Italia – La vicinanza e l’affetto del Rettor Maggiore verso le popolazioni di Turchia e Siria colpite dal terremoto

Dall’agenzia salesiana ANS.

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(ANS – Torino) – Esprime tutto il suo dolore e la sua vicinanza, Don Ángel Fernández Artime, il Rettor Maggiore dei Salesiani, dopo i terribili sismi che hanno scosso Turchia e Siria e causato decine di migliaia di vittime e di feriti. “Siamo davvero sofferenti… grande è il dolore” dice il X Successore di Don Bosco da Valdocco.

Ecco di seguito il messaggio condiviso dal Rettor Maggiore:

Qui da Valdocco, voglio rivolgere un saluto molto sentito, cominciando dai miei confratelli salesiani ad Istanbul e in tutta la Siria, a Damasco e particolarmente ad Aleppo.

Siamo davvero sofferenti, come tantissime persone di buona volontà, perché la natura, ancora una volta si è mostrata con tutta la sua forza, e grande è il dolore, con tantissimi morti… Con questo voglio dire che siamo con tutti voi, cittadini della Turchia e della Siria, con tutti voi carissimi che siete vicini alle presenze salesiani della Turchia, ad Istanbul, e della Siria, a tutti voi miei cari confratelli salesiani e Famiglia Salesiana di queste parti del mondo.

Vogliamo esprimere la nostra solidarietà con il sentimento, con la parola, con la preghiera, con la fede nel Signore che accompagna anche il momento di dolore provocato dalla natura, e allo stesso tempo, vogliamo continuare a dirvi che vogliamo essere solidali con voi in tutti i sensi: siamo con voi e vogliamo essere un po’ di aiuto per gli altri, come fanno migliaia e migliaia di persone. Perché anche in questo dolore c’è una grande solidarietà.

A presto, ciao!”.

Il video-messaggio è visibile nelle versioni originali in italiano e spagnolo su ANSChannel.

E se la fede avesse Ragione? – Quarto incontro dedicato al tema della Verginità di Maria

Giovedì 9 febbraio si è svolto il quarto incontro di E se la fede avesse Ragione? nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco. Tema di questo incontro la Verginità di Maria.

Nell’affrontare il tema Don Paolo Paulucci ha iniziato sottolineando che la Verginità non è riducibile soltanto alla sessualità; essa è anche un atteggiamento profondo del cuore. La Verginità di Maria è poi una Verginità feconda proprio come il campo che non è mai stato coltivato è anche quello più fertile perché è quello maggiormente ricco di sostanze.

 “Ti farò mia sposa per sempre, ti farò
mia sposa nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell’amore, ti fidanzerò con me nella fedeltà e tu conoscerai il Signore” Osea (Os 2)

La Verginità non è uno status, ma una scelta quotidiana, un sì che si rinnova giorno per giorno e che non accetta compromessi. Questo ci permette anche di comprendere meglio il sottotitolo dell’incontro “La fede o cammina o muore”.

“Castità è la scelta di una forma dell’amore che non è all’opposto del sesso, ma della
possessività”

per rivivere i vari incontri, oltre al video, è disponibile un podcast dedicato.

 

Quarto incontro di E se la Fede avesse Ragione?: Verginità

Ritornano gli appuntamenti di “E se la fede avesse ragione?”, questa volta col quarto incontro: “Verginità“. Rivolti ai giovani per un percorso autentico di fede, sono organizzati in collaborazione con la Pastorale Giovanile Diocesana.

L’appuntamento è sempre presso la Basilica Maria Ausiliatrice di Valdocco dalle ore 20.45 alle 22.30, con possibilità, per chi lo desidera, di una cena condivisa alle ore 19.45.

Lo speaker del giorno sarà don Paolo Paulucci, che toccherà i seguenti punti del tema principale “Verginità: la fede o cammina o muore“:

  • Verginità come integrità e apertura
  • Verginità come donazione non captativa
  • Verginità feconda: Vergine e Madre
  • Verginità in cammino: un Sì che si rinnova

La diretta sarà trasmessa in diretta televisiva su VideoNord del Gruppo Rete 7 (canale 83 del digitale terrestre) e sui canali Facebook di “E se la Fede”.

