Buonanotte Missionaria Settembre 2022 – Virgilio Radici

La Buonanotte Missionaria: un’esperienza concreta in terra di missione per riflettere!

Per questo mese di settembre, l’esperienza di Virgilio Radici, missionario da 32 anni, prima in Kenia e poi in Tanzania. Una buona occasione per ravvivare la nostra passione missionaria.

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Un saluto a tutti coloro che ascoltano questa breve buonanotte salesiana.

Il mio nome è Virgilio Radici, sono nato a Bariano in provincia di Bergamo. Sono ora uno fuori
dal “comune”… Vivo infatti ad Iringa in Tanzania.

Sono un Salesiano Coadiutore. Ho fatto la mia prima Professione Religiosa al Colle Don Bosco (Asti) il 29-11-1969.

Da Bariano sono andato al Colle Don Bosco per le scuole Medie nel 1964. Non ho scelto io, ma mia mamma che sapeva dei salesiani perché è stata exallieva delle suore di Maria Ausiliatrice a Legnano (Mi). Eccettuato l’anno di Noviziato a Monte Oliveto nel 1968 tutti gli altri anni li ho passati al Colle Don Bosco, prima come allievo e poi come salesiano. Nel 1990 sono partito per l’Africa, prima 9 anni in Kenya e poi dal 1999 ad Iringa.

Al mio primo incontro con i Salesiani al Colle ho notato una cosa che mi ha subito attratto: la cordialità e la gentilezza di tratto. Sono subito rimasto attratto da questo. Concluse le scuole Medie, ho scelto di continuare al Colle per la Scuola Professionale con indirizzo di arte grafica. Dopo il primo anno di Scuola Grafica il Direttore, don Antonio Mason, di cara memoria, mi chiese se volevo entrare in Noviziato. Mi ricordo come fosse ora che risposi subito di sì. Quando mi chiese se volevo essere sacerdote gli risposi che mi piaceva essere Coadiutore, come ce n’erano tanti al Colle (più o meno erano una quarantina ed i sacerdoti una ventina). Mi attraeva il loro modo gentile e la capacità di stare con noi giovani.

In Noviziato sono stato tre mesi in più (da agosto 1968 a novembre 1969) per aspettare di aver compiuto i 16 anni allora richiesti dal Diritto Canonico. Nel 1972 il Canone innalzò a 18 anni di età l’anno della prima Professione. Io dico sempre che dopo aver visto me…, era meglio cambiare l’età di ingresso nella vita religiosa.

A comunicare della vocazione ai miei genitori furono gli stessi Salesiani del Colle. Prima di andare in Noviziato, infatti, un Coadiutore ed un Sacerdote mi portarono a casa in macchina. C’era a casa solo mia mamma. Mio papà era in ospedale per un incidente sul lavoro a Milano (era muratore). Il giorno dopo sono andato con mia mamma a trovare papà a Milano in ospedale. Alla notizia del mio prossimo ingresso in Noviziato, mio papà rimase in silenzio per un po’. Poi disse: “Se pensi che questa sia la volontà di Dio, fai pure”. Mia mamma è mancata a 57 anni nel 1979. Mio papà visse ancora per altri 20 anni, fino al 1999. Mi hanno sempre voluto bene ed aiutato in tutto.

Perché sono partito in missione? Come ho detto, per il Colle non ho scelto io, ma mia mamma, così anche per le missioni non ho scelto io, ma il mio Ispettore di allora, don Angelo Viganò. Era l’anno 1990. Ero al Colle a insegnare ai tipografi compositori e venni chiamato al telefono. Era l’Ispettore che da Roma (era al Capitolo Generale) mi chiamava dicendomi se volevo andare in Kenya per installare una tipografia. Io risposi che per fare questo era necessario conoscere anche tutti gli altri settori del mestiere tipografico (litografia, fotoriproduzione, stamperia e legatoria), che io non conoscevo praticamente (solo teoricamente). Lui mi disse di pensarci ed al suo ritorno ne avremmo parlato.

Venne al Colle il primo di aprile dello stesso anno e mi disse di andare per due mesi e mezzo a Makuyu e studiare un po’ di lingua Inglese e conoscere il posto. Il primo aprile è proprio un giorno “speciale”, fa gli “scherzi”. Ma so anche che ricorda la nascita di mamma Margherita. Ricordando la sua Obbedienza, ho scelto di fare l’Obbedienza. Ora sono contento.
Partii il 4 luglio 1990 per Makuyu e ritornai il 15 settembre dello stesso anno. Parlai nuovamente con l’Ispettore presentandogli un miniprogetto della costruzione del capannone tipografico e mi diede la conferma per il ritorno in missione. Prima andai a Malta (gennaio-giugno 1991) per approfondire la lingua Inglese ed il 4 settembre 1991 eccomi nuovamente a Makuyu in Kenya.

