Presentazione Sussisio Estivo 2019

Durante la due giorni di Anima MGS, che si terrà a Valdocco il 9 ed il 10 febbraio 2019, ci sarà la presentazione del nuovo Sussidio Estivo da parte della editrice Elledici dalle ore 20.30 alle 23.00.

 

 

Teaser – Presentazione Sussidio Estivo 2019

Teaser – Presentazione Sussidio Estivo 2019

Publiée par MGS Piemonte, Valle d'Aosta e Lituania sur Samedi 2 février 2019

La presentazione si terrà presso il teatro piccolo di Valdocco – Via Maria Ausiliatrice, 32, Torino – e sarà aperto a tutti i Responsabili di oratorio e attività estive. Ecco la scaletta della serata:

  • Introduzione Inno Ufficiale;
  • Conoscenza dei protagonisti della storia figuranti in vero stile steampunk;
  • Grande gioco con ambientazione del Sussidio Estivo;
  • Spiegazione con i responsabili della parte formativa;
  • Preghiera finale.

31 gennaio 2019 – Il racconto della giornata di festa

Una grande giornata di festa quella del 31 gennaio. I tanti fedeli che vi hanno partecipato a Valdocco ed in Basilica Maria Ausiliatrice si sono stretti intorno a San Giovanni Bosco portando le personali preghiere e ringraziamento.

 

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Ore 11:00 – La celebrazione presieduta dall’Arcivescovo di Torino

Omelia dell’Arcivescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia, in occasione della Santa Messa delle ore 11,00 per la Festa di Don Bosco. (Torino – Basilica Maria Ausiliatrice).

«Chi accoglie un bambino, un ragazzo o giovane nel mio nome accoglie me» ci dice il Signore.

“Accoglienza significa anzitutto ascolto, primo passo educativo da porre in atto verso le nuove generazioni. Anche il Papa l’ha ribadito al Sinodo dei giovani. Ascoltare i giovani è dunque un impegno forte e chiaro che ci interpella tutti. Don Bosco diceva che l’educazione è una questione di cuore. Per educare un giovane bisogna che lui senta il nostro cuore che lo ama, che lo ascolta e l’accompagna passo passo senza imposizioni o divieti, ma con autorevolezza che nasce dalla stima che si ottiene come educatori, mediante non solo le parole ma i fatti, e la testimonianza coerente della propria vita.

Certo oggi viviamo immersi in un forte e tumultuoso cambiamento culturale in atto che ha spiazzato molte famiglie in campo educativo. Oggi viviamo in un mondo di super informazione, che si avvale di nuovi linguaggi affascinanti e ricchi di sempre nuovi stimoli e interessi. Questo è un dato positivo, ma rischia paradossalmente di isolare ancora di più la persona dentro un mondo virtuale e soggettivo da cui diventa difficile uscire per dialogare e rapportarsi poi con l’altro e con gli altri. Si impoveriscono così i rapporti interpersonali e la comunicazione verbale ed esperienziale tra i vari soggetti educativi. A questa carenza si supplisce spesso con i tanti servizi e proposte, che si rovesciano sugli adolescenti e giovani e accontentano le loro pulsioni occasionali e momentanee, epidermiche, senza lasciare traccia dentro il cuore.

È necessario che i vari soggetti coinvolti nell’ambito educativo si parlino e si incontrino su una piattaforma comune di indirizzi e di valori condivisi. Genitori, docenti, sacerdoti e religiose, animatori dei vari ambiti del vissuto sociale, operatori della comunicazione, istituzioni pubbliche, sono chiamati a lavorare insieme condividendo un obiettivo comune che è quello di incentrare ogni intervento sulla persona. È urgente che i ragazzi e giovani possano avere interlocutori disponibili ad ascoltarli e a camminare con loro condividendone le aspirazioni e le domande, le sfide e le provocazioni con spirito non paternalistico, ma amicale e sereno.

Bisogna dare vita a un vero e proprio patto educativo tra famiglia, scuola, comunità civile e religiosa e gli stessi ragazzi e giovani, rendendosi tutti responsabili di una testimonianza di vita coerente e sincera. Il fine non è quello di catturare o di orientare su binari precostituiti, ma di sollecitare le risorse positive dei giovani su valori e proposte ricche di umanità e di spiritualità.

