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Cagliero 11 – “Per i ministeri laicali in America” Maggio 2020

Si riporta Cagliero 11 e l’intenzione missionaria salesiana del mese di Maggio 2020.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

CAGLIERO 11 – N°137, MAGGIO 2020

Carissimi amici,

certamente questi ultimi mesi non sono stati come quelli degli anni precedenti! Il mondo intero si è fermato ed è rimasto in silenzio. L’economia è in crisi, le imprese stanno chiudendo. Ora ci siamo ricreduti poiché pensavamo che tutto quello che abbiamo, tutto quello che possediamo fosse il risultato del nostro lavoro. Abbiamo vissuto la nostra vita come se dovessimo stare qui su questa terra per sempre. Ci siamo affannati su questa disperata ricerca di una cura per il coronavirus.

Attraverso questa pandemia ci siamo gradualmente resi conto di aver dimenticato che è sempre stata la misericordia di Dio a renderci ciò che siamo. Probabilmente questa pandemia potrebbe essere per noi una purificazione per riportarci a Dio. Il Signore ha atteso pazientemente che tornassimo a Lui, perché lo riconoscessimo di nuovo il “centro” della nostra esistenza.

Nonostante il coronavirus, possiamo restare ancora in pace e tranquilli? Certo che possiamo! Perché la nostra fede ci assicura che, alla fine, Dio trionferà sulla malattia, sulla sofferenza e sulla morte! Con gli occhi della fede sappiamo che lo Spirito Santo continua ad operare nel mondo oggi. La festa di Pentecoste ci assicura che con la potenza dello Spirito l’amore misericordioso di Dio avrà l’ultima parola, non il male, che alla fine Dio trionferà.

Buona festa di Pentecoste a tutti!

D. Alfred Maravilla SDB, Consigliere per le missioni

EMERGENCY RESPONSE

Questa emergenza del Corona Virus è stata un’opportunità per sviluppare la creatività pastorale salesiana e la solidarietà. Nei cinque continenti sono sorte iniziative per soccorrere i più svantaggiati e sono nate nuove proposte educative e pastorali. È bello vedere tutti i giorni come arrivano notizie, fotografie, video che dimostrano come lo zelo salesiano sta implementando diverse iniziative in tutto il mondo.

La Congregazione, mediante l’équipe di Coordinamento per le Emergenze, sta accompagnando e promuovendo la solidarietà a livello globale. Questo team ci da alcune indicazioni e suggerimenti sulle richieste di iniziative per la realizzazione di progetti vari:

  • ci si adopera perché NESSUNO sia trascurato, che il poco che abbiamo, possa essere condiviso con tutti, in particolare con i più bisognosi;
  • alcuni donatori, in particolare quelli istituzionali, specificano dove deve andare il loro denaro; noi dobbiamo rispettare le loro indicazioni;
  • si deve evitare ogni tipo di abuso finanziario. Nonostante l'”urgenza”, le organizzazioni donatrici del Don Bosco Network, stanno studiando le richieste delle Ispettorie, per realizzarle in modo professionale: chiedono diversi tipi di documentazione per l’implementazione di qualche progetto. Per tutti i progetti presentati a DBN sono attesi rapporti e rendiconti. Tutto deve essere documentato con fatture, ricevute, rapporti, fotografie, … ;
  • questa non è una gara di 100 metri, è una maratona. Non è una battaglia, è una guerra. Dopo l’impatto immediato attuale, le conseguenze continueranno per mesi e anni. Perciò abbiamo bisogno di uno sguardo serio sul nostro stile di vita: Come possiamo ridurre le spese, costi, risparmiare, bloccare le perdite, migliorare la nostra amministrazione, usare le nostre risorse in modo più efficiente, usare le risorse attuali per “guadagnare” qualcosa, adottare uno stile di vita più semplice, ridurre l’uso dei nostri veicoli e i nostri viaggi; ripensare le nostre celebrazioni, i giubilei e le feste; la nostra ricerca di ulteriori donazioni a livello locale?

Pochi giorni fa ho avuto notizie da Don Vaclav Klement da Don Bosco – Mati, FIS (Filippine Sud). Si confrontano con il covid-19. Come? Con il lavoro manuale, coltivando gli ortaggi! PERFETTO! La raccolta inizia in poche settimane. Un piccolo, ma meraviglioso passo avanti. Queste indicazioni e suggerimenti sono indirizzati a tutti gli Ispettori e ai molti Uffici ispettoriali di Pianificazione e Sviluppo.