Mi sono trovato, da subito, bene. Come carattere le persone sono molto cordiali. Mi si avvicinavano con gentilezza e salutavano cordialmente e con il sorriso bello aperto.

In un primo tempo mi sono adattato a fare un po’ di tutto. Non esisteva la tipografia e quindi ho iniziato con il lavoro nei campi, la raccolta del granturco con gli allievi del corso della Scuola Professionale. Dal piombo e carta della tipografia al lavoro con la terra…

Dopo poco iniziarono i lavori di costruzione della nuova tipografia con una ditta di Nairobi e nel 1993, le prime stampe con l’aiuto del generoso Coadiutore Salesiano Bertocchi Alessandro che, dalla tipografia Vaticana, venne a Makuyu. Molto fu l’aiuto datomi, all’inizio, anche dal Salesiano sacerdote don Gianni Uboldi che attualmente si trova in Uganda. Lui era l’economo della casa e conosceva bene la lingua Inglese e quella locale Kikuyu. I contatti con le ditte e con l’estero erano sempre suoi. Senza il suo aiuto non sarei riuscito nell’intento.

Attualmente mi trovo ad Iringa, in Tanzania. Si trova a circa 1600 m s.l.m. Il clima è sempre mite…, non fa caldo e non fa freddo. La temperatura si abbassa a 9 gradi Centigradi in
maggio-luglio, ma durante il giorno arriva a 20-22. Non c’è mai la neve o il ghiaccio.

La comunità salesiana di don Bosco, in cui vivo, è composta dal Direttore sacerdote dell’India (ora cittadino della Tanzania), da due sacerdoti, uno dall’India ed uno dalla Tanzania, da un salesiano laico del Kenya e dal sottoscritto.

Abbiamo una parrocchia, con la chiesa principale dedicata a Maria Assunta e due chiesette succursali in villaggi vicini ed una Scuola Professionale con 300 giovani (ragazzi e ragazze) che imparano un mestiere da loro scelto (sartoria, falegnameria, motomeccanica, tipografia, muratori, elettricisti, saldatori e computer). Questi fanno un corso che dura tre anni. Abbiamo poi un altro corso breve, della durata di sei mesi, con circa 700 giovani. In questo corso breve insegniamo anche idraulica ed installazione di pannelli solari. Tutti gli insegnanti sono locali.Io sono incaricato della tipografia. Vengono tutti molto volentieri. Don Bosco aiutava il giovane ad inserirsi nella società in modo da vivere da onesto cittadino e da buon cristiano. Dando loro un mestiere in mano, possono aiutare i loro familiari e se stessi in modo da poter uscire dalla povertà e per qualcuno anche dalla miseria in cui vivono.

In questi giorni sono in Italia per visitare i parenti. Da ottobre, al mio ritorno, la nuova obbedienza mi porterà al Noviziato di Morogoro, Tanzania. Ci sono ora 20 Novizi. Il Signore possa accompagnare questa nuova tappa di cammino.

Ho ancora un sogno. Da giovane mi ricordo di aver pregato il Signore, durante un corso di Esercizi Spirituali di aiutarmi per la commissione che lui intendeva darmi da fare. Era per me ancora un “sogno” la vita. Ora sogno di poter essere sempre pronto per questa commissione. Sogno di essere contento dove mi trovo per poter far felici gli altri. Nella loro felicità sta anche la mia. Ma non sono sempre riuscito nell’intento.