Vale la pena qui ricordare il metodo preventivo di don Bosco che amava i giovani perché erano giovani, senza altre specificazioni. Li cercava là dove erano, per la strada o in carcere, nelle periferie e si rapportava a loro così com’erano senza dare l’impressione di volerli cambiare a tutti i costi. Su questo base di amicizia e di rispetto faceva leva sulle loro risorse che sempre valorizzava in ogni giovane anche il più  aggressivo e caratteriale.

Un secondo aspetto che vorrei richiamare è la difficoltà che oggi si riscontra circa il rapporto intergenerazionale, che si accompagna alla assolutizzazione di un individualismo aggravato dai social, rispetto all’esperienza comunitaria. La personalizzazione dei rapporti con ogni singolo ragazzo e giovane è la via decisiva, se si vuole stabilire un dialogo sincero e proficuo. Quello che non passa per la coscienza e la sensibilità e le scelte del singolo resta improduttivo sul piano educativo.

Nello stesso tempo però, e in modo contraddittorio, l’omologazione al gruppo dei pari è altissima e la paura di non essere accettati o di essere rifiutati o presi in giro è la cosa che più fa soffrire e da rifuggire ad ogni costo. Due poli che in fondo sono sempre esistiti, ma che oggi hanno dato vita ad una separatezza culturale, oltre che ambientale ed educativa, delle nuove generazioni verso gli adulti, genitori e non, e verso gli anziani. Questo fatto rappresenta uno degli abbagli più negativi della nostra società e della stessa pastorale della Chiesa. Isolare i ragazzi e i giovani dal resto della comunità civile ed ecclesiale, chiudendoli in luoghi ed esperienze magari interessanti e gioiose ma rivolte solo a loro in un mondo a sé separato dal resto dove possono incontrare solo coetanei, senza mai un dialogo e confronto con gli adulti e gli anziani, conduce ad un impoverimento notevole sia la comunità che i giovani stessi e la loro crescita.

Credo che qui stia un nodo educativo di fondo da sciogliere: ogni sforzo verso i giovani può trovare una radice di nuova linfa e vigore a partire dalla famiglia aiutata ad essere soggetto primo e responsabile della sua crescita e di quella di tutti i suoi membri. È masochismo quello di una società che non sostiene le nascite e non offre alla famiglia un sostegno anche economico forte e continuato per questo scopo.

Lo stesso si dica per quella insufficiente politica di prevenzione e di sostegno alla famiglia idonea a promuovere il suo impegno verso gli anziani costretti sempre più spesso a trovare posto in strutture di accoglienza (con costi sociali ed umani amplissimi) anche quando stanno bene e sono autosufficienti. La presenza degli anziani nelle case e dei nonni verso i loro nipoti rappresenta oggi uno dei fattori più positivi anche sul piano educativo delle nuove generazioni. Lo stesso vale per ogni forma di disabilità di cui la famiglia, in primo luogo, può essere, se adeguatamente sostenuta, la prima protagonista e responsabile.

Insieme alla famiglia è necessario dare vita a una rete di accompagnamento fatta di luoghi, occasioni ed iniziative di incontro tra generazioni, che permettano di arricchirsi dei doni gli uni degli altri. Penso in particolare agli oratori che, a mio avviso, rappresentano anche oggi una realtà di prim’ordine per promuovere iniziative di comunione e di incontro tra le generazioni. Ricuperare la centralità di ogni singola persona, della sua famiglia e comunità  nel campo educativo significa porre le premesse per una nuova civiltà e società dove il futuro è non solo assicurato ma gestito già nel presente con l’apporto delle diverse componenti decisive e fondamentali che ne garantiscono la continuità e la sussistenza.

Una società più a misura di persona e di famiglia significa un mondo meno anonimo ed estraneo e più vivibile, perché ricco di relazioni coinvolgenti e interessate, solidali e amiche dove ogni ragazzo e giovane viene accolto per se stesso e riconosciuto, come ci insegna don Bosco, soggetto attivo e responsabile, prima che destinatario di servizi e di offerte, sia in campo educativo e religioso che sociale.