M C George Menamparampil sdb, Emergency Response Coordinator

…CANTANDO A DIO E CON GLI ALTRI

Mi chiamo NIYOYITUNGIRA Emmanuel. Ho 33 anni e vengo dal Burundi. Sono il primo nato di sette figli. Sono missionario salesiano a Yakutsk in Siberia. Il desiderio missionario in me è nato fin da bambino, ma quando sono entrato nel seminario minore della mia diocesi ho capito che è davvero la mia vocazione. Ho iniziato a partecipare al Movimento dei Focolari. Stavo leggendo la sua storia e il suo obiettivo: COSTRUIRE UN MONDO UNITO. Così ho capito che essere missionario è possibile per tutti. Ma non potevo esprimere il mio desiderio a nessun sacerdote nel Seminario perché, essendo diocesani, c’erano meno possibilità di slancio missionario. Poiché nel mio Paese non era garantita la calma per finire l’anno accademico, a causa degli scioperi dei docenti, sono andato a trovare un mio amico di Rukago, in una parrocchia salesiana. Abbiamo partecipato all’Eucaristia del mattino e dopo, il padre Remy Nsengiyumva, sacerdote salesiano della parrocchia, è venuto a salutarci e a farci alcune domande sui nostri studi. Sono stato segnato da quel gesto e ho deciso di essere salesiano, e quindi missio- nario. Ho capito che la salesianità equivale ad essere missionario. E da quando ho iniziato la mia formazione salesiana, mi sono interessato della vita missionaria e infine ho espresso il mio desiderio al Padre Provinciale Camiel Swetvagher, che mi ha veramente accompagnato e mi ha permesso di realizzare la mia vocazione. Così ho ricevuto a Torino la croce missionaria dalle mani del Rettore Maggiore nella 148ma Spedizione Missionaria per andare in Siberia (Russia). Le mie sfide si dividono in tre categorie:

  1. sfide climatiche. Come tutti potete immaginare, è molto difficile adattarsi alle condizioni di vita a una tempera- tura di 50 gradi sottozero, quando nel tuo paese è sempre positivo. Così all’inizio ho perso la nozione del tempo;
  2. sfide culturali: ognuno di noi ha la sua cultura. Io ho avuto molta difficoltà a integrare la mia cultura nella terra di missione (abitudini, mentalità e sentimenti) a causa delle difficoltà della nuova lingua, del nuovo cibo, di una nuova tabella di marcia, … ;
    3. sfide pastorali: il successo nelle attività pastorali richiede piani e risorse. Poiché nella nostra comunità missionaria i giovani erano quasi assenti, per me è stata una grande difficoltà. Nella nostra comunità dipendiamo molto delle condizioni climatiche.

Vorrei esprimere la mia gioia e la mia gratitudine alla Congregazione, che mi ha aiutato a realizzare i miei sogni; sono felice oggi perché sono missionario per i giovani, per la Congregazione e per la Chiesa. Ho visto di cosa hanno bisogno oggi i giovani per amare Dio e Don Bosco. In breve la mia grande gioia è quella di partecipare all’Evangelizzazione, cantando a Dio e con gli altri. Anche vorrei suggerire ai giovani salesiani che sentono la vocazione missionaria salesiana di continuare ad ascoltare la voce di Dio. Che si prendano tutto il tempo necessario per conoscere meglio il significato di ciò che significa oggi “essere missionari”. Con umiltà e poca esperienza, potrei dire che essere missionario oggi è difficile, ma possibile, e è comunque indispensabile per salvare le anime dei giovani che soffrono di molti virus della globalizzazione. Don Bosco è oggi più necessario che mai. Grazie mille.

Emmanuel NIYOYITUNGIRA, missionario burundese in Siberia

Cagliero 11 – “Per la promozione della pace nel mondo” Gennaio 2020

Si riporta Cagliero 11 e l’intenzione missionaria salesiana del mese di gennaio 2020.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

CAGLIERO11_133, GENNAIO 2020

Cari confratelli, cari amici,

abbiamo appena visto e ascoltato l’Appello Missionario che il Retto-re Maggiore ha fatto l’8 dicembre 2019 (http://www.infoans.org). La 151° Spedizione Missionaria aspetta i suoi generosi candidati.

Questa Spedizione sarà inviata da Valdocco domenica 27 settembre 2020.

“Faccio questo Appello Missionario entusiasta e con una forte convinzione” – ha detto il Successore di Don Bosco indirizzandosi a tutti i giovani confratelli – “come anche a quelli di tutte le età”.

