Il primo incontro della terza annualità di “Buoni Cristiani Onesti Cittadini”

“Se non state dove si prendono le decisioni la storia vi passerà sopra”.

Con il nuovo anno Pastorale ha avuto inizio il terzo anno di “Buoni Cristiani Onesti Cittadini”, il percorso formativo triennale rivolto a giovani universitari e lavoratori di età compresa tra i 19 e i 29 anni promosso dalla Famiglia Salesiana del Piemonte e Valle d’Aosta (Salesiani di Don Bosco, Figlie di Maria Ausiliatrice e Salesiani Cooperatori): circa 40 giovani hanno aderito, la maggioranza costituita da coloro che hanno vissuto i primi due anni un cammino “di consapevolezza sul coraggio di pensarsi come una comunità che si sente chiamata ad un coinvolgimento personale e comunitario nella vita quotidiana. Un percorso che offre uno spazio di confronto e dialogo, nella convinzione che i credenti avvertono l’importanza  della PARTECIPAZIONE alla vita sociale e democratica”. 

Anche in questo anno, il magistero del Santo Padre ha illuminato lo studio del percorso di BCOC perché “Il tempo per la democrazia non è mai tempo perso”; pertanto, è il tema dell’impegno nella comunità sociale e politica a partire dalla Dottrina Sociale della Chiesa e dall’enciclica Fratelli Tutti, a guidare il cammino dei giovani.

Il 19 ottobre 2024 si è svolto il primo incontro in cui, dopo l’accoglienza con i saluti della nuova consigliera FMA suor Anna Bailo e l’Ispettore dei Salesiani, don Leonardo Mancini, l’equipe ha presentato in sintesi il percorso vissuto nei primi due anni della triennalità e dato avvio al cammino “Carità sociale politica politica” a partire da “I principi e valori: Costituzione e Dottrina Sociale della Chiesa, dalla Costituzione alla Dottrina Sociale della Chiesa: quale legge?”.

Primo step, guidato da Don Fabio Mamino e Ivana Borruso.

I giovani sono stati invitati a riflettere sul rapporto esistente tra Diritto e morale:  “Il diritto riflette ma non determina il valore morale di una società. Tanto più una società sarà giusta, tanto meno diritto ci sarà.  Tanto più una società è ingiusta, tanto più il diritto ci sarà” (cit. Grant Gilmore). 

L’ascolto di “Odio gli indifferenti” di Gramsci ha sollecitato a chiedersi quanto l’indifferenza operi potentemente nella storia: “Se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?”!

L’indifferenza nasce anche da una mancata consapevolezza da cui deriva inerzia nella responsabilità individuale. La mostra “Diritti in bella mostra” del Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà, che ha fatto da cornice all’intera giornata, ha offerto la possibilità di ripercorrere date e avvenimenti che hanno cambiato la storia: in particolare, il dialogo tra gli articoli della Costituzione e quelli della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo illustrato sui pannelli, ha consentito una lettura e uno sguardo attento e forse più consapevole facendo emergere la straordinaria attualità della necessità di conoscere tutti gli strumenti a nostra disposizione per proteggere realmente e concretamente i diritti di ogni donna e di ogni uomo.

I giovani hanno potuto poi visitare la mostra ponendosi alcune domande: “Cosa e quanto ne so? Mi interessa? Di fronte a quale diritto e dovere ho omesso?”. 

Di fronte alla richiesta di scrivere un nome conosciuto di chi ha agito nella storia per la tutela dei diritti illustrati, è stato interessante e arricchente leggere nomi conosciuti ma anche i nomi di di Associazioni/cooperative del territorio, Santi, uomini e donne uccisi dalla criminalità organizzata, missionari SDB, missionarie FMA, missionari laici ma anche volontari delle proprie comunità di appartenenza. 

Secondo step con l’intervento del prof. Budini

Dopo un piccolo break, il secondo step con l’intervento del prof. Budini, professore di storia delle dottrine politiche e filosofo politico per UPS e LUISS.

