San Salvario: serata di festa all’Oratorio per i Santi Pietro e Paolo Apostoli

I ragazzi, gli animatori e i genitori che partecipano a Estate Ragazzi si sono ritrovati la sera di giovedì 28 giugno nel cortile dell’Oratorio di via Giacosa 8 per festeggiare i Santi Pietro e Paolo Apostoli, patroni della Parrocchia e dell’Oratorio. I ragazzi e gli animatori hanno presentato il risultato dei lavori svolti durante le scorse settimane nei tanti laboratori: musica, danza, teatro, illusionismo, canto, multimedia. Nella medesima serata gli animatori con un balletto hanno presentato a tutti l’inno dell’Estate Ragazzi. La serata si è conclusa guardano le fotografie delle passate settimane di Estate Ragazzi proiettate sul grande schermo e mangiando un pezzo di anguria offerto a tutti. Alla serata era anche presente l’incaricato dell’Oratorio, il salesiano don Mauro Mergola, il quale ha detto:

Ringraziamo questa sera tutti gli animatori che hanno organizzato l’Estate Ragazzi di queste prime tre settimane. A tutti ricordiamo che questa festa è dedicata ai santi Pietro e Paolo Apostoli. Pietro: significa essere pietre. Ogni ragazzo, ogni famiglia della nostra Parrocchia è invitata ad essere pietra viva che costruisce la comunità, quindi dare il proprio contributo per il bene di tutti. Paolo: significa piccolo. Chi si fa piccolo e riconosce la centralità di Dio come ha fatto Paolo diventa grande, chi non si fa piccolo e pensa di essere grande non vale nulla agli occhi di Dio. Noi siamo un po’ come lo zero, Dio è come l’uno, se l’uno sta davanti allo zero, lo zero acquista valore se l’uno non viene considerato o è posto dopo lo zero, non ha nessun valore. Paolo è diventato grande perché ha messo davanti a se il Signore così anche noi siamo chiamati ad essere grandi, alla sua scuola se mettiamo al centro della nostra vita il Signore Gesù.

 

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Estate Anch’io al Parco del Valentino

All’Oratorio Estivo Salesiano si parte con Estate anch’io, all’interno dello Spazio Anch’io – Educativa di Strada – dell’Oratorio San Luigi di Torino, aperto dall’11 giugno al 27 luglio, con attività ogni giorno diverse che si svolgono dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 19, al parco del Valentino (tra via Medaglie D’oro e via Carlo Ceppi) e comprendono:


Spiega Giulia, educatrice del servizio di Spazio Anch’io:

Tutti i giorni dalle 16:30 fino alle 19:00 lo Spazio comprenderà attività diverse: dal lunedì al venerdì è confermato il corso di italiano che si terrà dalle 15:30 alle 16:30. Il lunedì si comincia con le attività di laboratorio più musicali in cui metteremo la musica con il camper e i ragazzi avranno degli strumenti musicali a disposizione da poter utilizzare. Si continua con il laboratorio di fotografia, il martedì e il mercoledì faremo invece i tornei sportivi di calcio, di pallavolo, ping pong, calciobalilla, e tanto altro ancora.

Al giovedì faremo le gite fuori porta – ogni giovedì una gita diversa – con l’obiettivo di uscire per guardarsi intorno a scoprire insieme Torino, condividendo anche dei momenti di merenda, tutti insieme. Al venerdì invece ci saranno laboratori artigianali: verrà un signore volontario che fa il tappezziere ad insegnare ai ragazzi a cucire e quindi insieme si faranno dei lavoretti come il confezionamento di borsette o portafogli, insomma suppellettili, il tutto utilizzando il cucito. Essendoci infine i mondiali di calcio, ci sarà l’opportunità di vedere alcune partite con cena condivisa.

“M’interesso di Te”

Parallelamente al Progetto di Spazio Anch’Io, si sta svolgendo il progetto nazionale, promosso dalla Federazione SCS/CNOS rivolto all’assistenza e all’accoglienza di MSNA e giovani non accompagnati, “M’interesso di Te”. Ha aperto nel mese di Febbraio un Centro Diurno di accoglienza di bassa soglia. Il “Centro Diurno DI.TE” è in San Salvario all’Oratorio Santi Pietro e Paolo in Via Giacosa 8. Il Centro è aperto al mattino dalle ore 09.00 alle 12.30.

