Community Lab: la parola dell’esperto

Emanuele Fusi, pedagogista ed esperto di educazione, riassume la situazione attuale del percorso di community lab in questo video sintesi in cui racconta le peculiarità dell’incontro tra formatori esterni e la comunità: le scoperte e le sorprese che ne derivano. In attesa di ulteriori aggiornamenti si propone, di seguito, il video.

Emanuele Fusi – Pedagogista

Un nuovo metodo digitale alla Scuola Media “Don Bosco” di Borgomanero

Dall’Istituto Don Bosco di Borgomanero arriva un nuovo metodo digitale che permette agli studenti un nuovo approccio allo studio della grammatica. Il suo ideatore è il docente Marco Merlin, insegnante di italiano e geostoria presso le classi Medie dell’Istituto, che grazie alla suite di Google riesce a fornire strumenti interattivi agli studenti. Si ringrazia Francesco Iorio per l’articolo. Di seguito il testo integrale della notizia pubblicata sul sito di Don Bosco Borgomanero:

«La Grammatica viene spesso vissuta a scuola come una pratica astrusa di cui non si coglie l’utilità, mentre ci offre la grande opportunità di “aprire la mente” e quindi di comprendere meglio noi stessi e il mondo». Partendo da questo assunto, Marco Merlin, Docente di Italiano e Geostoria alla Media Don Bosco di Borgomanero, ha affinato negli ultimi anni un metodo digitale che permette agli allievi di approcciarsi alla Grammatica in modo più sistemico rispetto a quello tradizionale, apprendendola nel suo insieme e perciò cogliendone le strutture fondamentali.

Avvalendosi delle potenzialità delle Google Suite e dell’esperienza ormai triennale della Sezione “Digitale” del Collegio Don Bosco di Borgomanero, Merlin ha creato un sito nel quale, attraverso videolezioni, rielabora in modo originale il percorso di apprendimento della Grammatica: la Didattica Digitale permette una più agevole manipolazione dei testi rispetto al supporto cartaceo, e diventa quindi più semplice per l’alunno creare modelli, strutture e mappe mentali che favoriscono la concettualizzazione e il pensiero astratto. In questo contesto non vengono cambiati i contenuti, l’innovazione è nella ristrutturazione del percorso che, attraverso scorciatoie e nuovi sentieri, abbatte la distinzione tra i livelli di analisi grammaticale, logica e del periodo; gli strumenti digitali diventano semplicemente dei “facilitatori” che rendono anche più allettante e appetibile una materia fino ad ora considerata ostica dagli allievi.
Un nuovo metodo al “Don Bosco”, decisamente interessante e formativo, rivoluzionario perché permette di apprendere la Grammatica in modo autentico e così facendo di prendere coscienza della libertà attraverso la comprensione e la possibilità di scelta

Francesco Iorio

Serata Go con Valdocco – Community Lab

Martedì 1 dicembre l’Oratorio di Valdocco ha partecipato alla prima tappa del “Community Lab”, a guidare la serata è stato don Jimmy Muhaturukundo, che racconto così l’appuntamento:

“Io ho fatto la bozza, voi stenderete i colori”: l’Oratorio Valdocco e Gò per sognare il futuro

L’Oratorio di Valdocco sogna il futuro, il proprio futuro: con i giovani e per i giovani!

Dal sogno di un giovane prete è nata la felicità di milioni di ragazzi nel mondo e qui a Valdocco, primo oratorio di don Bosco, si sente ancora il grido “facciamo consistere la Santità nello stare sempre allegri”. Una san(t)a allegria che parla di gioia, voglia di spendersi (consumarsi) per gli altri, sguardo al Cielo e piedi ben saldi per terra. Questo Sogno è iniziato più di 150 anni fa, con don Bosco e … continua ogni giorno!

