CFP Bra: campionati italiani di Worldskills Italy

Il team del Centro di Formazione Professionale di Bra ai campionati italiani di «Worldskills Italy». Si riporta di seguito l’articolo pubblicato sul sito del Centro in merito all’iniziativa.

CAMPIONATI WORLDSKILLS ITALY

BOLZANO I campionati italiani di «Worldskills Italy» che si sono svolti a Bolzano dal 1 al 3 ottobre, hanno fatto registrare la partecipazione del team del Cfp braidese composto dal formatore Gianfranco Morra – che per l’occasione rivestiva la carica di «Expert» nel settore meccanica auto – e del giovane exallievo Federico Vignola, vincitore della edizione regionale (piemontese) dello stesso campionato. Gareggiando con altri 9 concorrenti del settore Automotive e – complessivamente – con 117 competitor (in parte studenti della formazione professionale e in parte lavoratori) Federico ha realizzato 5 distinte prove (quali ricerca guasto del motore, cambio di velocità, sistema di accensione e comfort), raggiungendo una significativa posizione in graduatoria.

Le prove costituivano anche una sorta di allenamento per i campionati europei, ai quali parteciperanno sia il formatore Morra sia il giovane Vignola – a gennaio a Graz in Austria.

Mentre ci complimentiamo per la performance sviluppata, auguriamo loro un grande successo nello prossimo step di Worldskills!

Servizio Civile Universale – Flash mob in Piazza Castello

Il periodico Vita dedica oggi, sulla propria pagina web, un articolo in merito al flash mob per il Servizio Civile Universale tenutosi venerdì scorso, 2 ottobre, presso Piazza Castello a Torino e organizzato dal Tavolo Enti Servizio Civile. Di seguito l’articolo.

«Il Servizio Civile Universale c’è e, più che mai ora, non vuole essere invisibile»: è questo il messaggio che arriva dai giovani operatori volontari e che viene riportato da Lorenzo Siviero, presidente del TESC, che venerdì scorso ha mobilitato la piazza per un flash mob a Torino

Nonostante la pioggia battente, centinaia di giovani si sono trovati in Piazza Castello a Torino, venerdì 2 ottobre, alle ore 16 per un flash mob pacifico, ma risoluto. Sono i giovani volontari del servizio civile che aderiscono al TESC -Tavolo Enti Servizio Civile.

Obiettivo dell’iniziativa è valorizzare le esperienze dei tanti progetti di servizio civile e dare visibilità ai tantissimi giovani che anche in questi difficili mesi di emergenza sanitaria si sono messi a servizio della collettività #serviziocivile #serviziocivilepresente

Una giornata in cui mostrare il potere dell’opposizione pacifica come vero e proprio metodo di lotta politica, che ha per mezzo principale il rifiuto di atti offensivi, di qualunque genere.

La scuola ai tempi del Covid: la testimonianza del CFP di Fossano

Pubblichiamo un articolo de “La Fedeltà” dove si riporta l’organizzazione del CFP di Fossano per la gestione degli alunni in base alle disposizioni anti Covid-19.

***

FOSSANO. Le disposizioni anti-contagio in vigore, con cui il Governo riferisce di voler prevenire una seconda ondata di Coronavirus, hanno modificato profondamente la vita  quotidiana. E questa rivoluzione si osserva con evidenza nelle scuole, dov’è necessario  “gestire”, all’interno di spazi generalmente non enormi, una quantità elevata di persone. “Scuole” abbiamo scritto, ma sarebbe più corretto scrivere “Scuole e pertinenze”: il presidente  della Regione Piemonte Alberto Cirio ha firmato un’ordinanza con cui ha introdotto l’obbligo,  dallo scorso lunedì, di indossare la mascherina anche all’aperto, “in tutte le aree pertinenziali  delle scuole di ogni ordine e grado o antistanti ad esse, ad esempio parcheggi, giardini,  piazzali e marciapiedi davanti agli ingressi e alle uscite degli istituti, nonché in tutti i luoghi di  attesa, salita e discesa del trasporto pubblico scolastico”.

Il provvedimento di Cirio è  intervenuto su una situazione che sollevava inevitabilmente delle perplessità. Mentre  all’interno delle scuole si applicano norme molto rigide – e ciò richiede un impegno non trascurabile di insegnanti e personale Ata -, all’esterno si osservavano spesso capannelli di genitori e studenti, in attesa dell’entrata o subito dopo l’uscita, che non si curavano di distanziamenti e mascherine: peraltro scenari simili, di giovani ammassati senza dispositivi di protezione individuale, si sono osservati per tutta l’estate (“senza che ciò abbia provocato un’ecatombe”, fanno notare quanti denunciano presunti eccessi nelle misure di contenimento). Se per il controllo della movida il Governo sarebbe pronto a servirsi anche dell’Esercito, per quanto riguarda gli spazi esterni alla scuola c’è ora, in Piemonte, l’ordinanza del governatore albese.

