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CFP Bra: stage in smart working – Il Nuovo Braidese

Il giornale Il Nuovo Braidese di domani, sabato 16 maggio, dedica un articolo allo Stage in smart working che sta mettendo in campo il Centro di Formazione Professionale di Bra e l’esperienza di Francesca Bordino (in foto) con la quale è stato attivato un percorso di stage in smart working presso la Tesi Squere. Di seguito l’articolo a cura di Franco Burdese.

FORMAZIONE PROFESSIONALE A DISTANZA AL CNOSFAP
Stage in smart working: cosa cambia

La Formazione professionale Regionale prosegue a distanza con il percorso di Formazione Tecnica Speriore IFTS Tecnico Trasfertista gestito da Cnosfap Bra. Il gruppo di venti allievi sta in maniera variegata proseguendo il loro percorso. Sono 8 gli apprendisti che dal 14 febbraio sono tornati in azienda per l’apprendistato formativo mentre per Francesca Bordino (in foto) è stato attivato un percorso di stage in smart working presso la Tesi Squere che la ospita in stage. Proprio su questo argomento dello stage a distanza abbiamo voluto approfondire l’approccio impostato tra Associazione Cnosfap dei Salesiani di Bra e la ditta Tesisquere.

Francesca puoi descrivere cosa significa l’esperienza di stage IFTS in smart working?

L’esperienza di stage in smart working rappresenta per me una sfida alle tradizionali dinamiche di coinvolgimento nel mondo del lavoro e alla rapida evoluzione della tecnologia nelle modalità di interazione e apprendimento. Il continuo coinvolgimento dell’azienda su progetti prima analizzati in ufficio, ha consentito la prosecuzione del mio stage a distanza senza interruzioni, sebbene con modalità diverse.

Quali sono state le esperienze che hai vissuto in stage smart working con Tesisquere?

Tesisquare ha predisposto una serie di coinvolgimenti in web conference su progetti attivi differenti: in questo modo ho potuto partecipare da un lato a pianificazioni d’attività, incontri di analisi e presentazione di progetti ai clienti Tesi, nonché sessioni di formazione individuali con i colleghi per continuare ad essere allineata sugli sviluppi dei relativi argomenti.

Come può cambiare l’esperienza in smart working rispetto a quella che hai fatto in presenza nella prima parte del tuo stage?

Sebbene in prima battuta venga a mancare il contatto umano, aspetto importante in un percorso di inserimento perché permette di conoscere le persone con cui si dovrà collaborare, credo che l’approccio e gli strumenti schierati dall’azienda abbiano comunque consentito la possibilità di continuare a confrontarsi, rendendo così l’operatività nei fatti del tutto paragonabile a quella precedente all’emergenza. Una messa in atto di azioni vincenti che, a mio avviso, potranno diventare la futura normalità.

Come valuti il tuo apprendimento ed il coinvolgimento in questa esperienza?

Laddove il percorso in aula e in azienda nel suo complesso mi abbia permesso di implementare numerose conoscenze, lo stage in smart working mi ha invece consentito di sviluppare skills e accortezze nuove per riuscire a lavorare con i colleghi, seppur trovandomi a casa da sola e priva di esperienza nel campo dell’Information Technology. In merito al mio coinvolgimento, le mie aspettative non sono state disattese: il periodo d’emergenza sanitaria, pur ostacolando il normale svolgersi del percorso, non ha impedito all’azienda di continuare a formarmi e a farmi crescere professionalmente. A Michelle Crosetti , HR Talent Acquisition, ed Elio Becchis,Business e Solution manager SR, di Tesi Squere, abbiamo chiesto di analizzare questa esperienza.

Come valuta Tesi l’esperienza di smart working specifica con l’IFTS?

L’esperienza di smart working specifica con l’IFTS è stata sicuramente una sfida, che però siamo riusciti ad affrontare in modo ottimale. L’esperienza di smart working è nuova nell’azienda, non solo per quanto riguarda questo stage nello specifico, ma per tutti i colleghi che si sono ritrovati a dover svolgere il lavoro da casa e sono riusciti ad organizzarsi al meglio. Nel caso specifico di Francesca, l’organizzazione mirate delle attività da parte del suo responsabile ha reso possibile un risultato winwin.

Come cambiano le modalità di coinvolgimento di uno stage in smart working?

Sicuramente la risorsa deve imparare ad acquisire autonomia più velocemente ad organizzarsi in modo ottimale il tempo a disposizione, le richieste e i dubbi vengono “accumulati” per poi essere risolti tramite un unico meet o chiamata, ma sicuramente si ha la possibilità di testare in autonomia le proprie capacità. Per quanto riguarda le modalità di coinvolgimento sicuramente c’è un passaggio dalla comunicazione faccia a faccia ad una comunicazione digitale, anche il training del tirocinante stesso viene affrontato tramite webinar e videoconferenze.