Cesare Nosiglia Arcivescovo di Torino

16-17 febbraio il Colle don Bosco si tinge dell’allegria dei Savio Club

Secondo appuntamento per i Savio Club. Di seguito tutte le informazioni necessarie per parteciparvi.

 

Dove e Quando

Colle don Bosco.
Dalle ore 16:00 di sabato 16 febbraio fino alle ore 16:00 di domenica 17 febbraio

A chi è rivolto

Ragazzi e ragazze di 1°, 2° e 3° media.

Cosa portare

Cena al sacco – quaderno ad anelli a5 e penna – federa, lenzuolo o sacco a pelo

Termine iscrizioni

Le iscrizioni terminano martedì 12 febbraio e vanno consegnate al responsabile del proprio centro

Scarica le Locandine:

Rivivi il primo appuntamento dei Savio Club che si è tenuto il 10/11 novembre

Panama 2019 – #WeAreDonBosco

Si riporta qui a seguire un articolo proveniente dalla redazione di AnsAgenzia Info Salesiana – riguardo alle prime notizie provenienti da Panama, dalla Giornata Mondiale della Gioventù 2019.

(ANS – Città di Panama) – “Noi Siamo Don Bosco”: è questo il motto, declinato nelle varie lingue, che le Procure Missionarie Salesiane di tutto il mondo rilanciano in occasione della GMG di Panama2019 e in vista della festa del Santo della Gioventù, il prossimo 31 gennaio. Le migliaia di pellegrini degli ambienti salesiani raccolti in questi giorni a Panama sono pertanto invitati a testimoniare la propria salesianità diffondendo il messaggio: #WeAreDonBosco.

Diversi sono i motivi che hanno portato a quest’iniziativa. Innanzitutto, la particolarità di questo gennaio, già di per sé “mese salesiano”, ma che quest’anno è anche quello della GMG, che si svolge nella città dove i salesiani sono presenti da oltre 100 anni, in un Paese che ama Don Bosco visceralmente.

Poi c’è il desiderio di collaborazione e unità tra le diverse Procure Missionarie Salesiane, che si vuole esprimere anche attraverso messaggi e progetti di comunicazione comuni, consapevoli che il loro impegno non può prescindere dalla figura di Don Bosco, dal suo strenuo ancoraggio alla Chiesa cattolica, dalla sua proposta rivolta agli “ultimi” delle società e del mondo.

E poi c’è la realtà dei giovani del Movimento Giovanile Salesiano (MGS) alla GMG. Ogni GMG, infatti, vede in prima fila l’MGS, che quando si tratta di spiritualità giovanile, gioia, solidarietà e condivisione, “gioca sempre in casa” e costituisce pertanto un modello di rete mondiale fra i giovani credenti.

Alle GMG è facile incontrare in quelle occasioni gruppi provenienti da tutto il mondo, ed è facile notare la specificità salesiana dello stile e del contenuto del raduno: l’accoglienza che precede e che accompagna i pellegrini, il percorso formativo e spirituale che affianca gli appuntamenti ufficiali della “Giornata”, la gioia di chi vive esperienze simili che si attuano a distanza di continente, gli inni a Don Bosco nelle diverse lingue e nei diversi stili musicali, i numeri cospicui dei gruppi… Col procedere delle edizioni della GMG, diventa più palpabile l’estensione planetaria della Famiglia Salesiana: di volta in volta si aggiunge qualche Paese, qualche battipista esplora l’incontro e matura competenze per la proposta educativa nei suoi ambienti, piccole delegazioni vanno ad attingere entusiasmo e innescano relazioni; giovani suore e giovani religiosi vengono proiettati sullo scenario della responsabilità universale della Chiesa…

La proposta ai giovani ora è semplice: chi è a Panama condivida fotografie e post utilizzando gli hashtag #WeAreDonBoscoe #IAmSalesian, oltre agli altri suggeriti dalla GMG. Si potenzierà così il collegamento ideale fra tutti coloro che hanno confidenza con il mondo salesiano, e si permetterà di sentirsi partecipe anche a chi non è potuto andare a Panama.

