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Ciresoaia, un mondo nuovo!

Giovedì 15 novembre, la scuola media dell’ Istituto Salesiano di Bra ha assistito alla presentazione del viaggio di Daniela e Alessandro, due giovani volontari che l’estate scorsa sono partiti per Ciresoaia, un piccolo paesino a nord-est della Romania. Un viaggio preparato da un percorso durato tutto l’anno volto a “prepararli” a vivere l’esperienza missionaria: il corso partenti.

Ci hanno raccontato che una volta arrivati a destinazione, sono stati accolti da una moltitudine di bambini con il sorriso stampato sulle labbra e dalle loro “mamme”, le quattro suore. Per due intere settimane, hanno conosciuto ragazzini che vivevano in condizioni pessime, non avendo genitori e case di cui disporre e lavorando già. Ma nonostante queste tristi storie, sono state due settimane colme di gioia, spensieratezza e tanti giochi e laboratori creativi!

Ciò che ha colpito maggiormente i due giovani missionari è stato il vedere quei ragazzini vivere con così poco dando un importante peso alle cose essenziali, come un semplice abbraccio o un comunissimo :”Batti il cinque!”. Bambini e ragazzi che, nonostante la loro giovanissima età, hanno dimostrato che le cose che contano davvero sono i gesti quotidiani e che si può vivere una vita bella anche senza gli eccessi del mondo odierno.

Dopo aver ascoltato questa significativa testimonianza, diversi allievi hanno scritto le loro impressioni. Ne riportiamo alcune.

  • Vedere il bello della vita anche se mostra aspetti negative: essere ottimisti. Donare ai più bisognosi ci arricchisce e ci fa bene al cuore. Aiutando gli altri miglioriamo noi stessi.
  • L’impegno e la dedizione dei ragazzi. La costanza, l’amore, la fede, ma anche il fatto di dedicarsi totalmente ai ragazzi e alla loro felicità in modo molto essenziale.
  • La voglia di giocare dei ragazzi e tutti i loro sacrifici quotidiani per andare al centro che li accoglie.
  • Il sorriso delle persone di quel Paese, nonostante le condizioni di povertà e, a volte, di malattia.
  • I ragazzi, già da piccoli, erano adulti dentro.
  • I bambini già molto poveri non pensano alla povertà, ma a divertirsi e si accontentino di poco, anche solo di un sorriso.
  • I due volontari si sono sentiti a casa con tanti ragazzi, pur essendo in un posto molto povero. Ma sono rimasti molto contenti nonostante ci fosse una situazione diversa da quella che vivono in Italia.
  • Il modo con cui i due giovani hanno parlato della Romania. Come sono felici i bambini quando hanno incontrato i volontari giunti dall’Italia e quando hanno ricevuto le nostre donazioni. In queste occasioni cercherò di impegnarmi donando qualcosa.

Francesca Genta e Edoardo Cravanzola

terza media

 

Hubert Twagirayezu – Testimone diretto del progetto Palabek in Uganda

In previsione del Concerto di Natale in Vaticano avremo ospite a Torino, da lunedì 10 a giovedì 13 dicembre, il salesiano p. Hubert Twagirayezu impegnato a coordinare l’impegno nel campo profughi di Palabek in Uganda, che ospita oltre 40.000 profughi migrati dal Sud Sudan.
Si tratta di uno degli impegni più consistenti e significativi dalla Congregazione che, nel cuore di questo mega-villaggio accresciutosi attorno al suo nucleo originario nel volgere di pochi anni, porta l’attenzione educativa verso i più piccoli e gli adolescenti, proponendo ai più grandi una formazione professionale e l’avvio di attività artigiane.

A metà gennaio arriverà a Palabek il container partito dall’Italia lo scorso mese di novembre con il necessario per aprire una nuova scuola-officina che insegni ai giovani i mestieri della meccanica e dell’agricoltura di base. Le necessità di manutenzione nel piccolo-grande cosmo dei rifugiati richiede abilità e strumenti non presenti al momento, mentre la disponibilità di appezzamenti di terreno potrebbe contribuire all’autosostentamento alimentare.

