Festa – Il Vocabolario Missionario

La parola del Vangelo ti porta in missione. L’esperienza della missione, d’altro canto, cambia il significato che diamo alle parole. Essa lascia il segno, va in profondità nel cuore delle persone, tanto da arrivare a modificare il valore ed il significato di termini che prima sembravano comuni.

Insieme con un gruppo di giovani che hanno fatto questa esperienza, ti proponiamo 31 passi di cammino insieme.

9 OTTOBRE

La parola del giorno: Festa

Ritorno al Vangelo: Luca (15, 4-10)

«Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova? Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta. Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione.
O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta. Così, vi dico, c’è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».

Post-it!

Osserviamolo nella sua ricerca. I termini della parabola sono bene scelti: appena la trova, tutto contento se la mette sulle spalle. E’ un’immagine veramente bella. La comunità cristiana vi ha sempre visto l’immagine di Gesù, quella che più l’ha affascinata e che ha saputo immortalare nelle catacombe. Perché è così che i cristiani sentivano Gesù, come il buon Pastore che li guida nel loro cammino e che li ama.

Ritorniamo alla parabola. Il pastore, tutto contento, ritorna a casa, e non gli basta la sua gioia; perché sia vera dev’essere condivisa, per questo chiama gli amici e i vicin e con gioia racconta loro la sua avventura. E’ logico che la pecora è stata rimessa con le altre, è di nuovo come le altre, non è considerata una “pecora nera”.

L’applicazione che ne fa Gesù è meravigliosa. E’ tutto il cielo che gioisce quando un peccatore si converte. E’ una gioia improvvisa, spontanea, che scoppia nel momento della conversione e che si confonde con quella dei giusti. E’ un vuoto che si riempie, perché la casa dev’essere piena (14,23).

Ora il cristiano e la comunità, che sanno meditare, devono riflettere se è così che cercano di ricuperare chi si è perso, e se è ben accolto, al suo ritorno, nella comunità dei fratelli.

Mario Galizzi

Vangelo secondo Luca – commento esegetico-spirituale

Tocca a te!

Prova a condividere le piccole gioie di questa giornata con chi ti è vicino.

Te lo sei mai chiesto?

1. Fai “festa” per le cose belle che succedono agli altri? Se no, perché?

2. Ti capita di condividere la tua felicità con gli altri? Se si, con chi preferisci?