Dicastero Comunicazione Sociale: Newsletter speciale di maggio – Don Gildasio Dos Santos Mendes

Si riporta di seguito la Newsletter del Dicastero della Comunicazione, di Maggio 2021, da parte di Don Gildasio Dos Santos Mendes sdb, Consigliere per la Comunicazione Sociale.

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MARIA
COMUNICATRICE NELLA VITA DI GESÙ E NELLA PRIMA COMUNITÀ

Cari amici!

Scrivo questa newsletter di maggio, qui, nella città di Fatima, in Portogallo, dove oggi partecipo ad una celebrazione mariana insieme ai giovani e alla Famiglia Salesiana di questa Ispettoria.

La lettura dei testi che si riferiscono alla Madre di Gesù, nei Vangeli di Luca e Giovanni, ci offre aspetti importanti e molto rilevanti del modo di comunicare della Madonna.

Vorrei sottolineare, tra le altre cose, tre grandi momenti di comunicazione profonda e sorprendente della Madre di Gesù.

Il primo è la sua visita a Santa Elisabetta. Maria va a casa sua. Le comunica, come il suo più grande dono, la sua ricchezza interiore, la sua gioia in Dio, il suo canto di gioia e di esaltazione: “Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente” (Lc 1: 49).

Maria fa una profonda esperienza della grazia di Dio, che le dà il dono speciale di essere la Madre del Salvatore. Racconta a Elisabetta le cose meravigliose che Dio fa in lei.

Maria sperimenta la meraviglia della chiamata di Dio e, interiormente, porta nel suo cuore e nella sua anima una profonda gratitudine perché il Signore ha fatto grandi cose nella sua vita.

Maria è la comunicatrice della grazia di Dio, del suo incondizionato e amorevole “Sì” a Colui che l’ha scelta come sua eletta. Comunica a Elisabetta la meravigliosa e grande notizia: che lei sarà la madre di Gesù, del Salvatore. La comunicazione interpersonale di Maria con Elisabetta avviene nell’incontro di due donne profondamente coinvolte nell’amore di Dio.

Maria rimane con Elisabetta. Vediamo in questo gesto una comunicazione tra sorelle, una comunicazione di attenzione e di cura che l’una ha per l’altra. La comunicazione tra Maria ed Elisabetta è incentrata sulla grande missione di essere la Madre del Salvatore.

Nel secondo caso, a Cana di Galilea, Maria è la comunicatrice delle relazioni umane, dell’empatia, della sensibilità e dell’apertura agli altri. Maria interpreta la situazione con fede, uscendo da sé stessa, verso gli altri, notando che il vino era finito: Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». (Giovanni 2,3).

Maria è la comunicatrice sensibile ai sentimenti di coloro che partecipano alla festa. Sente i loro cuori turbati dalla mancanza di vino, che faceva parte di quel sacro rito. Maria è la comunicatrice che guarda nel profondo degli occhi di suo Figlio e gli comunica, con fiducia materna, che “non hanno più vino”.

A Cana, Maria è la comunicatrice che valorizza il gruppo, che sa vivere in comunità, che partecipa ai suoi riti e si unisce alla gioia degli invitati. La sua comunicazione con Gesù e con gli invitati alla festa è fatta di un’autorità amorevole, attiva, ferma e creativa: La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà» (Gv 2, 5). Maria prende l’iniziativa. Lei guida. Fa il primo passo, dialoga, interroga, ascolta e agisce per trovare una soluzione alla mancanza di vino. Maria, comunicatrice di grande leadership, ha una sensibilità specifica per gli altri e un atteggiamento attivo immediato.

Nel terzo caso, nel Cenacolo, vediamo Maria silenziosamente presente tra i discepoli di Gesù. Negli Atti degli Apostoli (1,14), Luca menziona l’umile presenza di Maria quando ricevono lo Spirito Santo. Maria è una donna di comunione, di integrazione nella comunità; si inserisce tra i discepoli come donna e come Madre di Gesù. Maria interagisce, ascolta, prega, accompagna, partecipa alla comunità che sta nascendo. Pur essendo la Madre di Gesù, non si pone al di sopra dei discepoli. Comunica con la sua presenza amichevole e umile, con il suo profondo senso della comunità.

Maria, Madre di Gesù e comunicatrice del piano di Dio nella sua vita. Maria, guida della comunità emergente. Maria, comunicatrice della tenerezza di Dio per tutti gli uomini e le donne di tutti i tempi.

Un abbraccio fraterno!

Fatima, Portogallo, 15 Maggio 2021.

DON GILDÁSIO MENDES DOS SANTOS
Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale

Cinzia Curletti: insegnante del corso di inglese online attivato per la Syria

Diversi docenti si sono offerti volontari nell’insegnare, arricchire e potenziare il livello di lingua inglese di alcune decine di ragazzi di Damasco, secondo il progetto realizzato dall’Animazione Missionaria Ispettoriale. Di seguito alcune riflessioni proposte da Cinzia Curletti, una delle insegnanti del corso di inglese online attivato per la Syria.
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Da due settimane ho iniziato il corso di inglese come volontaria con un gruppo di studenti siriani. Già dai primi contatti via WhatsApp i partecipanti si sono dimostrati attenti e disponibili. Il gruppo è composto di sei persone, ma finora ne ho conosciute soltanto cinque, quattro ragazze e un ragazzo.

Le nostre lezioni hanno luogo il martedì mattina sulla piattaforma Meet. E qui cominciano i problemi, perché a Damasco le cose non vanno come a Torino. Noi qui ci lamentiamo se perdiamo la connessione per qualche secondo, mentre lì mi raccontano che l’elettricità se ne va ogni tre ore ed è così ogni giorno.

Questi ragazzi sono studenti universitari (a parte una delle ragazze che frequenta l’ultimo anno di liceo) e lavorano come insegnanti presso il centro Don Bosco. Alcuni le lezioni le fanno lì, tutti insieme. È molto bello vederli insieme… senza mascherine, devo dire. Quando ho chiesto loro il perché, mi hanno detto che in Siria non si usano le mascherine e che l’unica chiusura per il Covid è stata quella degli ospedali!

Riescono a sorridere di cose serissime e molto tristi, mi trasmettono una grandissima voglia di aiutarli.

Le lezioni sono davvero divertenti. I ragazzi hanno un ottimo livello e partecipano molto, connessione permettendo.

Le conversazioni sono diverse da quelle a cui sono abituata. Non esiste il “sei stata al ristorante?”, o “cosa farai nelle vacanze?”. Per noi è così adesso a causa del Covid, altrimenti nel corso delle attività comunicative si parlerebbe di weekend, vacanze, viaggi. Loro, invece, mi dicono che al mare non ci possono andare, perché ci sono i posti di blocco, e al ristorante nemmeno perché non hanno i soldi.

Ciononostante, sono allegri, specialmente le ragazze, e mi raccontano dei loro amici e delle loro famiglie. Mi hanno persino fatto fare un “tour” del centro, del quale sono molte fiere, con la videocamera del cellulare.

In tutti loro c’è un solo sogno: quello di andarsene. Chi in Europa, chi in America o Australia. Ovviamente, la scelta dell’inglese deriva da questo. Al momento stiamo lavorando su grammatica e vocabolario, e devo dire che la partecipazione è ottima.

Spero di poterli aiutare a raggiungere i loro obiettivi, che siano in Siria o ovunque nel mondo.

Cinzia Curletti