Missioni Don Bosco ha “sposato” questo progetto come impegno da proporre ai suoi sostenitori in occasione delle festività natalizie 2018, e per questa ragione lo ha messo al centro dell’evento musicale che permetterà di arrivare al grande pubblico.

La presenza di p. Hubert Twagirayezu in Italia queste settimane per trovare sostegni finanziari al “progetto Palabek” ci sembra una opportunità anche per i giornalisti che desiderino dare conto di un fenomeno che spesso viene oscurato dai dati dei flussi verso l’Europa: quello della grande migrazione interna all’Africa a seguito di guerre, carestie, minacce politiche e cambiamenti climatici.

Lo stesso salesiano potrà testimoniare della ricettività dei giovani sudanesi costretti a vivere lontano dalle loro terre eppure raggiunti da un intervento educativo che contribuirà a dare una direzione diversa al loro futuro.

 

Concerto di Natale
Missioni Don Bosco
Hubert Twagirayezu

Padre Ugo de Censi – il Don Bosco delle Ande

Con la morte di padre Ugo de Censi, avvenuta domenica notte a Lima (da mesi le sue condizioni di salute si erano aggravate), se n’è andato, all’età di quasi 95 anni, il “Don Bosco delle Ande”. Un prete di strada che di strada, per servire i poveri, ne ha fatta molta: dalla natia Valtellina alle vette delle Ande.

Sacerdote salesiano, nato in Valtellina, il suo nome è legato all’Operazione Mato Grosso che fondò nel 1967. Un’esperienza di solidarietà missionaria mai interrotta.

È padre Ugo, infatti, ad aver fondato nel 1967 l’Operazione Mato Grosso, raccogliendo l’invito di un confratello e amico attivo a Poxoreo, nello Stato brasiliano del Mato Grosso. L’estate del 1966 padre Ugo aveva proposto ai suoi ragazzi di andare in missione, ricevendone come risposta un entusiasta battimani: «Fu come gettare un fiammifero sulla benzina: una fiammata. Così è nato l’Omg», ricordava il carismatico sacerdote. Quel movimento ancora oggi incarna il miglior spirito del Sessantotto cattolico: un impasto di radicalismo evangelico, voglia di andare controcorrente, desiderio di concretezza.

Col tempo l’Omg ha dato origine a un fiume di solidarietà che ha portato in missione (in vari paesi dell’America Latina) centinaia di persone e di famiglie che dedicano mesi, ma spesso lunghi anni di servizio, ai diseredati e, insieme a loro, operano per uno sviluppo integrale delle popolazioni. Impresa riuscita, tant’è che la Repubblica peruviana aveva conferito al prete valtellinese la cittadinanza onoraria e Mario Vargas Llosa riferendosi al contributo dell’Omg, l’ha definito «una rivoluzione economica e sociale». Salesiano profondamente fiero di esserlo, uomo libero e anti- convenzionale, padre Ugo è stato, per tanti ragazzi un formidabile educatore. Aveva i giovani nel cuore e fino all’ultimo si è consumato per appassionarli a Dio, come aveva confidato a papa Francesco, durante il breve incontro con lui nel corso del viaggio in Perù del gennaio scorso.

Ordinato nel 1952, per lunghi anni aveva operato ad Arese, alle porte di Milano con i “ragazzi difficili” del riformatorio, facendo sue le profonde domande esistenziali dei ragazzi, i dubbi su Dio, l’allergia alle frasi fatte sulla fede. Proprio grazie a questa esperienza il salesiano De Censi capisce che non rimane che una strada per dare forma credibile al Vangelo: mettersi dalla parte dei poveri, fino in fondo, donando tutto se stessi.

L’empatia profonda che padre Ugo ha saputo creare con i giovani gli ha permesso di far breccia – con parole che andavano dritte al cuore – nel cuore di tanti. Come nel caso di Giulio Rocca, uno dei due martiri dell’Omg, ucciso nel 1992 all’età di 30 anni da militanti di Sendero Luminoso: partito ateo dall’Italia, dopo un intenso cammino umano e spirituale era arrivato a chiedere al vescovo di Huaraz di entrare in Seminario. Padre Ugo decise di stabilirsi in Perù nel 1976: scelse Chacas, un paesotto appollaiato ai piedi dei giganti andini.