Il professor Budini, dopo un primo momento introduttivo sulle fonti del diritto (la storia, la filosofia) e sul significato e origine della “politica” con una attenta analisi di due grandi “parti” che hanno caratterizzato la storia, destra e sinistra, passato e futuro, tradizione e progresso, ha centrato la sua riflessione sul ruolo del cristianesimo nella storia a partire dalla Dottrina Sociale della chiesa. 

Tanti e diversi sono stati i passaggi che hanno provocato e suscitato domande sulla nostra indifferenza e la nostra paura di essere protagonisti attivi: “La nostra fede qui e ora”, “Il nostro oggi è il tempo per la tua santità”, “Di che pasta sei fatto?”, “Dai sapore?”, “Chi mi sta vicino, la luce la vede?”.

La definizione della Dottrina sociale come profetica che illumina i nostro poter essere nel mondo, ha offerto strumenti di lettura anche su chi ha avuto sempre uno sguardo profetico: “Oggi Papa Francesco sta descrivendo il mondo che può essere” invitando tutti a una conversione spirituale.

Terzo step con i giovani

Il terzo step ha visto come protagonisti i giovani, invitati a realizzare secondo un preciso modello a loro fornito, un progetto civico per sperimentarsi su modalità e strategie possibili per riflettere insieme sul bene possibile nel “qui ed ora”.

I giovani hanno dedicato tempo al confronto e al dialogo ipotizzando quali possibilità e opportunità di impegno e partecipazione offrono e chiedono gli spazi da loro vissuti nel quotidiano.

Dopo la restituzione finale condivisa in plenaria, Simone Budini ha esortato i giovani a impegnarsi perché “partecipare è bello”.

Un sincero grazie a Simone Budini che ha guidato i giovani con grande passione, entusiasmo che lasciano a tutti i presenti  una forte esortazione ad uno sguardo di speranza sull’oggi di ciascuno nel mondo.

L’incontro, concluso nella preghiera e infine con cena preparata dai giovani del Centro Professionale di Valdocco, proseguirà nel mese di gennaio con “La politica di cui c’è bisogno”.

Lettera dell’Ispettore – Natale 2024

Si riporta di seguito la lettera dell’Ispettore del Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania don Leonardo Mancini per il mese di dicembre 2024, in occasione del Santo Natale.

Valdocco, 20 dicembre 2024

A quanti lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio
(Gv 1,12)

Spes non confundit
(Rm 5,5)

Il Giubileo ormai imminente ci chiede di metterci in cammino. Come pellegrini della speranza siamo chiamati a ribadire con convinzione che Spes non confundit, la speranza non delude!

Il mistero del Natale ravviva la nostra speranza: l’Incarnazione del Verbo compie le promesse antiche, dando ragione della speranza vissuta dal popolo eletto; ma chiede di attendere un compimento che, passando attraverso la Pasqua, si realizzerà pienamente solo alla fine dei tempi; tale attesa è anch’essa densa di speranza, abitata e tenuta viva dalla speranza.

Anche le nostre Costituzioni sono abitate dalla speranza e diversi articoli la citano. È interessante notare però che in particolare sia il primo che l’ultimo articolo della nostra Regola di vita contengono un riferimento esplicito ad essa:

  • Cost 1. Con senso di umile gratitudine crediamo che la Società di san Francesco di Sales è nata non da solo progetto umano, ma per iniziativa di Dio. Per contribuire alla salvezza della gioventù, «questa porzione la più delicata e la più preziosa dell’umana società», lo Spirito Santo suscitò, con l’intervento materno di Maria, san Giovanni Bosco. Formò in lui un cuore di padre e di maestro, capace di una dedizione totale: «Ho promesso a Dio che fin l’ultimo mio respiro sarebbe stato per i miei poveri giovani». Per prolungare nel tempo la sua missione lo guidò nel dar vita a varie forze apostoliche, prima fra tutte la nostra Società. La Chiesa ha riconosciuto in questo l’azione di Dio, soprattutto approvando le Costituzioni e proclamando santo il Fondatore. Da questa presenza attiva dello Spirito attingiamo l’energia per la nostra fedeltà e il sostegno della nostra speranza.
  • Cost 196. La nostra regola vivente è Gesù Cristo, il Salvatore annunciato nel Vangelo, che vive oggi nella Chiesa e nel mondo e che noi scopriamo presente in Don Bosco che donò la sua vita ai giovani. In risposta alla predilezione del Signore Gesù, che ci ha chiamati per nome, e guidati da Maria, accogliamo le Costituzioni come testamento di Don Bosco, libro di vita per noi e pegno di speranza per i piccoli e i poveri. Le meditiamo nella fede e ci impegniamo a praticarle: esse sono per noi, discepoli del Signore, una via che conduce all’Amore.

