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Il Convegno per la Formazione Professionale 2020 – Terzo giorno

“A che può servire questa stoffa?
Formazione Professionale, Pastorale ed Educazionale”

Pratiche – La creatività con ago, filo e…

Giornata conclusiva del Seminario sulla Formazione Professionale "A che può servire questa stoffa?"

Giornata conclusiva del Seminario sulla Formazione Professionale "A che può servire questa stoffa?"

Publiée par Salesiani Don Bosco Italia sur Jeudi 20 février 2020

Dopo la preghiera della mattina, il direttore del centro di Arese, Mauro Colombo, ha presentato la realtà del centro professionale, che ha 780 allievi divisi in sette settori. Il centro di Arese ha due tipi di organizzazione: quella diffusa, con catechisti e consiglieri, che comprende uno sportello di assistenza al lavoro, una segreteria e una amministrazione con quattro persone. E poi l’organizzazione apparecchiata, con riunioni, tavoli: si inizia con il tavolo di governo, il consiglio della CEP, quello allargato della CEP. “A queste persone io voglio bene e mi sento voluto bene, c’è affetto: siamo in tanti, ma viviamo una relazione in cui c’è affetto, c’è un rapporto personale. Questo è un privilegio enorme, una grazia con la maiuscola”, ha detto. Poi passato a indicare gli obiettivi: “Portare ogni ragazzo dove può arrivare, non un metro di meno e questo vuol dire seguire ognuno dei 780 ragazzi personalmente. Non è semplice, non sempre si riesce ma dobbiamo provarci sempre”.

La mattinata è proseguita con la presentazione delle Buone pratiche messe in atto da diversi territori e condivise nei tavoli di lavoro:

  • Il Buongiorno: Alessandro Cappelletto, San Donà
  • Il laboratorio: Sergio Bessone, Rebaudengo  
  • I gruppi formativi e missionari: Fabio Fantauzzi, Valdocco  
  • Il cortile (ricreazione e assistenza):  Claudio Baretta, Arese
  • L’accompagnamento delle famiglie: Sergio Barberio, Forlì
  • Percorsi sull’affettività: Paola Pepino, Fossano   
  • L’Equipe educativo-pastorale: Daniele Zanutto, San Donà
  • Ritiri e campi formativi – EESS: Gioacchino Passafari, Roma-Gerini
  • Accompagnare all’inserimento lavorativo: Angela Castelli, Milano
  • La vita spirituale, Eucaristia – confessione : don Bartolomeo Pirra, Fossano 
  • Disciplina e Provvedimenti: Alberto Grillai, Mestre
  • La sintesi delle materieEleonora Pesce, Mestre

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Il Convegno per la Formazione Professionale 2020 – Secondo giorno: La qualità della stoffa

“A che può servire questa stoffa?
Formazione Professionale, Pastorale ed Educazionale”