Negli anni successivi lì sono sorti laboratori di falegnameria artistica dove sono state formate generazioni di intagliatori e un ospedale che è un riferimento insostituibile per tutta la zona. Lì, nella chiesa di Chacas, a 3.300 metri di quota e quasi 700 chilometri di distanza da Lima, verrà tumulata la salma di padre Ugo che aveva dovuto abbandonare le Ande alcuni anni fa per ragioni di salute. Su quelle vette padre Ugo aveva portato la sua inseparabile fisarmonica, la passione per le montagne (che ritraeva in quadri a olio nei pochi momenti di relax) e l’allegria salesiana. La stessa che, nel 2011, al cardinale Carlo Maria Martini in visita all’Omg, fece dire: «Ho sempre desiderato vedere con i miei occhi come fosse l’oratorio di Valdocco quando c’era don Bosco. Il mio desiderio è stato esaudito qui, ai piedi delle Ande».

“E tu dove abiti” – Finita la mostra missionaria a Valdocco

Casa” è ciò che dà dignità a una persona.  “Casa” è costituita da un luogo e da delle relazioni. Senza uno di questi due elementi perdiamo un pezzetto – neanche tanto insignificante – di noi, della nostra umanità.

Partendo da questa consapevolezza è possibile guardare con occhio nuovo le esperienze di casa che esistono a Torino e non solo, scoprendo dentro la realtà dell’abitare un mondo che merita una riflessione.
Il dramma di non avere una casa, sia essa un luogo o degli affetti, riguarda moltissime persone, ed è stato oggetto dell’impegno di altrettante, grazie alle quali sono nati progetti come le case popolari, le case famiglia dell’Associazione Papa Giovanni XIII, le realtà di housing sociale e i centri che si occupano di provvedere ai bisogni delle persone senza fissa dimora.

Allargando ulteriormente la prospettiva, è facile accorgersi di come nel mondo esistano realtà di abitazione inaccettabili per degli esseri umani, dove persone come i missionari salesiani cercano, giorno dopo giorno, di trovare soluzioni per rendere migliori le condizioni di vita e le prospettive future di chi vi abita.

Questo è il percorso concettuale alla base della mostra missionaria dal titolo “E tu dove abiti?” tenutasi dal 15 al 26 ottobre presso la Casa Madre dei salesiani a Valdocco, Torino, alla quale hanno partecipato quasi 1300 ragazzi di età compresa tra i 13 e i 30 anni.
La mostra è stata ideata e realizzata, con il contributo di Missioni Don Bosco, dall’Animazione Missionaria della Pastorale Giovanile Salesiana di Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania, con l’intenzione di dare seguito alle esperienze dei due anni passati, che hanno visto la creazione di altre due mostre missionarie sul tema dell’accoglienza dei migranti.

Si è trattato di una mostra interattiva, nella quale i ragazzi hanno potuto essere protagonisti e immedesimarsi in situazioni a loro non familiari. C’è stato chi ha ringraziato per la possibilità di scoprire realtà a lui sconosciute e chi si è sentito guardato nella propria condizione abitativa senza giudizio e con profonda comprensione. Ci sono stati sguardi commossi e volti stupiti, in un clima di accoglienza in cui i ragazzi hanno potuto esprimere liberamente le loro idee e ricevere spunti di riflessione.
Dagli insegnanti che hanno accompagnato le classi in visita, sono state apprezzate soprattutto le modalità di coinvolgimento dei giovani, che alternavano momenti di attività interattive, visioni di video e brevi spunti da parte delle guide, giovani volontari formati dagli insegnamenti dell’Animazione Missionaria.

