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Buonanotte Missionaria Dicembre 2023 – Sr. Lucia Isabel Vasquez Figueroa, FMA missionaria

La Buonanotte Missionaria: un’esperienza concreta in terra di missione per riflettere!

La buonanotte di questo mese è di Sr Lucia Isabel Vasquez Figueroa, FMA originaria di El Salvador, da un anno e mezzo missionaria qui in Piemonte a Vercelli e ora corresponsabile dell’equipe di Animazione Missionaria Ispettoriale.

 

Carissimi fratelli, sorelle e giovani:

Sono Sr Lucia Isabel Vasquez Figueroa, salvadoregna, FMA, missionaria qui in Italia da un anno e mezzo. Vi saluto con gioia in questo prezioso tempo d’avvento che ci prepara a vivere nel quotidiano il mistero dell’incarnazione di Gesù, scoprendo il suo agire nella nostra storia attraverso le situazioni, i volti di chi ci è accanto e specialmente dentro di noi.

Ringrazio l’opportunità di condividere con voi, la mia esperienza missionaria che è per me una seconda vocazione nel carisma salesiano.

Personalmente ho avuto sempre questa convinzione: il senso vero della vita sta nel saperla donare ovunque! Ed è stato per questo che nel settembre 2017, avendo espresso alle mie Superiore il desiderio di fare la domanda missionaria ad-inter gentes, sono stata accettata ed inviata da Madre Yvonne Rengouat.

Certamente, questo passo ha significato per me un nuovo esodo: lasciare la mia Ispettoria d’origine (CAM), la mia vita ricca delle diverse esperienze apostoliche fatte in Centro America nel corso di circa 15 anni, ecc…

Mi sono affidata sempre a Dio Padre Buono, anche perché questa chiamata alla missione l’ho accolta come frutto del cammino personale di fede nel mio piccolo. E sono partita.

La mia prima destinazione missionaria è stata a Baku, Azerbaijan, un paese Laico musulmano dove ho vissuto due anni. Lì, ho dovuto affrontare diverse sfide, per esempio: imparare una nuova lingua per poter comunicare con la gente, aprirmi ad una cultura religiosa nuova e vivere nella logica delle minoranze.

Questa esperienza nel Caucaso mi ha arricchito molto, perché non abitando in un contesto culturale cristiano, si è spinti a vivere la fede per convinzione e nell’essenziale. Ho imparato, perciò, tante cose, una molto importante, cioè scoprire che Dio ci ama perché siamo “persone” e siamo “noi” la sua passione; non importa lo spazio geografico che abitiamo, né la fede scelta per noi, perché come dice papa Francesco “il popolo la gente semplice” sa vivere, uno accanto all’altro senza differenze, trovando la ricchezza nella condivisione e nell’incontro.

Allo stesso tempo ho interiorizzato che essere cristiana è una chiamata ed esperienza d’amore, alla quale bisogna sempre attendere, e che occorre testimoniare alle persone, a tutti con la propria vita più che con le parole.

Adesso sono qui, a Vercelli, per volontà di Dio e sono contenta! Questa seconda mia esperienza missionaria mi ha riempito il cuore! Da quando Madre Chiara Cazzuola mi ha dato il trasferimento alla “terra delle origini”, l’ho accolta con stupore di chi si sente indegna di un dono grande perché mi trovo nella culla del nostro carisma.

Vivere e lavorare a Vercelli è per me una bella esperienza. Qui ho trovato gente accogliente e molto affezionata al nostro carisma. Trovo molto sfidanti il tempo e la cultura che viviamo adesso, forse di transizione, soprattutto in riferimento alla fede. Per quello che ho vissuto con i giovani (anche l’esperienza alla GMG di Lisbona), sono convinta che esiste in loro (i giovani) la disponibilità e la sete di una fede viva, ma semplice, quotidiana, condivisa, vissuta nella libertà della propria scelta e penso sia questa la via giusta perché diventerà una fede più consapevole.

Così provo a vivere comunitariamente e tra i giovani la mia vita di FMA .

Vorrei condividere con voi questa storia che, a mio parere, ci può aiutare a comprendere meglio lo stile missionario da vivere in questo tempo:

“Il diavolo chiese a tre monaci: “Se ti dessi il potere di cambiare qualcosa del tuo passato, cosa cambieresti?”