Cagliero, Fagnano, Costamagna, Caravario, Versiglia, Cimatti, come anche gli ultimi giovani tirocinanti appena inviati: tutti missionari ad gentes, ad exteros, ad vitam. Sei pronto anche tu a prolungare questa lista e questa missione con il tuo nome?

Si tratta essenzialmente di un invito all’ascolto: ascoltare la chiamata di Dio, perché il Signore continua a chiamare a questa vocazione speciale. Solo in sintonia prima di tutto con Lui si potrà ascoltare questo appello. Si tratta di un ascolto che ci porta al discernimento, ad ascoltare davvero Dio nel nostro cuore.

Dunque, si tratta di ascoltare bene, discernere bene per rispondere bene, cioè, con generosità.

E don Ángel conclude dicendo: “Vi invito all’ascolto. Prego per voi. Aspetto le vostre lettere”.

D. Guillermo Basanes, SDB
Consigliere per le missioni

GIORNATA MISSIONARIA SALESIANA 2020

Quest’anno, concludiamo il sessennio 2015-2020, centrato sul tema del Primo Annuncio nei diversi contesti della missione salesiana. Dopo esserci focalizzati sull’Oceania (2016), sull’America (2017), sull’Asia (2018) e sull’Africa (2019), il 2020 è dedicato al Primo Annuncio di Gesù Cristo in Europa attraverso gli Oratori e i Centri Giovanili.

L’oratorio è un ambiente educativo che si apre, con slancio missionario, ai ragazzi e ai giovani. (Reg. 11).

La forza educativa ed evangelizzatrice di questa tipica pre-senza salesiana continua a essere, oggi come ieri, una pro-posta missionaria vivace e attuale per la gioventù europea. È una chiesa oratoriana in uscita che si apre al mondo giovanile del territorio, amando ciò che i giovani amano affinché possano amare il Signore, che noi amiamo.

Questa Giornata Missionaria vuole anche stimolare tutte le Ispettorie dei cinque continenti a prendere a cuore questa originaria presenza di Don Bosco, come via fondamentale di incontro con bambini, adolescenti e giovani, dove nella gratuità, nella libertà, nel senso di famiglia di una pastora-le creativa, ci avviciniamo, accompagniamo, educhiamo e annunziamo la Buona Novella di Gesù a quanti il Signore ci offre l’opportunità di incontrare.

“Don Bosco visse una tipica esperienza pastorale nel suo primo oratorio, che fu per i giovani casa che accoglie, parrocchia che evangelizza, scuola che avvia alla vita e cortile per incontrarsi da amici e vivere in allegria. Nel compiere oggi la nostra missione, l’esperienza di Valdocco rimane criterio permanente di discernimento e rinnovamento di ogni attività e opera”. (Cost. 40)

Il lancio della GMS 2020 si realizza nel giorno dell’Epifania e si celebra nella settima attorno all’11 novembre, per mantenere viva la fiamma missionaria della Congregazione. Che il Signore conceda ai Salesiani e ai laici della Famiglia Salesiana un cuore oratoriano-missionario per i giovani di oggi.

UN PICCOLO GREGGE IN AZERBAIGIAN

Sono nato in Cecoslovacchia, allora un paese socialista. Già da ragazzo volevo essere prete e missionario. Avevo sentito dei racconti sui missionari, letto qualche libro e articolo. Nella mia ricerca vocazionale avevano un ruolo importante gli incontri con i non credenti o non praticanti della religione. È stata molto importante la mia esperienza nel tirocinio e il periodo di studi teologici in Italia. Penso che la spinta definitiva per la mia domanda ufficiale per le missioni è stata la volontà di andare a servire là, dove la gente ha una difficoltà oggettiva di conoscere Gesù, Figlio di Dio, e di poter avere un’esperienza di Chiesa come comunità.

Da otto anni vivo in Azerbaigian, che si trova tra l’Europa e l’Asia. E’ un paese post-sovietico, laico, multiculturale, tollerante verso le religioni. La sfida per me è la vita tra la gente di varie culture di mentalità orientale, maggiormente musulmana. Mi costa molto anche la distanza geografica dagli ambienti tipicamente cattolici. In un paese con 10 milioni di abitanti, solo trecento sono cattolici. Alla Santa Messa domenicale e festiva partecipano più o meno regolarmente anche circa seicento stranieri. La presenza cattolica consiste appena in una sola parrocchia affidata ai salesiani. Per fortuna, ci sono presenti anche le suore di Madre Teresa (MC)e le salesiane (FMA). La sfida più grande è, però, rappresentata, in primo luogo, dai miei limiti personali. I nostri limiti si sentono, anche perché siamo soltanto otto salesiani, di cui uno è il Vescovo del paese.

