Cagliero 11 – “Sacramento della riconciliazione” Marzo 2021

Si riporta Cagliero 11l’intenzione missionaria salesiana del mese di Marzo 2021, e CaglieroPIX, un piccolo poster trimestrale di due fogli A4 con delle foto provenienti dalle varie presenze salesiane del mondo.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Labs to Learn al banco di prova – Vita Diocesana Pinerolese

Il free press cattolico Vita Diocesana Pinerolese n°4 di domenica 28 febbraio 2021 ha dedicato un articolo al progetto Labs to Learn. Si riporta di seguito il testo a cura di M.M.

SALESIANI – LABS TO LEARN AL BANCO DI PROVA

L’Associazione Giovanile Salesiana Per Il Territorio ha avviato in ottobre il nuovo progetto “Labs to Learn”, un progetto che si prefigge di contrastare la dispersione scolastica e prevenire la povertà educativa incrementando il numero dei giovani con difficoltà che assolvono l’obbligo scolastico, accedono alla formazione superiore e/o all’inserimento lavorativo, avviando un percorso di crescita personale secondo le proprie inclinazioni e aspirazioni.

Il progetto è rivolto a circa 1140 minori e adolescenti tra gli 11 e i 17 anni e le rispettive famiglie, nelle città di Alessandria, Bra, Casale Monferrato, Vercelli e Torino. Labs to Learn è un progetto ambizioso, perché si propone di validare modalità innovative e non convenzionali per favorire l’apprendimento, sviluppare le competenze trasversali, rinforzare le reti di prossimità, e concorrere alla costruzione di comunità educanti propositive e consapevoli.

Il progetto muove dall’esperienza degli oratori e dei centri di formazione professionale salesiani per proporre un’alleanza educativa con gli altri enti della comunità, con l’obiettivo di sperimentare percorsi di inclusione non convenzionali.

Giovedì 4 febbraio la cabina di regia ha incontrato i referenti dei sette territori sedi di realizzazione del progetto. A pochi mesi dell’avvio era necessario fare il punto sia sulle azioni avviate che su quelle di prossima attivazione. Infatti, la pandemia ha costretto non solo a ripensare alcune delle attività previste ma anche, sempre di più, a riflettere sulle modalità e strategie d’intervento, non solo del progetto ma più in generale sul lavoro educativo. Proprio su questo tema il dibattito ha evidenziato come alla sfida educativa già in essere, si sia aggiunta la sfida “Covid”.

Ovvero quella di trovarsi dinanzi non soltanto alla gestione di un transitorio periodo di emergenza, quanto piuttosto ad una revisione del lavoro di cura con i minori, soprattutto di quelli più fragili e vulnerabili. I diversi territori hanno condiviso le fatiche del lavoro quotidiano dove le distanze e la lontananza hanno messo a dura prova un lavoro sociale che fa della “presenza” e “sull’esserci” il suo tratto distintivo.

È emersa l’opportunità di potenziare le attività strutturate e di valorizzare al meglio le risorse dei diversi territori, portatori di differenti specificità e peculiarità. M.M.

Animazione Missionaria: news da Piero Ramello in Pakistan

News dal Pakistan da Piero Ramello, arrivato il 1° ottobre 2020 nella città di Lahore per dedicarsi alla missione. Di seguito le sue parole.

Ciao a tutti! La salute per adesso è OK. Così spero anche per voi.
Poco alla volta sto imparando qualcosa della cultura pakistana, che ha aspetti molto gradevoli e alcuni piuttosto faticosi, per noi occidentali. Tra quelli gradevoli, a parte la gentilezza delle persone che è straordinaria, quello che colpisce di più arrivando da una società secolarizzata, è la religiosità diffusa. Del resto, non può essere altrimenti: la religione permea tutta la società.
Sette volte al giorno gli altoparlanti delle moschee annunciano la preghiera, e la città in quei momenti si ferma. Tante usanze e tradizioni sono legate a significati religiosi. Molti libri o discorsi, anche di carattere laico, iniziano nel nome di Allah. Quando capita di dialogare sulle cose importanti della vita – anche su fatiche grosse come malattie serie – la discussione, puntualmente, esprime grande fiducia in Dio e sottomissione alla sua volontà.
I cristiani non sono da meno. Quando pregano, ad esempio anche solo prima dei pasti, avverti che stanno facendo qualcosa di importante, e sono orgogliosi di farlo.
Naturalmente ho anche sperimentato aspetti meno positivi che, in generale, caratterizzano la gente. Ad esempio, la mancanza di puntualità o il fatto di non mantenere gli impegni. C’è poi il piccolo problema del cibo (pepe e peperoncino ovunque e in grande quantità) e il clima. Dopo aver sofferto per tre mesi il freddo a Quetta ora mi sto preparando, a Lahore, ad affrontare il nemico inverso. In questi giorni va bene (oggi sono solo 28 gradi) ma più avanti, dicono, sarà dura.
In comunità sono con il direttore, don Noble, pakistano, e don Gabriel, messicano, entrambi sui quarant’anni. Insieme stiamo imparando a fare comunità e a condividere. Don Noble è molto generoso e pieno di iniziative, un po’ solitario. Con don Gabriel mi trovo benissimo: per me è un sostegno indispensabile. Lui segue gli aspiranti, cioè i giovani che vogliono diventare salesiani, e insegna nel seminario locale.
Io, per ora, in attesa che riapra la scuola, studio Urdu, lingua nazionale del Pakistan. A differenza di quando ero a Quetta, però, finalmente ho l’aiuto di un insegnante che è pure didatticamente valido. Inoltre sto con gli aspiranti salesiani. Sono cinque giovani dai 20 ai 25 anni veramente in gamba, in tutti i sensi. Con loro faccio anche un po’ di musica.
Purtroppo l’apertura della scuola, inizialmente prevista per i primi di marzo, slitterà a dopo Pasqua anche con la riapertura, si spera, del convitto. Quasi tutti i ragazzi dovranno ripetere l’anno perché da soli non hanno fatto niente.
Saluta tutti, per favore. E preghiamo a vicenda.

Sig. Piero Ramello
Missionario in Pakistan