Sulla vita nelle scuole al tempo del Covid, “la Fedeltà” ha raccolto una testimonianza locale. È quella del Cnos-Fap, che ci spiega come riesce a gestire la situazione. Al Cnos-Fap di Fossano l’alto numero di studenti che frequentano l’Istituto non ha spaventato il Cnos-Fap di Fossano. Al Centro di formazione professionale salesiana di via Verdi, guidato dal direttore don Bartolo Pirra, “si riesce a gestire la situazione com’era stato pianificato” , spiega la coordinatrice Cristina Calvo. Al mattino, l’accesso degli studenti alla struttura non avviene attraverso la portineria, dove lo spazio a disposizione – inevitabilmente limitato – farebbe emergere il rischio di assembramenti, ma attraverso il cancello, da cui si prosegue nel cortile. Qui ogni classe ha uno spazio ad essa dedicato, nel quale gli studenti attendono con la mascherina il proprio insegnante; quest’ultimo verifica che ragazze e ragazzi abbiano l’autocertificazione sulla misurazione della temperatura corporea (in caso contrario, sono a disposizione dei termoscanner) e visiona le giustificazioni per eventuali assenze ( “I controlli sono più rigidi: in caso di dubbio, si contattano le famiglie” ). In seguito, seguendo “percorsi diversi, pianificati”, si raggiungono aule e laboratori. Aule e laboratori che, essendo ampi, garantiscono il distanziamento sociale anche per classi numerose; l’insegnante, a sua volta, può rimuovere visiera e mascherina soltanto quando tiene lezione alla cattedra. Nel corso della mattinata sono previsti tre intervalli, ciascuno per un gruppo diverso di classi: con questa scelta il Cnos-Fap fa sì che ad ogni intervallo accedano in cortile non più di sette classi. Come in passato, chi ha il rientro pomeridiano mangia in struttura: i pasti vengono consumati nelle aule e nei laboratori, o in cortile quando il meteo lo consente. Qualche assembramento si formava all’esterno, lungo i portici di via Verdi dove si radunavano gli studenti in vista dell’ingresso. Ma ora, dice ancora Calvo, “un salesiano fa entrare nel cortile gli studenti”.

 

Don Bosco Vilnius (Lituania): apertura anno oratoriano

Iniziano le attività in oratorio ai Salesiani di Vilnius. Di seguito l’articolo dedicato gentilmente fornito alla Redazione da parte di don Alessandro Barelli.

Nonostante le limitazioni Covid attive in Lituania anche se con forme più leggere rispetto all’Italia, domenica 4 ottobre si è svolta la tradizionale apertura dell’anno oratoriano nell’Oratorio festivo di Vilnius.

La data è scelta in concomitanza con l’inizio dell’anno catechistico, cercando di coinvolgere nelle attività dell’oratorio anche i bambini che si preparano alla Prima comunione e gli adolescenti che si preparano alla Cresima.

La Messa dei bambini era particolarmente affollata dai piccoli, dai loro genitori, dai giovani. Il coro giovanile ha animato, come tutte le domeniche, i canti della liturgia cercando di coinvolgere l’assemblea.

Dopo la Messa i cresimandi hanno avuto il loro primo incontro. I genitori dei bambini della Prima Comunione sono rimasti in chiesa per il primo incontro ufficiale con l’equipe catechistica, formata dai catechisti col parroco. Nel frattempo i bambini, sia del catechismo che quelli che frequentano abitualmente l’oratorio festivo, si sono radunati nel piazzale fuori della chiesa, dove gli animatori hanno proposto un gioco strutturato a stand. Essendo all’aperto vi erano meno limitazioni per la protezione Covid. Ad ogni stand i bambini, o singolarmente, o a piccoli gruppi, dovevano eseguire una prova di abilità, al cui termine ricevevano un dolce. Lo scopo era quello di partecipare a più giochi possibili, con un aumento esponenziale dei dolci ricevuti. Da sottolineare che i dolciumi sono stati acquistati attreverso un programma municipale di rafforzamento delle attività comunitarie per il nostro quartiere, a cui la parrocchia ha partecipato.

I dati dalla festa? 210 bambini partecipanti, 15 animatori, 150 famiglie interessate per il catechismo…

Un buon inizio (don Alessandro Barelli)