Gratuitamente si offre la possibilità di:

  • Mangiare Colazione, fare una Doccia e lavare i vestiti
  • Aiuto Legale per i Documenti
  • Corso di Italiano, Ricerca Corsi Professionali e Ricerca Lavoro

 

Maggiori Info su Educativa di Strada

Blocco dei fondi regionali per l’Oratorio: a La Voce e Il Tempo parla Don Mauro Mergola: “Così si nega l’inclusione per i più disagiati”

Sul quasi azzeramento del fondo regionale per gli Oratori è intervenuto Don Mauro Mergola, salesiano che gestisce la missione oratoriana nel quartiere multietnico di San Salvario, che al settimanale La Voce e Il Tempo ha spiegato quanto sia difficile, con i fondi regionali bloccati all’anno 2014-2015, operare nei quartieri di periferia segnati dall’emergenza e farsi carico delle fatiche di tanti nuclei familiari che non possono persino permettersi di pagare la quota di iscrizione all’oratorio estivo, che è un’occasione per avvicinare le famiglie in difficoltà e iniziare con loro un percorso di sostegno e accompagnamento.

LA VOCE E IL TEMPO, edizione del 7 Giugno 2018. Articolo a cura di Stefano DI LULLO

Quasi azzerato il fondo regionale per gli Oratori

Risorse al lumicino –  La legge prometteva 1 milione di euro, invece nel 2017 ne sono stati stanziati 333 mila e non sono stati ancora erogati. Per il 2018 tutto tace. E gli Oratori Estivi per farsi carico delle famiglie in difficoltà economiche che non possono pagare le quote di iscrizione si affidano alle collette di solidarietà. Parlano i preti di periferia

Proprio nei giorni in cui si intensifica l’attività degli oratori, luoghi di frontiera e integrazione, che lungo tutto l’anno portano avanti progetti sociali in quartieri e comuni torna a far discutere l’odissea burocratica che ormai da anni coinvolge parrocchie, associazioni oratoriane, la Pastorale giovanile della diocesi e l’associazione Noi Torino in relazione all’erogazione dei fondi relativi alla legge regionale 26/2002 sugli oratori.

Nelle casse degli oratori non arriva un centesimo dalla Regione da tempo. I contributi sono bloccati dall’anno pastorale 2014-2015. Gli ultimi fondi versati riguardano, infatti, il saldo dei progetti relativi al 2014-2015.

La legge, dopo uno stallo, è stata rifinanziata per l’anno 2016-2017 con uno stanziamento di  «quattro dodicesimi», ovvero un terzo dei contributi erogati in passato che ammontavano a poco più di un milione di euro. Si tratta nello specifico di 333 mila euro che dovranno essere suddivisi fra le diverse confessioni ed enti di culto che portano avanti attività di oratorio in tutto il Piemonte. «Si tratta di briciole», sottolinea don Luca Ramello, direttore della Pastorale giovanile diocesana, «che rischiano di essere ulteriormente frammentate e dispersi fra i vari progetti, considerando anche le capziose procedure burocratiche per la presentazione dei bandi».

Ed ecco che la Pastorale giovanile regionale e la Noi Torino hanno stabilito di investire la cifra su progetti diocesani. Per l’anno pastorale 2017-2018 la presentazione dei progetti è di nuovo bloccata.

Anche l’Arcivescovo Nosiglia nelle scorse settimane è intervenuto scrivendo al presidente della Regione Sergio Chiamparino e all’assessore alle Politiche sociali Augusto Ferrari. Dal Palazzo della Regione è stata sempre manifestata disponibilità al dialogo, ma non è arrivata alcune risposta, solo ulteriori promesse e rinvii. Tutto tace. In sostanza, come informano dalla Regione, lo stanziamento dei fondi dipende dall’assestamento di bilancio.

«Si tratta di fatto di una legge vuota», sottolinea don Stefano Votta, presidente della Noi Torino, «che ormai esiste solo sulla carta (e sulle promesse), ma di cui gli oratori e le diocesi non possono far conto per strutturare le diverse attività sociali sul territorio».