Il primo monaco, con grande zelo apostolico, rispose prontamente: “Ti impedirei di far cadere Adamo ed Eva nel peccato, affinché l’umanità non si allontani da Dio”.

Il secondo monaco, che aveva il cuore pieno di misericordia, rispose: “Ti impedirei di allontanarti da Dio e di condannarti eternamente.”

Il terzo monaco era il più semplice dei tre. Invece di rispondere al diavolo, si inginocchiò, fece il segno della croce e pregò: “Signore, liberami dalla tentazione di ciò che avrebbe potuto essere e non è stato”.

Il demone allora emise un grido acuto e, contorcendosi dal dolore, scomparve.

Sbalorditi, gli altri due chiesero: “Fratello, perché hai risposto così?

Il monaco spiegò: “Prima di tutto non bisogna mai dialogare con il nemico. Secondo: nessuno al mondo ha il potere di cambiare il passato. Terzo: al diavolo non interessa minimamente aiutarci, ma piuttosto imprigionarci nel passato per farci trascurare il presente. Perché? Perché il presente è l’unico tempo in cui, per grazia divina, possiamo collaborare con Dio.

Lasciamo il passato nelle mani della Misericordia di Dio e il futuro nelle mani della sua Provvidenza.

Il presente è nelle nostre mani unite alle mani di Dio.

Sr Lucia V.

Cagliero 11 – “Per le persone con disabilità” – Dicembre 2023

Si allega di seguito il  Cagliero 11 n°180 con l’intenzione missionaria salesiana del mese di Dicembre 2023.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Preghiamo perché le persone con disabilità siano al centro dell’attenzione della società, e le istituzioni promuovano programmi di inclusione che valorizzino la loro partecipazione attiva.

Per le FMA e i SDB con disabilità in Ecuador.

Cari amici,

la Congregazione delle Suore della Visitazione di Don Bosco (V.S.D.B.) è una Congregazione diocesana fondata dal defunto Arcivescovo Hubert D’Rosario SDB, allora Arcivescovo di Shillong-Guwahati nel 1983, presso il “Madonna Convent” di Nongkseh, Upper Shillong Meghalaya, in India.

Il motto della Congregazione è “Va, discepolo” (Mt 28,19). Lo scopo principale per cui è stata fondata la Congregazione è quello di raggiungere i poveri e i bisognosi e portare il messaggio d’amore a tutti, in particolare ai giovani delle aree rurali e urbane abbandonate.

Credo che sia abbastanza utile esaminare di tanto in tanto il nostro carisma e la nostra missione e valutarci su come viviamo piuttosto che su cosa facciamo per essere rilevanti nel portare avanti la missione di Dio.

È una grazia per i membri della FS aver ricevuto questa passione per la pastorale. Continuiamo ad essere radicali come il nostro modello, la nostra Madre Maria nel servizio del Signore!

Mabel Dhar, VSDB

Superiora Generale

Buonanotte Missionaria Novembre 2023 – Michał Cebulski, missionario

La Buonanotte Missionaria: un’esperienza concreta in terra di missione per riflettere!

Questo mese di novembre ci dona la sua testimonianza Michał Cebulski, Salesiano da 9 anni e prete da 5 mesi, proveniente dalla Polonia e da circa un mese insediato nell’Ispettoria ICP come missionario destinato alla Lituania.

 

Carissimi confratelli e giovani in don Bosco,

mi chiamo Michał Cebulski, sono Salesiano da 9 anni e prete da 5 mesi. Vengo dalla Polonia e da circa un mese sono insediato nell’Ispettoria ICP come missionario destinato alla Lituania.

In queste brevi righe vorrei condividere con voi un po’ della mia vita e alcune delle motivazioni che mi hanno sostenuto nella scelta missionaria.

Fin dai primi tempi della mia formazione salesiana è nato in me il desiderio di essere missionario. Ciò che più mi ha provocato è il bisogno di evangelizzazione impellente in molti luoghi del mondo. Ho così iniziato a nutrire sempre più il desiderio di offrire concretamente il mio aiuto.

In risposta a questo desiderio, il mio ispettore mi ha inviato in Irlanda per un anno di tirocinio. Qui ho potuto far esperienza di una società in cui emerge forte l’urgenza di annunziare il Vangelo. Si è rinforzata in me la convinzione che solo Dio può riempire la vita e che solo con Lui la vita ha senso.