Mi permetto di raccontare solo un piccolo episodio. Oltre alla mia normale routine di lavoro in tipografia, ero solito aiutare i bambini nel fare loro qualche medicazione. Questo abitualmente lo facevo dopo il lavoro e quindi nel tardo pomeriggio quando i bambini e giovani venivano per passare il tempo nell’oratorio da noi. Era però un periodo in cui mi trovavo in difficoltà circa i rapporti con le persone adulte. Da una settimana, infatti, parlavo poco; non salutavo e sorridevo più a nessuno. Ecco allora, una notte, che mi si presenta questo sogno. Stavo aspettando che i miei operai uscissero tutti dal laboratorio e nel mentre mi si avvicina una bambina tutta zoppicante. La raggiungo e vedendo la sua difficoltà a camminare, la prendo in braccio. Avrà avuto circa 6-7 anni e non l’avevo mai vista prima d’ora. La porto nel mio ufficio e la depongo a sedere sul tavolo di lavoro. Mentre mi chino, per medicare la ferita sanguinante che aveva sotto il piedino, lei mi suggerisce all’orecchio una frase nella sua lingua, in Swahili: «Bradha, usisahau kutabasamu» (Fratello, non dimenticarti di sorridere). Rimasi colpito da questa sua frase e le chiesi: «Per favore, dimmi qual è il tuo nome». Lei mi rispose: «Mimi ni Bikira Maria» (Io sono la Vergine Maria). Sentita questa risposta, fui preso da grande agitazione e mi svegliai. Inutile dire quanto ripresi a sorridere e salutare nuovamente le persone che incontravo.

Maria Bambina mi ha fatto comprendere, o almeno questo è quello che cerco di interpretare,
che si risolvono i problemi più con il sorriso che con mutismi e facce tristi.

Un caro saluto e un buon cammino a ciascuno

Virgilio Radici

Cagliero 11 – “Per l’abolizione della pena di morte” – Settembre 2022

Si allega di seguito il  Cagliero 11 n°165 con l’intenzione missionaria salesiana del mese di Settembre 2022.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Per l’abolizione della pena di morte

Preghiamo perché la pena di morte, che attenta all’inviolabilità e alla dignità della persona, sia abolita nelle legislazioni di tutti i Paesi del mondo.

Per la promozione del sistema preventivo salesiano in Papua Nuova Guinea

Cari Amici,

Vi saluto dal Colle Don Bosco, insieme agli altri Salesiani di diverse ispettorie che hanno chiesto di mettersi a disposizione del Rettor Maggiore e della Congregazione per essere inviati in Missione alla fine di questo mese come missionari ad gentes e ad vitam.

Settembre è conosciuto come il “mese della Bibbia” in memoria di san Girolamo, primo traduttore delle Sacre Scritture in latino. Un mese che si propone di aiutarci a renderci conto che ogni giorno abbiamo bisogno di comunicare con Dio attraverso la sua Parola scritta. Quando apriamo la Bibbia, apriamo le nostre vite! La Bibbia è uno spazio propizio per avvicinarci alle Sacre Scritture, è un tempo in cui, accompagnati dallo Spirito Santo, apriamo i nostri cuori ad essere terra fertile in cui la Parola di Dio pro-duce trenta o sessanta o cento volte, ovunque noi siamo!

Con tutti i Salesiani che fanno parte della 153a spedizione missionaria auguriamo a tutti i lettori di Cagliero 11 un mese benedetto e intenso di ascolto e preghiera alla luce della Parola di Dio.

Don Reginaldo Cordeiro, SDB Membro del Settore per le Missioni Salesiane

AM – L’esperienza missionaria a Vilnius e Telsiai (Lituania)

Si è conclusa l’esperienza missionaria dei ragazzi e delle ragazze che hanno risposto al Mandato Missionario 2022 recandosi presso le realtà salesiane di Vilnius e Telsiai in Lituania, guidati da Don Marco Cazzato, Suor Carmela Busia e Vytautas Markunas: Altea Robutti, Antony Ardolino, Federica Busso, Francesca Cederle, Giulia Meucci, Margherita Cantamessa e Rachele Macri.

Di seguito il resoconto dell’esperienza direttamente con le parole dei partecipanti:

Lituania, un nome che prima dell’inizio della guerra in Ucraina passava inosservato. Anche per noi, terminata la formazione del “percorso nel cuore del mondo”, era poco più che un’area geografica segnata da una mappa, associata per lo più ai lunghi inverni e al freddo. Questo è stato il nostro luogo di missione, di servizio e di incontro con Dio.

Siamo partiti in sette, sei ragazze e un ragazzo, accompagnati da due Salesiani e da una suora Figlia di Maria Ausiliatrice. Non ci conoscevamo prima e ciascuno si approcciava al percorso missionario con motivazioni diverse e senza conoscere la destinazione. Riconoscendo in ciascuno la medesima chiamata a mettersi in gioco nel servizio, abbiamo imparato a vivere insieme e ad amare la Lituania e le persone che vi abbiamo incontrato.

La nostra avventura è iniziata la notte del 23 luglio, quando alle 2 del mattino le ruote del pulmino hanno iniziato a girare in direzione dell’aeroporto di Bergamo. Con gli occhi ancora chiusi e la paura di non trovare il nostro volo sui cartelli delle partenze per via degli intensi scioperi di quel periodo, alle 6.30 siamo partiti in direzione della capitale lituana.