 

 Oratori estivi mobilitati per chi fatica

Con il termine delle lezioni scolastiche diventa sempre più imponente ed essenziale l’impegno di circa 200 oratori mobilitati in tutta la diocesi torinese nei mesi estivi con migliaia di educatori, animatori e volontari, giovani e adulti per settimane all’insegna della crescita e della condivisione con lo stile educativo dell’oratorio. Soprattutto sono le parrocchie a farsi carico delle fatiche di tanti nuclei familiari che non possono permettersi di pagare la quota di iscrizione, una cifra contenuta rispetto ai centri estivi comunali che gli oratori chiedono per la copertura parziale delle spese organizzative.

Ed ecco la gara di solidarietà per recuperare fondi in modo da non lasciare nessuno per strada ed offrire a tutti, in particolare nei quartieri di periferia segnati dall’emergenza, l’opportunità di crescita anche in vista di scelte per il proprio futuro. Non si tratta solo delle ordinari attività aggregative: gli oratori aprono anche alla sera e nei week-end per giovani e famiglie che non frequentano le parrocchie, numerosi i progetti che favoriscono l’inclusione dei disabili, dei migranti, dei ragazzi svantaggiati.

San Salvario 

Nel quartiere multietnico gli oratori Santi Pietro e Paolo e San Luigi affidati ai Salesiani organizzano 9 settimane di estate ragazzi con circa 250 iscritti. Don Mergola in merito ai contributi erogati dall’Ufficio Pio auspica l’istituzione di un Tavolo di confronto in cui possano sedere anche i centri estivi che offrono il servizio, che aggiunge:

Dobbiamo reperire oltre 4.000 euro per le famiglie in difficoltà, abbiamo dunque da un parte avviato il progetto solidale ‘Adotta un bambino per l’estate’, dall’altra chiediamo alle famiglie di contribuire al progetto estivo con un proprio servizio in base alle proprie competenze (decoratore, pulizie …). L’iscrizione all’oratorio estivo diventa occasione per avvicinare le famiglie in difficoltà e iniziare con loro un percorso di sostegno e accompagnamento.

LA STAMPA, edizione del 9 Giugno 2018. Articolo a cura di Maria Teresa MARTINENGO

LA VOCE E IL TEMPO, edizione del 25 Giugno 2018. Articolo a cura di Stefano DI LULLO

 

Lo sport per combattere i pregiudizi

 

LA VOCE E IL TEMPO, edizione del 25 Giugno 2018. 

Articolo a cura di Stefano DI LULLO

Torneo migranti a Torino, il calcio batte i pregiudizi

Hanno preso parte al torneo “Rondine Cup”, il 20 giugno scorso, organizzato dalla cooperativa sociale Gruppo Arco i ragazzi dei centri torinesi per minori stranieri non accompagnati di «Casa Rondine» del Gruppo Arco, «Casa che accoglie» dei Salesiani di Borgo San Paolo e di San Salvario, «Centro Civico Zero», «Nuova Aurora» dei Gruppi di volontariato vincenziano nel quartiere San Donato, le cooperative sociali «Biosfera» e «Tenda» e la fondazione «Difesa dei fanciulli».

 

 

 

 

 

 

 

Agganci con l’attualità: ecco come rispondono i ragazzi della movida di San Salvario

I ragazzi della redazione di DonBoscoSanSalvario.it hanno intervistato alcuni ragazzi intenti a trascorrere il proprio sabato sera in quel di San Salvario. Tema? Le nuove misure ventilate dal Ministero dell’Interno circa la chiusura dei porti italiani ai migranti in arrivo con l’estate sulle coste nazionali. Ecco i loro interventi:

Visita il Canale DonBoscoSanSalvario

Oratorio “Don Bosco Agnelli”: tutti all’Allianz Stadium e allo Juventus Museum!

Si segnala il racconto di Juventus.com circa la divertente giornata di visita allo Juventus Museum e all’Allianz Stadium con tantissime attività didattiche e ludiche per i quasi 500 ragazzi dell’Oratorio “Don Bosco Agnelli” di Torino.

 

Stadium e Museum, la carica dei 500!

Pacifica “invasione” da parte dei ragazzi dell’Oratorio “Don Bosco Agnelli” di Torino, che il 19 giugno hanno trascorso una giornata all’Allianz Stadium e allo Juventus Museum.

Giornata speciale per i ragazzi dell’Oratorio “Don Bosco Agnelli” di Torino, che martedì hanno trascorso un’intera giornata all’Allianz Stadium, visitando la casa bianconera, lo Juventus Museum e prendendo parte a numerose attività ludiche e didattiche.