Per rivivere gli appuntamenti, inoltre, è stato creato un canale podcast dedicato così da rendere accessibili le catechesi sui diversi canali di distribuzione.

Salute Digitale: come educare i giovani all’autoregolazione e all’uso responsabile della tecnologia – RMG

La Pastorale Giovanile e il Settore per la Comunicazione Sociale hanno deciso di promuovere un percorso formativo per affrontare il tema della salute digitale degli adolescenti e giovani.

 

Dalla notizia ANS – Roma

La “salute digitale” condiziona molti aspetti della vita e delle relazioni odierne: a scuola, negli ambienti educativi e di svago, e in famiglia; essa comporta l’utilizzo sicuro, responsabile e sano della tecnologia. Riconoscendone, pertanto, l’estrema rilevanza, il Settore per la Pastorale Giovanile e il Settore per la Comunicazione Sociale hanno deciso di promuovere un percorso formativo di tre incontri deputato ad affrontare il tema della salute digitale degli adolescenti e giovani.

I tre appuntamenti avranno luogo in questo mese di febbraiogiovedì 16, lunedì 20 e venerdì 24, con orario stabile dalle 13 alle 15 (UTC+1) – e avverranno in modalità digitale sulla piattaforma Zoom. Metodologicamente, avranno la forma di una relazione centrale seguita da un tempo per le domande, e a guidare i lavori sarà il docente e scrittore Guillermo Cánovas, Direttore dell’Osservatorio per la promozione dell’uso sano delle tecnologie (EducaLIKE) e del programma “Safer Internet” del Centro per l’infanzia della Commissione Europea in Spagna (2002-2014). Gli interventi saranno in spagnolo, ma è prevista la traduzione simultanea anche in italiano, inglese, francese e portoghese.

Nel primo modulo verranno affrontati i comportamenti problematici messi in atto da bambini e adolescenti, nonché i fattori di rischio da saper identificare per poter intervenire preventivamente. Oggetto del secondo incontro saranno le reti sociali, con particolare attenzione ai problemi di privacy, sicurezza e reputazione digitale. Nell’ultima sessione, invece, si tratterà dello “stress digitale”, a partire dalla “connettività costante” e dalle sue conseguenze su bambini e gli adolescenti e sulle loro relazioni e prestazioni.

Il percorso è pensato in primo luogo per gli educatori, animatori e salesiani impegnati in tutti i settori della Pastorale Giovanile salesiana (scuole e Centri di Formazione Professionale, oratori-centri giovanili, parrocchie, opere sociali, università…) e per i responsabili di Comunicazione Sociale delle Ispettorie.

Scopo di questo itinerario è, infatti, formare gli educatori a gestire le situazioni che generano più conflitti negli ambienti digitali; aiutarli a prevenire lo sviluppo di dipendenze informatiche, stress digitale e mancanza di privacy; fornire loro le conoscenze necessarie per identificare ciascuno dei problemi; e offrire loro anche tecniche e linee guida pratiche per affrontare ogni situazione.

“Dobbiamo continuare ad approfondire lo studio dell’universo digitale, sempre in dialogo con la scienza moderna e con una visione educativa salesiana”

ha commentato, in conclusione, don Gildasio Mendes, Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale della Congregazione Salesiana.

RMG – Una nuova edizione del “Don Bosco Global Youth Film Festival” (DBGYFF): “L’amore costruisce la pace e la solidarietà”

Dall’agenzia salesiana ANS.