Se in Cost 1 la nostra speranza è sostenuta dalla presenza attiva dello Spirito fin dalle origini della nostra Congregazione, presenza accompagnata dall’intervento materno di Maria, in Cost 196 noi, chiamati per nome da Gesù e guidati da Maria, accogliamo le Costituzioni come pegno di speranza per i piccoli e i poveri.

Se nel primo articolo la speranza viene coltivata da noi in prima persona, nell’ultimo sono i piccoli e i poveri che possono sperare… a patto di trovare salesiani che imitano Don Bosco accogliendo pienamente le Costituzioni.

C’è un altro articolo che può ulteriormente illuminare questa breve riflessione: il n°63.

  • Cost 63. L’offerta della propria libertà nell’obbedienza, lo spirito di povertà evangelica e l’amore fatto dono nella castità fanno del salesiano un segno della forza della risurrezione. I consigli evangelici, configurando il suo cuore tutto per il Regno, lo aiutano a discernere e ad accogliere l’azione di Dio nella storia; e, nella semplicità e laboriosità della vita quotidiana, lo trasformano in un educatore che annuncia ai giovani «cieli nuovi e terra nuova», stimolando in loro gli impegni e la gioia della speranza.

Il contenuto dell’articolo 196 è rafforzato da Cost 63, dove si ricorda che il salesiano, vivendo i consigli evangelici, viene trasformato in un educatore che annuncia ai giovani «cieli nuovi e terra nuova», stimolando in loro gli impegni e la gioia della speranza.

Insomma: siamo uomini di speranza (perché crediamo che Dio agisce nella nostra storia personale e di Congregazione) che educano alla speranza (perché crediamo che Dio agisce nella storia dei giovani, specialmente dei piccoli e dei poveri, anche attraverso di noi; e per questo annunciamo loro cieli nuovi e terra nuova)!

L’Incarnazione del Verbo ci insegna a credere ad un mondo con Dio dentro… la nostra vita salesiana lo testimonia (o dovrebbe testimoniarlo): da consacrati siamo chiamati ad accorgerci della presenza – attiva! – di Dio in noi; da con-fratelli siamo chiamati a vivere e condividere l’esperienza di questa presenza; da educatori-pastori siamo chiamati a far scoprire la presenza attiva di Dio nella vita dei ragazzi e del mondo intero.

La nascita di Gesù celebrata nel Natale alimenta la nostra speranza: Dio è venuto nel mondo e continua ad abbracciarlo con il suo Spirito.
Da consacrati testimoniamo personalmente e comunitariamente che siamo fatti per Lui, che siamo sognati per vivere in eterno, che speriamo di appartenere anche noi alla schiera dei futuri abitatori del Cielo… e che così proviamo a vivere!
Da educatori-pastori insegniamo – personalmente e comunitariamente – a cogliere la presenza di Dio in ciascuno, la bellezza e la profondità di vivere come buoni cristiani e onesti cittadini (assolvendo gli “impegnidella speranza di Cost 63; ed indossando come elmo la speranza della salvezza, come chiede 1 Ts 5,8); ma anche annunciamo che il compimento di tutto e la felicità piena vanno cercati oltre questa vita, perché il Signore prepara per noi cieli nuovi e terra nuova (coltivando la “gioia” della speranza di Cost 63; e cercando di essere lieti nella speranza, come suggerisce Rm 12,12).