I ragazzi, oltre 500, si sono divertiti con Juventus e Coopculture in alcuni laboratori didattici legati a temi importanti come il Fair Play (“Stringere le mani del mondo”) e la discriminazione razziale, nel laboratorio intitolato “Metti il razzismo fuorigioco”.

Sono stati momenti intensi, durante i quali, con l’aiuto di un operatore didattico, i ragazzi hanno riflettuto, dialogando con l’ausilio di immagini, sulle similitudini esistenti tra vita di scuola in classe e la vita della squadra, tra insegnante ed allenatore, su come il “diverso da noi” sia occasione di conoscenza e arricchimento e su come la lealtà, come il fair play, siano fondamentali per costruire i rapporti di gruppo.

Dal didattico, si diceva, al ludico: divertimento per tutti con giochi di squadra, calcetto, calcio tennis e calcio biliardo.

«Una giornata intera all’Allianz Stadium, per scoprire che “la ricchezza si racchiude nella diversità” – commenta don Gianmarco Pernice dell’Oratorio “Don Bosco Agnelli” – Laboratori di “fair play” e “un calcio al razzismo”, giochi e il tour completo dello stadio e del museo: siamo stati presi per mano dal personale dello stadio al completo ci ha guidato in un percorso immersivo alla scoperta dei veri valori dello sport»

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Grande Festa per i primi 70 anni di attività del Basket Don Bosco Crocetta

Passato, presente e futuro del basket all’Oratorio Salesiano della Crocetta si sono dati appuntamento in via Piazzi per celebrare i primi 70 anni di attività. Per un paio di ore la scena se la sono presa tutta i più piccoli del Minibasket, coinvolti in giochi con e senza palla. Poi, dopo la sfilata di tutte le attuali formazioni crocettine, dalle assi del PalaBallin la Festa si è trasferita su quelle del Teatro dell’Oratorio. A presentare l’evento celebrativo i gemelli Giorgio e Paolo Viberti, affermati giornalisti ed ex cestisti del Don Bosco Crocetta.

Il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, non ha voluto mancare, inviando un lungo messaggio augurale, così come il Presidente della Federazione Italiana Pallacanestro, Gianni Petrucci, presente con un videoclip in cui ha ricordato ed elogiato il lungo percorso crocettino e salesiano.
A completare gli interventi istituzionali, è salito il Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, il cui intervento ha spaziato dalla palla a spicchi alle Olimpiadi, con l’auspicio che la città possa tornare presto ad ospitarne un’altra edizione.
L’Assessore allo Sport della Regione, Giovanni Maria Ferraris, ha consegnato al Presidente dalla Crocetta, Roberto Romagnoli, una targa, a segno di riconoscenza per l’attività svolta con e per i giovani in tutti questi anni.
Quindi la parte rievocativa è entrata nel vivo con il ricordo di Valentino Ballin, per tutti lo ‘Zio’, il padre del basket salesiano alla Crocetta, e di Don Pietro Rota, che per molti anni ne ha supportato l’entusiasmo sul fronte salesiano.
A dare spessore e ad arricchire il bagaglio di emozioni nel lungo racconto sono stati coinvolti numerosi protagonisti: gli allenatori Enrico Delmastro, Bruno Boero, Sandro Villani, Guido Tassone, Max Cibrario, i giocatori Gianni Garrone, Nanni Giordana, Guido Ercole, Roberto Rossetto, Carlo Caglieris e Piero Mandelli.
Gli ex atleti Ulisse Jacomuzzi e Renato Romagnoli hanno fatto da testimonial alle tante eccellenza che il percorso educativo crocettino e la proposta salesiana hanno elevato a ruoli e incarichi sociali di primissimo piano.
Sul palco a rappresentare i tanti avversari incontrati nel corso di questi anni dalle squadre crocettine è salito Davide Pessina.