La forma quasi giocosa della mostra ha permesso il passaggio efficace di contenuti molto profondi. L’intero percorso portava ad una considerazione finale:

Se è vero che una casa è data anche da delle relazioni, allora tutti noi non solo abbiamo una casa, ma siamo casa per qualcuno. E’ una grande responsabilità. Dunque, che tipo di casa siamo? Come abitiamo le nostre relazioni? Si tratta di una domanda impegnativa, che i ragazzi in visita si sono portati a casa, ma alla quale è bene che tutti noi proviamo a dare una risposta, consci della grandezza di quello che siamo chiamati a vivere.

 

Articolo a cura di Teresa Furlan.

 

 

Johnny Dotti – Quale economia produce lo sviluppo felice?

Nella mattinata di domenica 4 novembre 2018, all’interno del salone delle fma – Piazza Maria Ausiliatrice n°35,  Johnny Dotti (imprenditore sociale, pedagogista e docente universitario presso la Facoltà di Scienze politiche e sociali dell’Università Cattolica) incontra il gruppo partecipante al corso partenti 2018-2019, organizzato dall’Animazione Missionaria, insieme con altri giovani del Movimento Giovanile Salesiano per una rifessione dal tema: L’economia a servizio dei popoli. Quale economia produce lo sviluppo felice?

 

Riflettere oggi è una opera di carità. Una opera di amore. La crisi è stato il venire meno di una idea di società e di sviluppo. Il passaggio è paradigmatico. Politicamente crisi della democrazia rappresentativa. Economicamente crisi della idea di sviluppo capitalistico. Un cristiano non può essere capitalista. Non può accettare che si massimizzi l’interesse di qualcuno. Speriamo che se ne vada da amico.

 

Si riporta qui sotto il video integrale dell’intervento, buona visione!

149° Spedizione Missionaria Salesiana

Qui riportato l’articolo di Gian Francesco Romano, della redazione di Ans, sulla partenza della 149° Spedizione Missionaria Salesiana che si è svolta domenica 30 settembre presso la Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino con al celebrazione di Don Ángel Fernández Artime.

(ANS – Torino) – “A nome di Don Bosco e nella memoria della prima spedizione missionaria, andate e annunciate ai giovani e ai poveri del mondo la gioia di Cristo risorto!”. Con queste parole e con le braccia stese per effondere la benedizione di Dio su di loro, Don Ángel Fernández Artime, X Successore di Don Bosco, ha inviato in tutto il mondo i 25 Salesiani e le 11 Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) della 149a Spedizione Missionaria Salesiana.

La celebrazione, realizzata ieri, domenica 30 settembre, nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino, ha visto la partecipazione anche di Madre Yvonne Reungoat, Superiora Generale delle FMA, e di numerosi concelebranti: il Vicario del Rettor Maggiore, don Francesco Cereda; don Guillermo Basañes, Consigliere Generale per le Missioni; i Superiori partecipanti al Corso per Ispettori salesiani a metà mandato, insieme al Superiore della Circoscrizione Piemonte-Valle d’Aosta, don Enrico Stasi, e gli Ispettori di diverse circoscrizioni d’Europa che accoglieranno alcuni dei missionari.

149° Spedizione Missionaria – ITA

149° Spedizione Missionaria – ITA

Publiée par Agenzia Info Salesiana – Ans sur Dimanche 30 septembre 2018

Fantasia, creatività, coraggio apostolico, pazienza nell’attesa, entusiasmo nell’amore… Saranno questi alcuni dei tratti necessari ai missionari per essere tra i giovani, specialmente quelli più poveri, “segni e portatori di salvezza” – come è stato ben ricordato nella cerimonia di consegna del mandato missionario.

In precedenza, nell’omelia della solenne Eucaristia, Don Á.F. Artime si era costantemente richiamato alle lettura del giorno per indicare ai partenti la natura della loro missione. Dapprima ha ricordato loro di aver ricevuto “una parte” dello stesso spirito che fu di Don Bosco e di Madre Mazzarello. È proprio quello spirito, ha affermato, che li porterà non tanto a “fare, fare, fare…”, ma ad allargare ai giovani poveri di oggi l’abbraccio e la tenera umanità dei primi Salesiani e delle prime FMA.