Infatti, nonostante l’aver visto una società in cui molti manifestano un dichiarato disinteresse religioso, ho incontrato molti giovani che veramente cercano Dio e si lasciano coinvolgere in proposte di livello, capaci di aiutare a trovare la strada per rispondere alle domande più profonde che si portano nel cuore.

Queste domande sono presenti nell’intimo di ciascuno, ma credo che, in generale, noi Europei, avendo tutto in quanto a cose materiali, rischiamo di tacitamente queste domande finendo per ritrovarci estremamente poveri dal punto di vista spirituale. La pienezza di vita è solo in Dio.

Penso che oggi più che mai è necessario offrire la possibilità di un confronto con testimoni che propongano con coraggio la bellezza di una vita vissuta con Gesù. Noi cristiani possiamo e dobbiamo essere quei testimoni, forse partendo dal ridare vigore e slancio alla nostra fede: crediamo veramente che in Gesù possiamo trovare la risposta più vera ai nostri desideri più profondi?

Penso che la testimonianza, così come la fede, sia un cammino. Ciò che amo di più del carisma salesiano è la capacità di accompagnare questo cammino in ogni sua fase: dal primo passo in cortile fino alle mete più alte della santità vissuta e condivisa; dalla breve preghiera fino alla vita sacramentale; dalle semplici conversazioni fino all’accompagnamento spirituale.

Il mio sogno è quello di continuare a camminare nella fede nella realtà in cui il Signore mi manda, condividendo la strada con i giovani in tutte le tappe che il cammino richiede, senza dimenticare indietro nessuno perché tutti siamo figli di Dio. Credo sia questa consapevolezza la motivazione più profonda che spinge ogni missionario (e ogni cristiano) nella sua azione: vedere in ciascuno un figlio di Dio, prezioso ed amato.

Con questo sogno nel cuore ho intrapreso il cammino missionario ad gentes che ha visto il suo momento più toccante nell’invio missionario vissuto a Valdocco lo scorso 24 settembre.

Durante il percorso di preparazione ho apprezzato molto i momenti di condivisione in cui ciascun partecipante ha potuto offrire esempi concreti di come il carisma salesiano riesca a incarnarsi nelle diverse culture un po’ in tutto il mondo. Il sogno missionario di don Bosco è ancora vivo e attuale e trasforma le vite di migliaia di giovani grazie alla presenza di testimoni autorevoli, saldi in Dio e nel carisma salesiano.

A ciascuno un grazie per l’ascolto e l’accoglienza in Ispettoria, insieme all’augurio di poter trovare in Dio il nostro più grande tesoro.

don Michał Cebulski

Cagliero 11 – “Per il Papa” – Novembre 2023

Si allega di seguito il  Cagliero 11 n°179 con l’intenzione missionaria salesiana del mese di Novembre 2023.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Preghiamo per il Papa, perché nell’esercizio della sua missione continui ad accompagnare nella fede il gregge a lui affidato, con l’aiuto dello Spirito Santo.

Perché i salesiani e tutta la Chiesa di Panama siano sempre fedeli al Papa.

Cari amici,

saluti da Malta. Nella storia d’Europa, Malta è stata crocevia di numerose potenze, che hanno occupato l’isola, fino al 1964 quando abbiamo ottenuto la nostra indipendenza. La nostra lingua e i nostri cognomi sono testimoni della lunga serie di occupanti. Questa storia ha fatto sì che l’incontro e il fascino per la diversità fossero nel DNA del popolo maltese.

In passato Malta ha donato molti missionari in tanti paesi: oggi, invece, è diventata anche meta di missionari. Sono convinto che il lavoro missionario sia, innanzitutto, una questione di incontro tra compagni di viaggio nel cammino della vita. L’azione è un secondo passo.

Spero e prego che sempre più persone nella Chiesa siano incuriosite dalla bellezza dell’incontro tra storie diverse, poiché tali differenze vogliono essere un arricchimento. Spero che riusciremo a coltivare questo incontro e farlo crescere.

Don Roberto Falzon, SDB

Coordinatore Regionale per l’Animazione Missionaria per la Regione Europa Centro – Nord e DIAM di Malta

 

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Buonanotte Missionaria Ottobre 2023 – Piero Ramello, salesiano coadiutore missionario

La Buonanotte Missionaria: un’esperienza concreta in terra di missione per riflettere!