Il coach della Nazionale Meo Sacchetti è intervenuto a sottolineare il ruolo formativo oltre che sportivo degli oratori: ‘Un patrimonio che purtroppo rispetto al passato è andato un po’ perso e che sarebbe d’auspicio recuperare, sull’esempio proprio della Crocetta’. A Sacchetti e Pessina, come al Presidente Chiamparino, è stata consegnata una canotta crocettina a ricordo della splendida giornata. Il racconto è proseguito con il ricordo dei 15 giocatori che, partiti dalla Crocetta, sono arrivati fino alla massima serie nazionale, culminato con il ritiro ufficiale della maglia numero 6, quella indossata in gioventù alla Crocetta da Charlie Caglieris: ‘Ho giocato in squadre blasonate e piazze importanti – Bologna, Varese, Treviso – , mai nessuno aveva pensato di ritirare il mio numero. È davvero una grande emozione. Qui ho lasciato il mio cuore – ha detto l’oro europeo di Nantes -, qui alla Crocetta ho trascorso con ogni probabilità gli anni più belli, questa è la Società che tra tutte sento più mia’.
Non è mancato il ricordo di chi non c’è più: da Billo Franzin, Umbro Marcaccioli e Giorgio Squadrcina, il pensiero è volato a tutti gli altri che non sono più tra noi.

Don Piero e Don Stefano, gli attuali punti di riferimento salesiani dell’Oratorio, hanno fornito il loro contributo con interventi sentiti e di condivisione. Lo spettacolo si chiuso gettando un ponte verso il futuro con la presentazione da parte del Presidente Roberto Romagnoli del nuovo logo societario e dei primi due pannelli – dedicato allo ‘Zio’ Ballin e allo stesso Caglieris – che andranno ad inaugurare un percorso rievocativo che fisserà all’interno del PalaBallin alcuni dei momenti e dei personaggi che hanno segnato i primi 70 anni di storia.
Gremitissimo il Teatro dell’Oratorio da tanti giocatori, dirigenti e allenatori del passato, anche recente.
Presenti tra gli altri il Presidente del Comitato Regionale Fip, Giampaolo Mastromarco, e tanti rappresentanti delle altre Società torinesi, tra cui l’Amministratore delegato di Auxilium, Massimo Feira, accompagnato dal Direttore operativo Ferencz Bartocci e dal Responsabile della gestione della Prima squadra Matteo Soragna, alla prima uscita ufficiale da quando sono approdati in gialloblu. In sala anche gli storici allenatori dell’Auxilium Gianni Asti e Federico Danna.

Ecco il video realizzato in occasione della festa dei 70 anni dai ragazzi del Basket don Bosco Crocetta:

 

Si riporta, qui di seguito, la notizia pubblicata dai quotidiani locali circa la ricorrenza celebrata in quel dell’Oratorio Salesiano della Crocetta per i primi 70 anni di attività del Basket Don Bosco Crocetta.

Torino, oggi all’Oratorio Salesiano della Crocetta la grande Festa che celebrerà i primi 70 anni di attività del Basket Don Bosco Crocetta

Tra le iniziative promosse per l’occasione anche un annullo filatelico in collaborazione con Poste Italiane. E poi una sorpresa finale, che proietterà il Basket Don Bosco Crocetta nel futuro prossimo

Nel pomeriggio di oggi, sabato 16 giugno 2018 presso l’Oratorio Salesiano della Crocetta si svolgerà la grande Festa che celebrerà i primi 70 anni di attività del Basket Don Bosco Crocetta.
L’evento inizierà alle ore 15 sul parquet del PalaBallin, dove i piccoli del Minibasket sfogheranno il loro entusiasmo in giochi con la palla e senza. A loro si uniranno poi le altre formazioni attuali della Crocetta, per un sfilata che farà da prologo al momento clou della cerimonia (intorno alle 17), in programma presso il Teatro dell’Oratorio. A chiudere la giornata, un ricco buffet offerto a tutti i presenti.

Sarà una vera e propria festa del basket cittadino, a cui parteciperanno anche delegazioni delle altre principali Società torinesi, avversari nel passato e nel presente: a cominciare dalla Fiat Auxilium Torino presente con il Presidente Antonio Forni e con l’Amministratore delegato Massimo Feira.
Attesi i vertici salesiani, quelli della Federazione Italiana Pallacanestro nazionale e regionale, e del Coni e le massime cariche istituzionali locali – su tutti la sindaco di Torino, Chiara Appendino, e il Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino – , ma soprattutto tantissimi giocatori, dirigenti e allenatori che hanno reso glorioso il cammino della Pgs Basket Don Bosco Crocetta fin dai primissimi anni di attività, a qualunque livello: Minibasket, Giovanile, Prima squadra.
Il coach della Nazionale Meo Sacchetti ha garantito la sua presenza.