Poi li ha anche esortati a non sentirsi “padroni” delle missioni, ma a servire, consapevoli di essere “il vertice di una piramide capovolta”. Fondamentale, in tal senso, sarà dunque l’ascolto, “per sentire Dio e il grido del suo popolo”.

Infine, sottolineando quanto sia significativa per il mondo la testimonianza di 149 spedizioni in 143 anni, Don Á.F. Artime, ha citato alcune massime di Don Bosco per rinnovare l’invito a dedicarsi in primo luogo ai più bisognosi: “siate missionari tenaci e coraggiosi dai piccoli e degli ultimi”, ha concluso.

Dei 25 salesiani missionari che hanno ricevuto il mandato ieri, cinque proseguiranno ora la loro formazione missionaria attraverso un corso offerto dall’Università Pontificia Salesiana, mentre gli altri, una volta espletate le formalità burocratiche, raggiungeranno subito le rispettive destinazioni.

Da parte loro le 11 FMA che hanno accolto il crocifisso missionario dalle mani di Madre Reungoat frequenteranno tutte assieme un programma di formazione missionaria che terminerà nel prossimo mese di giugno.

Chi prima, chi dopo, alla fine partiranno tutti e tutte ad “annunziare ai popoli il Vangelo della vita” per essere “per i giovani presenza paterna e materna di Gesù, che vuole per tutti vita abbondante”.

Info ANS

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Harambee 2018 – dal 28 al 30 settembre a Valdocco

Dal 28 al 30 settembre si terrà a Valdocco il tradizionale appuntamento “missionario” dell’Harambèe.

Tema dell’incontro saranno le parole dell’Angelo ai pastori e a tutta l’umanità

“Vi annuncio una gioia grande” (Lc 2,10),

insieme con l’accorato invito di Papa Francesco nella EVANGELII GAUDIUM

“Non lasciamoci rubare la gioia dell’evangelizzazione!”

 

 

Programma:

  • Venerdì 28 settembre

    • ore 20:00 | Accoglienza e cena al sacco
    • ore 21:30 | Lectio biblica e fontane di luce
  • Sabato 29 settembre

    • ore 09:00 | Itinerario dei primi oratori a Torino, luoghi del primo annuncio
    • ore 13:00 | Pranzo
    • ore 15:30 | “Identità del primo annuncio e specifico salesiano” – don Stefano Mazzer SdB
    • ore 16:15 | Riflessione personale e lavoro di gruppo
    • ore 19:30 | Cena e animazione
    • ore 21:30 | Veglia di preghiera itinerante in Valdocco
    • ore 23:00 | Buonanotte
  • Domenica 30 settembre

    • ore 08:30 | Accoglienza in teatro
    • ore 09:00 | “Carità e primo annuncio con i migranti” – Agostino e Cinzia Sella
    • ore 10:30 | Presentazione dei Missionari partenti
    • ore 12:00 | Celebrazione eucaristica e mandato missionario
    • ore 13:30 | Pranzo

Resta sempre aggiornato con i Calendari Ispettoriali

Sono disponibili online i calendari delle diverse attività ed appuntamenti ispettoriali.

La modalità per accedervi è duplice.

  • si possono consultare per settore, nella loro globalità ed importare individualmente gli appuntamenti di interesse;
  • si possono importare tutti gli eventi presenti nella agenda ispettoriale grazie al Google Calendar di 31gennaio.

 

GOOGLE CALENDAR

Con questa funzione il calendario verrà inserito sul tuo account di Google e sarà visualizzabile su tutti i dispositivi, portatili e non, che hanno accesso al servizio. Ad es. cellulare, tablet …

  1. Accedi al tuo account Gmail (esempio: @31gennaio.net/salesianipiemonte.it) da browser (esempio: Google Chrome, Safari, Internet Explorer) e Apri Google Calendar.