Con “Noi Siamo Don Bosco” si vuole diffondere il messaggio che Don Bosco è vivo ancora oggi: nei 30mila religiosi e religiose che servono i giovani più bisognosi seguendo il suo modello e il suo stile; nei 3 milioni di persone che sono passate attraverso i programmi formativi salesiani; nelle 5.500 scuole salesiane nel mondo, nelle 330 case d’accoglienza per giovani in difficoltà, nei 1.100 centri di formazione professionale…

Ulteriori informazioni sono disponibili su www.missionidonbosco.org e su salesianmissions.org – sito, quest’ultimo, da cui è possibile scaricare, in inglese e spagnolo, una preghiera specifica per i giovani della GMG per richiedere l’intercessione di Don Bosco.

Festa di Don Bosco

In arrivo la festa di don Bosco, giovedi 31 gennaio 2019 – Valdocco, a cui sono invitati tutti i giovani dell’MGS (Movimento Giovanile Salesiano). Ecco gli orari per tutti i partecipanti MGS:

Ore 18.30 Santa Messa (per tutti i giovani MGS);

Ore 19.45 Pizza e dolci + bere (per chi avrà prenotato) contributo: 5€.

Ti aspettiamo!

Per info: stefano.mondin@31gennaio.net – 349 3834059

 

Arte di Giò anima le Giornate di Spiritualità

Nella serata di sabato i partecipanti delle Giornate hanno ricevuto la visita dei giovani dell’MGS di Piemonte e Valle d’Aosta. L’occasione ha permesso di assistere insieme al Musical “Arte di Giò”. In un grigio futuro dominato dalla schiavitù tecnologica e dalla perdita di senso del quotidiano, la speranza per giovani è segnata dall’apparire del Gran Giocoloriere (immagine di Don Bosco) che, con le sempre valide regole del sistema preventivo, torna a dare colore alla vita.

 

I Salesian family days si concluderanno con lo spettacolo teatrale: L’arte di Giò!

All’interno delle giornate di Spitualità della Famiglia Salesiana (un momento in cui tutta la famiglia salesiana si ritroverà a Valdocco) i giovani dell’MGS, che hanno partecipato al percorso de “L’arte di Animare“, ripresenteranno lo spettacolo teatrale “L’arte di Giò“, dopo il successo della prima edizione, sabato 12 gennaio 2019 presso il teatro grande di Valdocco, ore 20.30.

 

 

 

Verso il Capitolo Ispettoriale – 9 Dicembre 2018

Domenica 9 Dicembre, in vista del IX Capitolo Ispettoriale, si sono ritrovati tutti i direttori delle case Salesiane dell’ICP accompagnati da due giovani – scelti dagli stessi direttori come portavoce della casa di provenienza – per riflettere e produrre un documento da presentare al Capitolo Ispettoriale.
Queste le parole di Don Luca Barone, direttore del Colle don Bosco e relatore dell’incontro:
La giornata che abbiamo vissuto domenica 9 dicembre è stata una eco salesiana dell’esperienza sinodale della Chiesa.
Vedere radunati i direttori delle case salesiane della ispettoria con due giovani rappresentanti di ogni realtà locale ha impresso una bella fotografia del carisma salesiano in Piemonte e Valle d’Aosta.
Mi hanno colpito sostanzialmente tre cose: l’affetto che i giovani trasmettono per don Bosco e per i salesiani che hanno donato e stanno donando la vita per loro, la serietà con cui i direttori hanno ascoltato e parlato con i giovani del carisma salesiano e del loro futuro, e il senso di responsabilità che emergeva nei lavori di commissione e nella stesura del documento finale. 
La responsabilità di chi sa che don Bosco è uno dono di Dio fatto alla Chiesa e al mondo e che i salesiani e i giovani insieme sono coloro che hanno tra le mani il cuore del suo carisma che vuole guardare avanti.
Mi piace pensare che possa essere la prima di tante altre volte come modalità di vivere insieme il dono e la profezia del carisma salesiano nella nostra terra.
Come salesiano sono convinto che i giovani ci salveranno!

Don Luca Barone

Rivivi tutta la giornata!

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#avventodigitale: l’iniziativa del Triveneto

Come tutti gli anni, il Movimento Giovanile Salesiano, offre alcune proposte a tutti i giovani per prepararsi e rendere il cuore disponibile alla venuta sempre sorprendente di Gesù, mediante la pubblicazione di sussidi e alcune attività.

