La Voce e il Tempo di domenica 16 febbraio, riporta un articolo dedicato alla nuova Cappella del Buon Pastore dell’Oratorio di Torino Valdocco, inaugurata lo scorso 2 febbraio. Di seguito l’articolo a cura di Stefano DI LULLO.
VALDOCCO
Torna a splendere la Cappella dell’Oratorio
Un dono e un impegno. Così don Jacek Jankosz, direttore del primo oratorio di don Bosco a Valdocco, definisce la nuova cappella all’interno del complesso oratoriano (via Salerno 12) inaugurata domenica 2 febbraio dopo i lavori di completa ristrutturazione.
Il nuovo luogo diventerà punto di riferimento principale per le diverse attività portate avanti dall’oratorio salesiano dove i giovani e gli educatori potranno ritrovarsi insieme a pregare. Nella celebrazione di benedizione, avvenuta in occasione della festa di san Giovanni Bosco del 31 gennaio, don Enrico Stasi, Ispettore dei Salesiani di Piemonte e Valle d’Aosta, ha ringraziato don Jacek
«per aver voluto rinnovare questo ambiente e renderlo bello, perché la bellezza apre il nostro cuore a Dio».
La piccola chiesa dell’oratorio è stata dedicata al Buon Pastore, che è anche il filo conduttore degli affreschi della giovane pittrice Silvia Allocco con cui sono decorate le pareti. «Il Buon Pastore», spiega don Jankosz:
«anzitutto conosce le sue pecore. È bello soffermarci su questa qualità: secondo il linguaggio biblico conoscere è molto più di un semplice acquisire e gestire delle informazioni. La conoscenza comporta lo stare insieme e il condividere. A imitazione di Cristo ogni salesiano e animatore, ogni allenatore e catechista, deve quindi contraddistinguersi per queste virtù: la vicinanza e la pazienza, l’ascolto e il sostegno, la fermezza e la dolcezza, l’attenzione ai piccoli e agli ultimi, l’ottimismo e la dedizione».
I riquadri sulla parte laterale raffigurano quattro giovani dell’Antico Testamento che hanno ricevuto una chiamata particolare da Dio: Samuele, Davide, Giuseppe e Geremia. Entrando nella cappella salta subito all’occhio l’immagine del Padre Misericordioso che corre per abbracciare suo figlio. Nelle parole di Gesù, scritte al centro della chiesa, vi è incisa un’altra caratteristica che deve avere ogni pastore: quella di un amore responsabile che imita Gesù, il Buon Pastore per eccellenza, che offre la vita per i suoi discepoli.
«A partire da don Bosco stesso», conclude il direttore Jankosz, «così hanno fatto i Salesiani e i loro collaboratori passati in questo oratorio, sulle parole di Gesù: ‘nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici’ (Gv 13, 15). Gesù ci insegna ad avere una dedizione sincera e un’attenzione costante verso le persone che frequentiamo. La regola fondamentale è sempre la stessa: trattare l’uomo come un fine e mai come un mezzo. Solo su questa base un oratorio può funzionare veramente».
Stefano DI LULLO