona, Monsano, Ortona e Macerata).

Ad introdurre l’incontro don Emanuele De Maria – Coordinatore del Comitato Salesiani per il Sociale Italia Centrale, il quale ha posto l’accento sul carisma salesiano e in particolare sull’attenzione ai giovani poveri.

In seguito, è intervenuto il Presidente di Salesiani per il Sociale don Francesco Preite, presentando il processo di partecipazione dal basso per costruire insieme il documento programmatico di animazione di Salesiani per il Sociale 2023-2026 e i diversi strumenti messi a disposizione per partecipare alla costruzione della vita associativa.

Ricordando poi che abbiamo tutti un obiettivo comune, don Francesco Preite ha sottolineato che è importante mettersi insieme e coordinarsi per dare a ciò che avviene a livello locale un respiro più ampio, affermando:

“Abbiamo ipotizzato un processo di ascolto attento e operativo che producesse proposte per dirci chi siamo e cosa facciamo e anche per raccogliere proposte per il documento programmatico che stiamo cercando di scrivere e costruire insieme. Abbiamo 3 attenzioni forti: spinta verso il sociale molto forte, lettera del Rettor Maggiore, riforma del terzo settore. Perché il processo dal basso? Un’associazione è tale se mette al centro la base. La base è importante per dare profondità e sogni alla nostra realtà di Salesiani per il Sociale. Il processo partecipativo è tale se è ampio. Vi sono diversi strumenti a disposizione: lo strumento della piattaforma offre la possibilità a tutti, anche a chi non poteva essere presente agli incontri, di intervenire ed esprimersi; poi ci sono i tavoli nazionali relativi alle nostre tematiche d’intervento. Vi sono quindi varie possibilità per partecipare alla costruzione della nostra vita associativa. Siamo come le matrioske: ci sono dei livelli che sono uno dentro l’altro come i livelli concentrici, siamo tutti della stessa famiglia con possibilità e cerchie diverse ma con lo stesso obiettivo. Insieme possiamo coordinarci per dare un respiro ampio a quello che si fa a livello locale”.

Isabella Cordisco ha ulteriormente arricchito la spiegazione del processo di progettazione dal basso e ha illustrato lo strumento della piattaforma, invitando tutti a partecipare con idee, proposte, azioni o richieste e rimarcando l’importanza di rafforzare la rete e di crescere come comunità.

È seguito un momento di confronto in forma laboratoriale tra i partecipanti all’incontro, guidato da Riccardo Mariani e finalizzato a stimolare una riflessione comune, articolare proposte sulle aree di sfida della missione salesiana, far emergere elementi di forza e di debolezza, ascoltare le narrazioni, i bisogni, le prassi e le esperienze delle realtà territoriali presenti e metterle in rete come stimolo per sviluppare nuove idee.

In particolare, tra le proposte emerse durante il prezioso momento di confronto si evidenziano:

  • promuovere momenti dedicati allo scambio di esperienze tra OLP e una formazione tesa a sviluppare una cultura del servizio civile, che possa sensibilizzare sulla visione culturale sottesa a tale esperienza, sui relativi valori e criteri di riferimento;
  • rafforzare l’alleanza tra le realtà salesiane;
  • realizzare un’esperienza di approfondimento rinnovato e di socializzazione sul sistema preventivo, quale elemento identitario centrale dei Salesiani;
  • potenziare le comunità di pratiche rendendo il tema trasversale;

A conclusione dell’incontro don Francesco Preite, nel ribadire l’importanza di unirsi per portare avanti una missione comune, ha ricordato le parole di Don Bosco:

“Una funicella da sola fa ben poco, tante funicelle insieme formano una fune grossa e robusta”.

Salesiani per il Sociale: conferenza stampa della Rete Umanitaria per l’emergenza in Afghanistan

Martedì 6 dicembre, presso la sala delle Bandiere della sede del Parlamento Europeo Roma, si è tenuta la conferenza stampa organizzata dalla Rete Umanitaria della società civile, fondata dalla giornalista Maria Grazia Mazzola e di cui fanno parte, oltre a Salesiani per il Sociale APS, anche il gruppo Abele, l’Unione Donne in Italia, le Chiese cristiane evangeliche Battiste, la cooperativa cooperativa ‘Una Città non basta‘ e l’associazione “Federico nel cuore“. Durante la conferenza stampa sono state raccontate le più toccanti e significative storie dei profughi afghani messi in salvo nel corso di un anno, oltre alla qualità del lavoro svolto dai diversi membri della rete.