 

 

Sito Ispettoriale

Tutte le informazioni sono comunque sincronizzate con il sito ispettoriale. Accedendovi da browser si potranno quindi visualizzare i dettagli dei diversi appuntamenti secondo questo ordinamento:

  • Calendario diviso per mesi: clicca qui
  • Calendario in forma di agenda: clicca qui
  • Calendari di settore consultabili nelle pagine degli specifici ambiti: Menù principale

 

“Non lasciatevi rubare la forza missionaria”

Una bella fotografia del mese appena concluso, colmo di attività per l’Animazione Missionaria, viene offerto dalle parole don Enrico Lupano e sr Carmela Busia, incaricati dell’Animazione Missionaria, e della Consulta; qui di seguito, la loro lettera. Buona Lettura!

Torino, 7 Novembre 2017

Carissimi confratelli,
continua la condivisione del “movimento missionario”. 
Il mese di ottobre e l’inizio di novembre è stato particolarmente ricco di attività e di proposte. Immaginiamo anche tutti voi immersi in questo tempo così carico che ci permette di far risuonare dentro noi l’invito del Papa: “non lasciatevi rubare la forza missionaria”.
Leggerete tanti numeri. Non sono riportati per fare delle somme. Dietro ad ogni cifra ci sono volti, storie, paure, gioie, desideri. L’esperienza più bella penso che l’abbiano vissuta i volontari che sono stati i protagonisti di questa bella pagina di storia missionaria della nostra ispettoria.

Corso partenti 2017-2018
Come indicato anche nel volantino, il corso partenti quest’anno vede due livelli: per chi inizia e per chi ha già vissuto l’esperienza in missione. I ragazzi del primo livello hanno iniziato l’esperienza in 23, e dopo un po’ di discernimento personale 16 hanno deciso di continuare il percorso. Un piccolo gruppo al quale dare l’opportunità di crescere nel dono di sé e nella capacità di prendere le distanze dalla “globalizzazione dell’indifferenza”. Crediamo che tale dono, con l’accompagnamento delle nostre comunità, possa essere offerta a sempre più giovani.

I partecipanti del secondo livello sono i ragazzi che hanno vissuto l’esperienza missionaria questa estate. Sono 23 (altri 3 hanno scelto di partecipare ai gruppi ricerca). Il dato è molto interessante perché tranne un caso tutti i ragazzi che hanno vissuto la missione estiva sono ritornati con l’intenzione di proseguire questo cammino. Ringraziamo il Signore.

Testimonianze
Un ulteriore esperienza significativa di questo tempo sono state le testimonianze nelle nostre opere. Grazie per averci invitati a condividere un pezzo del nostro cammino.
Se lo vorrete è sempre possibile, soprattutto nei tempi forti dell’anno pastorale, riproporre l’esperienza.

Ecco alcuni dati (aggiornati ai primi di novembre):
31 sono state le testimonianze offerte:
– 15 nelle case SDB,
– 9 nelle case FMA,
– le altre in ambienti diocesani.

In particolare delle opere SDB: 3 scuole secondarie di 1 grado, 2 superiori, 5 CFP, 5 parrocchie – oratorio. Per quanto riguarda le opere FMA: 2 scuole primarie, 2 scuole secondaria di 1 grado, 2 superiori, 2 CIOFS, 1 oratorio.

Mostra “Ragazzi invisibili. Il diritto di sognare”.
Il mese di ottobre ci ha visti impegnati con la 2° edizione della mostra missionaria. Quest’anno, come sapete, il tema è stato : “I ragazzi invisibili. Il diritto di sognare”. Una bella opportunità per far riflettere i nostri ragazzi e “fare cultura”.

Qualche numero: sono passati 48 gruppi:
– 35 classi scolastiche: 18 delle statali e 17 delle nostre case salesiane (sdb – fma).
– 16 classi di 3 secondaria di 1 grado e le altre delle superiori (cfp inclusi).
– 13 gruppi vari (oratori, associazioni).

Come sempre un ringraziamento speciale va al gruppo giovanile di animazione missionaria che con passione anima ogni attività.
Un ricordo nell’amicizia e nella preghiera.

don Enrico e Sr Carmela

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