Il Mistero dell’Incarnazione ci ricordi chi siamo chiamati ad essere ed in chi abbiamo posto la nostra speranza; il Giubileo della speranza ci aiuti a diventare chi siamo nel sogno di Dio, tenendo ben saldo il capo dell’àncora, accuratamente agganciata in Cielo; Cielo che è nostra destinazione ultima, meta finale del viaggio di ogni vita (cfr Eb 6,18-20); Cielo dove ci attende la Madre di Gesù.

Buon Natale e Buon Anno a tutti!

Con affetto in Don Bosco,

Don Leonardo Mancini
Ispettore ICP

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Il terzo incontro di E Se La Fede 2024/25 “La vocazione matrimoniale”

Giovedì 5 dicembre si è tenuto il terzo incontro di E se la fede avesse Ragione? per l’annualità 2024/2025: tema della serata “La vocazione matrimoniale“. Location, come al solito, una Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco gremita di giovani.

Nell’affrontare il tema lo speaker don Mario Aversano ha toccato i seguenti argomenti:

  • Il Signore ci corteggia
  • Le coordinate del sacramento
  • Miti e fantasmi sulla via dell’amore

Per rivivere l’incontro è disponibile il video della diretta:

Prossimo appuntamento il 20 febbraio 2025 sul tema “La vocazione al ministero ordinato“.

In arrivo il terzo incontro di E se la Fede avesse Ragione? 2024/25: Le vocazioni nella chiesa

In arrivo il terzo appuntamento di “E se la fede avesse ragione?” 2024/2025 a tema “La vocazione matrimoniale“. Rivolti ai giovani per un percorso autentico di fede, sono organizzati in collaborazione con la Pastorale Giovanile Diocesana.

L’appuntamento è giovedì 5 dicembre 2024 presso la Basilica Maria Ausiliatrice di Valdocco dalle ore 20.45 alle 22.30, con possibilità, per chi lo desidera, di una cena condivisa alle ore 19.45.

Lo speaker del giorno, don Mario Aversano, toccherà i seguenti punti del tema principale:

  • La vocazione matrimoniale
  • Il matrimonio nella Sacra Scrittura
  • Il Signore ci corteggia
  • Cristo sposo della Chiesa
  • Ordine e Matrimonio: la coppia che non ti aspetti
  • Le coordinate del sacramento
  • Miti e fantasmi sulla via dell’amore

L’evento sarà trasmesso in diretta sul canale Facebook di “E se la Fede”.

Secondo incontro GxG: Dio sogna in grande per noi

Nelle giornate del 23 e del 24 novembre i giovani del percorso GXG, si sono incontrati per il secondo appuntamento di quest’anno, un’occasione per approfondire il tema del discernimento vocazionale e del dono di sè. Le due giornate hanno offerto momenti di riflessione, condivisione e preghiera, costruendo un cammino che guida i ragazzi a scoprire come la loro vocazione possa incontrare il progetto di Dio.

Nella giornata di sabato si è svolta un’attività di gioco pensata per riprendere le tematiche affrontate nel primo incontro. A ciascun giovane, infatti, era stato affidato un “compito speciale”: pregare una decina del rosario per una persona a scelta. Questo semplice ma profondo gesto ha preparato ad entrare in una dimensione di apertura e dono verso l’altro.

Nel pomeriggio, attraverso una lectio divina su tre passi del Vangelo, i ragazzi hanno riflettuto sulla chiamata di Pietro e sulla sua trasformazione attraverso l’incontro con Gesù:

  • Prendi il largo e getta le reti”: la pesca miracolosa ha mostrato come Dio sogni per noi molto più di quanto possiamo immaginare.
  • Chi dite che io sia”: un invito a rimanere dietro a Gesù, con coraggio e fedeltà, nonostante le difficoltà.
  • Il riconoscimento del Risorto sulla riva: Pietro, che inizialmente non riconosce Gesù risorto, si getta in acqua per raggiungerlo quando lo realizza. Un simbolo del coraggio e della passione che ogni vocazione richiede.

I ragazzi hanno poi condiviso le loro riflessioni in piccoli gruppi, chiudendo la giornata con la veglia e il tradizionale momento della buonanotte salesiana.