In questo mese di ottobre condivide con noi la sua esperienza missionaria Piero Ramello, salesiano coadiutore attualmente missionario in Pakistan.

 

Carissimi confratelli e giovani in don Bosco,

mi chiamo Piero Ramello e sono un salesiano coadiutore originario dell’ispettoria ICP e attualmente missionario in Pakistan.  Nella vigna del Signore, sono un operaio dell’ultima ora. Non avevo mai pensato alla vita missionaria fino al 2016 quando, alla tenera età di cinquantadue anni, sono rimasto profondamente toccato dall’appello missionario che ogni anno il Rettor Maggiore diffonde. Dopo due anni di discernimento, e nonostante alcune paure e le dissuasioni di alcuni confratelli dovute all’età e alla mia difficoltà nell’apprendere nuove lingue, ho presentato la domanda al Rettor Maggiore. La mia domanda è stata accettata, e mi è stato assegnato il Pakistan come destinazione. Ho seguito un corso a Roma per i missionari, ho atteso un po’ per ottenere il visto, e tre anni fa sono arrivato a Lahore.

Qui siamo due confratelli: il direttore, Padre Noble (il primo Salesiano pakistano) ed io. Abbiamo una scuola con classi dal 1° al 10° anno secondo il sistema inglese, un Centro Tecnico con corsi per meccanici, saldatori, idraulici, elettricisti, falegnami, tecnici informatici, barbieri, estetiste e sarte. Nel Centro Tecnico offriamo anche corsi triennali per il Diploma in Associate Engineering. Tra qualche mese, finalmente, aprirà anche la scuola “Zatti” per gli infermieri. Al Convitto alloggiano 150 ragazzi, e complessivamente ogni giorno circa un migliaio di giovani varcano il nostro cancello.

Del Pakistan ammiro soprattutto tre cose: la diffusa religiosità, la popolazione estremamente giovane e la sua capacità di offrire un’accoglienza semplice e generosa. Sarà, forse, che l’Asia meridionale ha una lunga tradizione di interiorità e di vita spirituale, ma qui ogni cosa sembra rimandare a Dio. Anche i giovani con cui vivo pregano spesso e volentieri, e quando pregano, sono molto concentrati. Questo mi fa un gran bene. Riguardo ai giovani, è da notare che sono davvero numerosi. Metà della popolazione del Pakistan ha meno di 20 anni, e per strada si vedono bambini, ragazzi e giovani ovunque. Tutti sono molto gentili e accoglienti.

La vita missionaria è un allenamento continuo alla pazienza e all’umiltà. Pazienza, anzitutto per via della barriera linguistica. Pochi parlano inglese. I ragazzi tra di loro parlano in Punjabi, e comunque l’Urdu, lingua ufficiale, è oggettivamente non facile per via dell’alfabeto arabo e del fatto che nella scrittura vengono sistematicamente omesse le vocali brevi. Le vocali lunghe, al contrario, sono regolarmente indicate, ma possono avere suoni diversi. Dopo tre anni il mio livello di Urdu è appena sufficiente per scambiare qualche parola con i ragazzi e per farli sorridere con i miei errori. Inoltre la pazienza è necessaria per via del fatto che nella cultura pakistana l’organizzazione del lavoro e il rispetto delle scadenze sono concetti molto inconsistenti. L’esercizio dell’umiltà è inevitabile sempre a causa della lingua, per via del fatto di aver continuamente bisogno di qualcuno che traduca, e anche perché talvolta vorrei fare le cose a modo mio; invece devo adattarmi alla cultura.

Le inevitabili difficoltà sono comunque ampiamente compensate dallo stare in mezzo ai giovani, in particolare quelli del Convitto. La loro semplicità, la simpatia e gli esempi che ricevo mi portano a ringraziare Dio per il dono della vocazione missionaria salesiana e mi spingono a fare meglio.

Abbiamo dei ragazzi d’oro. Tra gli exallievi, poi, vi è Akash Bashir, un giovane che otto anni fa, mentre era in servizio d’ordine presso la parrocchia del nostro quartiere, non ha esitato a sacrificare la propria vita per impedire ad un attentatore di entrare in chiesa per compiere una strage.

Ricordo con tanto piacere la ICP, mia Ispettoria madre. Quando ogni giorno prego per le vocazioni, prego anche per quelle della ICP. Rimaniamo uniti nella preghiera.