Antropologia – La qualità della stoffa

Seminario Formazione Professionale II giorno

Dal Colle don Bosco | Seminario Formazione Professionale II giorno

Publiée par Salesiani Don Bosco Italia sur Mercredi 19 février 2020

Don Vincenzo Salerno ha presentato l’intervento “L’orizzonte antropologico cristiano che intendiamo proporre nel contesto delle sfide della modernità”.
“Educativamente una grande domanda è: qual è la vita degna di essere vissuta? In questa domanda posso intercettare tutti, a chi non interessa una domanda così?”. E poi prosegue: “A furia di pulire qualcosa non è rimasto nulla nel cuore delle persone: a Messa non posso andare e non fa nulla, posso pregare da solo, c’è la Liturgia della Parola anche se non c’è il prete, non mi confesso perché parlo con lui.
La domanda sulla vita degna di essere vissuta intercetta tutti, serve iniziare un dialogo con le persone: Don Bosco ha iniziato così, con un dialogo semplice. Con Domenico Savio ha iniziato facendogli leggere una pagina, quando lui la sa già, dice: c’è stoffa. Non: c’è stoffa per farsi prete; c’è stoffa.
Il Papa ci sta insegnando a chiedere scusa dopo essersi arrabbiati, lì c’è spazio per dire cosa mi muove.
Chi fa un po’ di direzione spirituale e mi auguro che lo facciate tutti, non è appannaggio dei preti, è uno spazio che mi viene aperto per il dialogo.
Il dialogo confidente è parlare e chiedere spiegazioni, informarsi. Non c’è una conoscenza del ragazzo in terza persona, c’è solo il dialogo: ne abbiamo un po’ paura. Avete mai chiesto a un collega: perché insegni matematica? Cosa ti appassiona? Insieme facciamo l’atto educativo ma ci conosciamo poco. E chiedo: il dialogo è una capacità, una competenza o una virtù?”.

Il Prof. Dario Nicoli è intervenuto sul tema: “Introdurre i giovani al mondo del lavoro”
“A cosa servono i giovani? essi apportano calore e futuro alla società, che senza di loro muore di freddo e manca di futuro, non ha lo sguardo in avanti, si limita a conservare quello che ha.
La civiltà è un corpo vivente, con un carattere fondamentalmente generativo: mettendo i giovani in stand by, la civiltà di fatto smette di vivere. Inserire i giovani al lavoro al contrario significa permettere loro di aggiungere la loro novità alla nostra società. “Lavoro” infatti non è solo produrre beni e servizi, ma procedere nel cammino della civiltà, il portare avanti la promessa/missione che ogni civiltà ha, la manifestazione peculiare dell’amore per la vita.
Migliorare il mondo, mettendo ordine alle cose e procedendo nell’avventura della civiltà, non è l’ultima operazione di saggezza. Nel disordine e nell’incompletezza del reale, nel riposo e nella festa, è nascosto un segreto della realtà e della nostra corretta disposizione nel mondo”.

Don Ettore Guerra ha affrontato il tema “L’ABC del profilo in uscita per la Formazione Professionale e l’educazione all’esercizio della Libertà”
“Interrogato dai farisei: «Quando verrà il regno di Dio?», rispose :«Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!». (Mt 17, 20-21)
Inizierei da qui. Posso dire solo di ciò che so, che ho vissuto e che vivo da cui sono stato istruito, dove sono stato e sono condotto. In questi anni ho potuto veramente sperimentare quanto il mondo della Formazione Professionale manifesti e realizzi il regno di Dio in mezzo a voi. Un luogo di Dio dove si realizza il dover essere di ciò che è, di ciò che è proprio del Regno.
I nostri giovani sono bene identificati: I giovani degli ambienti popolari che si avviano al lavoro e i giovani lavoratori. A noi è affidata una vocazione: renderli idonei e ad aiutarli a prendere coscienza del loro ruolo. Se le parole hanno un peso e se i testi costituzionali non sono stilati così a caso devo dire che il compito che ci viene affidato è molto specifico. Il compito salesiano che oggi ci è affidato è quello di accompagnare la libertà dei nostri giovani mantenendola nella verità. Ci viene affidato un compito di formatori (renderli idonei) che accompagnano a corrispondere ad una Vocazione (prendere coscienza del loro ruolo). Stare nella vita con una specifica vocazione. Tutto ciò per noi passa dentro i nostri cammini formativi fatti di proposte di fede, di amorevolezza, di ragionevolezza, nell’orizzonte concreto della professionalità, della vita e della cultura del mondo del lavoro. Aiutare i nostri giovani ad essere capaci di libertà, noi diremmo acquisire le competenze della libertà”.

La mattinata è proseguita con lo spostamento presso Chieri per la visita guidata a partire dalla chiesa di San Domenico, a cura di don Eligio Caprioglio.