Ad aprire l’evento Esma Çakir, Presidente dell’Associazione Stampa Estera in Italia, che ha portato i saluti della categoria e confermato l’impegno costante nel continuare a raccontare queste storie di salvezza. Maria Grazia Mazzola, giornalista e fondatrice della Rete Umanitaria, ha poi introdotto la conferenza stampa presentando i vari ospiti e ponendo l’accento sul grazie, inteso come un grazie comune che ha permesso di salvare tante vite, e raccontato la storia di questa impresa, partita da una disperata richiesta d’aiuto arrivatale il 30 agosto 2021 da alcune donne afghane:

“Aiutaci, solo tu puoi salvarci”.

Il contributo salesiano

Durante l’evento Don Roberto Dal Molin, presidente del Centro Nazionale Opere Salesiane (CNOS), ha tracciato le motivazioni dell’impegno Salesiano all’interno di questa iniziativa:

Spinti dall’urgenza della situazione che ci obbliga a rimanere aderenti ai tempi che viviamo, sollecitati dall’invito della società civile che stava raccogliendo diverse richieste di aiuto, e fedeli all’invito del Rettor Maggiore di essere luce di speranza per i poveri e gli abbandonati, ci è parso naturale offrire il nostro contributo per la salvezza di queste persone.

La rete di Salesiani per il Sociale APS, infatti, si è fatta carico di 43 rifugiati (11 nuclei familiari). Accogliere queste persone ha significato dar loro una casa sicura. Sono stati inseriti bambini e ragazzi nel percorso scolastico e nelle attività degli oratori, comprese quelle estive. Alcuni hanno avuto bisogno di interventi sanitari per patologie pregresse e sono state sostenute le famiglie nella ricerca di un lavoro per dare loro la stabilità necessaria per guardare al futuro con serenità.

Don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il Sociale, ha ricordato nel suo intervento l’importanza civile e sociale di questa accoglienza e la gioia che da essa ne deriva:

Quella gioia che inizia nella discesa dei profughi all’aeroporto e che si nutre della felicità di porre il piede su una terra accogliente capace di offrire loro la libertà; quella gioia che si trasforma nella prima corsa per un abbraccio e che sfocia nell’impegno per regalare il primo giorno di scuola, il primo giorno di lavoro.

Intervista di don Francesco Preite durante il programma Buongiorno inBlu2000 (dal minuto 7:50 al minuto 15:43).

Don Francesco Galante della Casa Salesiana di Macerata ha infine portato l’esperienza diretta della comunità di accoglienza di uno dei nuclei familiari, mostrando come il tempo trascorso insieme abbia fatto crescere nell’intera comunità il senso di famiglia e di attenzione privilegiata ai giovani.

Per l’Ispettoria Salesiana di Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania ha partecipato all’evento Melissa Massara, che per l’Ufficio Progetti della Pastorale Giovanile si è occupata e si occupa di questi profughi.

La storia di Macerata e di Soverato

Le altre testimonianze

La conferenza stampa è proseguita con altri momenti particolarmente toccanti legati alla condivisione di alcune delle innumerevoli storie che si sono generate a partire dall’attivazione della rete.

Razia Ehsani Sadat, giornalista di punta dell’Awppn che ha visto il proprio mondo crollare in una notte con l’arrivo dei talebani, ha raccontato come Maria Grazia Mazzola ha salvato la sua vita e quella di altre 69 persone, e di come il progetto della società civile sia l’unico a far sentire le voci di libertà che escono dal suolo afghano.

Vittoria Tola, Responsabile dell’Unione Donne in Italia, ha valorizzato le testimonianze ascoltate come un modello a cui fare riferimento.

Marina Sereni, già Vice Ministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha lodato l’impegno mostrato nel salvare queste persone e reclamato da parte della politica estera la necessita di continuare ad impegnarsi in questo ambito.

Il Direttore e Portavoce del Parlamento Europeo in Italia, Carlo Corazza, ha posto l’accento sull’impegno dell’Europa, da sempre in prima linea per la parità dei diritti del genere umano mettendo al centro la persona. I diritti delle donne in Afghanistan e in tutto il mondo sono una priorità del Parlamento Europeo.

L’ambasciatore d’Italia in Afghanistan, Vittorio Sandalli, ha parlato del peso economico dell’accoglienza e dei corridoi umanitari sulla società civile. Occorre una corresponsabilità dell’amministrazione pubblica per dare sostegno a tutte le attiviste e gli attivisti che combattono ogni giorno per i diritti in Afghanistan.