Piero Ramello

Cagliero 11 – “Per il Sinodo” – Ottobre 2023

Si allega di seguito il  Cagliero 11 n°178 con l’intenzione missionaria salesiana del mese di Ottobre 2023.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Preghiamo per la Chiesa, perché adotti l’ascolto e il dialogo come stile di vita a ogni livello, lasciandosi guidare dallo Spirito Santo verso le periferie del mondo.

Perché i membri della Famiglia Salesiana in Paraguay si uniscano sul cammino sinodale.

Cari amici,

saluti di pace dalla Cambogia! E mentre lo faccio, mi vengono in mente le parole di San Paolo in 1 Cor 13,4-7:

“L’amore è paziente, l’amore è benigno… l’amore sopporta ogni cosa”.

Questo di solito è facile quando si tratta dei giovani affidati alle nostre cure, ma è relativamente più fastidioso quando si tratta di noi stessi, dei nostri confratelli, dei fratelli religiosi o dei nostri collaboratori laici della missione.

Don Bosco ringiovanisca ciascuno di noi con rinnovata passione per le anime e ci unisca nell’amore.

Auguro a tutti i lettori di Cagliero 11 amore e pace dalla terra delle meraviglie.

Don Arun Michael Charles, SDB

Coordinatore Regionale per l’Animazione Missionaria della regione EAO (Asia Orientale – Oceania) e DIAM per la Cambogia

 

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Cagliero 11 – “Per le persone che vivono ai margini” – Settembre 2023

Si allega di seguito il  Cagliero 11 n°177 con l’intenzione missionaria salesiana del mese di Settembre 2023.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Preghiamo perché le persone che vivono ai margini della società, in condizioni di vita disumane, non siano dimenticate dalle istituzioni e non siano mai considerate scarti.

Per le persone che vivono ai margini.

Cari amici,

Saluti da Nairobi/Valdocco. Mi sento privilegiato e fortunato ad unirmi all’équipe del Settore per le Missioni della Congregazione, in cui collaboriamo con il Consigliere per le missioni don Alfred Maravilla, nel valorizzare la dimensione missionaria salesiana secondo il sogno e le idee di Don Bosco.

Mentre è in corso la preparazione della 154a spedizione missionaria, mi vengono in mente alcune raccomandazioni di Don Bosco alla prima spedizione missionaria:

“Abbi cura speciale degli ammalati, dei bambini, degli anziani e dei poveri, e otterrai la benedizione di Dio e la benevolenza delle persone”.

Queste parole rimangono attuali non solo per i missionari che si apprestano ad avventurarsi nel mondo della missione, ma per tutti noi figli di Don Bosco.

Auguro ai nuovi missionari le benedizioni di Dio mentre si trasferiscono nelle nuove terre di missione e auspico che molti altri salesiani ogni giorno siano toccati e spinti a rispondere alla chiamata missionaria.

Che Don Bosco continui a guidare ognuno di noi. Auguri a tutti i lettori del Cagliero 11.

Don Eric Mairura, SDB, Nuovo membro del Settore per le Missioni

Cagliero 11 – “Per la Giornata Mondiale della Gioventù” – Agosto 2023

Si allega di seguito il  Cagliero 11 n°176 con l’intenzione missionaria salesiana del mese di Agosto 2023.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Preghiamo perché la Giornata Mondiale della Gioventù a Lisbona aiuti i giovani a mettersi in cammino, testimoniando il Vangelo con la propria vita.

Per la Giornata Mondiale della Gioventù.

Cari fratelli e sorelle,

che gioia poter vivere l’unione con Dio nella vita quotidiana permettendo a Cristo Risorto di agire, vivere e operare in noi e attraverso di noi, valorizzando così la nostra consacrazione battesimale, nello spirito di Don Bosco, nello stile salesiano!

Questa è la vocazione della Fraternità Contemplativa Maria di Nazareth, intuizione carismatica del nostro Fondatore, Mons. Nicolàs Cotugno, SDB.

E che gioia poterla vivere nella complementarità dei diversi stati di vita: sposi, famiglie, bambini, adolescenti, consacrate, sacerdoti e i nostri destinatari preferenziali, i giovani.

E quanto è bello poterlo realizzare in comunione con la Grande Famiglia Salesiana.