Siamo stati accolti per la prima settimana dalla comunità salesiana di Vilnius. Qui abbiamo conosciuto due missionari italiani da diversi anni in Lituania, don Alessandro, il direttore della comunità, e don Massimo, insieme a don Oliver, missionario filippino e ad altri confratelli salesiani più anziani.

Abbiamo collaborato nelle attività dell’estate ragazzi che si teneva nei locali dell’oratorio ed era già iniziata da una settimana. L’accoglienza da parte dei ragazzi si è fatta comunque sentire. Sapere che c’era qualcuno che ci stava attendendo già da tempo ci ha dato la forza di dare il meglio di noi.

Nei primi giorni l’ostacolo principale è stato sicuramente la lingua. Ci siamo sentiti messi a nudo quando ci siamo trovati davanti a persone con cui avremmo voluto comunicare e abbiamo sperimentato che la lingua inglese spesso non bastava per farsi capire. Grazie al dialogo personale con i giovani incontrati, alla conoscenza un po’ più approfondita della storia recente del paese, in particolare con la visita al museo del KGB, e alle testimonianze di diverse figure significative, tra cui l’ex ministro delle Politiche Sociali e del Lavoro della Lituania, abbiamo pian piano iniziato a comprendere più a fondo la cultura e i modi di fare delle persone incontrate. Ci ha molto colpito sapere, ad esempio, che la Lituania è il primo Paese Europeo per numero di bambini in affido, omicidi e suicidi, autostima negativa tra gli studenti, quantità di alcool consumato, persone in carcere, vittime di violenza… numeri estremamente alti per una nazione così sviluppata economicamente. Inoltre, fra i giochi con l’estate ragazzi, le gite e le attività ricreative ci ha sorpreso vedere come, al di là di un’apparente serenità, sia presente una forte paura per la guerra in corso in Ucraina. I bimbi che ci sorridevano ogni giorno, a casa avevano pronto uno zainetto con il necessario per scappare se la guerra fosse arrivata davanti ai loro occhi, insieme a una compressa di iodio da prendere subito in caso di esposizione a radiazioni nucleari. Ancora ci vengono i brividi al pensiero. Un altro piccolo pezzo che ci ha permesso di aprire gli occhi e di capire che la povertà non è solo quella economica, ma ben altro.

 

 

Dopo questa intensa settimana, ci siamo spostati a Telsiai, cittadina di 30 mila abitanti a circa 300 km da Vilnius. Qui è presente un’altra piccola comunità salesiana formata da tre confratelli: don Vincenzo, responsabile della comunità, don Alexis e Piercarlo. Qui non è presente un oratorio, ma la casa salesiana è proprio una piccola casetta che ospita la comunità. Per questo l’estate ragazzi, Don Bosko Vasara, si teneva nei locali di una scuola della città e del seminario diocesano.

L’attività è durata due settimane. Durante la prima le mattine erano dedicate alla formazione insieme con gli animatori del luogo, una trentina di ragazzi dai 15 ai 19 anni, e i pomeriggi all’animazione dei più piccoli. Nella seconda settimana, invece, tutta la giornata era dedicata all’animazione dei bambini e dei ragazzi, circa centocinquanta che ogni giorno, ci regalavano i loro sorrisi e il desiderio di stare insieme. Abbiamo riscoperto la bellezza del gioco condiviso coi ragazzi, grazie alle attività già preparate dagli animatori del posto. Spesso nei nostri oratori ci dimentichiamo della meraviglia del gioco perché troppo indaffarati nell’organizzazione.

Un altro elemento fondamentale in queste settimane a Telsiai è stato il dialogo. Giorno dopo giorno qualcosina in più di lituano riuscivamo a capirlo anche se la nostra lingua intermediaria rimaneva l’inglese. Dopo la fine della giornata ci si ritrovava tra gli animatori per fare un po’ di verifica e di condivisione. Se qualcosa non era andato troppo bene lo si diceva senza paura e si cercava di trovare una soluzione, messa in pratica dal giorno seguente.

Sono state due settimane felici e spensierate, ricche di incontri che si sono trasformati col tempo in splendide amicizie. Abbiamo scoperto che per stare davvero bene non serve per forza conoscere la stessa lingua, perché, se c’è l’intenzione di farlo, in un modo o in un altro si riesce a comunicare.