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(ANS – Roma) – Dopo il grande successo della prima edizione del “Don Bosco Global Youth Film Festival” (DBGYFF), realizzato in tutto il mondo nel novembre del 2021, il Settore per la Comunicazione Sociale della Congregazione Salesiana ha deciso di proporre una seconda edizione del festival cinematografico giovanile salesiano di livello mondiale, finalizzata anche in questo caso a riunire e coinvolgere i giovani di tutto il mondo, e specialmente questa volta quelli degli ambienti salesiani, per essere portatori di un messaggio di pace e di speranza ed essere protagonisti del cambiamento di cui il mondo ha bisogno. “L’amore costruisce la pace e la solidarietà” è il motto guida di quest’edizione, che si realizzerà concretamente il 13-14 ottobre 2023.

La prima edizione del DBGYFF è stata ritenuta da tutti un significativo successo: con il tema “Mossi dalla speranza”, ha ricevuto 1.686 opere da 116 Paesi, che sono state visionate dai 100 membri della Giuria Preliminare (tra cui molti salesiani) provenienti da diverse parti del mondo, e successivamente dai membri della Grande Giuria, che hanno selezionato una lista ristretta di opere e hanno poi decretato i vincitori dei premi. Il festival è stato organizzato in 260 località di 50 Paesi, ed è stato davvero una voce globale che ha fatto risuonare nel mondo il nome di Don Bosco, la Gioventù e la Speranza.

“Dopo la valutazione e il discernimento fatti al termine della prima edizione del DBGYFF, abbiamo deciso di rendere annuale quest’iniziativa – ha spiegato don Gildasio Mendes, Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale –. Essa, infatti, offre un’opportunità d’oro: per i nostri giovani, di incontrarsi ed esprimersi, generando in loro tanto entusiasmo, energia e corresponsabilità; per i nostri salesiani, di accompagnare, guidare e motivare i giovani nella loro ricerca creativa; e per riunire i membri della Famiglia Salesiana, e far conoscere il nome di Don Bosco e la nostra missione per i giovani in tutto il mondo”.

In questa seconda edizione, che sarà sostenuta, come la prima, dalla Fondazione DON BOSCO NEL MONDO, sono state previste due diverse categorie di iscritti: gli Juniores (14-19 anni) e i Seniores (20-25 anni), tutti appartenenti alle realtà della Famiglia Salesiana (scuole, Centri di Formazione Professionale, Istituti di Educazione Superiore, Parrocchie, Oratori…).

“La prima edizione è stata proposta a livello globale per definirci di fronte a tutti, ed era aperta a tutto il mondo. Questa seconda edizione vuole essere un viaggio ad intra, ripensata in modo specifico per il mondo salesiano, per avvicinare i giovani delle nostre case e istituzioni” ha affermato il Direttore del Festival, don Harris Pakkam.

Che poi ha proseguito individuando le finalità del DBGYFF 2023: “Vogliamo arrivare a dialogare con i giovani del mondo salesiano, con i loro linguaggi, e coinvolgerli nella trasformazione della società; incoraggiarli ad esprimere il loro talento e a creare contenuti visivi sul tema; e formare e motivare i giovani a diventare apostoli e ambasciatori d’amore”.

Come dati tecnici, anche quest’anno potranno partecipare cortometraggi (fino a 5 minuti di durata) di qualsiasi genere (video musicali, documentari, commedie, film muti, d’animazione…). E quale ulteriore incentivo alla partecipazione, saranno assegnati 100.000 euro complessivi ai vincitori. Verranno premiati i migliori corti a livello globale (10 premi da 2.000 euro), e i migliori a livello regionale (10 premi da 1.000 euro per le sette Regioni salesiane), e ci saranno anche 100 premi locali.

Anche il meccanismo di selezione dei corti è stato affinato, sulla base della prima edizione: ogni équipe regionale giudicherà i film dell’area geografica di pertinenza e premierà i migliori 10. Inoltre, i 25 film ritenuti migliori in ogni regione saranno ammessi alla competizione di livello globale per essere sottoposti al voto della giuria globale.

Inoltre, la stessa organizzazione del festival sarà significativa e fruttuosa per la Congregazione, la Famiglia Salesiana e i giovani: “L’esperienza di sinergia e di lavoro in rete deve essere vista come un frutto reale di quest’iniziativa tra i giovani, i Salesiani delle Ispettorie e la Famiglia Salesiana… Questo nuovo progetto contribuirà in modo tangibile alla trasformazione della società e che avrà dei risvolti molto positivi tra i giovani” ha concluso con entusiasmo don Mendes.

Per ulteriori informazioni sul festival è possibile scrivere a: dbgyff@sdb.org o visitare il sito: https://www.dbgyff.com

Terzo incontro del percorso Buoni Cristiani e Onesti Cittadini

Dopo il secondo incontro, “Profezia di un’economia umana”, il 21 e il 22 gennaio 2023 si è svolto il weekend conclusivo del primo anno di “Buoni cristiani e onesti cittadini” per vivere, ascoltare, conoscere e sperimentare “Un’esperienza di comunità”.

Il luogo del ritrovo è stato in Via Giolitti, presso l’Emporio dei Magazzini Oz dove ci ha accolti la presidente, Enrica Baricco.

Casa Oz è

“prima di tutto una casa che accoglie i bambini e le famiglie che incontrano la malattia”. Magazzini Oz è un’impresa sociale “che operando nel settore della ristorazione e della vendita, s’impegna, sin dalla loro apertura, nella formazione e nell’inserimento al lavoro di persone diversamente abili e persone in condizione di svantaggio rispetto alla propria collocazione professionale”.

Magazzini Oz è il luogo dove i ragazzi già accolti in Casa Oz possono realizzare il desiderio e il diritto di pensare e imparare come avvicinarsi al mondo del lavoro per sentirsi come tutti gli altri.

Alla visita, ha fatto seguito un incontro e un confronto ricco e approfondito presso la Casa Ispettoriale delle Figlie di Maria Ausiliatrice: Enrica Baricco, Marco Canta, vicepresidente di Casa Oz e Luca Marin, presidente della cooperativa sociale MagazziniOz, hanno raccontato l’origine del progetto illustrandone la missione e la vision e soffermandosi sul modello imprenditoriale ed etico che caratterizza la loro impresa sociale. Numeri, bilanci, dati di attività, ma soprattutto le storie dei dipendenti, con e senza disabilità, intrecciate in un unico racconto che testimonia come sia possibile “stare in piedi come azienda” assicurandone la sostenibilità e la funzione sociale.

I giovani sono stati coinvolti e sollecitati nel loro essere changemakers: possono essere, devono essere la voce del cambiamento, che crea relazioni, che sensibilizza e crede in un’economia capace di prendersi cura del bene comune e di rivoluzionare laddove c’è bisogno di un cambiamento. 

Dopo un break coffee, i giovani hanno accolto la Vicesindaca Michela Favaro. L’incontro con un amministratore della res publica ha permesso ai giovani presenti di confrontarsi con chi ogni giorno compie scelte, spesso complesse, con l’obiettivo di rispondere ai bisogni dei cittadini.

Michela Favaro nel racconto del suo percorso professionale e politico, ha invitato i giovani presenti a chiedersi e cercare di comprendere come funzionano le istituzioni democratiche sul territorio, ad avere un sguardo attento e consapevole sempre guidati dalla ricerca del bene comune. Per fare buona politica e svolgere quella che è “la più alta forma di carità”, è fondamentale essere guidati da principi forti e radicati.

Guidati dalla Vicesindaca, i ragazzi hanno provato a cimentarsi nell’analisi di un caso di gestione di beni immobili e gestione di servizi della Città toccando con mano che ogni scelta richiede sempre l’ascolto di tutte le parti coinvolte e il coraggio nel pensare a soluzioni innovative capaci, talvolta, di stravolgere i paradigmi a cui siamo abituati. 

La giornata del sabato si é conclusa con una serata in fraternità condivisa con l’equipe e i giovani del percorso dell’Animazione Missionaria.

Dopo la cena con pizza, acquistata presso la cooperativa “Zerografica” che opera nel carcere di Torino, e un momento di festa in allegria, i giovani accompagnati da Don Marco Cazzato e da don Luigi Bacchin hanno fatto visita alla tipografia di Valdocco

In questo luogo, i giovani hanno potuto riflettere sulla grazia di unità nella quale viveva Don bosco: azione e contemplazione. Un fare con slancio “imprenditoriale” attento all’integrità della persona che non perde mai di vista l’obiettivo, ovvero la salvezza delle anime. 

La giornata si è conclusa con la veglia missionaria nella quale i giovani hanno affidato il proprio coraggio ed entusiasmo nell’essere missionari oggi.

Nella giornata successiva, un ultimo tema, necessario per concludere il cammino iniziato: finanza e umanità. Per avere nuovi e necessari strumenti di lettura di questo binomio, tema trasversale affrontato anche durante le giornate dell’Economy of Francesco ad Assisi, i giovani hanno potuto ascoltare e confrontarsi con Andrea Limone, presidente di PerMicro.

Dopo aver illustrato la mission di PerMicro “generare impatto sociale sui territori dove opera, attraverso la creazione di nuovi posti di lavoro e attraverso l’inclusione sociale,economica e finanziaria”, Andrea Limone ha sollecitato i ragazzi a riflettere sul mondo della finanza e su come le scelte e gli atteggiamenti di ciascuno laddove sono e/o saranno, possono incidere nella costruzione di un pezzettino di bene a favore delle persone più fragili. Le storie di persone incontrate, siano esse famiglie o persone con una buona idea imprenditoriale, hanno reso ancora più efficace e reale la testimonianza di Andrea Limone che ha terminato il suo intervento assicurando che si può essere segno di risurrezione in ogni luogo di lavoro. Prima di salutare i giovani, ha lasciato una domanda: Come sono o sarò Cristiano nel mio lavoro?”.

Papa Francesco nella sua lettera di invito nel marzo del 2019 ha ricordato ai giovani:

“Le vostre università, le vostre imprese, le vostre organizzazioni sono cantieri di speranza per costruire altri modi di intendere l’economia e il progresso, per combattere la cultura dello scarto, per dare voce a chi non ne ha, per proporre nuovi stili di vita”

Per questo il cammino non finisce qui! L’equipe ha lanciato una proposta: diamo spazio e tempo ai semi in attesa dei frutti che porterà  questo cammino perché la realtà  possa  superare davvero l’idea. I giovani sono stati invitati a dare la disponibilità per incontrarsi e dare continuità a un processo iniziato con Buoni Cristiani e Onesti cittadini, che trova radici nel cammino di ciascuno dei giovani e nel loro “sì” a un cammino di cambiamento.

L’incontro si è concluso nella Chiesa di San Francesco di Sales con la Santa Messa presieduta da Don Fabio Mamino.

AV: Terzo weekend dei Gr Discernimento

Il weekend del 14 e 15 gennaio 2023 ha visto il terzo incontro dei ragazzi che hanno iniziato il percorso dei Gr discernimento, presso la casa delle FMA di Susa.

I ragazzi si sono confrontati sul tema dell’Eucarestia e come viverla, sia durante a Celebrazione Eucaristica, sia nella propria vita.

Attraverso momenti di confronto, riflessione personale e gioco insieme, si sono approfonditi e  rafforzati i legami tra i ragazzi e con gli accompagnatori.

La sera, dopo il momento di convivialità e gioco, si è pregato il rosario sotto le stelle, per concludere al meglio la giornata. I ragazzi sono ripartiti il giorno seguente dopo pranzo, portandosi a casa un nuovo modo di vivere l’Eucarestia e nuovi compiti per una vita da crstiano migliore.

 

Il prossimo incontro dei Gr Discernimento sarà l’11 e il 12 marzo.

 

I GR mi stanno aiutando ad unire la mia dimensione cristiana con quella da studentessa e futura lavoratrice del domani scegliendo di far entrare Dio nella mia vita, vivendo con Lui ogni momento della quotidianità e approfondendo questa relazione vera e sincera.

Sto rispondendo ad alcune domande fondamentali e chiarendo dubbi sul mio futuro, mettendo in luce il valore del servizio e della relazione non solo con Dio ma anche con gli altri.

Sara

Novena a Don Bosco 2023

Nove giornate per prepararsi a vivere la festa di don Bosco al meglio, rivivendo alcuni incontri che hanno contribuito a plasmare il piccolo Giovannino e a renderlo il don Bosco che tutti conosciamo e amiamo: una Novena a Lui dedicata pensata per i ragazzi e gli educatori della Scuola Media, contenente per ogni giornata due spunti di riflessione e un impegno quotidiano.

La lettura e la meditazione di questi incontri possano aiutare anche noi a metterci sulla strada della santità sui passi del “padre e maestro dei giovani”.

Primo giorno: Mamma Margherita

Secondo giorno: Gesù

Terzo giorno: Don Calosso

Quarto giorno: Giuseppe Maloria

Quinto giorno: Luigi Comollo

Sesto giorno: Don Cafasso

Settimo giorno: Michele Rua

Ottavo giorno: Domenico Savio

Nono giorno: Mamma Margherita

E Se La Fede: puntata di “In Cammino” dedicata al progetto – Tv2000

Il programma tv “In Cammino“, in onda dal lunedì al venerdì alle 19.30 su Tv 2000 (canale 28 del d.t.) ha dedicato nella giornata di mercoledì 18 gennaio un lungo spazio al progetto E Se La Fede Avesse Ragione?, ospitando in studio don Luca Ramello, direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Diocesi di Torino, e in collegamento suor Carmela Busia, FMA Delegata per la Pastorale Giovanile.

Durante il programma anche testimonianze dei giovani e un intervento di don Alberto Goia, Delegato per la Pastorale Giovanile SDB.

Dilatare il cuore. L’orizzonte di una “programmazione”

Dal nuovo numero di NPG.

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di don Rossano Sala

La necessità di guardare lontano

Come sempre in questi ultimi anni l’editoriale di gennaio ha un respiro ampio. Penso che oggi più che mai sia necessario alzare lo sguardo per osservare il tutto della nostra azione pastorale da una prospettiva estesa, prendendo una certa distanza dal presente per poterlo comprendere meglio.
Effettivamente una delle esperienze che sto facendo in questi ultimi anni nel mondo della pastorale in generale e della pastorale giovanile in particolare è quella di una anomala concentrazione sulle emergenze del momento. Siamo troppo incurvati sul breve e sul brevissimo termine. Talvolta vedo l’incapacità di guardare lontano, di scrutare gli orizzonti, di avere un occhio capace di abbracciare almeno il medio, se non il lungo termine. Forse manchiamo un po’ di “lungimiranza”, di quella virtù che sa oltrepassare l’immediatezza.
Il nostro dunque è un invito ad allargare lo sguardo, a indagare un orizzonte più ampio, a non lasciarsi rinchiudere nelle catene di un presentismo che ci fa mancare l’aria. Questo dice quanto una Rivista come la nostra ha un compito ben preciso e penso oggi più strategico che mai: aiutare tutti coloro che la frequentano a non affondare nelle sabbie mobili di un presentismo che non ha futuro perché dimentica il passato. E che fa della riflessione seria e fondata un caposaldo della sua vocazione specifica nel mondo della pastorale dei giovani. Possiamo dire che questa è la nostra vocazione original.
Seguendo la sagacia di Chesterton, non possiamo che convenire sul fatto che «la Chiesa cattolica è l’unica cosa in grado di salvare l’uomo da una schiavitù degradante, quella di essere figlio del suo tempo […] Una realtà antica quanto la Chiesa Cattolica ha accumulato un arsenale e una camera del tesoro a cui attingere; può pescare con cura tra i secoli e chiamare un’epoca in soccorso di un’altra. Ha la possibilità di evocare il mondo antico perché ristabilisca l’equilibrio del nuovo» [1]. E tutto questo la Chiesa lo fa con la coltivazione di pensiero profondo, che passa necessariamente attraverso uno studio impegnato.
Sappiamo per esperienza che il cuore soffre quando lo sguardo è corto. Non riesce a trovare spazio di espressione e gli manca l’ossigeno. Il libro dei Salmi ha una bella espressione legata alla vita del credente che ci fa bene riportare alla nostra attenzione all’inizio di questo 2023: «Corro per la via dei tuoi comandamenti, perché hai dilatato il mio cuore» [2]. Il Signore con la sua grazia – simile ad una fiamma che scalda e illumina – allarga il nostro cuore e acuisce il nostro sguardo. E questo avviene attraverso esperienze di vita, condivisione di pensiero e collaborazioni operative.
Mi pare significativo mettere qui nero su bianco la bella avventura che stiamo vivendo insieme, quella di fare squadra e fare rete con il gruppo di redazione di NPG. In tutto siamo quasi 25 persone, e insieme portiamo avanti la riflessione sui contenuti da proporre, gli autori da coinvolgere e gli stili operativi da assumere. In questi ultimi anni, intorno alla metà di giugno, ci prendiamo una giornata di lavoro insieme in vista della programmazione dell’anno successivo. È un momento “generativo”: partendo dalle nostre diverse sensibilità e competenze, cerchiamo di sintonizzarci su ciò che sarà importante trattare: temi di prospettiva, problemi impellenti, approfondimenti necessari.
La nostra programmazione non è scritta a tavolino e in solitaria da qualche mente particolarmente brillante, ma è frutto di un discernimento comunitario. Mi piace allora dare voce in questo “editoriale” al lavoro che abbiamo fatto in redazione, proponendo ai lettori i cammini che percorreremo insieme nel 2023.