Che lo Spirito Santo continui ad incoraggiare il nostro cammino nella Chiesa!

Sig.ra Silvia Ourthe-Cabalé, Moderatrice della Fraternità Contemplativa Maria di Nazareth

Buonanotte Missionaria Agosto 2023 – Andrea Comino, salesiano coadiutore missionario

La Buonanotte Missionaria: un’esperienza concreta in terra di missione per riflettere!

In questo mese di agosto condivide con noi la sua esperienza missionaria Andrea Comino, salesiano da 61 anni e missionario da 47 fra Asia e Africa.

 

Carissimi confratelli e giovani in don Bosco,

mi chiamo Andrea Comino e sono un salesiano coadiutore missionario. Sono originario del Monregalese e sono perito elettronico, e poi insegnante, praticamente da quando l’elettronica era ancora un mistero per i più. Sono partito per la prima esperienza missionaria in Asia negli anni Settanta e poi sono stato destinato in Sudan per la costruzione di scuole professionali.

Di “miracoli” un missionario ne incontra più d’uno lungo la sua esperienza: a volte è la soluzione a un problema di sopravvivenza che giunge in extremis; a volte è il realizzarsi di quello che all’inizio appariva solamente un “sogno”. Per un uomo che ha 81 anni di vita, di cui 61 da salesiano coadiutore, 47 da missionario fra Asia e Africa, c’è stato certamente più di un momento in cui ciò che accadeva aveva il sapore dell’intervento provvidenziale di Dio Padre.

Uno dei miracoli che un missionario ha il dono di sperimentare è quello della progressiva comunione con il popolo a cui è destinato. Il primo scoglio è chiaramente la lingua.
La mia prima destinazione fuori dall’Italia (in particolare partivo dall’Istituto Agnelli di Torino dove ero entrato come docente nel 1961) furono le Filippine nel 1975. Lì, la popolazione, in barba alle occupazioni prima spagnola e poi statunitense, preferiva usare nei dialoghi correnti l’antico idioma locale, il tagalog invece dello spagnolo o dell’inglese. Si tratta di un idioma che ha una struttura lontana dalla nostra, essendo di ceppo austronesiano (Oceano Pacifico), diventato la base della lingua ufficiale del Paese con la Costituzione approvata nel 1973. Questo mi ha richiesto fin da subito uno grande sforzo di apertura e apprendimento, ma un lavoro necessario se si desidera entrare in relazione paritaria con le persone che si incontrano. È un miracolo che richiama la polilalia di Pentecoste, la capacità di parlare a ciascuno nella propria lingua dopo l’effusione dello Spirito Santo.

Nel 1992 sono stato destinato alla Cambogia, mentre il Paese stava faticosamente cercando un suo equilibrio dopo la sanguinosa guerra con il Vietnam e la follia dei Khmer Rossi capitanati dal folle Pol Pot. Anche qui siamo riusciti a integrarci molto bene nella cultura e, , come già in precedenza nelle Filippine, ci è stata chiesta la fondazione di diverse scuole professionali, poi cresciute fino a guadagnato un prestigio di rilievo nazionale come quella di Sihanoukville per i servizi turistici.

Fra il 1994 e il 1997 sono stato richiamato nelle Filippine per dare vita a una nuova scuola a San José, città frastagliata in 38 quartieri nell’isola di Mindoro.

Nel 1997 l’obbedienza mi ha portato in Nigeria, dove nei dieci anni precedenti si era costituita una feconda ramificazione della presenza salesiana negli stati di Anambra e di Ondo affidata alle ispettorie del Piemonte (Adriatica, Novarese e Subalpina). Anche in questo caso mi è stato chiesto di seguire la costruzione di alcune scuole professionali, ma la cosa più impegnativa è stata senza dubbio l’entrare nello specifico di una cultura tenendo conto dei difficili rapporti tra le diverse etnie presenti.

In Nigeria dovevo sostituire un confratello che si era ammalato, ma terminata questa supplenza non sono tornato a Manila. Fui chiamato a Khartoum, capitale del Sudan, paese a maggioranza islamica, per contribuire al passaggio dai comboniani ai salesiani di una scuola tecnica. Qui potei lavorare anche al fianco di mio fratello Giacomo, anche lui salesiano coadiutore partito missionario già da molti anni.

L’esperienza scolastica si intrecciò presto con le vicende belliche che interessavano il sud del Paese. Moltissimi giovani profughi raggiungevano Khartum per cercare sopravvivenza, mentre la scuola poteva accogliere solo il 10% delle domande di iscrizione. Si cercò allora di fondare una succursale scolastica, riuscendo, dopo varie vicissitudini a fondare una nuova presenza a al-Ubayyiḍ (El Obeid). Forse è troppo parlare di miracolo, ma sta di fatto che in sei mesi l’opera fu progettata e in un anno realizzata da maestranze affiatate. La presenza della Provvidenza fu fortissima.

Quest’esperienza fu utile a me e mio fratello per prepararci ad altre due sfide estreme: il territorio del Darfur, devastato dalla guerra, che doveva rinascere per dare un futuro ai più giovani e il Sud Sudan, resosi indipendente dal nord, che doveva ricostruirsi a partire dall’istruzione di base. In entrambi i casi la “formula” era la costruzione di scuole accoglienti per ragazzi e insegnanti. Anche in quel caso il “miracolo” poté compiersi grazie alla fiducia ormai conquistata fra i benefattori, che destinarono a progetti certo ambiziosi le loro offerte.

Dopo 21 anni trascorsi in Nord-Sudan (ad El.Obeid,600 Km. sud di Khartoum), l’Ispettore mi ha invitato a trasferirmi in Kenya. Dall’agosto 2022 fino ad oggi mi trovo in Kenya, precisamente a Karen, che dista una ventina di Km da Nairobi. Qui abbiamo una scuola professionale (chiamata “Boys Town”), per circa 400 ragazzi (200 sono interni). Offriamo corsi di: meccanica, elettrotecnica, meccanica d’auto, saldatura, falegnameria e sartoria (soprattutto per le ragazze). I corsi sono della durata di due anni e sei mesi di stage. Ovviamente terminati i corsi ci interessiamo per trovare un lavoro per ciascun allievo. I ragazzi “esterni” provengono in gran parte da famiglie povere per lo più agricole. I 200 ragazzi “interni” invece provengono da provincie distanti anche da 200 Km da Nairobi. Ciascuno paga una retta secondo le proprie possibilità e i laboratori, con la loro produzione, e i benefattori coprono il resto.

Il mio incarico peculiare in questa casa è quello di aggiornare i macchinari e di sostituire le attrezzature dei laboratori, ormai obsolete e spesso in cattive condizioni. La scuola non ha i fondi per questi lavori. Molto si sta facendo grazie al contributo dei benefattori e ad alcuni progetti avviate con qualche ONG (Organizzazione Non Governativa). Abbiamo già raggiunto dei risultati di eccellenza, ma molto resta ancora da fare.

Ringrazio il Signore per il dono della mia vita e della mia vocazione e prego affinché il Signore chiami ancora operai per la sua messe. Di lavoro ce n’è davvero tanto e tanti giovani aspettano di essere amati.

Vi auguro una buona notte.

Andrea da Boys-Town

Cagliero 11 – “Per una vita eucaristica” – Luglio 2023

Si allega di seguito il  Cagliero 11 n°175 con l’intenzione missionaria salesiana del mese di Luglio 2023.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Preghiamo perché i cattolici mettano al centro della vita la celebrazione dell’Eucaristia, che trasforma in profondità le relazioni umane e apre all’incontro con Dio e con i fratelli e sorelle.

Per una vita eucaristica.

Care amiche, cari amici,

Vi saluto da Valdocco, dove la nostra equipe del Settore per le Missioni sta concludendo un evento speciale. Per la prima volta abbiamo organizzato, diretti da don Reginaldo Cordeiro, un corso di formazione per 18 giovani missionari che sono giunti nelle loro nuove destinazioni già da alcuni mesi, un anno o due, ma che, a causa della pandemia COVID-19, non sono potuti venire in Italia a partecipare al corso regolare di Settembre.

Alla fine, il corso si è rivelato molto vantaggioso perché questi giovani confratelli provenienti da paesi africani e del Vietnam hanno già qualche esperienza missionaria, e sembra che il corso non sia stato per loro solo una questione teorica, ma piuttosto uno specchio della loro esperienza missionaria in corso.

Ancora una volta, abbiamo visto come gli ostacoli e le mancanze possono diventare grandi opportunità e benefici.

Don Pavel Ženíšek, SDB Membro del Settore per le Missioni