Istituto San Domenico Savio: ai salesiani la mossa vincente

La Scuola Media Salesiana “San Domenico Savio” ha deciso di organizzare per i propri studenti un corso introduttivo agli scacchi, registrando un riscontro molto positivo. Di seguito la notizia a cura del sito dell’Istituto.

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Un gioco molto antico, ma al contempo molto moderno, capace di avvicinare giocatori di ogni età e di ogni parte del mondo, travalicando una storia millenaria. Stiamo parlando degli scacchi, passatempo tra i più amati, ricco di fascino e portatore di valori importanti.

Proprio per questo la Scuola Media Salesiana “San Domenico Savio” ha deciso di organizzare per i propri studenti un corso introduttivo agli scacchi, volto a spiegare le regole e le prime mosse di gioco, così da permettere ai partecipanti di sfidarsi nelle loro prime partite, cercando di individuare la mossa vincente.

Il corso, tenuto nei pomeriggi della prima settimana di scuola dal professor Dalmasso (grande appassionato di scacchi e di giochi da tavolo), ha fatto registrare un elevato numero di adesioni ed ha avuto un riscontro molto positivo. I ragazzi e le ragazze hanno mostrato grande entusiasmo durante l’apprendimento, nonché spirito di iniziativa giocando le prime partite.

E sicuramente quanto imparato non sarà rimasto solamente all’interno dell’edificio scolastico, ma avrà raggiunto genitori, nonni, amici e parenti.

In generale il gioco (scacchi e non) è uno strumento eccezionale per osservare e allenare le competenze di base, o life skills. Competenze che negli ultimi anni sono al centro degli obiettivi di formazione delle scuole.

Diventa fondamentale, a questo proposito, allenare la capacità di problem solving, lo spirito di iniziativa, il senso critico e la creatività, ma non solo. Attraverso il gioco è possibile anche stimolare l’empatia, la capacità di relazionarsi con gli altri, di comunicare senza dimenticare quelle che sono le competenze di cittadinanza quali il rispetto degli altri e delle regole.

 “Si può scoprire di più su una persona in un’ora di gioco, che in un anno di conversazione”

diceva il filosofo Platone. Allora davvero è importante non perdere la dimensione ludica all’interno dell’insegnamento, così da permettere ai ragazzi di maturare quelle competenze sociali, relazionali e di ragionamento che li renderanno persone migliori in futuro.