La domenica mattina è stata dedicata a un’intervista-testimonianza, con momenti di dialogo divisi tra maschi e femmine. Don Michael Pagani, suor Maura De Michelis e la giovane famiglia Nicholas Durello e Veronica Pitzus hanno raccontato il loro cammino vocazionale rispondendo a domande come:

Come hai capito che questa era la tua vocazione?
In che modo vivi l’incontro con il Signore nella tua quotidianità?

Le loro parole hanno offerto spunti concreti per i giovani, aiutandoli a riflettere su come il servizio e la vocazione siano legati al continuo domandarsi: Per chi faccio ciò che faccio? Dopo un momento di silenzio, i ragazzi hanno scritto le loro riflessioni su un lenzuolo, guidati da spunti interessanti riguardanti ciò che più affascina o spaventa delle due vocazioni.

A conclusione del weekend, ciascuno ha scelto una frase significativa da scrivere simbolicamente su un braccialetto, un impegno personale da portare avanti fino al prossimo incontro. La mattinata si è conclusa con la Santa Messa presieduta da don Matteo Vignola, seguita dai saluti finali.

Questo secondo incontro ha permesso ai giovani di approfondire il senso del servizio e della vocazione, con l’invito a vivere il dono di sé come la chiave per trovare pienezza e felicità. Con il cuore pieno, i ragazzi si preparano al prossimo e ultimo appuntamento del cammino il weekend dell’8-9 febbraio.

Il secondo incontro di E Se La Fede 2024/25 “Le vocazioni nella chiesa”

Giovedì 21 novembre si è tenuto il secondo incontro di E se la fede avesse Ragione? per l’annualità 2024/2025: tema della serata “Le vocazioni nella chiesa“. Location, come al solito, la Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco.

Nell’affrontare il tema lo speaker don Paolo Paulucci ha toccato i seguenti argomenti:

  • La vita inizia da una chiamata
  • I movimenti della chiamata
  • La fantasia dello Spirito: riflessi dell’Amore

Per rivivere l’incontro è disponibile il video della diretta:

Prossimo appuntamento il 5 dicembre sul tema “La vocazione matrimoniale“.

“Quattro chiacchiere con Davide & Eugenio”: l’evento di Spazio Labs per i giovani creativi

Il 16 novembre 2024, l’Oratorio Valdocco di Torino ha ospitato l’evento Quattro Chiacchiere con Davide & Eugenio, un appuntamento firmato Spazio Labs e pensato per ragazze e ragazzi tra i 15 e i 19 anni desiderosi di esplorare il mondo della creazione di contenuti digitali, sotto la guida di due esperti del settore: Eugenio Cesaro, membro e fondatore della band torinese Eugenio in Via Di Gioia, e Davide D’urso, content creator da oltre 100k followers su Instagram.

Un Pomeriggio di Storie e Creatività

L’evento è iniziato alle 14:30 con un momento di presentazione da parte degli ospiti: Eugenio e Davide hanno condiviso con i ragazzi le origini del loro successo e il percorso che li ha portati dove sono oggi, dai momenti difficili alla fama dopo la “gavetta”.

A seguire i laboratori tematici, che hanno animato il pomeriggio in un processo di condivisione creativa autentica e coinvolgente. Il TestiLab è stato un vivace momento ideativo, in cui, dopo un confronto su ciò che rende unico e originale un contenuto digitale il gruppo ha scelto “la domanda perfetta” per l’ospite serale e ha realizzato un video con risposte condivise. Il MusicLab ha trasformato i partecipanti in produttori digitali, creando insieme una sigla originale per la serata, tra campionamenti e ritmo serrato.

Questi laboratori hanno offerto ai partecipanti l’opportunità di sviluppare le proprie competenze tecniche e creative sotto la guida esperta di Davide ed Eugenio.

Spettacolo Finale

La giornata si è conclusa in grande stile con lo ShowLab, uno spettacolo che ha unito riflessione e intrattenimento. Condotto da Davide ed Eugenio, ha visto la partecipazione a sorpresa di Don Mauro (celebre nei video del creator piemontese), accolto con entusiasmo dai partecipanti, e con un pizzico di commozione da parte di Davide che lo incontrava nuovamente dopo 15 anni.