MGS – Triveneto, quest’anno, propone un percorso originale, sperimentando il sodalizio tra tecnologia, quotidianità e avvento.

LE QUATTRO DOMENICHE DI AVVENTO
Dalla ricchezza di tutta la liturgia verrà offerto un commento alle seconde letture di ogni domenica che sarà accompagnato da una foto d’autore scattata da quattro giovani che si sono lasciati ispirare dal tempo dell’attesa e da una poesia di Turoldo che diventerà così l’inno della preghiera domenicale.

NOVENA DELL’IMMACOLATA
Durante la novena dell’Immacolata ci sarà una doppia proposta: da un lato una novena stampabile e da pregare quotidianamente e dall’altro dei video realizzati in nove case salesiane che racconteranno la presenza di Maria che, con piccoli e grandi miracoli, accompagna e protegge ogni opera.

NOVENA DI NATALE
Durante i vespri della Novena di Natale, la Chiesa canta le Antifone O, delle antifone che invocano l’avvento del Signore rivelando giorno dopo giorno l’identità del Signore Gesù. A partire da queste antifone nove persone che, in qualche modo, stanno già sperimentando quel profondo tratto del volto di Cristo (nelle situazioni di vita, scelte personali…) attraverso un video, racconteranno come attendono la venuta del Signore.

Questa iniziativa vuole aprirsi a tutti i giovani, infatti verrà lanciato un CONCORSO DI FOTO SUL TEMA DELL’ATTESA!

Tutti gli appassionati di fotografia e non solo sono invitati a scattare foto una foto sul tema, caricarla su Instagram con l’hashtag: #avventodigitale.

Tutti i dettagli sul sito di MGS Triveneto

#1. Mgs Day 2018: le scelte come i semi, da coltivare e curare ogni giorno per crescere

Il 18 Novembre scorso, appuntamento domenicale a Valdocco per gli oltre 300 giovani appartenenti al Movimento Giovanile Salesiano, provenienti dalle diverse case dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice del Piemonte e Valle d’Aosta, per il primo appuntamento dell’anno, denominato “MGS Day“. 

L’introduzione della giornata è stata affidata al visitatore straordinario, inviato dal Rettor Maggiore,  don José Miguel Núñez, che ha invitato l’uditorio a rispondere alla domanda: “Qual è la mia missione?”. Così il tema della giornata si è legato indissolubilmente al tema pastorale dell’anno, sintetizzato nell’hashtag #Iosonounamissione #perlavitadeglialtri.

I ragazzi sono stati accolti in un cortile colmo di giochi adatti alla loro età. Successivamente, in teatro, hanno lavorato, riflettendo intorno ai cosiddetti supereroi: persone chiamate, nella vita quotidiana e concreta, ad essere missione, persone che, costantemente e quotidianamente, si donano agli altri; questo dono autentico è la loro identità e felicitàDopo un momento di gruppo, nel quale hanno approfondito questo aspetto, i ragazzi hanno vissuto un momento di gioco; poi, la possibilità di confessarsi, ascoltando la testimonianza di giovani che stanno vivendo nella quotidianità la loro vita come missione: alcuni hanno raccontato la loro esperienza in “terra di missione”, altri hanno illustrato la loro realtà quotidiana in Italia.

Dopo un momento conviviale e ludico, i ragazzi sono stati invitati a partecipare alla SS. Messa finale presieduta da don Enrico Stasi, celebrata in un luogo-simbolo torinese: la chiesa dei Santi Martiri, in centro, dedicata ai più antichi patroni di Torino, i martiri Avventore, Ottavio e Solutore, che hanno dato la propria vita per testimoniare la grandezza del Vangelo.

Prima del commiato, i ragazzi hanno ricevuto dei sacchetti contenenti dei semi, con questo messaggio: “Vi vengono affidati questi semi. Occorre prendersene cura piantandogli in un vaso, bagnarli ogni 3-4 giorni e metterli in un luogo dove ci sia luce e non faccia troppo freddo. I fiori che cresceranno hanno bisogno di attenzione quotidiane così come la nostra fede che per crescere ha bisogno di preghiera e dialogo con il signore. #Iosonounamissione

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