Stefano Pontecorvo, già Ambasciatore italiano in Pakistan e Senior Civilian Representative della Nato in Afghanistan, ha spiegato il meccanismo della difficile negoziazione dei governi con i talebani, sottolineando l’importanza di iniziative come la Rete Umanitaria, essenziali per non far spegnere la fiamma della speranza e per tradurre l’impegno dell’opinione pubblica in un impegno di governo.

CS: Assemblea 2021, Don Francesco Preite è il nuovo Presidente di Salesiani per il Sociale APS

Di seguito il comunicato stampa relativo all’assemblea nazionale di Salesiani per il Sociale APS di oggi, durante la quale sono stati rinnovati il presidente e il consiglio direttivo.

COMUNICATO STAMPA

ASSEMBLEA 2021, DON FRANCESCO PREITE È IL NUOVO PRESIDENTE
DI SALESIANI PER IL SOCIALE APS

 

(Roma, 19 maggio 2021) – L’assemblea Nazionale di Salesiani per il Sociale APS ha eletto il nuovo presidente per il quadriennio 2021-2025, che sarà don Francesco Preite, attuale direttore dell’istituto salesiano Redentore di Bari. Don Francesco è nato a Potenza, fa parte dell’Ispettoria salesiana Meridionale e ha 44 anni.  

Nel saluto all’assemblea, il nuovo presidente ha voluto sottolineare tre aspetti: “Sempre per e con i giovani. Tutto quello che siamo e che facciamo, la nostra identità e la nostra missione di Associazione, è per i giovani, specialmente i più poveri. Siamo una grande comunità nazionale, fatta di persone e di Enti del Terzo Settore con un buon radicamento territoriale: desidero davvero raccomandarvi di ricercare costantemente innanzitutto il dialogo con le Comunità Educative Pastorali locali ed i Comitati territoriali di riferimento. Scegliere il Sud. Non come semplice luogo geografico ma come scelta preferenziale rivolta ai più fragili, che popolano le periferie delle nostre Città, dei nostri territori, della nostra Italia. È evidente che laddove mancano diritti, servizi, cultura educativa, il disagio è più forte ed i ragazzi sono più esposti ai pericoli. Non siamo eroi, ma siamo persone chiamate nel Buon Samaritano a rendere un servizio educativo ai giovani. Continuiamo insieme a scegliere la via dell’educazione e del servizio responsabile per costruire un pezzo di Italia con e per i giovani. Ce lo chiede don Bosco, ce lo chiedono i giovani”.

A presentare all’assemblea don Francesco Preite è stato don Stefano Aspettati, superiore della Circoscrizione Italia Centrale e ispettore delegato per l’Emarginazione e disagio. “Don Francesco, ora direttore della comunità di Bari Redentore, ha maturato un’esperienza poliedrica, con una grande attenzione per i giovani emarginati e poveri e con un grande impegno anche in prima persona in un quartiere difficile. Siamo sicuri che saprà proseguire l’opera di generazione di una comunità dentro l’ufficio nazionale”, ha concluso don Aspettati. 

Durante l’assemblea, che si è svolta in modalità on line per le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, è stato rinnovato anche il consiglio direttivo formato, oltre che dal presidente, da: Jennifer Avakian (Ass. Casa Don Bosco Taranto), Valentina Bellis (Circoscrizione Piemonte e Valle D’Aosta Torino), Rino Balzano (Ass. Piccoli passi Torre Annunziata, Luciano Piras (Coop. Soc. Differenze Sassari) e Corrado Caiano (La Lunga Domenica Prato). 

Nella sua relazione, il presidente uscente, don Roberto Dal Molin ha raccontato l’ultimo anno di vita associativo. Un anno caratterizzato dall’emergenza sanitaria che si è trasformata in emergenza sociale e alla quale, come rete Salesiani per il Sociale APS, abbiamo fatto fronte. “Grazie per tutto quello che avete fatto e state facendo, senza clamori o titoloni da quotidiano, nella vita di tutti i giorni per tanti ragazzi e per le loro famiglie; siete il volto e cuore di Don Bosco”, ha detto don Roberto Dal Molin. Passando in rassegna quanto fatto, don Roberto Da Molin ha sottolineato il lavoro della sede centrale e tutti i contesti di partecipazione dove Salesiani per il Sociale è presente, così come i progetti in atto e l’attività di raccolta fondi. 

“Il futuro presidente e il Consiglio Direttivo eletti oggi sapranno certamente accompagnare la rete delle nostre associazioni in modo adeguato e propositivo”, ha concluso. 

L’assemblea ha poi approvato il bilancio ed eletto i tre probiviri, don Gianluigi Pussino, Alessandro Brescia e Michela Vallarino.

 

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