I tre hanno dato vita a un dialogo spumeggiante sul tema dell’Amore, alternando momenti di profondità a gag divertenti che hanno fatto sorridere tutti i presenti.

Un’esperienza che lascia il segno

Oltre ad essere stato un momento di riflessione ed intrattenimento per tutti i partecipanti, conduttori inclusi, questo evento ha sicuramente rappresentato un’importante occasione di crescita personale e professionale per quelle ragazze e quei ragazzi che hanno voluto aderire all’intera proposta, fornendo ispirazione per il futuro tramite un’esperienza pratica di come si può mettere in gioco la propria creatività per trasformarla in fonte di felicità propria e altrui.

La prova del successo? Nessuno voleva più andare via: tra selfie, risate, canzoni improvvisate e promesse di nuovi incontri, la giornata si è conclusa in un clima di festa e con tanta voglia di continuare a condividere idee e passioni!

MGS Day Valdocco: scoprire e toccare l’amore di Dio

Il 17 novembre si è svolta la giornata dellMGS Day a Valdocco, con un tema provocatorio: “Essere rompiscatole“, cioè rompere le nostre scatole, i costrutti che imprigionano, le paure e i limiti che ci imponiamo e che gli altri ci mettono addosso. 

In questo contesto, la testimonianza di Emiliano Sommellini, insegnante di religione e uno degli ex ragazzi del CIDMA (Centro Internazionale di Documentazione sulle Mafie) è stata particolarmente significativa. L’ospite ha condiviso con i giovani la sua personale esperienza di fede, raccontando come, grazie alla relazione con Dio, è riuscito a non chiudersi nelle “scatole”  della vendetta e del risentimento, ma ad aprirsi al perdono e alla fiducia in Dio.

Ha raccontato come, grazie a questa apertura, sia riuscito a non cedere alla mentalità mafiosa della vendetta, spesso tentatrice in situazioni di dolore e ingiustizia.

“Ho scoperto e toccato quanto Dio mi ama”

ha dichiarato, evidenziando come, nei momenti più difficili come la morte di un familiare e la disoccupazione, abbia sentito di non essere mai solo, ma sostenuto dall’Amore e dalla vicinanza dei suoi fratelli nella fede, con cui ha condiviso le prove. Questo legame profondo ha trasformato il dolore in una speranza rinnovata, una testimonianza che è un invito a riconoscere la presenza di Dio che ci cammina accanto anche nei periodi più bui. 

La giornata è proseguita con momenti di gioco e interazione, che hanno permesso ai ragazzi di approfondire quanto appreso, anche in modo più leggero e informale. L’evento si è concluso nel pomeriggio con la celebrazione della S. Messa, presieduta da don Miguel Angel García Morcuende SDB, Consigliere Generale della Pastorale Giovanile Salesiana, che ha rinnovato in tutti la consapevolezza di come la fede possa essere una guida costante, soprattutto nei momenti di difficoltà.

L’MGS Day si è così confermato un’occasione speciale per i giovani di vivere la fede in modo concreto, riflettendo su come essa possa aiutare a superare le difficoltà della vita, mantenendo viva la speranza e la fiducia nel futuro.

Secondo incontro di E se la Fede avesse Ragione? 2024/25: Le vocazioni nella chiesa

In arrivo il secondo appuntamento di “E se la fede avesse ragione?” 2024/2025 a tema “Le vocazioni nella chiesa“. Rivolti ai giovani per un percorso autentico di fede, sono organizzati in collaborazione con la Pastorale Giovanile Diocesana.

L’appuntamento è giovedì 21 ottobre 2024 presso la Basilica Maria Ausiliatrice di Valdocco dalle ore 20.45 alle 22.30, con possibilità, per chi lo desidera, di una cena condivisa alle ore 19.45.

Lo speaker del giorno sarà don Paolo Paulucci, che toccherà i seguenti punti del tema principale:

  • La vita inizia da una chiamata
  • I movimenti della chiamata
  • La fantasia dello Spirito: riflessi dell’Amore

L’evento sarà trasmesso in diretta sui canali Facebook di “E se la Fede”.