Sette passaggi cruciali

Dossier sono da sempre il cuore pulsante della nostra Rivista. Le tematiche sono quelle più importanti, ed ecco perché abbiamo ritenuto opportuno fare le seguenti scelte.
A gennaio, in piena continuità con il progetto della Conferenza Episcopale Italiana SemeDiVento abbiamo visto come l’attenzione agli adolescenti rimane qualcosa di decisivo per una comunità cristiana che desidera essere significativa. Una pastorale a misura di adolescenti è vivace, creativa, dinamica: abbiamo bisogno di una scossa che ci ridoni quell’entusiasmo che a volte rischiamo di perdere.
In febbraio abbiamo pensato ad una delle proposte pastorali che si sono riscoperte nel periodo postpandemico, cioè al pellegrinaggio. Non è solo una proposta pastorale, ma è la vera metafora della vita cristiana quella del pellegrinaggio: camminare e faticare insieme, condividere le risorse e le fragilità di ciascuno, andare insieme verso una meta significativa, riconoscendo che siamo stranieri e pellegrini su questa terra.
In marzo prenderemo sul serio un aspetto poco visibile dell’educazione: la cura e l’attenzione di coloro che si prendono cura di altri. Di fronte al fenomeno del burn-out e della fatica a vivere la responsabilità educativa da parte di formatori e pastori, ci è sembrato strategico concentrarci seriamente su questo aspetto, mettendolo a fuoco con realismo, serietà e maturità.
Nel numero di aprile-maggio tratteremo di un aspetto importante per qualificare la nostra pastorale giovanile. È la sua natura generativa e quindi vocazionale: effettivamente una pastorale giovanile che non sia vocazionalmente intenzionata non sembra essere all’altezza della sua vocazione, e rischia di essere una pastorale senza meta e senza orizzonte. D’altra parte una pastorale giovanile “in chiave vocazionale” è stata oggettivamente richiesta dal Sinodo sui giovani.
Arriviamo a settembre-ottobre 2023. Ci siamo resi conto che il mondo giovanile è in rapidissimo cambiamento e che quindi quasi a cadenza annuale dobbiamo scattare una fotografia aggiornata della cultura giovanile. I giovani, sismografi e sentinelle del nostro tempo, vanno monitorati nei loro mutamenti, per non perdere una conoscenza viva della loro condizione esistenziale sempre in magmatico movimento.
Novembre ci riserverà una riflessione sul tema della pace. Sulle sue condizioni, sulle sue istituzioni e soprattutto su come impostare con saggezza un cammino di “educazione alla pace” nel senso evangelico del termine. Stiamo vivendo – come dice papa Francesco – una “terza guerra mondiale a pezzi” e a partire dagli inviti e dalle provocazioni di Fratelli tutti ci sembrava necessario offrire spunti educativi e pastorali in questo ambito.
Dulcis in fundo, il numero di dicembre 2023 ci offrirà un Dossier sulle strutture pastorali che ospitano le nostre attività. Come si stanno modificando negli ultimi decenni e quali attenzioni pastorali suggeriscono? In che modo strutture nate per esigenze che oggi non ci sono più possono essere trasformate creativamente per rispondere alle attuali necessità pastorali? Come progettare nuove strutture pastorali adeguate alle sensibilità giovanili contemporanee?
Non mi soffermo in dettaglio sugli Studi e sulle Rubriche (sia in cartaceo che online) offerte per il 2023. Si potrà trovarne l’elenco preciso e aggiornato in quarta di copertina. Sono anch’essere frutto del discernimento del gruppo di redazione e rendono conto delle diverse attenzioni che sono emerse dal confronto fraterno. Solo dai titoli proposti il lettore inserito nel dinamismo quotidiano della pastorale giovanile potrà facilmente intuire la loro attualità e freschezza, oltre che l’urgenza. Sono il segno della vivacità di una Rivista che desidera rimanere sul pezzo e mai vuole allontanarsi dalla concretezza dell’azione educativa ed evangelizzatrice.