Come testimonial dei tanti avversari incontrati nel corso di questi anni dalle squadre crocettine ci sarà Davide Pessina. A presentare l’evento i gemelli Giorgio e Paolo Viberti, affermati giornalisti ed ex cestisti del Don Bosco Crocetta. Tra le iniziative promosse per l’occasione anche un annullo filatelico in collaborazione con Poste Italiane. E poi una sorpresa finale, che proietterà il Basket Don Bosco Crocetta nel futuro (prossimo).

Per i 70 anni del Don Bosco Crocetta
una grande festa con ex giocatori, vip e giovani

Il Don Bosco Crocetta ha festeggiato i suoi 70 anni del suo mitico oratorio di Via Piazzi con moltissimi ex del passato, i rappresentanti delle istituzioni e i ragazzi e genitori del minibasket e della prima squadra. Passato, presente e futuro del basket all’Oratorio Salesiano della Crocetta si sono dati appuntamento in via Piazzi per celebrare i primi 70 anni di attività.
Per un paio di ore la scena se la sono presa tutta i più piccoli del Minibasket, coinvolti in giochi con e senza palla. Poi, dopo la sfilata di tutte le attuali formazioni crocettine, dalle assi del PalaBallin la Festa si è trasferita su quelle del Teatro dell’Oratorio.
A presentare l’evento celebrativo i gemelli Giorgio e Paolo Viberti, giornalisti ed ex cestisti del Don Bosco Crocetta. Il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, non ha voluto mancare, inviando un lungo messaggio augurale, così come il Presidente della Federazione Italiana Pallacanestro, Gianni Petrucci, presente con un videoclip in cui ha ricordato ed elogiato il lungo percorso crocettino e salesiano.
A completare gli interventi istituzionali, è salito il Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, il cui intervento ha spaziato dalla palla a spicchi alle Olimpiadi, con l’auspicio che la città possa tornare presto ad ospitarne un’altra edizione.
L’Assessore allo Sport della Regione, Giovanni Maria Ferraris, ha consegnato al Presidente dalla Crocetta, Roberto Romagnoli, una targa, a segno di riconoscenza per l’attività svolta con e per i giovani in tutti questi anni.
Quindi la parte rievocativa è entrata nel vivo con il ricordo di Valentino Ballin, per tutti lo ‘Zio’, il padre del basket salesiano alla Crocetta, e di Don Pietro Rota, che per molti anni ne ha supportato l’entusiasmo sul fronte salesiano.
A dare spessore e ad arricchire il bagaglio di emozioni nel lungo racconto sono stati coinvolti numerosi protagonisti: gli allenatori Enrico Delmastro, Bruno Boero,
Sandro Villani, Guido Tassone, Max Cibrario, i giocatori Gianni Garrone, Nanni Giordana, Guido Ercole, Roberto Rossetto, Carlo Caglieris e Piero Mandelli.
Gli ex atleti Ulisse Jacomuzzi e Renato Romagnoli hanno fatto da testimonial alle tante eccellenza che il percorso educativo crocettino e la proposta salesiana hanno elevato a ruoli e incarichi sociali di primissimo piano.
Sul palco a rappresentare i tanti avversari incontrati nel corso di questi anni dalle squadre crocettine è salito Davide Pessina.
Il coach della Nazionale Meo Sacchetti è intervenuto a sottolineare il ruolo formativo oltre che sportivo degli oratori: ‘Un patrimonio che purtroppo rispetto al passato è andato un po’ perso e che sarebbe d’auspicio recuperare, sull’esempio proprio della Crocetta’.
A Sacchetti e Pessina, come al Presidente Chiamparino, è stata consegnata una canotta crocettina a ricordo della splendida giornata.
Il racconto è proseguito con il ricordo dei 15 giocatori che, partiti dalla Crocetta, sono arrivati fino alla massima serie nazionale, culminato con il ritiro ufficiale della maglia numero 6, quella indossata in gioventù alla Crocetta da Charlie Caglieris: ‘Ho giocato in squadre blasonate e piazze importanti – Bologna, Varese, Treviso – , mai nessuno aveva pensato di ritirare il mio numero. È davvero una grande emozione. Qui ho lasciato il mio cuore – ga detto l’oro europeo di Nantes -, qui alla Crocetta ho trascorso con ogni probabilità gli anni più belli, questa è la Società che tra tutte sento più mia’.
Presenti tra gli altri il Presidente del Comitato Regionale Fip, Giampaolo Mastromarco, e tanti rappresentanti delle altre Società torinesi, tra cui l’Amministratore delegato di Auxilium, Massimo Feira, accompagnato dal Direttore operativo Ferencz Bartocci e dal Responsabile della gestione della Prima squadra Matteo Soragna, alla prima uscita ufficiale da quando sono approdati in gialloblu. In sala anche gli storici allenatori dell’Auxilium Gianni Asti e Federico Danna.