Ci sono, però, molte gioie. Fra quelle esterne ricordiamo certamente la visita di Papa Francesco nel 2016, la prima messa del primo sacerdote cattolico del paese, come anche l’ordinazione episcopale del nostro Prefetto Apostolico, prima direttore della comunità. Ma la gioia più grande è il sentire spontanee testimonianze di fede di quelli che hanno trovato il dono della fede in Gesù. Una di quelle testimonianze è stata per me molto significativa. Mi trovavo insieme a un nostro parrocchiano in un villaggio sotto i monti Caucaso. Eravamo andati per visitare un suo conoscente, protestante. Ogni giorno facevamo qualche preghiera insieme, la sera condividevamo le nostre esperienze con la Parola di Dio. Un giorno, saliti su una collina dalla quale si vedeva bene tutto il villaggio, l’uomo che ci ospitava si è messo a cantare e a lodare Dio. Poi, con le lacrime agli occhi, si domandava come mai, tra tanta gente, soltanto la sua famiglia avesse avuto la grazia di accogliere il dono di essere cristiani. Allora, ho provato una grande gioia: anche attraverso la mia presenza in Azerbaigian, Dio vuole attirare più vicino a sé quelli che ha scelto.

Una gioia simile auguro ai miei confratelli, che si domandando, se sono chiamati alla vita nelle missioni. Come riconoscere questo dono? Penso, che bisogna essere aperti alla volontà di Dio, qualunque sia. E’ necessario saper ‘essere se stessi, con le proprie possibilità e i propri limiti. Allo stesso tempo bisogna la-sciare a casa tutte le proprie aspettative. Infine, Dio ci invita ad accogliere come fratelli e sorelle la gente totalmente diversa. Lui ha voluto venire tra noi peccatori, per farci suoi amici e concittadini del cielo.

Vladimir Baxa, missionario slovacco in Baku, Azerbaigian

TESTIMONIANZA DI SANTITÀ MISSIONARIA SALESIANA

Don Pierluigi Cameroni SDB, Postulatore Generale per le Cause dei Santi

Il Beato Tito Zeman (1915-1969) ingiustamente imprigionato, torturato, condannato, rimasto nel carcere duro per 13 anni e successivamente sempre sorvegliato e impedito nello svolgere pienamente la propria vocazione sacerdotale ed educativa, è un esempio e modello di pastore, capace di spendere e dare la propria vita per quei giovani che, nell’intimo del cuore e anche nella vita sociale, erano impossibilitati a seguire il Cristo più da vicino.

Il suo messaggio

“Agisci sempre secondo il mo-dello di don Bosco e gli altri ti seguiranno”

è attuale anche oggi.

Intenzione Missionaria Salesiana – Maggio 2019

Per la Chiesa in Africa, fermento di unità.

Perché la Chiesa in Africa sia fermento di unità fra i popoli e segno di speranza per questo Continente.

Dopo il secondo “Progetto Africa”, la presenza salesiana è diffusa ormai in 43 Paesi con quasi 200 comunità e circa 35.000 laici impegnati.

Preghiamo affinché la Famiglia Salesiana, frutto fecondo missionario e dono per la Chiesa e per il Continente, sia fonte di evangelizzazione e promotrice di pace, unità e solidarietà, e attenta particolarmente agli sfollati e ai rifugiati.

Intenzione Missionaria Salesiana – Febbraio 2019

Per la tratta delle persone.

Per l’accoglienza generosa delle vittime della tratta delle persone, della prostituzione forzata e della violenza. I Salesiani in diverse parti del mondo sono impegnati nella prevenzione e nella accoglienza di bambini e bambine, ragazzi e ragazze, vittime dello sfruttamento e della tratta. Preghiamo per queste presenze affinché siano una cura alle ferite, una famiglia dove s’impara e si sperimenta l’amore vero e una speranza per un futuro

 

 

Intenzione Missionaria Salesiana del mese di Agosto

PER I SALESIANI IN OCEANIA
Questa è l‘intenzione missionaria del mese di Agosto proposta da Animazione Missionaria:

“perché i Salesiani di Oceania sappiano esprimere e condividere la loro fede attraverso l’arte, la musica, il teatro e il racconto nello spirito oratoriano dell’Oceania”.

 

 

 

 

Intenzione Missionaria Salesiana del mese di Maggio

PER I SALESIANI IN AFRICA.
Questa è l‘intenzione missionaria del mese di Maggio proposta da Animazione Missionaria, affinché sappiano educare i giovani alla dimensione sociale della carità diventando profeti misericordiosi di giustizia e pace.