Ritornati al Colle Don Bosco per il pranzo, presso il ristoro Mamma Margherita, il convegno è poi ripreso alle ore 16.00, con una breve presentazione a cura di don Moreno Filipetto dei video cartolina realizzati per i Centri di Formazione Professionale di tutta Italia.

Successivamente, don Enrico Peretti, Direttore Generale CNOS-FAP, ha presentato la relazione di Mario Becciu, “Stili di vita e benessere nei giovani dei Centri di Formazione Professionale: un’indagine esplorativa”, assente dal convegno per motivi di salute. Il lavoro presentato concerne un’indagine esplorativa volta a monitorare gli stili di vita degli adolescenti che frequentano il primo anno dei Centri di Formazione Professionale (CNOS-FAP) al fine di valutare la presenza o meno di corrette abitudini salutari o di comportamenti di rischio. Il campione che ha preso parte alla ricerca (N=1831), a prevalenza maschile (82,3%), ha un’età media pari a 14,4 (DS=0,87) ed appartiene a 32 centri distribuiti nel territorio nazionale.

Da quanto rilevato, si evince che le aree che presentano maggiore problematicità riguardano le abitudini alimentari e l’atteggiamento nei confronti del proprio sé fisico, il comportamento sessuale, il fumo, la guida (in particolare per quanto riguarda la mancanza di utilizzo del casco e delle cinture di sicurezza). Inoltre, i ragazzi avvertono il bisogno di ricevere supporto per le difficoltà inerenti la scuola, la famiglia e i problemi affettivo-sentimentali. I bisogni educativi emergenti nel campione esaminato afferiscono dunque alle aree dell’educazione all’affettività e alla sessualità e dell’educazione alla salute.

In sintesi, i bisogni educativi emergenti nel campione esaminato afferiscono a due grandi aree, per altro centrali per il superamento dei compiti di sviluppo in adolescenza: l’area dell’educazione all’affettività e alla sessualità e l’area dell’educazione alla salute. Per quanto concerne, invece, la percezione di problematicità da parte dei ragazzi, si evidenziano difficoltà connesse alla famiglia e alla scuola, il che implica la necessità di azioni formative che coinvolgano non solo i ragazzi, ma anche gli adulti significativi.

Credo che i dati che sono qui presenti e che sono stati raccolti in maniera molto chiara possono aiutarci ad impostare molta parte dei nostri cammini educativi
(don Enrico Peretti)

Si è poi entrati nel cuore della terza area di riflessione – l’Organizzazione come “Arte della Sartoria” – a partire dalla presentazione di don Michal Vojtas “L’importanza di una CEP che redige un PEPS e lo attua con una Programmazione”.

Per approfondire tale tematica, è stata presentata la testimonianza di tre realtà: da parte del Centro di Formazione Professionale di Valdocco, a cura del direttore Marco Gallo e del catechista Fabio Fantauzzi, da parte del CFP di Mestre a cura del direttore Alberto Grillai,  da parte del nuovo CFP di Napoli a cura di don Domenico Sandivasci del professor Pasquale Calemme, i quali hanno mostrato come è organizzato il proprio centro dal punto di vista della progettazione educativa, condividendo alcune esperienze in merito.

L’ultima parte del convegno di questa giornata ha poi visto la suddivisione tra le varie ispettorie, le quali hanno potuto così condividere e riflettere sui punti trattati nel pomeriggio.

In serata, da Valdocco sono arrivati a portare il saluto gli ispettori dell’Italia e gli altri salesiani che stanno partecipando al Capitolo Generale 28 per un momento di condivisione e fraternità: è stato don Enrico Stasi, ispettore dell’ICP, a dare la buonanotte.

Il Convegno per la Formazione Professionale 2020

È iniziato ufficialmente il Convegno della Formazione Professionale al Colle Don Bosco.