Il video celebrativo dei primi 70 anni del Basket Don Bosco Crocetta Torino

La testimonianza: Michele Reolon e l’esperienza di noviziato in Piemonte: “Felicità è saper ascoltare l’amore di Dio”

Cosa vuol dire oggi Don Bosco per i giovani? Ecco la testimonianza di Michele Reolon, 22 anni, di Belluno, novizio salesiano che a settembre di quest’anno farà la prima professione “a Dio piacendo” per diventare un salesiano di Don Bosco. Michele ha svolto un anno di discernimento, insieme ad altri 9 novizi e alle guide spirituali, a Monte Oliveto, a Pinerolo, sede del Noviziato dei Salesiani di Piemonte. All’Oratorio Salesiano San Luigi di Torino ha prestato servizio insieme ad altri 3 novizi, esperienza questa che gli è servita a rafforzare ancora di più la sua decisione di entrare nella congregazione salesiana, come racconta lo stesso:
Fin da piccolino avevo questo sogno “strano” di diventare sacerdote, poi ad un certo punto, iniziando le superiori, ho voluto, quasi dovuto seppellire questa chiamata, e tutto d’un tratto Dio è diventato un po’ un concorrente per la mia vita; mi stava molto stretto, come mi stava stretto questo sogno che avevo da piccolino. Ho cercato di cancellare tutto, di andare avanti, di riempire questo vuoto, che avevo d’improvviso creato io, con tantissime altre cose. Ma questo vuoto non andava via, e in cuor mio diventavo sempre più triste. Mi mancava qualcosa e non sapevo cosa fare della mia vita. Avevo amicizie, in mente una vita con un percorso tracciato, ma non ero veramente felice. Mi mancava qualcosa. Allora è stato in quel momento che ho avuto nostalgia di Dio. E in questa nostalgia Dio mi ha chiamato ancora più intensamente, rispetto a quando ero bambino. E al mio cuore, prima che alla mia mente ho sommessamente sussurrato: “voglio essere Tuo per sempre!”. E ci sto provando ad esserlo, giorno dopo giorno, anche grazie all’appoggio che mi stanno dando i miei familiari, difficilmente si riesce ad essere compresi in simili decisioni.
Adesso posso dire che mi sento davvero felice: in collina, sede del Noviziato, viviamo in semplicità, tra preghiere e studio, e la sera tutti a far festa insieme, in un clima gioviale e al contempo familiare. Sono felice anche perchè so che Dio è felice di me. Ed è da questa felicità che partirei per rispondere a chi come me si trova o si è trovato perso tra interrogativi, a cercare di riempire il vuoto esistenziale con tutto meno che con Dio: il consiglio che darei è, prima di tutto, trovare una guida spirituale che possa consigliare, ascoltare e accompagnare in questa scelta; poi lasciarsi rubare il cuore dai giovani, dai ragazzi: penso che il miglior discernimento per uno che si sente chiamato alla vita salesiana sia proprio il cortile, sudando, puzzando, donarsi pienamente ai giovani, soprattutto ai più poveri.
Il terzo consiglio che mi sento di dare è: lasciatevi voler bene da Dio, solo così pian piano potrete innamorarvi di Dio. È un sentimento concreto, che rende felici, davvero: anche se tanti di noi giovani non lo sanno, secondo me sotto sotto, è quella strada, quel sogno che è Dio per ciascuno di noi, che può dare una scossa nella nostra vita. Tante volte mi viene un magone dentro al cuore quando vedo tanti giovani che buttano purtroppo la loro vita in tante cose che non riempiono, come ho fatto io fino a qualche mese fa, seguendo tante altre cose che non mi hanno riempito, ma hanno solo coperto bisogni momentanei. Perchè Dio non è un avversario alla nostra felicità, Dio ama da pazzi noi giovani: bisogna per forza fargli spazio nella propria vita per essere davvero felici.