Quali le potenzialità metodologiche dello smart working?

Il progresso e l’evoluzione tecnologica hanno modificato in modo radicale il nostro approccio, non solo alla vita quotidiana, ma anche a quella lavorativa. L’interesse e le potenzialità dello smart working riprendono aspetti legati al tempo, il risparmio dello stesso e la miglior organizzazione che permette un bilanciamento della vita privata con quella lavorativa (work life balance), la mobilità, quante persone devono affrontare ore di viaggio per raggiungere i posti di lavoro? Lo smart working permette di gestire, non solo il proprio tempo, ma anche le attività e i task lavorativi, la non possibilità di confrontarsi con i propri colleghi nell’istante stesso in cui c’è la necessità (come avviene negli uffici) permette di ragionare maggiormente sul proprio operato, di concludere le proprie attività nel miglior modo possibile e alla fine di cercare un confronto: costruttivo e soprattutto non sbrigativo.

Quali saranno le nuove figure ricercate da Tesi in questo nuovo mercato del lavoro e come possono essere formate con una esperienza IFTS?

Al di là della congettura esterna che stiamo affrontando in questo periodo, le figure di maggior interesse per il nostro settore, e nel particolar modo per Tesi, sono gli analisti di Supply Chain (gestione della catena di distribuzione ndr ). Queste figure devono, oltre a conoscere i processi di Supply Chain, saper dialogare con il cliente per raccogliere i requisiti di quest’ultimo, trasformarli in analisi funzionale e riportare questa allo sviluppatore che procederà con le implementazioni richieste. L’analista è quindi una figura cross tra la parte funzionale e quella tecnica, è il “ponte” tra ciò che il cliente richiede e ciò che viene sviluppato successivamente. È sicuramente una figura importante che richiede flessibilità, adattamento e proattività. Siamo molto soddisfatti, ha commentato Valter Manzone Direttore del CFP di Bra, della capacità di allievi, aziende e della nostra struttura nell’ aver saputo rispondere con prontezza a questa situazione straordinaria. Nuove sfide, nuove opportunità che certamente tutte le componenti sapranno cogliere al meglio.

Franco Burdese

Don Bosco Châtillon: le esperienze degli stage aziendali all’estero dei ragazzi al TGR

“Consentire agli studenti di fare una esperienza di vita e di lavoro all’estero per acquisire nuove competenze professionali e linguistiche” è l’obiettivo del progetto organizzato dall’Istituto Salesiano Don Bosco di Châtillon che anche quest’anno ha permesso a 17 studenti delle classi quarte e quinte di svolgere uno stage aziendale in alcune città della Spagna e della Francia.

Il 31 gennaio scorso, nel giorno della ricorrenza di San Giovanni Bosco, l’edizione del “Buongiorno Regione” del TGR della Valle d’Aosta ha dedicato un servizio alle esperienze di stage all’estero vissute dai ragazzi dell’Istituto. Ospite in studio per commentare il progetto, il direttore dell’opera don Vincenzo Caccia.

(Servizio TGR sull’Istituto Don Bosco di Châtillon dal minuto 14.13 al minuto 20.20)

Gli stage della durata da 1 a 3 mesi sono stati finanziati dalla Sovrintendenza agli studi della Regione Valle d’Aosta e dalla Fondazione CRT.

Uno degli obiettivi principali di questa esperienza è il poter imparare a vivere in autonomia.

La nostra soddisfazione è stata quella di vedere che ad alcuni ragazzi è stata proposta un’assunzione direttamente da queste ditte all’estero. Ci fa piacere e vuol dire che stiamo andando nella direzione giusta.

(Don Vincenzo Caccia in studio al TGR – Direttore dell’Istituto Don Bosco di Châtillon)

Istituto Professionale Don Bosco di Châtillon: diffusione dei risultati degli stage aziendali all’estero

Lunedì 9 dicembre 2019, presso l’Istituto Professionale Industria e Artigianato Don Bosco di Châtillon, si è tenuto l’evento di diffusione dei risultati ottenuti grazie ai progetti di stage all’estero, finanziati dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta con il bando “Stage aziendali all’estero” e dalla Fondazione CRT con il bando “Talenti neodiplomati 2019“.

Nel corso della mattina gli studenti, che sono partiti a settembre, hanno raccontato la loro esperienza alla presenza della Sovraintendente agli Studi nella persona della Prof.ssa Marina Fey e del Dirigente Tecnico presso gli uffici della Sovraintendenza agli studi nella persona del Prof. Maurizio Rosina e dei compagni di scuola che l’anno prossimo potrebbero essere i nuovi tirocinanti in partenza.