Di questi giorni ci portiamo a casa il volto di tanti bambini che sono riusciti a regalarci, nella loro semplicità, la spensieratezza di cui tutti dovremmo godere per affrontare al meglio le nostre giornate e di molti animatori che con la loro umiltà e grinta non ci hanno mai fatti sentire fuori posto.

Il nostro augurio più grande per questa comunità è quello di poter edificare un oratorio, affinché si possa realizzare in maniera più grande il sogno di Don Bosco anche a Telsiai.

In generale, per le due realtà che ci hanno accolto, possiamo dire che ci siamo sentiti a casa, siamo stati coccolati e siamo grati per tutto ciò che abbiamo ricevuto. Ci siamo fidati e affidati e non potevamo fare scelta migliore.

Un grazie sentito a ogni singola persona che abbiamo incontrato lungo il nostro cammino, che ci ha permesso di aprire ancora una volta il nostro cuore. Prima di partire forse avevamo la presunzione che saremmo andati in Missione per aiutare qualcun altro. Ora che siamo tornati abbiamo concretizzato che il dono più grande ci è stato regalato dalle stesse persone che pensavamo di dover “salvare”.

Ancora una volta, grazie.

Altea, Antony, Federica, Francesca, Giulia, Margherita,, Rachele, don Marco, Vytas, sr Carmela

 

Animazione Missionaria: concerto benefico per la Romania

Il gruppo missionario del percorso Nel Cuore del Mondo, in partenza quest’estate per la Romania, organizza un concerto benefico con lo scopo di raccogliere fondi a sostegno della comunità salesiana che accoglierà loro a Ciresoaia.

L’evento, ad offerta libera, si terrà il 27 maggio 2022 alle 20.45, presso la Chiesa San Maurizio, in Via Arduino 105 (Ivrea).

I canti e le letture saranno a cura dei ragazzi del gruppo missionario ed ispirati alla Vergine Maria, invocata dai giovani per aiutarli ad aprire il cuore verso tutti coloro che incontreranno.

AM: Mandato Missionario 2022

Domenica 8 maggio si è svolto, presso la casa delle Figlie di Maria Ausiliatrice di piazza Maria Ausiliatrice a Torino, il sesto incontro del “Percorso nel Cuore del Mondo” 2021/2022.

Il tema dell’incontro è stato la vita di gruppo in missione: nella prima parte della giornata i gruppi hanno lavorato sulla conoscenza di sé e sul riconoscersi in Gesù, modello di missionarietà e primo missionario. Nel pomeriggio hanno ricevuto alcuni consigli pratici da parte di don Fabio Mamino e altri giovani partiti negli scorsi anni.

La giornata si è conclusa con un momento molto importante: la celebrazione del mandato missionario, presieduta dall’ispettore don Leonardo Mancini e con l’intervento dell’ispettrice suor Emma Bergandi. Durante la celebrazione è stata consegnata la croce missionaria ai 20 membri dei tre gruppi che partiranno quest’estate per la Lituania, la Romania e l’Albania. 

Commentando il Vangelo, don Leonardo ha ricordato ai gruppi che, come pecorelle del gregge del Signore siamo chiamati ad ascoltare e seguire Gesù e che, proprio per questo, non saremo strappati alle Sue mani e non dovremo temere nulla. Suor Emma invece ha invitato ad un cambio di prospettiva verso la missione: non una partenza per “fare qualcosa” ma per ricevere ed accogliere la ricchezza senza fine che viene dall’incontro.

Cari confratelli e laici corresponsabili,

spinti dalla luce e forza che proviene dal Cristo Risorto, nonostante le incertezze  legate alla guerra in Ucraina, accompagnati da Maria Ausiliatrice, guardiamo all’estate che arriva con speranza. 20 ragazzi e 5 accompagnatori partiranno nel periodo a cavallo fra luglio e agosto  in tre gruppi destinati in Albania, Lituania e Romania. Li affidiamo alle vostre preghiere.

(don Theo)

 

Pagina instagram dell’Animazione Missionaria

È arrivata la pagina instagram dell’Animazione Missionaria salesiana di Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania. Un modo per aiutarci ad allargare il nostro sguardo e a riflettere sulle tematiche dell’animazione missionaria, con la semplicità e la velocità dei social, senza perdere il senso profondo di ciò che sentiamo e viviamo. 

Ci proponiamo di offrire una diversa visione del Mondo attraverso lo sguardo della missionarietà salesiana; il racconto delle attività del percorso “Nel cuore del mondo” e delle missioni estive della nostra ispettoria; testimonianze di vita donata e molto altro!