Martedì 1 dicembre l’Oratorio di Valdocco ha partecipato alla prima tappa del “Community Lab”, un percorso “laboratoriale” di quattro appuntamenti fatto insieme a giovani professionisti di Impresa Sociale. Salesiani, educatori, e giovani (universitari e non) che hanno a cuore l’oratorio si sono connessi ieri sera per il primo appuntamento su Meet per continuare l’opera di don Bosco. L’incontro, come nella migliore tradizione salesiana, riecheggiando le origini dell’Oratorio di Valdocco si è aperto con l’affidamento a Maria, prima del quale don Jimmy ha proposto ai partecipanti una pagina che quanto a sogni e a futuro è carismaticamente evocativa: Don Bosco che descrive ai suoi ascoltatori increduli, come l’avesse davanti, l’Oratorio che ancora non c’è! “Io abbozzo, voi stenderete i colori”. Questa la frase profetica del santo di Valdocco scelta come chiave, come motivo ispiratore del percorso.

Il lavoro e poi proseguito in un momento di conoscenza iniziale, nel quale dopo aver rotto il ghiaccio e creato un po’ di quel clima di famiglia tipicamente nostro  (dietro uno schermo non è uguale, vero, ma, ci si prova) gli amici di Gò ci hanno proposto un piccolo “esercizio per tornare alle radici”: ciascun partecipante è stato invitato a riassumere in una parola la propria esperienza “all’Oratorio di Valdocco. Ne è uscita una bella fotografia, anzi un bel mosaico, fatto di tante pietre preziose: famiglia, incontro, accanto, chiamata, braccia aperte, don Bosco, storia, orizzonte, amicizia, fede, cammino, condivisione, missione. E queste sono solo alcune. In Oratorio c’è posto e spazio per tutti, per chi ha piacere di giocare a pallone con gli amici, chi ha bisogno di fare i compiti, per chi desidera far del bene alla propria anima e agli altri. Per chi desidera partecipare alle molte iniziative proposte. Ma perché tutto questo avvenga è necessaria la generosità di tante persone, soprattutto giovani, pronti a spendersi per i più piccoli e specialmente i più poveri, mettendo a loro disposizione tempo e doti personali. La condivisione nata all’interno di Community Lab ha testimoniato ancora una volta che, Grazie a Dio ragazzi e giovani che accolgano la proposta educativa di don Bosco e si mettano in gioco, a Valdocco non mancano! Per loro e con loro l’Oratorio è in continua evoluzione; non sono i muri che attraggono i molti bambini ma la contagiosa allegria delle relazioni che si intrecciano nella casa salesiana.

Anche chi ci guida in questo progetto è stato subito contagiato dal sano entusiasmo e dalla voglia di camminare insieme con la consapevolezza che questi incontri porteranno a delle sfide concrete. Questo però non ci spaventa, anzi, mette in moto energie nuove: perché l’animatore salesiano è uno che non ha paura di tirarsi su le maniche né di sporcarsi le mani: come dice Papa Francesco “la giovinezza non è passività …no ai giovani da divano!”. Sembra di risentire don Bosco dire, “ci riposeremmo in Paradiso”.

Per come è iniziato Community Lab, il percorso iniziato con Gò, si prospetta un entusiasmante ed interessante cammino in “direzione futuro”: un futuro in cui salesiani e giovani camminano insieme, senza paura di buttare lo sguardo oltre l’orizzonte, fino a … vedere l’invisibile! Vedere “l’oratorio di Domani”.

don Jimmy Muhaturukundo

Evento di apertura del progetto Labs to Learn

Per chiunque se lo fosse perso, ricordiamo l’evento di apertura del progetto ‘Labs to Learn‘ attraverso degli estratti dei momenti salienti della giornata. Le tematiche proposte durante l’evento di apertura diventeranno una base importante per la realizzazione del progetto.

“Labs to learn” è stato avviato il 12 ottobre. Riteniamo importante coinvolgere le diverse comunità interessate per raccontare le azioni progettuali ed evidenziare il tratto distintivo dei dispositivi che abbiamo immaginato per favorire l’apprendimento e l’inclusione sociale.
Nel contempo, desideriamo offrire una breve occasione di confronto e di riflessione sulla situazione giovanile, tra scuola, povertà educativa ed opportunità di crescita.

(Alessandro Brescia – Responsabile progetto)

Di seguito alcune pillole per rivivere i momenti salienti della giornata:

 

Valentina Bellis – Responsabile Azioni e Territori

Metodo di studio e Comunità.

“Un progetto sfidante! Sfidante perché in questo momento in cui abbiamo iniziato a lavorare sul metodo di studio e sulla comunità ci rendiamo conto di come questo modello debba essere implementato.”

Alessandro Brescia – Responsabile di progetto

Monitoraggio e valutazione.

“Un progetto molto articolato che si svilupperà su tre anni e che richiederà quindi un monitoraggio molto puntuale; perché l’ambizione del progetto è anche quella di misurare la bontà e l’efficacia delle azioni messe in campo.”

Rosita De Luigi – Docente universitaria presso UNIMC

Monitoraggio.

“L’università di Macerata diventa partner di questo progetto per seguire e per tracciare la filiera delle riflessioni educative-pedagogiche che saranno messe in campo e le prassi che riusciremo a sviluppare.”

Francesco profumo – Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo

Guardare oltre.

“Il futuro significa guardare alle nuove generazioni e quindi pensare a progetti educativi che ci consentano nel corso degli anni di formare i ragazzi verso quelle che saranno le sfide del futuro.”

Lorenzo Benussi – Chief Innovation Officer Fondazione per la scuola

Don Leonardo Mancini – Ispettore Salesiani Piemonte e Valle d’Aosta

Riconessioni.

“Un progetto molto articolato che si svilupperà su tre anni e che richiederà quindi un monitoraggio molto puntuale; perché l’ambizione del progetto è anche quella di misurare la bontà e l’efficacia delle azioni messe in campo.”

 

Reportage del Festival della Dottrina Sociale della Chiesa a Torino

Nell’edizione di Domenica 29 novembre di La Voce e il Tempo troviamo pubblicato un ampio reportage sulle giornate dedicate alla decima edizione del Festival della dottrina sociale della Chiesa. Ne scrive Marina Lomunno in un articolo dal titolo ‘Educazione e impresa: un’alleanza per il futuro’. Si ringrazia la giornalista per la pubblicazione. Di seguito il testo integrale della notizia.

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Articolo scritto da Marina Lomunno

«Prendi lezioni dal passato ma vivi nel tuo tempo. Ascolta e comprendi le voci della tua terra, della tua gente, dei poveri… Solo così imparerai a leggere i segni dei tempi e di Dio». La pensava così san Leonardo Murialdo, uno dei santi sociali torinesi che fecero della Torino dell’Ottocento capitale della formazione professionale per dare un’opportunità di riscatto e di futuro alle migliaia di ragazzi «discoli e pericolanti», quelli che don Bosco per primo accolse a Valdocco per dar loro una famiglia e un mestiere.

E proprio il Collegio Artigianelli di corso Palestro a Torino, che il Murialdo diresse per trent’anni, tormentato dai debiti per accogliere i giovani più poveri orfani e abbandonati e offrirgli un’opportunità di futuro, è stato scelto come luogo simbolo della santità sociale torinese per inaugurare il X Festival della Dottrina sociale della Chiesa, sul tema «Memoria del futuro» che si sta svolgendo dal 23 al 29 novembre per la prima volta in 24 città italiane da nord a sud della Penisola, da Aosta a Mazara del Vallo.

Il tema del Festival viene declinato nelle realtà locali a seconda delle urgenze del territorio: «Per Torino», spiega padre Danilo Magni, Giuseppino del Murialdo referente della diocesi subalpina per il Festival, «è stato scelto il tema ‘Comunità educanti e imprenditive: le radici torinesi della Dottrina sociale della Chiesa per alimentare il futuro’ proprio perché la memoria dei nostri santi sociali, come scriveva il Murialdo, mette al centro le persone, che insieme desiderano sporcarsi le mani per una formazione delle nuove generazioni adeguata alle sfide contemporanee e per una presenza delle imprese capaci di sviluppare nuove opportunità di lavoro, unitamente alla sostenibilità economica ed ambientale».

E nella mattinata di lunedì 23 novembre, in contemporanea con altri luoghi simbolo delle 24 città italiane dove si sta svolgendo il Festival, è stato piantato un albero di melograno, scelto come simbolo della Dottrina sociale della Chiesa. «Piantarlo in un luogo così simbolico per la storia della nostra città di Torino, qual è il Collegio Artigianelli, ci rende felici, ma anche più consapevoli della responsabilità che abbiamo per il tempo presente», prosegue padre Magni. «Gli Artigianelli per tanti ragazzi poveri hanno voluto dire: casa, affetto, formazione, avviamento al lavoro… Vangelo spezzato. Siamo eredi del Murialdo e tutti i santi sociali torinesi. Questo melograno potrebbe essere piantato in altre decine di luoghi significativi della nostra città. È quello che ci auguriamo avvenga nei prossimi anni».

Alla cerimonia (nella foto), presieduta dall’Arcivescovo Nosiglia hanno partecipato in rappresentanza della città, il vicesindaco Sonia Schellino, Guido Bolatto, segretario generale della Camera di Commercio di Torino in rappresentanza delle imprese, del commercio e del lavoro, Elena Cappai, dell’Ufficio scolastico regionale per il mondo educativo e formativo, Gaetano Quadrelli per Ufficio diocesano della Pastorale sociale e del lavoro che coordina i lavori del Festival a Torino. «L’albero è segno di vita e di pace», ha detto Nosiglia benedicendo la pianta. «Siamo vicini a Natale e tra i simboli della festa c’è l’albero addobbato di luci colorate per inneggiare alla nascita del Figlio di Dio luce del mondo. Così noi oggi vogliamo benedire questo alberello di melograno dalle forti radici che richiama la fecondità e abbondanza della generazione e lo facciamo proprio perché stiamo attraversando un momento difficile e tragico per la vita di tante persone a causa del coronavirus. La benedizione che di questo albero possa significare un’iniezione di speranza nel futuro confortata dal Signore che non cessa di donarci i frutti della terra per nutrirci e sostenerci nel nostro cammino ogni giorno. Le radici di questo melograno possano dar frutti soprattutto per le nuove generazioni».

Martedì 24 novembre è iniziata la giornata torinese con un collegamento streaming introdotto da un video messaggio dell’Arcivescovo che, richiamando la Carta dei Valori di Torino – che viene sottoscritta giovedì 26 novembre dalle aggregazioni laicali della diocesi e da tutti gli attori che sono coinvolti nella rete della rinascita della città e che verrà inviata a Verona al Festival nazionale – ha sottolineato come «cooperare, dialogare, confrontarsi e prendere decisioni insieme è un valore aggiunto sia sul piano metodologico che dei contenuti. Vi invito pertanto a prendere spunto da questa occasione per continuare, dopo il Festival, a proseguire nel lavorare insieme. Il tentativo di impastarsi con la realtà è nel pieno spirito del pensiero sociale della Chiesa: camminare insieme verso il bene comune. Torino è stata ed è una realtà viva e attenta nel coniugare sapientemente la dimensione sociale con quella economica. La storia della nostra città è fatta di grandi alleanze su questo campo, con il prezioso e decisivo contributo della realtà cristiana, la quale ha saputo mettersi in gioco in modo decisivo sulle problematiche sociali più urgenti ed importanti».

Sono seguite le presentazioni, a cura della Fondazione Operti, di alcune testimonianze della formazione professionale torinese – il Cnos dei Salesiani, l’Engim dei Giuseppini del Murialdo e La Casa di Carità Arti e Mestieri – che, sulla Memoria dei santi sociali, danno ancora oggi futuro a tanti giovani. «Il Festival», ha evidenziato Alessandro Svaluto Ferro direttore dell’Ufficio di Pastorale sociale e del lavoro diocesano che ha introdotto il collegamento da Torino, «rappresenta un’ulteriore occasione per il nostro territorio diocesano. Con molte associazioni, realtà della formazione, realtà sociali abbiamo deciso di riflettere attorno a due parole chiave: educazione e impresa, elementi che hanno segnato la storicità della nostra città e che possono ancora essere veicoli di sviluppo sociale. La chiave educativa sappiamo essere l’energia principale con cui un Paese si struttura: e oggi, con l’emergenza sanitaria ancora in corso, si profila anche un collasso educativo per le giovani generazioni. Serve ripartire proprio dai giovani e dalle capacità che gli ambienti educativo possono generare. Educare significa infatti trarre fuori le migliori risorse che abbiamo per la promozione della persona».

Molto apprezzato l’intervento del teologo padre Salvatore Currò, giuseppino del Murialdo, direttore dell’Istituto di Teologia pastorale dell’Università pontificia salesiana di Roma che, richiamandosi al magistero di Papa Francesco, ha invitato a riflettere su come «l’educazione richieda uno stile di alleanze e di lavoro in rete, un patto di alleanza tra generazioni: non bisogna mai scavalcare il ‘con’, riconoscendo il protagonismo dei giovani, aprendo loro spazi, riconoscerli più ancora che accompagnarli, includendo i poveri come soggetti perché nessuno si salva da solo e anche in un’azienda il senso di appartenenza e di corresponsabilità è fondamentale». Secondo padre Currò economia e dono non sono in antitesi. «In un’impresa lo stile delle relazioni, il benessere delle persone, le competenze professionali, la produzione dell’azienda possono contribuire al bene comune se si mette al centro la persona». Infine la riflessione sul tempo che stiamo vivendo: «La pandemia mette a nudo la crisi della nostra cultura, la verità della nostra esistenza, siamo legati corporalmente (il virus lo ha messo ben in evidenza), nel bene e nel male e siamo corresponsabili: non ci si salva da soli, ‘siamo tutti sulla stessa barca’ e abitiamo la stessa casa comune nella memoria e nel futuro».

La novità di questo Festival della Dottrina sociale che si svolge nella sezione nazionale a Verona, dove è nato, è una celebrazione che sta vivendo le limitazioni dettate dal decreto sulla pandemia, ma che non ha penalizzato la partecipazione: sono migliaia di adesioni quasi a complemento del grande convegno «Economy of Francesco» che sta risuonando fortemente al Festival. Tutti i lavori si possono seguire in streaming sul sito www.dottrina sociale.it/festival e la Messa conclusiva domenica 29, su Telepace. L’apertura del Festival nazionale si tiene giovedì 26, alle 21, con il videomessaggio di Papa Francesco e del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Al via la nuova fase del progetto Labs to Learn: il metodo di studio.

Labs to Learn si sposta in una nuova fase di vita. Al via dal 24 novembre il percorso di formazione sul metodo di studio che prende forma attraverso una serie di incontri e di video lezioni che si snocciolerà nel corso delle settimane fino a giugno 2021.

Il cambiamento inizia dal momento in cui si “vivono” le cose apprese. Per questo la formazione viene incentrata soprattutto sullo studio di casi, esercitazioni, lavori di gruppo per l’elaborazione di soluzioni e modelli di risposta adatti alle specifiche necessità di chi segue il corso e utili nel lavoro di tutti i giorni.

– Labs to Learn

  • Durata

    23 ore totali

  • 5 webinar

    1 ora ciascuno

  • 1 incontro in presenza

    4 ore totali

  • 4 video lezioni online

    1 ora ciascuna

  • 5 supervisioni

    2 ore ciascuna

Obiettivo del corso di formazione è quello di formare ed informare in merito agli aspetti principali del processo di apprendimento, offrendo ai docenti, ma anche ai genitori, gli strumenti necessari per approfondire le strategie per assicurare efficacia nello studio.

Il corso si propone di mettere a fuoco alcuni aspetti di base del processo di apprendimento e offrire al docente alcuni concetti-guida e strumenti operativi per un apprendimento efficace, facendo riferimento a processi e strategie che assicurano l’efficacia dello studio.