Inoltre, la troupe televisiva della RAI regionale ha raccolto le esperienze che sono state condivise coi partecipanti e che riguardano sia gli aspetti legati al lavoro in azienda sia le conoscenze e competenze personali, maturate dai tirocinanti nel tempo libero attraverso alcune visite culturali.

Istituto Professionale Industria e Artigianato Don Bosco di Châtillon: l’esperienza degli stage aziendali all’estero

Per la giornata di lunedì 9 dicembre 2019, gli alunni dell’Istituto Professionale Industria e Artigianato Don Bosco di Châtillon presenteranno la loro esperienza vissuta grazie agli stage aziendali all’estero. Si riporta di seguito la locandina e le informazioni inerenti all’evento.

Stage aziendali all’estero

realizzati col il contributo della Regione Autonoma Valle d’Aosta

  • lunedì 9 dicembre 2019
  • ore 8.30
  • gli alunni raccontano la loro esperienza vissuta a Caen, Saint-Chély, Madrid, Burgos.

Istituto professionale Chatillon: stage all’estero

I dodici studenti dell’Istituto Don Bosco di Chatillon, che sono partiti in Francia e Spagna grazie al progetto finanziato dalla Regione Valle d’Aosta con fondi europei, sono giunti alla terza settimana di stage e rientreranno a casa a fine settembre. Mentre cinque neodiplomati della stessa scuola sono in Spagna da due settimane grazie al progetto finanziato dalla Fondazione CRT e rientreranno a fine novembre.

aI ragazzi stanno svolgendo lo stage presso aziende nei settori di falegnameria e industria meccanica, che corrispondono agli indirizzi di studio che frequentano a scuola.

Oltre al tutor aziendale, gli studenti possono contare sul tutor della scuola salesiana estera di riferimento che li ha accolti al loro arrivo e che li segue nell’andamento dell’esperienza che ha l’obiettivo di sviluppare la loro autonomia, la curiosità per culture e luoghi diversi da quelli di origine e le competenze professionali.

Di conseguenza, al loro rientro avranno un nuovo bagaglio di conoscenze che li renderà più competitivi nel mondo del lavoro.

Galleria fotografica:

 

Don Bosco Chatillon – 17 alunni in stage formativo in varie località europee

Pubblichiamo l’articolo riguardante l’Istituto Professionale Industria e Artigianato “Don Bosco” di Chatillon, con la notizia riguardante 17 alunni che, nell’anno scolastico imminente 2019/2020, avranno la possibilità di vivere uno stage formativo in aziende del settore meccanico e di falegnameria da uno a tre mesi in varie località d’Europa.

Si ringrazia il Vicepreside dell’Istituto, Carlo Vancheri, per la segnalazione e la scrittura dell’articolo.

Quest’anno grazie al bando Regionale FSE e al bando Talenti Neodiplomati della Fondazione CRT, diciassette alunni dell’Istituto Professionale Industria e Artigianato don Bosco di Châtillon svolgeranno uno stage formativo in aziende del settore meccanico e di falegnameria da uno a tre mesi in varie località d’Europa. Durante l’attività di tirocinio i giovani apprenderanno nuove modalità di lavoro, approfondiranno le lingue studiate a scuola e ne apprenderanno di nuove, conosceranno nuove località e soprattutto potranno lavorare in squadra con persone di altre nazionalità.

Nella località di Burgos andranno

Per un mese, gli alunni:

  • Raso Christian,
  • Barariu Sebastian,
  • Roveyaz Patrick,

Per tre mesi, gli alunni:

  • Luberto Eric,
  • Caddeo Luca,
  • Voyat Daniel.

Nella città di Madrid andranno

Per un mese, gli alunni:

  • Cosentino Matteo,
  • Giglio Matteo,
  • Machet Samuel.

Nella città di Siviglia andranno

Per tre mesi, gli alunni:

  • Contoz André ,
  • Gasperini André.

Nella località di Saint Chély d’Apcher andranno

Per un mese, gli alunni:

  • Ghina Mauro,
  • Quendoz Amédé.

Nella località di Caen in Normandia andranno

Per un mese, gli alunni:

  • Lovecchio Matteo,
  • Troilo Davide,
  • Ritter Tizian,
  • Romagnoli Andrea.

Si ringrazia, per l’organizzazione e per i finanziamenti approvati, i referenti degli Uffici FSE della Sovraintendenza agli studi della Regione Valle d’Aosta, la Fondazione CRT di Torino, gli uffici della Pastorale Giovanile Salesiana di Torino Valdocco in particolare la dott.sa Laura Tozzi e tutte le persone che hanno collaborato per dare questa opportunità ai giovani della nostra scuola di svolgere uno stage formativo in aziende d’Europa.