“A che può servire questa stoffa?
Formazione Professionale, Pastorale ed Educazionale”

 

Come benvenuto a tutti  i partecipanti, il video di presentazione delle giornate di formazione sul tema dedicato al Convegno:

 

Teaser Convegno Cnos-Fap – "A che può servire questa stoffa?"

Tutto pronto per la tre giorni che si svolgerà al Colle don Bosco da mercoledì 19 febbraio a venerdì 21 febbraio 2020 per il Convegno della Formazione Professionale, Pastorale ed Educazione dal titolo: "A che può servire questa stoffa?". L'evento sarà possibile seguirlo in diretta presso la pagina Facebook Salesiani Don Bosco Italia e sul sito www.donboscoitalia.it. Il primo momento sarà mercoledì 19 alle ore 15.30.STAY TUNED!

Publiée par Salesiani Don Bosco Italia sur Mardi 18 février 2020

Don Roberto Dal Molin, il Presidente del Centro Nazionale Opere Salesiane, ha così introdotto il Convegno con il benvenuto alle 16 delegazioni regionali CNOS-FAP d’Italia (una buona parte dei 58 Centri CFP del Paese). Ulteriore saluto di accoglienza è stato quello di don Gianni Rolandi, Direttore del Colle Don Bosco:

Benvenuti al Colle Don Bosco. Penso che questo luogo non abbia bisogno di presentazioni in quanto culla di tutto.

Siamo tutti nelle mani di Don Bosco e di Mamma Margherita.

Successivamente la parola è passata a don Luigi Enrico Peretti, Direttore Generale CNOS-FAP, il quale ha voluto spiegare ciò che sta alla base di questo incontro nazionale che si è organizzato:

Vogliamo andare oltre a quello che stiamo facendo, ossia organizzare l’anima del nostro servizio educativo. Partiremo proprio da dove quest’anima ha trovato corpo, nell’esperienza di Giovannino Bosco. Proprio qui siamo dove lui ha vissuto la sua esperienza di bambino che lo ha segnato, che ha visto il sogno dei 9 anni. Siamo veramente alle radici di quello che stiamo facendo.

Perché un incontro di questo genere all’interno di una esperienza educativa come la nostra? Perché ogni esperienza educativa è “dare anima alla vita”, è dare significato alle cose, è dare orizzonte di futuro a tutte le attività che noi facciamo […]. Penso che sia importante comprendere come nulla di quello che noi facciamo a livello educativo può esistere se non ha un’anima che lo sostiene, che lo motiva e che gli da orizzonte […]. Mi auguro che l’esperienza di questi giorni ci “commuova”, non nel senso sentimentale (anche quello), ma che ci “muova insieme” a rendere concreta l’esperienza dell’educazione che stiamo facendo a servizio di tutti i ragazzi che ci incontrano.

La Formazione Professionale appare sempre di più una necessità, prima di tutto per i nostri ragazzi che hanno bisogno di trovare un successo formativo che li porti ad un successo nei confronti della vita che devono vivere […]; in secondo luogo rappresenta una necessità di tutto il mondo del lavoro. Noi vogliamo che la Comunità in cui viviamo trovi le risposte che cerca […].

Vi invito a vivere con passione e professionalità queste giornate.

Dopo l’intervento di don Peretti, la parola è nuovamente passata a don Roberto Dal Molin per la specifica delle giornate del Convegno e del loro svolgimento.

Il pomeriggio è poi proseguito spostandosi presso la Basilica Superiore del Colle per vivere la prima area di riflessione “SPIRITUALITA’ – Il talento del sarto“, mettendo a fuoco ciò che “motiva” a fare formazione professionale in un centro di Don Bosco, andando alla sorgente, dove il Sarto (don Bosco) ha ricevuto un carisma (un talento) che ha ben impiegato e ci ha partecipato. Per questa parte, è intervenuto don Mario Fissore, Vicario parrocchiale presso la Chiesa Santi Pietro e Paolo il quale ha introdotto il sogno dei nove anni di don Bosco, l’incontro con Bartolomeo Garelli e Domenico Savio, il tutto letto dai novizi. Don Mario ha così voluto approfondire la realtà del sogno dei nove anni, evidenziando l’attualità del campo indicato a don Bosco.