Oratori Estivi 2018

E’ tutto pronto per la partenza delle attività che popoleranno gli oratori allo scoccare dell’ultimo giorno di scuola. Una composita crew di animatori, salesiani ed educatori hanno realizzato un’offerta estiva variegata e flessibile per adattarsi alle esigenze di tutti, sempre con il cuore, lo stile e l’allegria di Don Bosco!

Così vi raccontiamo le diverse proposte delle Parrocchie, gli Oratori e le Scuole della nostra Ispettoria del Piemonte e Valle d’Aosta.

CASALE MONFERRATO

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CASTELNUOVO DB

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COLLE DON BOSCO

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San BENIGNO

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VIGLIANO BIELLESE

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Cuneo: la Sale Academy e lo spettacolo finale

Volge verso la conclusione il primo anno della “Sale Academy“, corsi di musica e teatro fatti dai giovani per i giovani strutturati all’interno della realtà oratoriana salesiana del don Bosco di Cuneo.

Ecco il racconto del percorso laboratoriale attraverso un’intervista di don Alberto Maria Goia, incaricato dell’oratorio, a Luca Binello, insegnante di batteria della Sale Academy.

Un oratorio senza musica è come un corpo senz’anima”.
Don Bosco.

Anche noi, come don Bosco, abbiamo provato a dar voce al talento dei nostri ragazzi: è iniziata la Sale Academy, una serie di laboratori musicali fatti dai giovani per i giovani! Lasciamo la parola a Luca Binello, maestro di batteria della Sale Academy.

Dopo il primo anno come giudichi l’esperienza? Un’impressione globale.
E’ stata un’esperienza positiva ed entusiasmante che ha contribuito alla crescita umana sia dei giovani che di tutti noi maestri. Non solo si è riusciti a trasmettere competenze artistiche ai ragazzi, ma si sono anche e soprattutto creati dei legami sinceri e spontanei che sono maturati di settimana in settimana. Tra le diverse aree (teatro, chitarra, tastiera, percussioni, e basso) sono transitati più di 30 giovani, non solo facenti parte dell’Oratorio, dunque credo che per essere il primo anno sia un bel segnale.

La soddisfazione più bella e gratificante in questo primo anno? La difficoltà più evidente?
Vedere i loro sorrisi e la loro soddisfazione al termine dello spettacolo. Sono ragazzi che si sono impegnati e sono riusciti ad imparare molto in un solo anno. Come ‘maestri’ siamo fieri di ogni ragazzo, perché sappiamo esattamente dove ognuno di loro si è messo in gioco, sfidando le proprie insicurezze. Ed è lì che si cresce veramente. La difficoltà più grossa invece credo riguardi maggiormente l’organizzazione dal momento che si basa solo sul volontariato: il riuscire ad incastrare le riunioni periodiche dovendo tener conto delle diverse esigenze di tutti.

Come ti è sembrata questa proposta inserita nel Carisma salesiano e nella conduzione dell’oratorio?
Credo che la dimensione associativa e non individuale sia una delle chiavi centrali della nostra proposta. La Sale Academy offre la possibilità di protagonismo a tutti quei ragazzi-e più grandi di sperimentarsi come maestri o responsabili nella gestione del progetto, contribuendo a diventare quei “buoni cristiani e onesti cittadini” come insegnava proprio Don Bosco. Infine la dimensione del gioco-divertimento è un’altra caratteristica tipica del carisma salesiano che sta alla base del nostro approccio all’insegnamento.

Come si è sostenuta questa attività? E quali proposte per il futuro?
Questa attività è potuta partire grazie al contributo della Fondazione CRC con il bando “giovani protagonisti”, e l’iscrizione da parte delle famiglie. La prospettiva è quella di crescere aumentando le aree artistiche (ad esempio canto e ballo), con la conseguente ricerca di altri maestri volontari. Anzi colgo l’occasione per rilanciare una possibile collaborazione con le scuole soprattutto in merito all’alternanza scuola-lavoro.