– Labs to Learn

Progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Primo webinar di formazione sul Metodo di Studio

Si è tenuto martedì 24 novembre 2020, il primo webinar di formazione sul Metodo di Studio rivolto a tutte le scuole partner del progetto Labs to Learn. L’incontro, svolto attraverso la piattaforma zoom e moderato da Rosanna Todiscoreferente per la formazione del progetto, ha presentato le seguenti tematiche:

  • Presentazione generale del progetto e specifica del dispositivo Metodo di Studio. Presentazione del programma formativo e dei formatori,
  • Connessioni tra formazione, supervisione e metodo di studio,
  • Il ruolo delle famiglie: il patto di corresponsabilità,
  • Metodo di studio: come e perché scegliere la classe e note operative.

Attraverso la pagina “Materiale informativo” sarà possibile usufruire di tutte le registrazioni dei webinar che si svolgeranno in questo percorso di formazione che terminerà a giugno 2021.

Al via l’evento ‘Economy of Francisco’ dal 19 novembre

Si segnala a partire da oggi 19 novembre fino al 21 novembre avrà luogo ‘Economy of Francisco‘. La partecipazione è libera e caldamente consigliata.

Si rendono noti alcuni link utili per seguire l’evento:

Inoltre si segnala che in data odierna partirà ‘EoF Marathon‘, tour virtuale con passaggi a staffetta che visiterà paesi di tutti i continenti. Il primo appuntamento è alle 18:00 in collegamento dal Portogallo.

Di seguito il link per partecipare:

Di seguito i link alle dirette giornaliere:

 

X edizione del Festival della Dottrina sociale della Chiesa a Torino

Dal 23 al 26 novembre Torino sarà protagonista del percorso intitolato ‘Memoria del futuro‘ per la decima edizione del Festival della Dottrina sociale della Chiesa.

Di seguito il comunicato per l’invito alla partecipazione e la locandina dell’evento.

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Gentilissime/gentilissimi

Il Festival della Dottrina Sociale della Chiesa (DSC) è l’evento culmine di un anno di impegni e attività, che alla fine di novembre, oramai da 9 anni, si svolge con partecipanti da tutta Italia e diversi Paesi del mondo a Verona, mossi ed ispirati dalla gratuità del bene comune, dalla sussidiarietà e solidarietà nel confrontarsi, ritrovarsi e fare rete sui propri territori. Questi i principi ispiratori della Dottrina Sociale della Chiesa, che assieme all’idea cardine della persona al centro, propone valori universali, condivisibili anche dai non cattolici. Monsignor Adriano Vincenzi ha chiuso la scorsa edizione dichiarando che il Festival nella sua continuità sarebbe giunto in 10 città nel 2020.

Torino è la città dei santi sociali, protagonisti attivi dell’evangelizzazione. La Chiesa torinese, con la sua ricchezza di carismi ed organizzazioni, ha sempre mantenuto nel corso dei decenni questa sua caratterizzazione specifica, di essere nella società civile seme e fermento della novità di Cristo. Per questo e altri motivi abbiamo deciso di proporre la nostra città ad ospitare una serie di iniziative a partire dal 23 novembre al 26 novembre 2020. Il titolo del percorso è:

 

MEMORIA DEL FUTURO

Comunità educanti e imprenditive:

le radici torinesi della Dottrina Sociale della Chiesa

per alimentare il futuro

 

L’Obiettivo del percorso non è solo promuovere un evento ma è la proposta di scrittura della CARTA DEI VALORI DI TORINO: la declinazione dei valori della DSC alla luce della realtà del territorio torinese con riferimento alle azioni concrete che i cattolici locali condividono e propongono a tutti i soggetti del territorio.

Gli incontri si svolgeranno in diretta live dal canale Opera Torinese del Murialdo e dal canale Atelier dell’Impresa Ibrida.

Altri incontri si svolgeranno sulla Piattaforma ZOOM con iscrizione obbligatoria.

Nella speranza di trovare la vostra adesione vi chiediamo di divulgare a tutte le persone che riterrete interessati.

Mi è gradita l’occasione per porgere cordiali saluti.

Alessandro Svaluto Ferro

Direttore Pastorale Sociale e del lavoro