Passando all’incontro con Bartolomeo Garelli, ha chiesto ai presenti: “Come mai Bartolomeo è arrivato nella chiesa in quell’8 dicembre ? Chissà perché i nostri ragazzi arrivano nei nostri Cfp? C’è un circolo provvidenziale che li porta in casa nostra e noi invece di dimostrare un volto duro, cupo della società e degli adulti, accogliamo un ragazzo così com’è”.

Bartolomeo è povero, immigrato, senza cultura, senza religione: è questa la tipologia di ragazzi sui quali Don Bosco investe.
Don Bosco ha voluto dare il pane spirituale e i mezzi per il pane del tempo, proprio con i primi laboratori professionali.

Quando incontra san Domenico Savio, Don Bosco riceve la richiesta di fare “un bell’abito per il Signore”, è questa la missione che Domenico Savio gli affida. Don Mario Fissore sottolinea come in quella richiesta ci sia un appello esplicito, e come invece, dai ragazzi dei centri professionali arrivi un appello implicito di ricerca di adulti testimoni significativi. Questo induce tutti a “Riconoscere la nostra enorme responsabilità nei confronti di questi ragazzi, soprattutto se come Bartolomeo non hanno grandi mezzi”.

“A che può servire questa stoffa?” il Convegno di formazione per gli educatori dei CFP

“A che può servire questa stoffa? Formazione Professionale Pastorale ed Educazione”

Il seminario organizzato dai Salesiani d’Italia unitamente alla Sede Nazionale CNOS-FAP, che si terrà al Colle Don Bosco dal 19 al 21 febbraio 2020Il convegno è rivolto a catechisti/animatori e/o coordinatori pastorali/insegnanti di Religione/Etica, direttori di Centri di Formazione professionale (CFP), membri delle équipe di Pastorale Giovanile che hanno a cuore nei CFP salesiani (e/o membri della Federazione CNOS-FAP) delle Regioni in Italia la dimensione educativo-pastorale; consacrati salesiani e laici che in una strategia di comunione “condividono spirito e missione” nella complementarietà tra stati di vita, tra professionalità teologiche e civili.

La Formazione professionale dei Salesiani è presente con 58 sedi in 16 delegazioni regionali: l’attività formativa si volge attraverso 1.581 corsi e coinvolge 26.606 allievi (dati 2019). 

Il seminario si svolgerà attraverso quattro aree tematiche, partendo dall’immagine del sarto, al centro del dialogo tra Don Bosco e Domenico Savio:

1) SPIRITUALITÀ – il talento del Sarto: mettiamo a fuoco ciò che ci muove ad agire partendo dal riconoscimento del carisma (Talento), che il Sarto (Don Bosco) ha ricevuto e ci ha partecipato.

2) ANTROPOLOGIA – la qualità della Stoffa: indaghiamo le sfide educative guardando le concrete situazioni (stoffe) dei nostri formandi.

3) ORGANIZZAZIONE – l’Arte della Sartoria: trattiamo di come ci organizziamo come ambiente sinergico.

4) PRATICHE – La creatività di ago, filo e…: affrontiamo la propositività pastorale (esperienze e stimoli) intrecciata nell’offerta formativa. 