Due momenti decisivi

Concludo con due rilanci, che vengono dai due eventi che la Chiesa cattolica a livello universale si prepara a vivere rispettivamente ad agosto e ottobre del 2023. Sono due momenti di grande convocazione che, in un modo o in un altro, ci chiedono partecipazione e corresponsabilità.
Il primo è squisitamente nostro. La Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona. Abbiamo dedicato a questo momento il Dossier di dicembre 2022. L’intento era quello di “scaldare i motori” risvegliando il desiderio di vivere – tutti i giovani e tutte le Diocesi, tutti i movimenti e le associazioni, tutte le congregazioni religiose impegnate con i giovani – un’esperienza di Chiesa entusiasmante, che ci renda sempre più consapevoli di essere parte di una famiglia senza confini. La GMG sarà davvero per tutti noi una grande occasione per confermare la nostra appartenenza ecclesiale, per vivere un pellegrinaggio condiviso, per riscoprire la nostra fede e per riconoscerci ancora una volta fratelli e sorelle perché figli e figlie di un unico Padre.
Il secondo riguarda tutti. Dopo due anni di cammino preparatorio che ha coinvolto tutte le componenti della Chiesa, nell’ottobre 2023 ci sarà la prima delle due sessioni del Sinodo sulla sinodalità a livello di Chiesa universale. La seconda è prevista per l’ottobre del 2024. Vorrei ancora una volta ribadire che questo momento di confronto sulla forma sinodale della Chiesa – dove tutti sono chiamati ad essere protagonisti e dove nessuno può rimanere una comparsa – è stato il frutto maturo del Sinodo sui giovani. Questi ultimi hanno chiesto di prendere sul serio la riforma della Chiesa per essere all’altezza dell’evangelo di Dio e dei tempi che corrono. Tutto ciò non sarà estraneo al presente e al futuro della pastorale giovanile, in quanto il rinnovamento del volto della Chiesa è la necessaria premessa in vista della sua significatività per tutti i giovani, nessuno escluso.

NOTE

1 G.K. CHESTERTON, La Chiesa Cattolica. Dove tutte le verità si danno appuntamento, Lindau, Torino 2010, 85.86.
2 Sal 118, 32.