A guidare i lavori saranno: il prof. don Vincenzo Salerno (“L’orizzonte antropologico cristiano che intendiamo proporre nel contesto delle sfide della modernità”), il prof. Dario Nicoli (“Introdurre i giovani al mondo del lavoro oggi”); don Ettore Guerra (“L’ABC del proflo in uscita per la FP e l’educazione all’esercizio della libertà”);  prof. Mario Becciu (“Lettura ragionata dei dati della realtà della FP in Italia”); don Michal Vojtas (“L’importanza di una CEP che redige un PEPS e lo attua con una  Programmazione”) e don Mario Fissore (“Dal sogno all’opera”)

Scuole Salesiane Lombriasco: Convegno sull’agricoltura del futuro – “Ritornare alle radici”

Mercoledì 29 gennaio, presso la Scuola Salesiana di Lombriasco, si terrà il Convegno organizzato da Net4Grow dedicato all’Agricoltura del futuro sul tema “Ritornare alle radici“. Gli interventi riguarderanno il “Risparmio Idrico e i sistemi tecnologici di monitoraggio” a cura del Dott. Marco Bano – ESI Idrocentro, e i “Prodotti innovativi nel rispetto della vita e dell’ambiente” a cura del Dott. Pierluigi Semenza – ELVISEM e del Dott. Luigi Labruna. La figura di moderatore sarà rivestita dal Dott. Raffaele Mana, Amministratore delegato presso Agrimana consulting s.r.l.

Convegno “Ritornare alle radici”

Mercoledì 29 gennaio 2020

Ore 11.30
Scuole Salesiane di Lombriasco
Tel: 011.234.63.11
Via San Giovanni Bosco, 7 – 10040 – Lombriasco (TO)

Secondo Convegno Nazionale di Passodopopasso – Elledici

Dopo il successo del primo convegno di settembre, l’Editrice Elledici presenta il secondo Convegno Nazionale dedicato al nuovo Progetto Catechistico Passodopasso previsto per Sabato 23 novembre 2019, dalle ore 9.00 alle ore 18.30, presso la Sala Sangalli di Valdocco (Via Maria Ausiliatrice 32, Torino).

- PROGRAMMA DEL CONVEGNO -

IN ASCOLTO (ore 9.00)

Presentazione del progetto catechistico:
Le linee guida del progetto PASSODOPOPASSO

CAMBIARE SI DEVE E SI PUÒ (ore 10.00)

Catechesi parrocchiale
Catechesi celebrativa e comunitaria
Catechesi familiare

LE MANI IN PASTA – Prima Parte (ore 11.00)

Suddivisione in gruppi e attivazione di quattro laboratori su differenti tematiche:
Temi e strumenti
Attività
Celebrazioni
Coinvolgimento dei genitori

BUFFET offerto a tutti i partecipanti (ore 12.30)

LE MANI IN PASTA – Seconda Parte (ore 14.00)

Ripresa dei quattro laboratori

IN ASCOLTO (ore 17.15)

Celebrare i Sacramenti con arte

SPAZIO ALLE DOMANDE (ore 17.45)

Tempo dedicato ai partecipanti per porre domande

VALUTAZIONE DEL PERCORSO (ore 18.00)

Momento conclusivo di valutazione del Convegno svoltosi

CONCLUSIONE (ore 18.30)

Preghiera finale e saluti

INFORMAZIONI

  • Convegno riservato ai primi 100 Catechisti che si iscrivono.
  • Iscrizioni entro mercoledì 13 novembre 2019.
  • Quota di iscrizione: € 15 (inclusivo di materiale didattico, coffee break e buffet).

 

CONVEGNO “ORIENTARE ED EDUCARE I GIOVANI AL LAVORO E ALLA POLITICA”

Un evento di approfondimento dedicato ai giovani e agli esperti di orientamento.

Organizzato in collaborazione con: COSPES ITALIA – Centri di Orientamento Scolastico Professionale e Sociale. L’Associazione Nazionale “COSPES/CNOS/CIOFS” nasce nel 1978 svolgendo attività psico-pedagogica nel campo dell’orientamento a supporto delle istituzioni scolastiche e formative e nei diversi servizi educativi. Opera nell’ambito socio-educativo-assistenziale con la metodologia preventiva ispirata a Don Bosco e a Madre Mazzarello.

PROGRAMMA: VENERDÌ 5 OTTOBRE

  • 9.00 Accreditamento, Benvenuto e Saluti

IL BENE COMUNE E L’ORIENTAMENTO ALLA CITTÀ DELL’UOMO

Modera, Irene Raimondi

  • 10.00 Francesco Botturi, Università Cattolica, Milano: prolusione sullo Stato. Lectio Magistralis “Bene comune: società civile e Stato”
  • 11.00 Il pensiero degli esponenti della politica: “Interpretare e costruire il bene comune: il contributo delle istituzioni e delle forze politiche”.
  • 12.00 – 13.00 Dibattito
  • 12.00 – 13.00 Pranzo a buffet

ORIENTARE ED EDUCARE I GIOVANI AL LAVORO E ALLA POLITICA

Modera, Ezio Risatti

  • 14.30 – 16.30 Felice Vai della CDO, Presidente della Compagnia delle Opere, Stefano Molina Ricerche e progetti /Education della Fondazione Agnelli, Maria Grazia Penna, Segretario Generale della CISL Scuola, Alessandro SvalutoFerro, Direttore Ufficio Pastorale sociale e del lavoro, Suor Lauretta Valente, già Presidente nazionale del Ciofs-Fp e membro del Cospes Nazionale.
  • 16.30 – 17.30 Dibattito

Il convegno è l’evento lancio del corso di politiche che si svolgerà in 10 lezioni da ottobre a dicembre, il giovedì dalle 16.00 alle 18.00.

in collaborazione con Pensare con Lode

Per maggiori info:  011 2340083 – info@ius.to

 

 

«Cicatrici di guerra. Matrici di pace», convegno sulla Colombia a Valdocco

«Cicatrici di guerra. Matrici di pace»
Giovedì 15 marzo 2018
ore 18 – Valdocco (Sala Sangalli)

Cinquantadue anni di conflitto hanno lasciato sul terreno oltre 260 mila morti, 45mila desaparecidos e 6,9 milioni di sfollati: è il bilancio della guerra civile tra Governo colombiano e le Fuerzas armadas Revolucionarias de Colombia (Farc), conclusasi il 24 novembre 2016 con un accordo di pace ratificato a Bogotà il giorno 30 dello stesso mese. Del processo di pacificazione in corso si darà conto attraverso un particolare angolo visuale al convegno «Cicatrici di guerra. Matrici di pace» giovedì 15 marzo alle ore 18, a Valdocco, in via Maria Ausiliatrice 32 a Torino – Sala Sangalli (parcheggio auto: ingresso da piazza Sassari), organizzato da Missioni Don Bosco.

Interverranno don Rafael Bejarano, direttore di “Ciudad Don Bosco”, centro salesiano di recupero e di riabilitazione nella città di Medellin, Jazmín, ex- ragazza soldato delle Farc accompagnata da Jovana Ruíz, incaricata dell’inserimento lavorativo e dei tirocini, Bruno Desidera, giornalista di AgenSIR specializzato sulla Colombia e Alessia Andena, referente del progetto di Medellin per Missioni Don Bosco.

Presiederà l’incontro Giampietro Pettenon, Presidente di Missioni Don Bosco; modererà Elisabetta Gatto, antropologa di Missioni Don Bosco.

L’incontro è aperto al pubblico senza necessità di prenotazione, con la possibilità di avvalersi del servizio di baby sitting offerto dall’organizzazione.

Poiché si tratta dell’unica manifestazione pubblica della delegazione in Italia, il convegno sarà trasmesso in diretta streaming nel sito www.missionidonbosco.org.

Per prepararsi all’incontro si può vedere il documentario “Alto el fuego”, letteralmente “Cessate il fuoco”, è un documentario sul progetto di riabilitazione e reinserimento sociale dei bambini soldato delle Farc portato avanti dai salesiani della Colombia: